Conoscevo Daniele da un po’, e sapevo della sua attività di “coach della risata” nella sua “palestra della felicità“, ma non l’avevo mai preso molto sul serio. O meglio, la consideravo una cosa da fare, prima o poi, che avevo messo in lista, insieme ad un altro centinaio, e prima o poi l’avrei fatta. Forse.
Ma, come spesso accade in questi casi, l’occasione per approfondire mi è stata data da una amica, Mara, che ho scoperto aver fatto il “training” e, nel corso di una serata fra amici, ci ha entusiasmato col suo racconto e, manco a dirlo, ci siamo ritrovati poco dopo tutti a ridere come scemi (come scemi felici, però).
Ho voluto quindi chiedere a Daniele la possibilità di fare due chiacchere, che, ovviamente, ho registrato e riporto qui. Come considerazione personale, aggiungo solo che, così come Bruce Lipton ha capovolto il rapporto di causa ed effetto fra patrimonio genetico e caratteristiche somatiche e psichiche (=non siamo vittime dei nostri geni genetico ma la nostra attività, percezione, predisposizione d’animo può fare la differenza, anche a dispetto dei geni stessi), anche per la risata e la felicità il rapporto può essere invertito rispetto al tradizionale percorso di causa ed effetto: ridere prima, questo poi ci migliora il fisico, l’umore, lo stato d’animo e lo stato di salute.
Termino dicendo che le tecniche possono essere messe a frutto con notevole profitto in ambito scolastico, e che per il personale medico e paramedico, sempre assillato dalla necessità di crediti ECM, il corso garantisce 20 crediti ECM.
Riferimenti: http://lapalestradellafelicita.com/
Un “post scriptum”:
Alberto , scusami….ma davvero non capisco.
Cosa ha a che fare questo modo di ricercare la felicità con la felicità promessa da Gesù?
Aristotele ne sapeva più di Gesù? Oppure Aristotele ha copiato da Gesù i punti fondamentali per le sue tesi e le ha fatte proprie?
La conclusione è sempre la stessa, forse, ci vergogniamo di professare la fede in Gesù?
Confessare apertamente questa fede è ancora tabù?
Berti ha ragione quando dice che la felicità è uno stato d’animo ma non è dato da noi stessi perché per essere felici davvero e sopportare anche il dolore più profondo, conservando lo stesso spirito, non c’è altra via che Gesù.
Le altre vie sono false vie, al primo vero dolore la felicità che dovrebbe crescere in noi stessi con questo metodo sarà capace di non intaccarsi?
Capisco. E provo a spiegarmi (anche a me stesso, non credere che la tua domanda non me la sia posta anch’io).
Nulla senza Gesù. Gesù è tutto. Con Lui tutto è possibile, senza di Lui non possiamo niente. Ma questo non mi impedisce di apprezzare tutto il bello che c’è, dalla dieta per guarie dal diabete alle tecniche per respirare. E non è che ci si deve premurare di specificare ogni volta (oppure si potrebbe/dovrebbe? Non so): “sì, ma ricordiamoci che tutto questo, senza Gesù, non serve a niente”. Forse sì? Cominciare ogni frase con “Se Dio lo vuole”? (Insciallah!)
Certo, con la felicità il tema è più complesso, intrigante e compromettente anche a livello spirituale: pazienza che un farmaco o una sana alimentazione ti facciano stare genericamente “bene”, ma che uno diventi “felice2 con una pratica di sana abitudine ottimistica… se poi manca tutto il resto? E se poi uno è ateo?
Grazie della tua domanda. Come avrai capito non ho risposta. Però invito tutti a contribuire.
COMMENTO DA PARUSIA
Questo post caro Alberto mi lancia un assist.
Gesù ha tenuto il più importante seminario sulla Felicità che si ricordi a memoria d’uomo: quello che conosciamo come Sermone della Montagna ed in cui Gesù ci ha esortato alle BEATITUDINI,
http://www.youtube.com/watch?v=xIpC5vy2y-k
e a lavorare per il Regno di Dio e non per la nostra Infelicità.
