Le banche non stampano denaro. Quando diciamo che “stampano denaro” facciamo una semplificazione, utile ai fini del discorso, che nulla toglie a tutte le considerazioni sulla necessità di cambiare sistema, ma prestiamo il fianco a quelli che, come il Pazzo Ricaricato, usano termini ragioneristici e complicati per cercare di obiettare a quello che diciamo e distrarre dal ragionamento.
Allora, senza nulla togliere a considerazioni già fatte tante volte (il potere di creare denaro è troppo devastante per essere lasciato nelle mani di privati che lo utilizzano a fini privati), ecco qui una breve spiegazione sul meccanismo effettivo di creazione di “liquidità” o “credito” (ecco, detta così è meglio).
Molto bene, Alberto, eccellente spiegazione per chi non intende molto di contabilità di impresa.
Ma approfondiamo un poco: La banca, come le altre imprese tiene la contabilità col sistema della “Partita doppia”: Ovvero all’annotazione di fatti amministrativi nella sezione sinistra della situazione patrimoniale (o Attività), corrispondono altre annotazioni nella sezione destra dello stato patrimoniale(Passicità).
Questo sistema permette alcuni inganni o meglio falsi contabili. Il principare è la cosiddetta “Riserva frazionaria” Dietro a questo bella espressione si cela un inganno: La banca presta (o dice di prestare) denaro, o ricchezza, che non possiede affatto, eche non esiste. “per legge” dici tu Alberto, la banca quando tu depositi 10 ha il diritto di prestarne 100 ad altri: possedendo in “riserva” dieci, può prestare 100, cioè la riserva è una piccola frazione di quel che la banca presta. In realtà la differenza tra denaro in riserva e volume prestato è molto più alta.
Ma chi ha inventato una legge così? a voi pare giusto che un privato presti ricchezza che non possiede (e che non esiste) e su questo riceva “per legge” gli interessi. Questa legge maleodorante è contraria agli stessi principi del diritto: “Non danneggiare nessuno”.
Quando la banca dice di prestarvi ricchezza, annota questo nella sua situazione patrimoniale:
ATTIVITÁ
Credito verso cliente 100
Rateo attivo 5 (il credito degli interessi che verranno pagati}
PASSIVITÀ
Uscita di Cassa 100
E qui sta il trucco: Che uscita di cassa ha sofferto la banca? nessuna> La banca vi da un assegno circolare, oppure un libretto di assegni, oppure un’annotazione scritturale elettronica: Accredito di 100 sul conto di Tizio.
La panca riceverà il “riflusso” dei vostri pagamenti mensili: Parcelle di debito più gli interessi. Ma quale uscita ha sofferto? Pressochè Zero.
Adesso vi domando, gentili interlocutori: Quanto è il profitto netto della banca in questa operazione? 5 o 105?
E su quale profitto netto la banca paga le tasse?
Si calcola che le banconote in circolazione siano circa l’8% di tutto il circolante, mentre il restante 92% è costituito da assegni bancari e circolari, carte di credito, pagamenti elettronici, giroconti, fideiussioni, ecc.
Come, – direte voi, – ma la banca mi da potere d’acquisto:
Errore! Il potere d’acquisto e dato dalla popolazione la quale, per convenzione accetta questi surrogati di denaro in pagamento.
– Ma se io ti do un assegno che tu depositerai nel tuo conto, poi la mia banca pagherà la tua! Errore: Le banche a fine giornata, mediante la propria camera di compensazione, si restituiscono tra di loro, nel reciproco interesse, tutti gli assegni bancari depositati. Tra di loro non si devono nulla.
Il debitore sei solo tu, povero minch….. che tutti i mesi devi andare a pagare le rate, più gli interessi addebitati trimestralmente di una ricchezza che la banca non ti ha dato e che non esiste neppure.
Questo in condizioni normali. Perchè quando la banca decide di rovinarti, ti nega qualunque prestito, da un lato, d’altro lato in veste di governante ti impone tassazioni intollerabili.
Sta di occhio nella tua casa, nei tuoi beni mobili e immobili, nella tua impresa. Ha infatti l’obbiettivo di metterti sul lastrico, con la benedizione di una magistratura strapagata da loro stessi cioè dalla Tesoreria della Banca d’Italia banca centrale che finge di essere un benemerito ente pubblico (con fini sociali), mentre invece è una società privata, con fine di lucro per i proprietari, gli azionisti, tutti privati o quasi:
Maledetti delinquenti e traditori e depredatori della mia Nazione. Che voglia di metter loro un cappio al collo con le mie stesse mani!
