Ricevo dall’amico Adriano (*) e volentieri pubblico
Fa sempre un certo effetto assistere ad una nevicata in una giornata di primavera. Questa poi è ancor più singolare perché nevica ed al tempo stesso c’è il sole che fa brillare ogni singolo fiocco di neve donando alla situazione una atmosfera magica. Molte volte mi sono trovato ad ammirare la natura nelle sue molteplici forme e manifestazioni e anche oggi il conforto che questa immagine produce nel mio cuore è notevole. Tuttavia vi è pure in me un profondo dolore che da un’ora circa mi avvolge profondamente. Il panorama, per quanto bello, assume sfumature diverse quando viene osservato dalla vetrata di un ospedale… nelle mie orecchie ancora l’eco delle parole del mio amico: ‘Cinzia non ce l’ha fatta…’ lo sconforto è grande… morire poco più che cinquantenne in una settimana dal ricovero in ospedale appare come una crudeltà, una ingiustizia. Sono tuttavia consapevole che la biologia non segue la morale e l’umana speranza, è biologia, finalizzata alla sopravvivenza della specie, al di sopra di qualsiasi altra considerazione.
Tuttavia, le circostanze della morte della mia amica mi inducono ancora una volta a fare una riflessione sulla medicina ipnotica anche se convenzionale. Il ricordo di quanto ho appena narrato risale ormai a 6 anni fa; tanto è passato dalla morte di Cinzia ma il ricordo è ancora vivo nel cuore. Quanti bei momenti passati assieme, quante vacanze al mare con le nostre famiglie, i suoi figli cresciuti insieme ai miei, tanti bei ricordi…
Provo a dare un senso alla morte della mia amica e nel farlo ricordo a me stesso che ogni situazione o circostanza racchiude una lezione, una opportunità. Certo la sua morte mi ha aiutato, ancora di più a portare avanti lo studio e la ricerca nell’ambito della Naturopatia ed in particolare delle 5 leggi biologiche scoperte dal dr Hamer. Desidero narrarvi le circostanze in cui questo lutto è avvenuto, nella speranza che sempre più coscienze diventino consapevoli dell’importanza di promuovere una medicina senza ipnosi e fatta in scienza e coscienza.
Pochi giorni prima della morte di Cinzia (avvenuta 7 anni fa), suo marito mio amico, mi telefonò per informarmi che sua moglie era stata ricoverata in ospedale e che non stava bene ed inoltre, avevano già fatto una diagnosi di tumore. Corsi in ospedale e rimasi colpito dalla grande stanchezza che Cinzia manifestava, tale da permettergli a malapena di esprimere brevi frasi. Insieme a suo marito ragionammo per capire assieme quali fossero state le cause conflittuali che avevano attivato questo tumore e trovammo il bandolo della matassa tanto che Cinzia trovò la forza di spiegare fino in fondo il malessere che aveva provato nel momento della DHS. Lo sforzo sostenuto per spiegare al marito a me le emozioni che aveva provato nel momento della DHS l’aveva ora sfinita ma nel contempo la vidi soddisfatta, contenta di averlo espresso sino in fondo. Salutai infine la coppia cercando di confortarli spiegando loro che questa grande stanchezza era una caratteristica del processo di guarigione e che accompagnando tale processo con serenità ed accettazione senza ulteriori recidive avrebbe portato a completare la guarigione già iniziata.
Pochi giorni dopo l’amico mi disse durante una mia ulteriore visita alla mia amica, che l’oncologa aveva proposto di fare una chemio per cercare di debellare il tumore. Spiegai all’amico che da me non avrebbe ricevuto consigli sul fare o non fare la chemio perché per me è importante il modo in cui la persona considera la terapia, prima di ogni altra cosa, per cui lo invitai ad avere il pieno consenso di Cinzia prima di fare qualsiasi cosa in quanto il diritto di accettare o meno una qualsiasi terapia era interamente di Cinzia e andava rispettato. La sera stessa l’amico mi telefonò dicendomi che avevano deciso insieme all’oncologa che il giorno dopo avrebbero fatto una chemio aggiungendo pure che sarebbe stata particolarmente forte, così, come disse l’oncologa, avrebbero ‘spaventato il tumore’. Rimasi sbigottito davanti ad una tale espressione e chiesi al mio amico quanta scientificità potesse esserci in un commento del genere… nessuna risposta. Chiusi la telefonata ponendo solo una domanda che a me sembrò molto sensata: ‘ma avete valutato bene se Cinzia nelle condizioni in cui si trova, sia in grado di sopportare una chemio concentrata?’. L’amico disse di si e che l’oncologa riteneva tale chemio necessaria. Salutai con un brutto presentimento ma ovviamente accettai la loro decisione e gli confermai la mia vicinanza.
