Copio e incollo da Internet (e, manco a dirlo, sottoscrivo, in particolare l’ultima frase riguardo ai milioni di bambini uccisi nel grembo delle loro mamme, tanto che, statistiche alla mano, il posto meno sicuro, per un essere vivente che si appresta a cominciare la sua avventura su questa terra, è proprio l’utero materno. Superato quello, si può dire che abbia superato l’ostacolo più grosso.)
A proposito della Giornata della Memoria..
di Roberto De Albentiis
Non celebrerò, domani, la Giornata della Memoria. Prima che salga l’indignazione generale (e finisca magari in qualche “scoop” di Repubblica o dell’Huffington Post), prima che venga insultato, bannato da facebook (originariamente, questo doveva essere uno stato per il social network in questione), fucilato su pubblica piazza, chiedo che venga letto quanto ho scritto; solamente dopo aver letto, liberissimi, avrete il diritto e la possibilità di fare quello che ho detto.
Non celebrerò una Giornata della Memoria, fin quando non ci sarà memoria e giustizia non solo per gli Ebrei, ma per TUTTE le vittime della follia nazista (i Rom; gli omosessuali, i malati e i disabili fatti oggetto di sperimenti “scientifici” e di pratiche eugenetiche; i sacerdoti, i religiosi e i fedeli cristiani – cattolici, ortodossi e protestanti – uccisi per la loro obiezione di coscienza nei confronti del paganesimo e dell’eugenismo del Terzo Reich), vittime cui per primi i governi dello Stato di Israele e le lobbies sioniste (come la statunitense Anti-Defamation League) negano memoria e giustizia, assolutizzando la Shoah ebraica a danno delle altre vittime dei piani nazisti e degli altri stermini, negandone le sofferenze e addirittura il fatto di essere stati vulnerati da atti atti di natura genocida (vergognoso fu il caso del Medz Yeghern, il genocidio armeno, minimizzato e persino negato da Tel Aviv e dall’ADL, tra lo sconcerto e la rabbia armeni).
Non celebrerò una Giornata della Memoria, fin quando ci saranno storici, professori (come il francese Robert Faurisson, l’inglese David Irving, il tedesco, Ernst Zundel, gli italiani Carlo Mattogno, Claudio Moffa, Andrea Giacobazzi, Franco Damiani, Angela Pellicciari) o militanti politici (come gli italiani Piergiorgio Seveso e Luca Fumagalli della Comunità Antagonista Padana di Milano) che sono finiti in carcere o che, ipoteticamente, rischierebbero di finirci, o che sono stati vittime di campagne mediatiche false e diffamatrici, per aver espresso opinioni, per aver divulgato studi scientifici o anche solo per aver fatto domande su fatti storici; fatti storici dolorosi e orribili, ma passati e, come tutti i fatti storici, liberamente analizzabili e discutibili (a meno che non si voglia sottomettere questi fatti storici ad un’aura metastorica e metafisica assoluta; padronissimi, ma, allora, non lo si faccia parlando di “laicità” e “libertà di ricerca”!). La Storia la si studia e la si fa nelle biblioteche, nelle aule scolastiche e universitarie, nelle Accademie e negli archivi, e non certo nei Tribunali e nei Parlamenti, e con modalità e fini il più delle volte tutt’altro che nobili!
Non celebrerò una Giornata della Memoria, fin quando questa ricorrenza, e le accuse di negazionismo e antisemitismo, saranno il paravento per coprire tutti i crimini di guerra che lo Stato di Israele (contro cui hanno parlato pericolosissimi neonazisti antisemiti e cripto-islamici quali Nelson Mandela, Desmond Tutu, Mairead Maguire, Dino Frisullo e Vittorio Arrigoni) ha commesso e commette ai danni delle popolazioni arabe di Palestina, Libano e Siria, o perfino contro i suoi stessi cittadini arabi ed ebrei non sefarditi o ashkenaziti; e le prime vittime di questa vergognosa strumentalizzazione (denunciata e criticata da storici e intellettuali ebrei, come Norman Finkelstein – addirittura figlio di sopravvissuti al campo di Auschwitz! – e Ilan Pappe), oltre ai Palestinesi, o ai Curdi (solidali con i Palestinesi e massacrati, nel silenzio generale, dalla Turchia, membro della NATO e alleata di Israele), sono le stesse vittime, ebraiche e non ebraiche, del Terzo Reich, che di sicuro non vorrebbero essere usate per giustificare una politica analoga a quella che li ha condotti alla deportazione e alla morte..