Quando ho aperto Apotàsso avevo un solo unico obiettivo: agganciare il concetto di Conversione alla Felicità come condizione INTRINSECA della Beatitudine. Infatti Gesù ci parla chiaramente di cosa fare per essere Felici: Convertitevi a Me e vostro sarà il Regno dei Cieli, la Felicità. Ed invece, come dice bene Daniele Berti, siamo finiti tra le Matrici che ci “ammanestra” e aggiungo, per il grande ciclo satanista di Mammona e del Nuovo Ordine Mondiale; di fatto ingannandoci dietro la diceria o luogo comune che invece stiamo diventando “normali” e convogliati tutti verso una categoria sociale valoriale che è l’educazione.
L’educazione formale e sostanziale di questo nuovo modo di vivere il mondo ci vieta di ridere ed essere felici come “realmente” vorremmo, perchè rimarca continuamente che dobbiamo contenerci in un determinato schema di relazioni sociali a consumo, che nella maggior parte dei casi ci danno una felicità di circostanza, un benessero momentaneo, come fumare una sigaretta, bere un drink con gli amici, fare “sesso” e non all’amore che implica un maggior coinvolgimento emotivo ed affettivo, andare ad un concerto del nostro mito musicale, ascoltare musica all’auricolare, comprare il nuovo modello della macchina che amiamo o del cellulare ipertecnologico, ecc…
Ma questa non può essere la Felicità con la “F” maiuscola non rappresenta uno stato definitivo del nostro animo, della nostra psiche, del nostro corpo, della nostra mente, del nostro spirito. E’ solo un palliativo, un placebo, un inganno bello e buono. Ora, l’educazione spesse volte si pronuncia con il perbenismo ed il moralismo spicciolo. Per esempio se io sono Felice come sono, usando il Saio quando vado a Messa o a trovare un povero indigente; o andando a frugare fra le cose ancora nuove che gli altri buttano nelle discariche; o quando prelevo le cassette piene di frutta e verdura ricevuta gratuitamente dallo stesso rivenditore che altrimenti le avrebbe buttate dietro la bottega, ecco che qualcuno mi osserva come un accattone o mendicante pieno di “problemi” e poi si tiene lontano da me anche se mi sono appena fatto una doccia ed indosso un saio pulito. Perchè per questa persona io puzzo per il solo fatto che non indosso un abito “civile” e perchè mi accosto ad uno “scarto” (siano essi oggetti o persone relegate ai margini della società) invece che ad un Centro Commerciale o in una Discoteca o salotto bene.
Qualcosa gli dice infatti che sono un infelice e non coglie invece il sorriso sul mio volto, il senso del mio fischiettare, l’allegrezza del mio andare gagliardo sulla bici libero come il vento, la risata fatta alla faccia di coloro che mi volevano dipendente da altri o dell’altrui elemosina o beneficienza.
Eppure sì, per puzzare di Felicità puzzo pure, quando sto davanti ai fornelli a cucinare per un gruppo di amici o per i miei figli; o quando mi rotolo per terra sul prato con i miei cani o quando mi saltano addosso per farmi festa, rendendo entrambe felici. Puzzo quando mi prodigo per rendere bella la casa ed il giardino, quando preparo una sorpresa per la mia piccola e lo faccio con grandissima gioia. Sudo di ansia e felicità quando sono in attesa di conoscere il risultato dell’esame della mia figlia all’università. Sudo quando apprendo la notizia di amici che sono stati licenziati o di come vanno le cose della vita per chi ha deciso di essere totalmente nel mondo e non nella felicità.
Vivere la nostra religione con atteggiamento “incazzato” come dice Daniele Berti, non è un modo per dare testimonianza della bellezza e della “serietà” del vivere con Gesù. La nostra religione è gioia e felicità per la Beatitudine e deve essere vissuta pienamente come amalgama di fede e territorio, altruismo e tempo libero per il Regno di Dio. Dove, sempre come dice Daniele “serio” si deve intendere come “REALE”. E cosa c’è di più REALE di CRISTO RE?