La mattina dopo fecero questa chemio e…poche ore dopo Cinzia era morta. L’oncologa si affrettò a dire al mio amico che non era morta per la chemio ma per il tumore e quando mi venne riportata questa giustificazione io dissi: ‘se tiro un pugno ad un giovane di vent’anni è una cosa, se lo tiro ad un uomo di ottant’anni è un’altra cosa! Se poi questo muore, posso giustificarmi dicendo che non è morto per il mio pugno ma solo a motivo dei suoi ottant’anni?’.
L’amico decise di non denunciare la cosa, ma anche se l’avesse fatto, probabilmente non avrebbe avuto ascolto in quanto, in Italia se muori come conseguenza di un trattamento medico va tutto bene purché siano stati seguiti i protocolli, ma se muori avendo rifiutato i trattamenti medici allora inizia una ‘caccia alle streghe’ per cercare di incolpare qualcuno di tale morte. L’importante è morire come lo Stato ti dice di fare…
Ovviamente non tutti quelli che fanno le chemio muoiono per fortuna, ed ultimamente la medicina sta praticando, sempre più spesso, delle chemio leggere che, a fronte di una riduzioni dei sintomi dolorosi derivanti dalle fasi vagotoniche, garantiscono una minor tossicità con indubbi vantaggi per il paziente. Questo a mio avviso, rappresenta un passo avanti nella ricerca ma anche una parziale ammissione (non dichiarata) dell’insensatezza di tale pratica, di rischiare di uccidere il paziente con la pretesa di ammazzare il tumore.
Quanto più biologica e sensata è la posizione dei medici che praticano la Nuova Medicina. Nessun accanimento terapeutico ma semplicemente accompagnare il malato nel suo processo di guarigione aiutandolo nel contempo a calmare le manifestazioni troppo pesanti da sopportare ma senza bloccare la guarigione stessa. Quest’ultima visione mi trova pienamente concorde, come Naturopata, ed il mio contributo sarà quello di aiutare tutti coloro che me lo chiederanno a capire il senso, la relazione tra evento conflittuale e il processo di guarigione chiamato ‘malattia’. Nessuna pretesa, in questo, di sostituirsi al medico le cui cure a volte sono indispensabili, ma semmai aiutare sempre più persone a diventare protagoniste della loro salute come pure della loro malattia imparando ad accettare entrambe le situazioni ed ad accompagnare i processi di guarigione con tecniche naturali di origine millenaria e senza, soprattutto, spaventare ulteriormente le persone con diagnosi di morte. Queste diagnosi di morte pronunciate spesso da medici (in buona fede) sono la causa di ulteriori conflitti nei loro pazienti che determinano ulteriori aggravamenti a causa poi delle soluzione di quest’ultimi che si sommano alle riparazioni già in atto al punto di rendere, spesso, l’intero processo insostenibile per la persona che infine muore di compressione cerebrale nelle Crisi Epilettoidi.
Quanto bisogno abbiamo di medici che, con coraggio, siano disposti a rivedere i presupposti su cui si fonda la medicina convenzionale ed i suoi protocolli con un vero spirito critico, esaminando infine le 5 leggi biologiche, verificandole poi nel loro lavoro. Questa rivoluzione nella medicina è già iniziata e, a mio avviso, non può più essere fermata. Sempre più medici stanno verificando la fondatezza della Nuova Medicina e una volta acquisite queste competenze non puoi più ignorarle ne dimenticarle. W la medicina dal volto umano, praticata in scienza e coscienza!
(*) Adriano Buranello, Naturopata
Adriano,mi commuove ogni volta che si parlo de morte che si poteva fare altro.Ogni Volta pensa a dr Di Bella e l’umiliazione che a supportato.Per il momento tanti pubblicità per non mangiare la carni,pollo e pesce.Pense che sia giusta ma solo frutti e verdura a quando esista polluzioni,anche le scie de nuvole?Ho vista che si può curare come l’aloe o altro frutti ma mia diffidenza è grandi colpa dei informazioni fasulla.Mi remetta nelle mano del destin !!!
Dal Forum “Sportello Cancro” del Corriere della Sera – risponde il prof. U. Veronesi
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Gabriele Marranci Venerdì, 23 Aprile 2010
Si è mai pensato?
