Nessun commento. Solo un grande applauso a Massimo Mazzucco (luogocomune.net).
Riprendo l’inizio del capitolo sull’informazione ufficiale, tratta dal libro.
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Quando amici o conoscenti vengono a sapere che in casa siamo senza televisore, solitamente all’espressione stupita segue una domanda: “Ma come fate senza i TG?” come dire: va bene che avete rinunciato a tutti i programmi spazzatura, i varietà, ecc.; ma come fate a rinunciare all’informazione che viene fornita dai telegiornali? E la nostra risposta è sempre la stessa: “Proprio per non vedere i TG abbiamo tolto quella scatola ingombrante dalla nostra casa!”. Esagerazione? Non credo proprio, anzi: la patente di ufficialità che ha un telegiornale rende ancora più grave e colpevole l’azione di distrazione e di depistaggio che effettua nei confronti degli ascoltatori.
Successe ad un paesino ligure che l’antenna televisiva si ruppe e rimase non disponibile per due anni, fintanto che raccogliessero le risorse per farla riparare. Ebbene, lo stesso quotidiano italiano, in realtà un pamphlet da quattro soldi, riportava la notizia con un cenno del tipo “riempiamo qualche pagina di questo giornaletto per sciampiste giusto giusto perché in redazione siamo a corto di idee”…
Ma a leggerlo con occhi diversi la notizia ha dello straordinario. Infatti questo paesino di 2000 anime in quell’arco di tempo raddoppiò la popolazione con un boom di nascite, si crearono molte associazioni di condivisione culturale e sociale, club per passare tempo libero e tornei di giochi di società in paese la fecero da padrone.
Inoltre i ragazzi manifestarono un interesse allo studio più marcato dei loro coetanei, tanto da risultare straordinario agli occhi dell’autore dell’articolo.
Ovviamente il giornale riportò la notizia in modo da poi farti dire “vedi che la tv può essere spenta? Compra i giornali, magari il nostro!”, ma il messaggio sottostante è passato intatto.
L’ho visto coi miei coetanei, quelli “televisionizzati” tendono a vivere vite assurde, sul ricalco di un telefilm che rende la loro vita già prevista e comprensibile, come se per la paura dell’ignoto preferiscono associarsi a qualche personaggio e di solito rinunciano a comprendere attivamente il mondo, perché per loro conta l’opinione altrui più di tutto, difatti per loro la verità senza poterla dire agli altri o essere capiti è inutile, tanto vale la pena vivere nella bella menzogna (che per loro diventa la Nuova Verità).
Ecco qui che si complicano l’esistenza senza mai cogliere ciò che vogliono, sognano a occhi aperti scenari utopici e spendono le energie per sciocchezze che nella migliore delle ipotesi neanche ripagano delle fatiche, sostituiscono ossessivamente il “che cosa voglio IO” con “che cosa vogliono GLI ALTRI”
E la cosa assurda è che agli altri non gliene frega nulla, a loro importa solo che altri non siano migliori di loro, gli altri vogliono appiattire le differenze, vogliono la loro mediocrità posta al vertice, e questi altri li ritroviamo anche nel governo, nella politica, nella chiesa, nelle massonerie etc nonché nel volgo a tutti noto! Basterebbe questo per capire tutto, ma a quanto pare…
La televisione rovina anche le facoltà intellettive, vedo come la gente televisionizzata abbia difficoltà a concentrarsi, a stare attenta e focalizzare la mente, ha enormi difficoltà di apprendimento e ricordo; insomma, è peggio delle dipendenze da caffeina. Lo stato cerebrale del televisionizzato davanti alla tv è simile allo stato di sonno-veglia. Inoltre i riflessi motori si riducono, e ciò anche in persone atletiche e normodotate, che per effetto-ottundimento presentano riflessi minori rispetto al loro potenziale.
Pessima è l’abitudine di mangiare a tavola con la tv accesa. Ammazza il dialogo in famiglia; in una società dove sempre più ognuno ha le sue faccende il pasto è un momento della famiglia cruciale che rischia di divenire come al fast food una corsa a finire il piatto e poi scappare a farsi i fatti propri, con membri della famiglia che masticano senza assaporare cosa mangiano, distratti, incapaci di apprezzare le fatiche della cucina, coniugi stressati che vorrebbero aprire un dialogo mentre i propri familiari sono catalizzati dallo schermo e non odono.
E’ questa mentalità da televisione che rende le persone sole e le fa sentire impotenti, schiave di pseudo-guru che se calassero dal pioppo farebbero più schifo di una flatulenza. Siamo letteralmente infestati da ignoranti che devono “insegnarci” a vivere e vestire, quando neanche loro sanno che cosa diamine stanno dicendo. Siamo pieni di “esperti” e “dottori” che hanno le competenze di un Mario Monti in economia; siamo pieni di arroganti nel Parlamento che starnazzano dai seggi. Siamo pieni di pagliacci che sganciano le loro “bombe” (chi ha capito chi è un genio). Siamo pieni di ipocriti che rifilano agli altri “soluzioni miracolose” che non applicherebbero per sé nemmeno se l’alternativa fosse la decapitazione.
Ad esempio, abbiamo ipocriti dietro le istituzioni che ci distraggono con assurdità, con finti parametri da rispettare come il rapporto debito/PIL e lo “spread” (che solo noi fessi europei ci teniamo, tutti gli altri se ne sbattono, USA e Cina in primis, e teoricamente dovrebbero stare peggio di noi, solo che essendo le potenze nucleari più forti col cavolo che un banchiere fa lo spavaldo con un F-35 sul giardino di casa), finti come un’algebra inventata da un pazzo, con un Draghi che se la Emma Castelnuovo vedesse cosa sta facendo il suo ex alunno si rivolterebbe dalla tomba. I motivi economici ci sono, ma non sono quelli dichiarati, peccato che per spiegarli si dovrebbe avere una cultura economica notevole per poi arrivare a giungere che non sono altro che il coperchio della verità (cioè che siamo in mano a dei cretini)… Lo so, è una parentesi, ma ci voleva! Licenza poetica, magari meglio formulabile, ma va bene lo stesso.
Spegnete la tv, anche la spia rossa quando lo schermo è spento!