Peccato che Daniele non sia arrivato a questa consapevolezza CRISTIANA, ma parla di Yoga della Felicità, mettendosi in alternativa con l’insegnamento di Gesù, che è proprio quello di diventare REALI nella SEMPICITA’ senza sostenere altre scienze, altri profeti e mistici o altre dottrine religiose.
Vorrei tornare al concetto di BEATITUDINE. Quando il Giovane Ricco si avvicina a Gesù, alla domanda “cosa devo fare per guadagnare la Vita Eterna” Gesù gli propone il massimo della Felicità e della Bontà (convenienza): seguire Lui. Ma siccome il Giovane è pieno di incombenze, preferisce rimanere triste e occuparsi d’altro che non era la Felicità. E Gesù non a caso ne resta RATTRISTATO, quindi NON FELICE. Siamo noi che togliamo la FELICITA’. L’abbiamo tolta tantissime volte a Gesù rendendolo TRISTE FINO ALLA MORTE e la togliamo regolarmente agli altri, come è successo di recente a Micaela che a 14 anni si è tolta la vita perchè i compagnetti di classe le avevano creato una forma di tristezza cronica e mal di vivere. E non è un caso che lei osservasse che tutti intorno a lei pensavano solo ad accumulare denaro e correre da una parte all’altra rincorrendo effimere felicità, mentre lei era gioisa e solare con tutti ma non Felice a causa di questa ambiguità.
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=hrKP-io_u0o
Perchè come dice Daniele Berti la FELICITA’ è un fattore permanente e stabile del nostro essere, ma si acquisisce con gradualità ed esercizio. Occorre stabilizzarlo levandoci di torno tutto ciò che ci dà preoccupazioni inutili che rende evanescenti l’essere FELICI e che inquina anche il nostro pensare logico-cognitivo e emo-sensitivo.
Io grazie al cielo rido ancora molto e riesco nonostante tutto ad essere in buona compagnia, anche se mi rendo conto che non sempre le circostante lo permettono perchè siamo davvero ingolfati in un clima di terrore e morte, preoccupazioni e occupazioni, dolori e angoscie, stress e ansia. Ci sarebbe da domandarsi se tutto ciò non sia indotto con lo scopo proprio di renderci Infelici, che rende di più anche alla logica mondialista dell’acquisto copulsivo e dell’isolazionismo.
Buone felicità a tutti
Parusìa
Liberi da Mammona per liberare
+ VANGELO (Lc 11,27-28)
Beato il grembo che ti ha portato!
Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio.
Che bella la tua testimonianza Marco! Veramente una persona libera da legami, e mi è piaciuto veramente il tuo “quadretto”!
Sai che per altri versi io non comprendo (e, se me lo consenti, non approvo la tua scelta estrema), ma questo non mi impedisce di amarti e ringraziare Dio per averci fatto incontrare.
AGGIUNGO (a mo’ di provocazione): ma senza Gesù si può essere felici? Senza una visione trascendente della vita la felicità può essere piena? O è solo una parvenza di felicità? O, viceversa, è una felicità che CONDUCE al trascendente?
Non sono domande retoriche, io credo che non si possa, ma non mi sentirei di negare questa possibilità a chi non crede.
La mia scelta caro Alberto non è stata semplice, ma io voglio il Paradiso. Ho riscattato il mio tempo per non andare all’Inferno e non rimanere vittima dei miei vizi, incastrato nei miei peccati che erano ben strutturati in questa società di Mammona.