Caro Professore,
si è mai pensato alla chemioterapia, se mai un po’ più blanda, come metodo di prevenzione in persone sane nella soglia di anni in cui statisticamente il tumore colpisce in maniera più forte? Mi scusi se la domanda è un po’ “futurista”.
Veronesi Venerdì, 23 Aprile 2010
Caro Gabriele, no, perché i nostri sforzi stanno andando nella direzione opposta: vale a dire ridurre la chemioterapia fino ad eliminarla. Il principio della chemioterapia è la distruzione delle cellule, da cui gli effetti collaterali tanto temuti. Dunque sicuramente il suo utilizzo va limitato e non ampliato. Abbiamo altri metodi di prevenzione (stop al fumo, alimentazione corretta, controllo del peso) e se tutta la popolazione li applicasse sistematicamente prima di arrivare alla soglia dell’età a rischio, l’incidenza dei tumori crollerebbe drasticamente.”
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La stampa internazionale del 6 agosto 2012 ha riportato la notizia che la rivista “Nature”, considerata la rivista scientifica a livello mondiale più prestigiosa, ha pubblicato che, in alcuni casi, la chemioterapia può addirittura favorire la crescita di cellule cancerogene. I ricercatori, in attesa di un nuovo farmaco che limiti gli effetti riscontrati, consigliano i medici di diminuire le dosi di queste cure.
Per avere espresso le stesse idee circa la chemio già decenni fa molti medici e terapeuti, in primis Hamer, sono stati penalmente perseguiti.
Per avere espresso le stesse idee circa la chemio già decenni fa molti medici e terapeuti, in primis Hamer, sono stati penalmente perseguiti.
Da sempre, è il destino degli innovatori e dei pionieri…
Cara Paola, colpisce sentire Veronesi che la chemioterapia merita di essere ridotta o addirittura eliminata a motivo dei pesanti effetti collaterali… spero che quanto prima queste indicazioni vengano seguite su larga scala negli ospedali a beneficio di tutti…
video interessante:
perchiunquehacompreso.blogspot.com – non potete controllare il mio spirito
Vado a vedere
Cari amici,
Verso la metà del 1800 le donne erano tutte terrorizzate dall’idea del parto. Infatti morivano come mosche di febbre puerperale al momento del parto o dell’aborto.
All’epoca i chirurgi più rispettati dell’Europa dell’est, usavano andare in giro con l’abito sudicio di schizzi di sangue: segno all’epoca di sicura esperienza e sapienza medica.
E quando, in Ungheria, un novellino, un insopportabile supponente pivello, odiato e disprezzato da ogni medico del suo paese e del suo tempo, certo Ignátz Semmelweiss, venne a dire che era sufficiente l’igiene dei ferri chirurgici, il lavarsi e disinfettarsi le mani, e dimostrò con i fatti che la febbre puerperale veniva drasticamente ridotta, lo rovinarono letteralmente. La lobby medica del tempo lo coprì di ridicolo e lo bollò di cialtroneria e incompetenza, e lo ridussero alla soglia della rovina professionale e mentale.
I Dottor Dulcamara del tempo non accettavano un’idea fuori dal coro, e non si lasciavano convincere neppure dai fatti: Le morti per febbre puerperale venivano drasticamente ridotte.
E così sono gli odierni Dulcamara del cancro: incompetenti cialtroni e feroci critici ed avversari della verità o per lo meno della ricerca onesta fuori dagli schemi tradizionali.
Ma guarda! Grazie della testimonianza!
Mai sufficientemente studiata e, soprattutto, interiorizzata: la vicenda del dott. Semmelweiss.
Grazie, Eliseo.
Dio ti benedica.
Sarebbe interessante, se possibile (privacy permettendo), conoscere il tipo di DHS e di tumore.
Grazie per la forte testimonianza.
Ciro
Purteoppo la privacy mi impedisce di entrare nei particolari….
Tratto dal libro “Verso la scelta vegetariana – il tumore si previene anche a tavola” di Umberto Veronesi
“La carne è cancerogena… ed è anche causa di quasi tutte le malattie degenerative, eliminatela o limitatene il consumo.”
Molti mi chiedono il motivo per cui le popolazioni non sono informate su questo, perchè i medici non ne parlino e perchè l’opinione comune è di tutt’altra realtà. La base è che viene fatta un informazione errata, dalle università alle riviste medico scientifiche.I professori nelle università insegnano cose errate sull’argomento alimentazione, gli studenti a loro volta insegneranno non in maniera corretta i loro futuri alunni o pazienti e così via.Le riviste medico scientifiche piu accreditate sono sul libro paga delle multinazionali farmaceutiche e pubblicano solo ciò che è consentito loro di pubblicare o ciò che è imposto loro dalle suddette multinazionali.Molti medici e ricercatori, sulla base anche di numerose ricerche, per la maggior parte “insabbiate”, sono coscienti degli effetti dannosi del consumo di carne, ma hanno le mani legate. Io,che sono uno scienziato di fama internazionale, posso prendermi il lusso di fare queste affermazioni, se lo facessero loro, probabilmente non lavorerebbero più.
