Voto sì perchè la storiella che “il privato lavora meglio del pubblico” è una bugia cui non credo ormai più. Gli esempi Telecom Italia e Autostrade dovrebbero bastare. Vero non è il contrario, cioè che il pubblico lavora meglio del privato, ma un’altra cosa, fondamentale: il management di ogni azienda si comporta in modo da “soddisfare” l’azionista di riferimento. E l’azionista di riferimento, nel caso privato, ha come obiettivo la massimizzazione dell’utile privato.
Mentre il manager pubblico deve rispondere del suo operato alla collettività: anche questa ha un utile, come fine ultimo, ma un utile collettivo, non privato.
Purtroppo ancora in pochi hanno capito che non esiste un utile privato: questo concetto è un illusione, un inganno (secondo me anche questo di provenienza diabolica) perchè, per come Dio ha fatto il mondo, il bene o è condiviso, comune, o non è. Tutti siamo uno. Un corpo non sta bene se una parte sanguina. Vedi anche la bellissima conferenza di Del Giudice (“Fisica e filosofia”). Prima capiremo questo, e prima cominceremo a vivere il Paradiso (per questo Qualcuno ha detto: “convertitevi, il Regno dei Cieli è vicino”: perchè basta poco, una volta capito questo, la vita cambia, la felicità, il Regno di Dio, sono dietro l’angolo)
..E quelli che “divinizzano” l’utile privato, dicendo che “business is business”, e danno del comunista a tutti quelli che come te dicono queste cose, cosa sono? Strumenti del demonio?
Forse. Magari inconsapevoli, ma certo non innocenti.
[…] sia gestito dal pubblico e cosa invece funziona meglio se gestito dal privato. Ho anche scritto una breve nota in merito. In sostanza dicevo: sia la gestione privata che quella pubblica devono rispondere […]