Non celebrerò una Giornata della Memoria, fin quando non sarà fatta chiarezza sulle affinità ideologiche e sulle collaborazioni politiche e logistiche del movimento sionista con il Partito e lo Stato nazionalsocialista, ai danni degli stessi Ebrei tedeschi e slavi (ben pochi sionisti di spicco si esposero concretamente contro le misure antiebraiche, l’organizzazione sionista de facto non si associò al boicottaggio antitedesco arrivando a stringere l’accordo per il trasferimento in Palestina noto come “Haavara” e, promuovendo, con l’assenso del Reich una rete di campi di riaddestramento utili ai fini del movimento), come studiato e riportato dallo storico Andrea Giacobazzi e da testate come “EffeDiEffe”, “Arianna Editrice”, “Rinascita” e “Stato&Potenza” (va da sé, accusati tutti indistintamente di negazionismo e antisemitismo).
Non celebrerò una Giornata della Memoria, fin quando non si ricorderà, tra le altre vittime innocenti della Seconda Guerra Mondiale (di cui la Shoah fu una parentesi, dolorosa e orribile, ma una parentesi, così come i genocidi turchi di cui furono vittime Armeni, Greci, Assiri e Curdi furono una parentesi dolorosa e orribile della Grande Guerra), anche i civili tedeschi e giapponesi orribilmente morti sotto i bombardamenti aerei Alleati effettuati sulla Germania e sul Giappone: nessun tribunale internazionale ha mai condannato gli Alleati per i LORO crimini di guerra (in nulla diversi, nella loro natura e nei loro effetti, da quelli dell’Asse), e sinceramente non vedo differenze tra chi commette crimini di guerra, o tra le vittime innocenti di atrocità pianificate (siano esse gli Ebrei o i cittadini di Dresda e Lubecca, siano esse i cittadini di Nanchino o i cittadini di Hiroshima e Nagasaki).
Non celebrerò, infine, una Giornata della Memoria, fin quando non si ricorderanno anche i malati, i disabili e i disadattati sociali abortiti, sterilizzati o soppressi con l’eutanasia in nome di un assurdo mito di purezza razziale, così come non celebrerò una Giornata della Memoria se non si dirà (qualora fosse necessario, se non si griderà dai tetti) che i miti e le politiche razziali furono sviluppati ben prima della Germania nazista dai Paesi liberali (USA, Inghilterra, Olanda, Svizzera) e socialdemocratici (Danimarca, Svezia, Finlandia), e che di contro durarono ben dopo la caduta di Hitler (fino agli anni ’70 almeno), o che le odierne campagne dei “diritti civili” (ovvero, aborto, contraccezione, eugenetica, eutanasia) sono uguali, se non nella forma, nella sostanza a quanto propagandato e attuato dal Terzo Reich.
Chi scrive adora un Messia e un Salvatore Ebreo, e ne venera la Madre, il Padre putativo, i Profeti e gli Apostoli, anch’essi Ebrei; chi scrive è stato, tra i tanti altri posti che ha visitato, anche a San Sabba (dove, tanti anni fa, incontrò anche un superstite), ad Auschwitz e Dachau, e quello che chiede e che spera è che si ricordino, per come possibile, tutte le vittime innocenti delle più varie (ma similmente antiumane, e anti-divine) ideologie, e che non avvengano mai più crimini così orribili contro l’uomo (ridotto ora a supersoldato e a nuovo cittadino, ora a scarto razziale e sociale, ma mai visto come centro di dignità, diritti e doveri in sè, mai visto come creatura creata, amata e redenta da Dio), ad opera di ideologie totalizzanti e disumanizzanti come il nazismo o il comunismo, o, oggi, da quel vago ma non meno mortifero e letale sentimento “umanitarista” e “corretto”, che, in nome dei “diritti” e dell’“amore” (ma non stiamo certo parlando della Carità cristiana!) tollera e difende la soppressione di bambini nel grembo materno o di anziani malati e persone in coma; sono una persona così orribile, meriterei un articolo di giornale infamante o, addirittura, il carcere, per aver espresso dubbi, opinioni, domande, secondo certi giornalisti o politici?