L’industria alimentare e le multinazionali farmaceutiche viaggiano di pari passo, l’una ha bisogno dell’altra e queste due entità insieme, generano introiti circa venti volte superiori a tutte le industrie petrolifere del globo messe insieme…potete quindi ben capire che gli interessi economici sono alla base di questa disinformazione.
Se tenete conto che ogni malato di cancro negli stati uniti fa guadagnare circa 250.000 dollari a suddette multinazionali, capirete che questa disinformazione è voluta ed è volta a farvi ammalare per poi tentare di curarvi”.
Il prof. Veronesi è però favorevole ai cibi OGM ed anche a vaccini terapeutici contro il cancro o altre malattie oncoequivalenti perché dichiara che il DNA è alterato da virus. In una intervista rilasciata alla rivista “Class” nel 2004 afferma che occorre conoscere anche la propria psiche-mente e invece, paradossalmente, in una trasmissione televisiva domenicale di qualche anno fa dichiara che le cause di tumori-cancri non si devono ricercare anche nella mente aggiungendo che se così fosse ci sarebbero state molte forme tumorali in tempo di guerra. Le forme tumorali, purtroppo, ci sono state eccome: basti pensare anche alle varie pandemie : spagnola, tubercolosi ecc. che sono forme tumorali generate dalla paura della morte, o alle poliomieliti che non sono scemate per il vaccino ma per migliori condizioni di vita. In Indonesia, tutti vaccinati contro la polio, dopo lo tsunami del 2004 si sono riscontrati numerosissimi casi di polio dovuti al trauma psichico -conflitto motorio- subito dalle persone.
A seguito della pubblicazione su un blog, che si occupa di olismo, del mio commento sopracitato è stato scritto:
“sono un super ambientalista e animalista, vorrei esprimere il mio dissenso a certi commenti su Veronesi che stimo per quello che ha fatto contro il cancro ma anche per le migliaia di persone vegetariane grazie al suo libro. Per me è una persona di cultura e della quale l’Italia deve andar fiera, si è schierato inoltre contro la vivisezione, non trovo giusti certi commenti contro di lui, ognuno di noi ha idee positive e negative, lui purtroppo è a favore del nucleare ma non è motivo per accanirsi su una persona che ha fatto tanto.”
ed io ho così precisato:
scrivere che il prof. Veronesi è a favore dei cibi OGM non significa disistima ma semplice informazione. Può darsi che ora abbia cambiato idea anche in tal senso ed io non ne sia informata. Ed è sempre e soltanto informazione scrivere che il prof. Veronesi è anche favorevole ai vaccini terapeutici contro malattie oncologiche o oncoequivalenti perché ritiene che siano i virus la causa delle alterazioni del DNA (vedi forum sportello cancro del Corriere della Sera –30-3-2012) e che il prof. Veronesi ora dichiari che occorre ridurre la chemioterapia fino ad eliminarla, così come affermato anche dalla rivista scientifica Nature il 6 agosto 2012. Mi sembra doveroso anche ricordare che, per le stesse informazioni sugli effetti della chemio il dr. Hamer è stato incarcerato per oltre due anni e che anche molti altri medici e terapeuti sono stati perseguiti penalmente e trattati mediaticamente al pari di mostri. Preciso anche che le scoperte del dr. Hamer consentono di comprendere che ogni persona è un unicum e che pertanto non si possono approntare protocolli di cura uguali per tutti. E qui sta la difficoltà maggiore per la tecno-scienza perché le sue scoperte possono essere definite scientifiche ma solo a livello individuale. D’altronde se olismo significa considerazione del rapporto esistente tra spirito-anima-corpo o mente-corpo e se è appurato che la mente è soggettiva e individuale come può essere altrimenti? Tutti sanno che la mente influenza il corpo così come cibo, aria, acqua, farmaci e veleni vari ecc. influenzano la mente. Sono molto contenta che il prof. Veronesi abbia scritto a favore della dieta vegetariana e contro la vivisezione -sono iscritta alla Società Teosofica da oltre trent’anni anche per questi motivi- ma ritengo anche che sia importante evidenziare quanto sopra per una ricerca libera da pregiudizi. .