😉
Alla chiamata di Dio: vuoi tu essere Felice? ho risposto di sì. Allora mi ha detto: non ti sto proponendo per una scelta estrema, ma per la cosa più semplice da farsi, seguire il Mio Vangelo, che è la Mia Carne, in quanto Via Verità e Vita. Del resto caro Alberto se ti affidi a Dio, se hai Fede, se non sei Tiepido, il Vangelo non chiede mai a nessuno più di quanto già non possiamo dare per essere FELICI. Tutto ciò che ci serve per vivere ed essere in felice compagnia Dio ce lo dà 100 volte di più rispetto a quanto abbiamo rinunciato di questo mondo. E persino l’AMORE ti arriva 100 volte più fortificato e ampliato.
Hai dato voce al mio pensiero, Parusia.
Essere felici gustando la gioia nelle cose minime.
La sofferenza esiste e c’è in ognuno di noi, ma l’amore è un dono grande, è l’amore che ti fa ridere e gioire portando sorriso anche se soffri, ma questo non viene da noi stessi, è un dono di Dio.
Non ho il dono della scrittura chiara come la tua, faccio fatica a trasmettere il mio pensiero, grazie per ciò che hai scritto.
Cara Lucia il dono è quello tuo che esprimi concetti che arrivano al cuore perchè sorretti dalla grazia dello Spirito Santo.
Però vorrei valesse per te quanto già detto a Gilda qualche giorno fa e a tanti altri utenti (sapendo con certezza che Alberto non se ne risentirà): dobbiamo unire le forze ed essere sempre certi di ciò che dichiariamo quando vogliamo approfondire un argomento. Ecco perchè nel 2009 nacque escogitur e da un mese, il giorno 8 settembre è nato anche apotàsso. Ma c’è di più: dobbiamo anche comprendere cosa il Vangelo ci insegna a norma comportamentale per questi ultimi tempi e cosa dobbiamo testimoniare per non perdere la fede e per aiutare gli altri a renderla conforme alla volontà celeste.
Perchè oggi ci sono tanti falsi profeti, tante chimere, tante sirene che ingannano e ci portano lontani da Dio e dalla salvezza; e se possibile molti eletti possono anche loro essere ingannati (Matteo 24:24). Dobbiamo rimanere concentrati “sul pezzo” e capire che la Felicità è proprio sentirsi parte di un progetto di amore, misericordia e salvezza che passa innanzitutto dall’essere operai a tempo pieno nella Vigna del Signore in opere di misericordia corporale e spirituale, tenendosi il più possibile lontani da Mammona: làddove un vero cristiano, almeno che non sia un Tiepido impenitente o persino in malafede volendo interpretare per sua comodità la Verità, deve aver già scelto se stare dalla parte di Dio o del Mondo. Perchè se così non fosse, si taccia e non si commetta il peccato che sta nei 10 Comandamenti di nominare Dio invano, come ora fan tutti in un esercizio becero di presunzione spirituale, certi di essere già salvi solo per saper parlare o per conoscere le Scritture.
Con affetto
Parusìa
Liberi da Mammona per liberare
Cara Lucia il dono è quello tuo che esprimi concetti che arrivano al cuore perchè sorretti dalla grazia dello Spirito Santo.
Però vorrei valesse per te quanto già detto a Gilda qualche giorno fa e a tanti altri utenti (sapendo con certezza che Alberto non se ne risentirà): dobbiamo unire le forze ed essere sempre certi di ciò che dichiariamo quando vogliamo approfondire un argomento. Ecco perchè nel 2009 nacque escogitur e da un mese, il giorno 8 settembre è nato anche apotàsso. Ma c’è di più: dobbiamo anche comprendere cosa il Vangelo ci insegna a norma comportamentale per questi ultimi tempi e cosa dobbiamo testimoniare per non perdere la fede e per aiutare gli altri a renderla conforme alla volontà celeste.
