Pubblico un commento apparso su stampalibera.com che mi è particolarmente piaciuto. Sono convinto che il risveglio, come la Verità, è un percorso a senso unico: una volta intrappresa la strada, difficile tornare indietro. Bene! (PS evidenziazioni mie)
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Salve a tutti Amici.
Vi chiamo amici anche se non vi conosco perché vi sento compagni di questo viaggio. Ringrazio Alberto per questo bellissimo articolo che sta catalizzando energie e persone interessanti tanto da spingermi a dare il mio contributo su questo importante argomento.
Penso che al “sistema babilonia” va bene quasi tutto ciò che facciamo, anche “contro”: il suo stomaco-cloaca elabora e ricava energia non solo dalle azioni della massa di schiavi ignoranti, ignavi ed inermi ma anche dalle bizze e dai calcioni di qualche ribelle, “risvegliato”, stizzito e lamentoso. Qui si tratta di qualcosa di ben diverso dal trovare una sistemazione più alta nella piramide del potere!
Credo, anzi sento, che siano ormai tanti quelli che come hanno abbiano capito come funziona il “sistema babilonia” e stiano cercando di emanciparsi da esso od almeno continuano a porsi la domanda: “e adesso che faccio?”.
Concordo con Alberto e direi che questo passaggio è strategico: bisogna conoscere esattamente il funzionamento dei meccanismi del “sistema babilonia” se vogliamo farlo venir giù come un castello di carte. Gli stessi meccanismi che lo tengono in piedi possono servire a farlo crollare: basta solo invertire il senso di rotazione. Il sistema prevede l’illusione della libertà di scelta perché questa è un istinto primario dell’uomo. Il sistema prevede vie di fuga legali per premiare gli aguzzini. Il sistema si veste da buono e caritatevole: nessun essere umano, anche il più vile, [non] muoverebbe un dito se si trovasse in un campo di prigionia ed avesse la certezza assoluta di essere da lì a poco giustiziato!
Il sistema ha bisogno di alimentare la speranza per rendere sopportabile la sofferenza.
Allora cosa fare?
La soluzione è paradossale (per la nostra mente) e prevede l’esclusione, a comando, della mente stessa. Immaginate di essere in una auto con navigatore satellitare. Immaginate che questo navigatore satellitare sia impazzito (come AL2000 in Space Oddity) e che sia convinto che una volta che vi avrà portato alla destinazione da voi impostata (mettiamo che avete impostato: “felicità”) verrà spento e quindi morirà: così non è ma lui non lo sa. Allora questo navigatore si inventerà ogni possibile variazione di percorso, problema, tappa intermedia… qualsiasi cosa pur di spostarvi da una parte all’altra senza mai essere spento e senza mai raggiungere la meta finale.
Il sistema è quello della doppia falsa scelta. Si crea un problema che non esiste e si offrono due diverse soluzioni, nessuna delle quali però sarà definitiva e totalmente risolvente bensì a sua volta genererà un altro problema per il quale dovranno essere elaborate due altre soluzioni non definitive… e così via consumandoci in un infinito ed inutile via vai!
La scelta giusta e definitiva è sempre una terza e la si può scorgere solo spegnendo la mente: è quella che che io chiamo la scelta del cuore. Con quella non si sbaglia mai e sempre si rivolve. Per trovarla è necessario imparare a starci stabilmente dentro il nostro cuore: semplice a dirsi ma non facile a farsi.
Conosciamo quasi tutti di questo meccanismo infernale che finalmente, dopo anni di tenebra, si sta mostrando per quello che è agli occhi di chi vuol vedere. Sappiamo del signoraggio, della moneta debito che ci succhia energie ed anche del sistema dell’”inveramento”, magistralmente spiegato dal Marra, con il quale ci rubano letteralmente il tempo sostituendo in continuazione banconote alle quali abbiamo dato valore con il nostro lavoro con nuovi pezzi di carta dal valore prossimo alla zero. Sappiamo che le tasse servono per l”80% per pagare gli interessi sui titoli di stato e che se lo stato si riappropriasse della sovranità monetaria saremmo un nazione che chiude ogni anno il bilancio in attivo. Sappiamo dei complotti e delle verità nascoste, sappiamo della storia negata sia antica che moderna.
Insomma abbiamo studiato e ci siamo guadagnati la laurea di Complottisti Professionisti!