Se domani dovrò ricordare qualcuno, lo farò: ricorderò il Padre Giovanni Crisostomo e la Vergine Angela Merici, i santi che si festeggiano oggi, chiedendogli di rendermi simile a loro nell’amare Dio e il prossimo, e, nella preghiera di suffragio, tutti i defunti, in particolar modo le vittime innocenti delle guerre e dei genocidi, di qualsiasi parte, etnia o Paese fossero; ma, oggi, non mi adeguerò al conformismo imperante e corretto, che fa versare lacrime di commozione per morti (ma solo in questo giorno e, come detto sopra, neanche tutti) di 70 anni fa, ma che lascia indifferenti davanti ai morti di oggi (siano essi i Palestinesi, o i bambini, “difettosi” o meno, uccisi dall’aborto), e gradirei non essere etichettato come un mostro per questo (abbiamo visto in questi anni troppi falsi “al lupo, al lupo!” e “dagli al negazionista”, gonfiati o addirittura inventati di sana pianta, per crederci ancora).
parliamo anche del fatto che gli “alleati” conoscevano perfettamente dove stavano i campi di sterminio, ma non fecero mai nessuna azione per boicottarli, mai bombardarono le linee ferroviarie che trasportavano i deportati, quando bombardavano i campi era solo per distruggere le industrie associate ma mai per permettere agli internati di fuggire, mai appoggiarono con armi una rivolta nei campi… e permisero a tantissimi gerarchi nazisti di imboscarsi o di andare a lavorare per la CIA
Io invece festeggerò la giornata della memoria, lo ritengo d’obbligo. Ma la festeggierò leggendo: Genesi 12, 10-20_ 27, 1-35_ 29, 15-27_ 30, 22-43_ 34, 1-31_ Esodo 12, 35-37 e magari altro che devo ancora cercare.
Poi ditemi che sono antisionista, visto che ho usato gli stessi testi degli Ebrei per dire cosa sono. (I primi cinque libri della Bibbia cristiana, detti pentateuco, sono paralleli alla Thorà)
Senti Davide, facciamo una cosa: mettiamo insieme tutti i morti ammazzati da Abele in poi (quanti saranno qualche miliardo se ci mettiamo in mezzo i bambini mai nati?) e dedichiamogli una data, che non sia quello della Memoria e puntiamo il dito contro l’assassino ed i suoi accoliti. Perchè fra i Figli della Perdizione ci sono anche quelli che hanno ucciso i crestiani della Vandea, gli Albigionesi, gli indiani d’America, gli Armeni, gli Zingari, gli Ebrei della Torah (che se ci riferiamo ai Campi di Concentramento, per me possono essere anche 100milioni se mi si ammette che dietro c’erano gli amerani della Standard Oil e company), milioni di cittadini nelle Guerre d’Unità Nazionale, nella Guerre Mondiali, in Uganda, nella ex Yugoslavia, da Stalin nei lager (ed erano suoi connnazionali), sterminazionismo a tutto spiano in Africa, Medio Oriente, ecc.. E già sono pronto a lasciare una lapide in bianco per tutti coloro che verranno portati nei Campi di Concentramento FEMA. Perchè la memoria non è solo quella che guarda a quella data, a quei luoghi e a quei nomi, ma tutto ciò che scruta fino in fondo in passato, il presente ed il futuro.
🙂 Effetti collaterali del mio sarcasmo.
Per il resto c’è il 2 Novembre.
Davide, io voglio vedere il nome dei mandanti di tutti gli stermini del mondo e non solo i nomi dei morti del 2 novembre.
Siccome li conosciamo i mandanti, qui davvero rischiano che a forza di parlare di Memoria tra poco gli ebrei -che ne hanno piene le scatole e che sono stati respinti da Israele nel 1948 dopo essere sopravvissuti alla Shoah- tutti e 50mila comincino a sputtanare loro per primi la propaganda sionista e talmudica che ci vuole portare alla guerra totale di Armegiddon.
E’ proprio vero che alla fine saranno gli ebrei i primi a convertirsi in massa. Stiamo a vedere!
Avere i nomi chiama vendetta. Io voglio chiudere la porta alle spalle e dimanticare. Incominciare qualcosa di nuovo.
Vendetta? In realtà sono loro stessi a lanciare a grandi titoli la giornata della Memoria. Più che vendetta, il loro è un ammonimento: sembra noi stiamo preparandovi un’altra guerra, nel nome della Memoria. Questo è il loro Olodogma, la ripetizione del sacrificio. Pensa ai poveri giovani morti in discoteca in Brasile nella citta di Santa Maria. Anche lì c’è la loro firma, ma non tutti la possono leggere: la scelta del giorno, il numero 230, il luogo con il nome della Vergine, ecc..