Perchè oggi ci sono tanti falsi profeti, tante chimere, tante sirene che ingannano e ci portano lontani da Dio e dalla salvezza; e se possibile molti eletti possono anche loro essere ingannati (Matteo 24:24). Dobbiamo rimanere concentrati “sul pezzo” e capire che la Felicità è proprio sentirsi parte di un progetto di amore, misericordia e salvezza che passa innanzitutto dall’essere operai a tempo pieno nella Vigna del Signore in opere di misericordia corporale e spirituale, tenendosi il più possibile lontani da Mammona: làddove un vero cristiano, almeno che non sia un Tiepido impenitente o persino in malafede volendo interpretare per sua comodità la Verità, deve aver già scelto se stare dalla parte di Dio o del Mondo. Perchè se così non fosse, si taccia e non si commetta il peccato che sta nei 10 Comandamenti di nominare Dio invano, come ora fan tutti in un esercizio becero di presunzione spirituale, certi di essere già salvi solo per saper parlare o per conoscere le Scritture.
Con affetto
Parusìa
Liberi da Mammona per liberare
azz…. queste osservazioni mi invitano al silenzio….
Che dici? Ogni figlio di Dio ha il suo ruolo, il suo piccolo compito nella costruzione al progetto di Dio.
Siamo solo anime rivestite di carne.
Questa vita ha senso nella continua ricerca di spiritualità, la mortificazione del corpo aiuta a far emergere l’anima che ci dà la consapevolezza dell’essere figli di Dio; in questa consapevolezza è possibile l’aiuto agli altri, nell’amore di Dio che ci raggiunge, ci attraversa e come un fiume scorre fuori.
L’alternativa è rimanere chiusi in sé stessi nel nulla che è la carne.
Ognuno fa ciò che può fare, secondo il talento e la grazia ricevuta, il continuo cammino deve essere passo che avvicina alla Volontà Divina, anche lento ma comunque di avvicinamento.
A volte questo avvicinamento non lo percepiamo, ma, se la ricerca e il nostro fine ultimo è la volontà di Dio, senza dubbio il percorso l’abbiamo accorciato.
Grazie, mi hai rincuorato. Il nostro Savonarola ( 😉 ) a volte mi mette in crisi… e fa bene, perchè Dio vomiterà i tiepidi (e ho un po’ di paura di essere fra quelli…)
Io non sono un Savonarola Alberto (chi non mi conosce di persona o si è astenuto dal conoscermi nonostante la mia disponibilità, non può riassumere così la mia scelta di essere Arciere di Nostra Signora della Tenda e figlio “montfortiano” di Don Bosco! 😉 ), perchè sono un gran peccatore che se la gode davvero, avendo più tempo per essere felice. Allora di che felicità parliamo visto che leggo solo toni di gente carica di apprensione e austerità? Io non sono austero ma credo di essere solare e sempre disponibile a fare qualunque cosa di utile. Ho messo il Saio per scelta, altrimenti avrei continuato a dare scandalo con la mia nudità (escatologica) e le mie vergogne (spirituali). Perchè non si dà scandalo solo offendendo con la fisicità e ostentando i propri limiti corporali, intellettuali e psicologici, ma anche mostrando di voler saperne più di quanto Gesù ci dice nel Vangelo. Lo scandalo è ciò che facciamo proprio nei nostri Vizi Capitali: Superbia, Accidia, Ira, Lussuria, Invidia, Gola, Avarizia, che quando diventano cronici si chiamano Peccati. A questi, se sommiamo anche le nostre omissioni dei Comandamenti, ritroviamo i Tiepidi che nella loro ricerca della SPIRITUALITA’ dimenticano che prima dovrebbero correggere se stessi e poi dedicarsi agli altri, per non apparire stolti e presuntuosi.
Quando impareremo a dire SI SI NO NO di fronte all’errore cronico e recidivo di chi vuole insegnare agli altri la strada della salvezza, ci accorgeremo che più che diventare dei Savonarola, stiamo solo diventando più Imitatori di Cristo nella Verità e nella Carità!