E meno male che ci siete Voi…Amici miei!
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Ché,Vi confesso,non ci ho mai capito una mazza…
in fatto di…”Ragionerìa”…et similia…
ergo…mi rimetto a Voi e Vi ascolto,in Silenzio!
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QVIA…VBI MAJORES…:)…:)…:)…:)…:)…
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P.S.: non mi avete ancora,però,svelato…l’Arcano…
ovvero…come facciate ad inserir quel bel Soldone
“Aureo”…:)…ditemelo,per favor…suvvìa!
O è un “Secreto” pari a quello “a+tomico”?…:)…
Ha ragione, Aguglia, mi sono espresso malissimo.
Cercherò di dirlo in modo più semplice senza contabilità:
Lasciamo per il momento da parte le banconote prodotte dalle banche centrali (sempre a costo zero per loro}.
Difatti le banconote costituiscono soltanto l’8% di tutto il “denaro” circolante, mentre il restante 92% è fatto di assegni o scritture delle banche.
La banca, quando dice di darti un prestito, in realtà ti da solo pezzi di carta e annotazioni elettroniche, da lei prodotti a costo pressochè zero.
Ma quando tu vai ogni mese a pagare le “rate” del prestito, dai a loro ricchezza VERA, AUTENTICA: parte del tuo salario, ottenuto con un mese di lavoro produttivo, oppure il corrispettivo della vendita di un bene: un chilo di pane, una bicicletta, un’autovettura, una casa. Dai a loro il corrispettivo di beni reali, Quello che Marra chiama denaro VERO.
In pratica la banca è un parassita che risucchia costantemente la ricchezza prodotta dal lavoro e dall’intelligenza delle nazioni.
Con l’emissione delle banconote, effettuata dalla banca centrale, il procedimento è analogo.
Cordiali, anzi affettuosi saluti a tutti voi.
E bene hai detto…benedetto Elisèo!!!
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Secondo il Diritto+Imperiale+Romano…
andrebbero strangolati,lì,sul posto,senza alcuna pietà,
e con la lor stessa comica,elegante,costosa…”Kravatta”…
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maledettissimi,dannatissimi,perniciosissimi…”Kravattari”…
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“Bankieri…Borsaioli…Finanzieri”…AD BESTIAS…!!!
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Ti ringrazio per la delucidazione…Elisèo!
Occorre,coi…”semplici”…che invero son i più…
esser più “semplici” possibile…”francescani”…
e,in prima battuta,esser più “sintetici” che si può!
Una volta poi afferrato il concetto…e allora solo…
si può scender ai particolari,con Analisi minuziosa…
ergo…Sintesi…Analisi…Sintesi…ecco il Metodo!
E,non a caso,gli Ingannatori,quelli che vogliono fregarci,
sempre e soltanto parlano in maniera…”analitica”…
annegandoci entro un’alluvione di dati disordinati:
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ma Noi mica ci cadiam più…nelle loro ridicole trappole…!
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Qualche tempo fa mi sono preso la briga di fare un breve calcolo a mente, piuttosto approssimativo, di quanto costa un prestito dalle banche, Il risultato è stato che, nella peggiore itotesi (per le banche) viene sottratto un controvalore pari al prestito stesso di ricchezza preesistente (più il capitale).
In pratica 100 Euro in prestito tolgono dalla circolazione (almeno) 200 Euro,
Di recente è affiorato uno scandalo chiamato “Offshore Leaks” (immediatamente oscurato), che coinvolgeva banche di primaria importanza come la Deutsche Bank. Apparve dal nulla un trasferimento enorme di denaro diretto ai paradisi fiscali: le Isole Cayman o le Isole Vergini.
“Offshore Lezks” come si può tradurre Alberto? Forse flussi al largo dalla costa, oppure “vena fuori fiscalizzazione”?
È evidente che le banche convogliano enormi quantità occulte di ricchezza verso i paradisi fiscali. Per questa ragione si descapitalizzano rapidamente e devono perciò ricorrere a frequenti ricapitalizzazioni spinte.
“Leaks” vuol dire fuga, versamento… ma dopo il caso wikileaks è diventato sinonimo di qualcosa che si viene a sapere grazie a qualcuno che dall’interno ha svelato… un po’ come dopo il watergate, che ogni scandalo veniva ribatezzato con il nome + gate alla fine.