Adesso i tempi sono pronti per una nuova fase. Serve uscire dalla pratica dello sfogo virtuale che alla fine ci rende così simili a chi si distrae con il pallone ed impegnarci in azioni concrete. Siamo nel paradosso di dover produrre azioni che incidono nel reale pur sapendo che l’unica via percorribile è quella della crescita interiore e che l’unica rivoluzione possibile è quella personale in quanto solo su noi stessi possiamo esercitare la nostra sovranità ed il nostro libero arbitrio!
Il cambiamento si testimonia con le proprie azioni con le proprie esperienze e non con le parole!
Quindi Azione! Ma c’è un passaggio fondamentale che va fatto prima per non vanificare ogni tentativo: è necessario passare il Rubicone della Presenza a Se Stessi! Questo lo si può fare senza cambiare senza in apparenza nessuno dei propri comportamenti, quindi davvero nessuno può accampare scuse o “tengo famiglia”!
Per “Presenza a se Stessi” intendo la disciplina di osservarsi con attenzione mentre si compie un azione. Osservarsi senza giudizio o morale, semplicemente registrare i movimenti, le emozioni le sensazioni, senza decidere un bel niente o variare minimamente il nostro agire. Siamo quasi sempre con la testa da un altra parte mentre agiamo, siamo intrisi in un mare di comportamenti automatici. Fumare una sigaretta registrando tutti i movimenti e gli effetti sui nostri polmoni, registrare le reazioni del nostro stomaco al cibo che abbiamo ingerito, essere consapevoli dei movimenti che fa il nostro corpo per compiere un passo, registrare le emozioni che una situazione ci provoca e le nostre reazioni.
La pratica costante della Presenza a Se Stessi porta a risultati incredibili ed immaginabili. Dopo la ventesima sigaretta fumata con assoluta presenza molto probabilmente non dovrete nemmeno “scegliere” di smettere di fumare bensì una voce dentro vi dirà “non hai più bisogno di fumare” ed andrete oltre, alla ricerca di un altra esperienza ma sopratutto di un altra lezione. Io sono un guru e sono più le volte che non sono presente a quelle che sono presente ma vi assicuro che funziona e che tutto quello che ho imparato “definitivamente” in questi anni l’ho imparato con questo sistema.
Adesso che siamo minimamente presenti a noi stessi eccoci al dunque : cosa fare nella pratica?
Penso penso che non ci sia un solo modo di agire per far saltare il sistema ma che ce ne siano diversi a seconda del livello di consapevolezza e fede in se raggiunti. Non abbiamo bisogno di eroi ne di masse di “consapevoli” che scendono in piazza determinati ed arrabbiati, piuttosto serve che ognuno faccia la sua parte, svolga il ruolo per cui intimamente si sente chiamato.
C’è un’evoluzione naturale in corso, c’è un destino già scritto ma che si concretizzerà solo se ognuno di noi userà il proprio libero arbitrio e farà la cosa “giusta”, quella che sente di fare. Dovremmo confrontarci sulle cose pratiche che stiamo facendo, immagino una sorta di data-base dove ognuno infila le azioni devastanti per il sistema che già compie e si rende disponibile a raccontare la propria esperienza per facilitare il percorso agli altri.
Butto lì a ruota libera qualche esperienza personale o di amici:
- farla davvero l’obiezione fiscale preparandosi a modino per evitare confische od il penale,
- lavorare e/o prendere la residenza all’estero,
- smettere qualsiasi lavoro dipendente,
- chiudere la partita iva,
- farsi l’orto meglio se con approccio permacolturale,
- usare la bici,
- chiudere tutti i conti correnti,
- usare solo contante, usare carte prepagate meglio se estere, usare monete virtuali peer-to-peer,
- barattare,
- donare,
- sorridere sempre,
- spendere molto meno di quello che si guadagna,
- consumare il meno possibile,
- imparare a costruire stufe ad alta efficienza ed accumulo di calore,
- costruire impianti fotovoltaici ad isola,
- imparare a riconoscere le erbe spontanee,
- smettere di mangiare proteine animali,
- costruire un essiccatore,
- mandare l’auto ad olio vegetale,
- imparare a costruire con le balle di paglia,
- invertire il senso di circolazione della moneta (emissione di moneta-dono),
- buttare via la televisione,
- imparare a farsi il sapone ed i detergenti per la casa, imparare a fare il pane,
- continuare a divulgare le proprie conoscenze,
- pensare sempre positivo,
- amare i tuoi nemici,
- perdonare se stessi,
- amare molto le donne (o gli uomini) e comunque fare parecchio e bene all’amore, lasciarsi amare, avere il coraggio di chiedere aiuto,
- dire sempre la verità,
- scambiarsi i vestiti,
- ogni tanto digiunare,
- praticare una qualsiasi forma di meditazione,
- suonare la musica, raccogliere la legna secca….
il resto a voi.