Notavo infatti l’altro giorno che San Francesco non ha nulla a che vedere con gli italiani, eppure è il santo preferito da tutti. Lui sì che si è privato di tutto, e perchè lo prendiamo a modello (si fa per dire) mentre altri che solo tentanto di avvicinarglisi sono considerati dei pazzi? In fondo San Francesco ha fatto proprio il Vangelo, portandolo all’estremità più dura, quella che ha tenuto in piedi la Chiesa che altrimenti sarebbe crollata su se stessa. Quindi ogni tanto serve anche qualcuno che come il santo di Assisi si carichi su di se la consapevolezza che essere nel mondo, del mondo, per il mondo nuoce a chi vuole essere salvo. La Tiepidezza hai detto bene Alberto, è ciò di meno coerente esiste per Dio.
Sài quanto ti voglio bene, ma facciamo attenzione quando pensiamo di poter negare il Vangelo e quello che dice. Non c’è spazio per interpretazioni. La Verità è solo una e ci si salva solo se si aderisce al Cristo restando sotto la Croce.
Un caro abbraccio a tutti
Parusìa
Liberi da Mammona per liberare
Scusa, era una battuta!!!!!
Touchè anche da quel “si è rifiutato”. Sono io, sempre io, solo io. Ma so che mi perdoni e mi darai un’altra ossibilità!
“acciamo attenzione quando pensiamo di poter negare il Vangelo e quello che dice. Non c’è spazio per interpretazioni. La Verità è solo una e ci si salva solo se si aderisce al Cristo restando sotto la Croce.”
Sottoscrivo al 100%. Grazie
Alberto mio caro e amato amico, sappiamo entrambe che è solo questione di parole. Che se non sono state dette da Gesù solo confondono, ahimè!
Nessuno è tanto bravo da dire fattivamente ciò che siamo, ciò che facciamo, che vorremmo dire. Io meno degli altri e ne sono rammaricato, anche perchè sono parte in causa e ciò che dico è caricato dalla mia scelta radicale!
Vorrei davvero poter fare a meno di internet, perchè le persone dovrebbero conoscersi, rimboccarsi le maniche e stare insieme ad operarsi e prodigarsi per gli altri. Ma in internet ripiegano anche molti amici che chiedono aiuto o altri che dicono tante baggianate e vanno fermati.
Sigh! Quanto sgomento.
Con tutto l’amore possibile.
Un abbraccio particolare a Lucia
Parusìa
Liberi da Mammona per liberare
Quell’ammonimento: “Che dici?” è rivolto a me? :$
Attenzione Lucia a non cadere nelle trappole della mentalità ecumenista che opacizza la Rivelazione Pubblica di Gesù sostituendola di fatto con la libera coscienza.
Ecco perchè insisto che non si può parlare invano.
La Fede è unicamente legata a doppia mandata al Vangelo da cui apprendiamo tutto ciò che conosciamo e su cui si incardina l’Eucaristia che è Gesù Carne e Sangue, Via Verità e Vita.
Noi non siamo “solo” anime rivestite di carne, ma Figli di Dio che si sono messi alla sequela di Gesù, con l’eccezione dei Figli della Perdizione di cui non parlerò in questa sede. Tanto che coloro che sono nati prima di Gesù, nonostante avessero vissuto secondo la Legge data dal Padre a Mosè, erano agli Inferi; e Gesù prima di Resuscitare li è andato per liberarli e portarli nella Felicità. Fra questi c’erano Profeti, Patriarchi, Re, Sapienti, ecc. che nonostante tutto ciò avevano fatto e detto nel Nome del Signore che è nei Cieli, non potevano accedere al Paradiso senza Gesù che con la Morte e Resurrezione ci ha riscattati dal Padre e ci ha presi per mano. Senza Gesù infatti non ci si salva. Ecco la ragione del Simbolo della Croce.
La ricerca di spiritualità è un “no sense”. E’ Dio che ci dà le Grazie ed i Doni dello Spirito. Lo Spirito Santo non è spiritualità, ma Terza Persona della Trinità, è Dio.
La spiritualità è indotta nell’anima, ma è come l’olio quando prepari il pesto: un ingrediente ne più e nè meno importante della intelligenza, del consiglio, della scienza, della pietà, della ricerca della Verità. ecc..
Noto con tristezza che non accenni una volta al Vangelo. E’ un tuo refuso o una tua convinzione?