Offshore leaks lo tradurrei con “spifferata sui fondi nei paradisi fiscali”. Piace?
“Leaks”…oder..”Lezks”…
that is the Question!
Casuale e non voluto,involontario errore di battitura,
in effetti essendo contigue,A et Z,sulla tastiera,
oppure…a Domanda,rispondi…Elisèo!
Errore involontario di battitura, scusate, l’espressione corretta è “Offshore leaks” (flussi fuori controllo, lontani, al largo, penso io).
Ne hanno parlato i giornali francesi (“Le Monde” ed anche un giornale inglese il Guardian).
Aguglia si domanda, se ho ben capito, Che cosa centra in questa storia il “soldone di oro”.
Nell’antichità la moneta era d’oro o d’argento: La moneta antica aveva dunque un valore intrinseco cioè la stessa moneta conteneva in sè una ricchezza autentica.
Nel medioevo i mercanti, per i loro commerci, anzichè trasportare monete d’oro (pesanti e che comportavano il rischio d’esser rubate), si recavano dal primitivo banchiere, consegnavano a quello il loro oro che lo pesava, lo custodiva nel suo forziere e rilasciava i Certificati di deposito: le prime banconote, che vennero usate come monete cartacee. Queste prime monete di carta o note di deposito erano sempre monete garantite da ricchezza esistente , l’oro depositato, ovvero restavano sempre convertibili in oro. recavano infatti la scritta “pagabile (in oro) al portatore”.
Coll’andare del tempo i furbi banchieri scoprirono che i commercianti non andavano mai a ritirare tutto il loro oro depositato, ma al massimo soltanto il 10% ne richiedeva la restituzione.
Ecco quindi l’inganno:
Le persone “sapevano” che quei certificati rappresentavano oro: cioè nell’immaginario collettivo la stessa moneta di carta era, (ed è tuttora), il corrispettivo di una ricchezza reale.
In tale condizione quando il banchiere ti dava un certificato di deposito (spendibile), aveva il pieno diritto di scrivere nella sua contabilità una perdita, una riduzione di patrimonio.
Ma nella situazione attuale, la moneta emessa dalla banca centrale, è solo un pezzo di carta prodotto a costo zero, senza alcuna garanzia, viene ancor oggi scritta nel passivo, ovvero come fosse una perdita patrimoniale mentre non vi è nessuna perdita.
Sono furbi. Non c’è che dire. Scrivono in perdita ciò che in realtà è un lucro colossale.
N’est ce?
Scusate, ho dimenticato di dire che, quando l’antico banchiere scoprì che soltanto il 10% dei depositanti richiedeva la restituzione dell’oro depositato, cominciò a produrre certificati di deposito (cioè monete di carta) in quantità dieci volte superiore all’oro effettivamente depositato e giacente nel suo forziere: Per ogni dieci Kili di oro depositato, quello metteva in circolazione “certificati” di carta per un valore di cento kili d’oro. Ecco qui la “riserva frazionaria”: L’oro in riserva è solo il 10% de valore dichiarato sui “certificati di carta messi in circolazione.
Su questi certificati non coperti da oro (90%) il banchiere chiedeva l’interesse, e pure iscriveva al passivo la loro emissione.
Ecco come i Medici, i Pitti, banchieri e mercanti medievali italiani e come i Fugger in Germania diventarono enormemente ricchi.
Beh…
sintetizzando tutto il cospicuo materiale di riflessione
trasmessoci dal generoso Elisèo…possiam ben dire,allora,
vedendo le cose dal lato storico e psicologico,che…
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i Cristiani+Medioevali eran sì fortissimi di Braccio…
ma…ahiloro…
pure debolissimi assai assai dal lato della Mente…
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sì tanto da farsi ben ben fregare e fottere,
non capendone proprio nulla di…”Gold und Geld”…
dai loro scaltrissimi et sapientissimi…
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“SERVI*KAMERAE*REGIS”…ovvero…i Bankieri d’allora
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che,col passar dei secoli,poi,
da Servi+++umilissimi quali erano,
si son tramutati poi in Superbissimi***Signori…
per tramite appunto del..”Signoraggio”…bankario,
da “L’oro” inventato e monopolizzato,un bel truKKo,davvero,
alla faccia di quei…”cretini”…di…”Gentili”…!!!
HISTORIA DOCEAT…!!!