Comunque sì, chiudiamoci la porta alle spalle e andiamo avanti, seguendo il Vangelo.
Io invece voglio celebrare la giornata della memoria. E la celebro ogni sette giorni, la domenica. E la celebro in ginocchio, ascoltando un sacerdote che dice. “…fate questo in memoria di Me!”
🙂
il vero sacrificio di un Ebreo (e non solo) che bisogna ricordare!
😉
Il vero ed unico Olocausto
… sto leggendo un libro che parla della Cina dal 49 al 54. Ai martiri cristiani cinesi, per i meriti conseguiti con le torture che hanno subito per restare fedeli a Cristo, ai giovani universitari appartenenti alle varie confraternite di devozione mariana che si sono lasciati ammazzare… non so se qualcuno ne fa memoria ma per quel poco che vale un requem lo avranno da questa povera casalinga ….
Ciao Fio63, lo sai che in Cina dal ’49 ossia dai tempi di Mao i potentati cinesi hanno preso in consegna dai massoni compari i Campi di Concentramento degli stessi criminali che hanno creato con la IG-Farben i colossi del petrolchimico e della farmaceutica in Germania con relativi esperimenti su cavie umane? Questi nuovi Campi di Concentramento tuttora ancora esistenti in Cina “utilissimi” alle Multinazionali Europee e USA sono luoghi dove continuano a morire cristiani ma anche donne e uomini di buona volontà. Si chiamano Laogai.
Ti allego la foto con le dislocazioni di queste Camere della Cultura della Morte, di cui nessun giornale, politico e tanto meno sionista (ebreo, cristiano o musulmano che sia) avrà mai pietà di denunciare (a parte Forza Nuova):
http://www.flavioberlanda.net/images/laogai.jpg
Un caro saluto!
Eppure stiamo parlando sempre di Campi di Concentramento, concepiti esattamente come quelli della Seconda Guerra Mondiale. Laogai, sì! Ma ci sono quelli della FEMA:
https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTuY8Uvxca0YuOR8XDgwqNPdu01t7Kdo0Pn7eaEkqHUI09qJCAK
mi mette molta tristezza questo scritto. Io ho sempre “festeggiato” la giornata della Memoria ricordando non solo i sei milioni di vittime della Shoa, ma anche tutti gli altri morti di guerre e genocidi.
La Shoah rimane per me simbolo di un male assurdo, incomprensibile e gratuito. Simboleggia tutti gli altri mali, tutti gli altri genocidi. Di solito, la GdM dovrebbe essere uno spunto per attivamente ricordare anche gi enocidi armeno, cambogiano, cinese, quello degli indios nelle Americhe, degli aborigeni in Australia, dei Tutsi in Ruanda….e quello dei bambini abortiti, certamente, se pensiamo alla Cina (e, più banalmente, all’Inghilterra…). Forse, invece di non celebrare potrebbe essere un’idea celebrare diversamente.
Io non so cosa sia preso al cattolicesimo italiano…più leggo blog “cattolici” on line e più leggo cose come questa; leggo di non ascoltare Papa Francesco perché è “pauperista”; leggo commenti pieni di rancore verso animalisti; (?!), verso le donne che si fanno ammazzare e non riconoscono all’uomo il giusto ruolo ecc.ecc.ecc.
Ora, il proposito di onorare TUTTI i morti, quello di far capire la bellezza della diversità uomo-donna, di aiutare PRIMA i bambini e POI i cani e le balene, ecc.: tutto giusto, sottoscrivo tutto al 100%.
Ma leggere post così, in cui si parte dal solito “e poi Repubblica dirà” (non che io legga Repubblica, ma insomma, chissene), si spara un titolo “politically uncorrect” e si argomenta che siccome i cattivi laicisti celebrano la giornata della Memoria io buon cattolico non lo farò mi mette tristezza. Non dico che sia sbagliato, che il post sia esecrabile o l’autore stupido, lungi da me. Capisco anche le motivazioni, le condivido. Ciononostante mi mette tanta tristezza….
Se pensi che questa memoria viene evocata e amplificata allo scopo di guadagnarsi l’immunità nel massacrare i palestinesi (“non ci potete dire niente perchè abbiamo avuto l’olocausto”), allora viene immediata la dissociazione da questo “festeggiamento”, proprio per non essere complici di un altro sterminio.