Sul tema donne/figli a DarksideOfAcquarius e Antioppressione88 da padre di due figli nati da una relazione assurda e devastante che mi ha costretto a fare una profonda autocritica dico che c’è dell’altro e vi esorto a guardare con umiltà ancora più nel profondo di voi stessi oltrepassando le vostre certezze su questo argomento. La mia verità è che i figli vengono perché devono venire, perché “di là” ci sono anime in fila che aspettano un buco per infilarsi e noi dobbiamo solo dare loro un opportunità. La verità è che i figli vengono ad insegnarci la vita, a portarci quello che ci manca per fare di noi degli uomini completi e liberi. Basta solo saperli ascoltare. Un figlio è sempre “superiore” al padre perché arriva dritto e appena sfornato dalla fonte eterna e la sua saggezza si nutre del lavoro fatto da chi ha vissuto prima di lui. Sono i figli che insegnano ai padri a fare i padri. Bisogna solo inchinarsi. Per questo il “sistema babilonia” fa di tutto per non farceli fare e per distorcere il più possibile le fasi del concepimento/parto al fine di creare esseri scissi interiormente e quindi manipolabili per il resto della loro vita. Fare figli è un dovere e davvero poco importa che vengano alla luce in condizioni “non ideali”.
Riguardo al pianeta donna noi maschi abbiamo davvero poco da lamentarci. Intanto perché non sappiamo quasi mai fare la parte del “maschio”, peggio ancora non sappiamo nemmeno cosa significa essere “maschio”. Vogliamo la donna “giusta” magari già belle e fatta ma siamo così sicuri di meritarcela? Personalmente sono arrivato ad un punto della mia vita in cui ho dovuto fare autocritica assumermi le mie responsabilità nel fallimento di relazioni con donne bellissime e potenzialmente “giuste”; ho dovuto smontarmi pezzo pezzo per poi rimontarmi dopo accurata revisione!
Un uomo completo è assoluto sovrano di se stesso e delle sua azioni. Un Uomo Sovrano agisce esclusivamente secondo i propri principi e se ne frega dei valori sociali dominanti. Un uomo Sovrano sa che la dignità e la libertà vanno difese a costo della propria vita, se necessario. Un Uomo Sovrano preferisce morire che infilare il capo nel giogo dell’oppressore. Il sistema teme l’Uomo Sovrano e con tutti i mezzi ne favorisce la distorsione in uomo-tiranno o uomo-suddito. Il resto sono solo sofisticate scuse a se stessi, giochini della mente per rimanere attiva e quindi “viva”.
“Ciascuno cresce solo se sognato” ha scritto l’immenso Danilo Dolce.
Siamo noi maschi davvero capaci di “sognare” la donna che amiamo? Siamo davvero capaci di leggerle nel cuore, di vedere la sua pura essenza quando questa sfugge persino a lei stessa? Siamo davvero capaci, con incrollabile fede, di fungere da magnete a ciò che questa essenza si manifesti? Siamo capaci di fare godere davvero una donna nella carne e nel cuore simultaneamente? Di prenderla per mano e portarla sulle più alte vette? Di elevarla sopra le proprie miserie e renderla consapevole della divinità che custodisce nel suo meraviglioso corpo? Sappiamo dare amore, tenerezza e sessualità con egual forza e maniera? Siamo pronti a rinunciare al desiderio di possesso ed all’attaccamento verso la nostra amata?
La verità è che le persone le “facciamo” noi e che un uomo, da solo, può tutto (ma non lo sa).
Quindi cresciamo e moltiplichiamoci: generiamo i nostri maestri!