Sicuro di aver equivocato ciò che volevi dirmi, ricordiamoci sempre di far riferimento al Vangelo. Lì c’è scritto tutto anche sui tempi di oggi. Vedi infatti Marco 13 e Matteo 24.
Parusìa
con affetto 😉
Liberi da Mammona per liberare
P.S
la ricerca della verità è fondamentale, il tuo lavoro è prezioso come quello di chiunque altro.
Ovvio. Anzi, più prezioso ancora se fatto dai semplici in spirito 😉
Quel: ma che dici? Era per Alberto, infatti lui ha capito che volevo rincuorarlo perché tentato a tacere.
Le travi nel mio occhio sono ancora molte, il mio cammino è cominciato da poco.
Ero sicuro aver equivocato. Ciò mi ha offerto però la possibilità di essere ancora più chiaro riguardo quanto da me precedentemente espresso.
Grazie Lucia, grazie Alberto
😉
Buona felicità a tutti
Però Parusia ha ragione: scrivere può diventare un alibi, senza intaccare il mio io più profondo.
(ma confido molto in Dio che mi ama di un amore incomprensibile e illimitato!)
Anche a te Alberto faccio un regalo:
http://www.youtube.com/watch?v=hGwcMqoSZ-Y
http://www.youtube.com/watch?v=tPOSapNZyR4
http://www.youtube.com/watch?v=J9uktq7Tmnk
http://www.youtube.com/watch?v=rEkPYaaCaYc
Anche noi dobbiamo imparare ad amare 😉 per essere felici
A proposito di vangelo e Sacra Bibbia, ho passato tutta la mia vita nella ricerca non capendo un’emerita cicca di ciò che leggevo, confidando in Dio e in Gesù suo figlio pregando perché mi indicasse la via.
Ha ritenuto che fossi pronta quando lo ha ritenuto giusto e mi ha aperto il cuore e la mente, è il cielo che regge la terra.
Scusatemi do per scontato l’affidamento alla Parola attraverso il Vangelo e non dovrei farlo perché ciò che per me è scontato è la cosa più importante.
Lo intuivo il tuo amore per il Vangelo, Parola Viva e per i Testamenti e, immagino, anche per gli Atti degli Apostoli, le Lettere e l’Apocalisse,
Lucia ti invito a fare un esperimento, se non lo hai già scoperto da sola: leggi uno stesso punto del Vangelo a seconda dello stato d’animo che vivi in quel momento. Vedrai che ogni volta ti darà un senso ed una risposta diversa e sarà sempre un balsamo. Non ti sentirai mai sotto pressione, giudicata o lassciata sola.
Questo significa che Gesù ci parla sempre, proprio per la proprietà particolare che ha la Parola di Dio di essere vitale e sostanziale per la nostra esistenza.
Deus Gratias
Oh, Gesù, quanto ti amo!
Ecco la ricetta per la felicità. Una sola nota: ascoltare non pensando alla vita monastica ma a quella in famiglia, tra i cari, nel lavoro, tra gli amici. Tanto vale per chiunque anche se pensata per chi vuole essere tutto e solo di Dio.
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=NYFIFGJg8YM&list=PLB09A06BDDC437295
Spero di aver fatto cosa gradita indicandovi le Imitazioni di Cristo
Vorrei buttarla un pò sul classico, tra arte e colori, grande architettura, bei giardini, mestieri e buon artigianato, scoperte ed invenzioni cinquecentesche.
Maestro Martino, il grande cuoco del Rinascimento Ecco una parte della felicità.
Bello, zeppo di chicche e ben documentato il documentario storico sulla figura del piu’ grande cuoco del Rinascimento, che opero’ presso corti prestigiose come quella degli Sforza a Milano o quella papale a Roma. Si tratta di Maestro Martino, all’anagrafe Martino Rossi, nato e cresciuto in Valle di Blenio, allora sottoposta al ducato di Milano.
di Michelangelo Gandolfi