In definitiva, concludendo, ritengo che tutti noi dobbiamo riuscire a mantenerci in contatto nel mentre ognuno prosegue un viaggio dentro di se alla ricerca della propria essenza e del proprio compito in questa vita. Come “loro “ organizzano riunioni carbonare (Billdeberge, Trilateral e via dicendo) per confrontarsi e coordinare le proprie azioni anche noi dovremmo muovere il culo dalla sedia e incontrarci “segretamente” per guardarci negli occhi, per scambiarci le nostre esperienze e consigli sulle azioni rivoluzionarie che ognuno di noi, nel suo piccolo, compie ogni giorno. Dovremmo anche imparare ad usare a nostro vantaggio le recenti scoperte di fisica quantistica che confermano ciò che antiche discipline hanno sempre insegnato Dobbiamo creare un cerchio energetico, quello che io chiamo un cerchio sciamanico, che ci possa tenere tutti uniti nello spirito e nelle intenzioni oltre il tempo e lo spazio, un cerchio che ci protegga e sorregga nel nostro agire quotidiano. Usiamo tutti gli strumenti che conosciamo a tutti i livelli!
Il “Movimento Evolutivo Naturale” è già in atto e favorito dall’attuale ciclo evolutivo terrestre e quindi va solo agevolato e potenziato! Uniamo i puntini tra stella e stella, non importa se ci incontriamo una volta sola in un anno o in una vita intera ma dobbiamo assolutamente ristabilire le connessioni di questa fantastica rete peer-to-peer dei cuori che, nonostante tutto, è più viva che mai!
Compagni Avanti! Altro che manifestazioni di protesta! Incontriamoci e contagiamoci con le nostre vite con le nostre azioni!
Un abbraccio a voi tutti
Gabriele
Un aforisma:
“Il suono della Verità che avanza non può essere coperto da nessun rumore!”:
Affermazione bellissima, risolutiva e profondamente vera.
Inerente, implicito in questo “suono” vi è l’opera instancabile di chi lo produce e coraggiosamente lo ritrasmette ad altri mediante l’informazione con i mezzi di cui dispone, ovvio.
Vi sono però coltissimi critici di Alberto Medici, i quali non vorrebbero che egli facesse quest’opera di soffiare nelle trombe il suono, cioè la divulgazione, della verità. Non avranno inteso come parole dei Santi ie raccomandazioni di certi segmenti della Chiesa ufficiale più propensi a tenere la bocca chiusa?.
Che dire….ascoltare il cuore porta gioia a sé stessi e al prossimo, che belle parole!
Contagiate tutti con la vostra gioia, perché è vita vera data da Dio.
E ringraziateLo, sempre.
Grande Alberto con il suo blog! Lasci riflessioni personali, in proposito alla verità!
1) siamo appena quindicenni, un pò tutti. E mi riferisco all’età delle evolute tecnologie web. Quindi, crediamo di essere vetusti quanto la storia Umana, ma è solo da una quindicina d’anni che possiamo ritrovarci così numerosi nel Mondo, in comunione di idee e di obiettivi.
2) ben vengano i Marra a spiegare il signoraggio. Ma va soprattutto spiegato il cambiamento che deve fare l’essere umano per correggere il peggior egoismo e avviarsi al miglior altruismo. Siamo nati per gioire e possiamo farlo stabilmente se abbiamo un Prossimo che condivide il nostro stato d’animo.
3) in tali ottiche di attenzione all’altruismo va soprattutto riconosciuto il talento, nostro e del Prossimo. Senza un “buon pastore”, il quale sappia coagulare attorno a se Persone dedite alla stesura e applicazione di un “buon progetto”, il Gregge continuerà a delegare i mentitori di professione:Persone egoiste i cui esempi sono nella storia sin dai tempi di Cesare, Bruto, Erode e Pilato…
4) e,nel buon progetto, l’emissione del denaro (surrogato del tempo e talento di ogni essere umano) deve poter diventare a credito e non a debito. L’equilibrio fra costi e benefici deve essere mosso da un libero mercato davvero libero (ma non di speculare per offendere e uccidere l’etica) e un comparto pubblico efficiente, trasparente, qualitativo e, soprattutto, messo a disposizione gratuitamente alla collettività (in modo da far partire tutti alla pari e da far emergere i veri talenti in ogni settore sociale).
Utopie? No, le vere utopie nella modernità tecnologica che viviamo da solo una ventina d’anni, è pensare che l’egoismo umano possa continuare a lungo.
Avanti a crescere, allora.
Buona crescita.
Maurizio Sarlo