Per quei 4-5 amici che passano da queste parti, e che si saranno accorti che sono un po’ latitante, ultimamente, annuncio che, con mio grande piacere, sono stato tirato dentro ad un progetto politico che mi sta prendendo moltissimo: la Lista SI – Siamo Italia. Tutto è iniziato quest’estate, quando sono cominciati i primi contatti, e, una volta appurata la condivisione di vedute, ho deciso di accettare la proposta e cominciare a lavorare, rimboccandomi le maniche per provare a dare una svolta a questo paese.
Il nome SI – Siamo Italia ha innanzitutto lo scopo di ribadire che vogliamo tornare sovrani in casa nostra: troppe volte ci hanno imposto sacrifci, tagli allo stato sociale, ecc. con la scusa che “ce lo chiede l’Europa“. Ma quale Europa? Quella dei popoli, delle nazioni, o quella dei banchieri?
Il SI poi a me ricorda la straripante vittoria dei sì all’ultimo referendum, significativo a mio avviso perchè per la prima volta abbiamo assistito al “sorpasso” fra web e TV (o mainstream media), dove quest’ultima cercò in tutti i modi di mascherare e occultare l’evento, nella speranza che non si raggiungesse il quorum, ma fallì moseramente nel suo tentativo. Siccome noi che partiamo dal basso, che non abbiamo le grandi multinazionali dietro, e tentomeno la grande finanza (che invece cerchiamo di combattere) non potremo fare altro che affidarci alla forza del web, quel primo storico sorpasso è un preziosissimo punto di forza da cui partire.
E per che cosa combattiamo? Innanzitutto per il ritorno di una moneta sovrana, non emessa a debito, a giogo eterno di schavitù per i popoli. Ma sappiamo bene che questo è un processo lungo e quindi proponiamo anche provvedimenti, di carattere fiscale innanzitutto, che si potrebbero adottare con relativa facilità senza entrare in conflitto diretto e senza rinnegare da subito i trattati internazionali.
Siccome non siamo pazzi visionari, ci proponiamo obiettivi concreti e raggiungibili: la soglia minima del 4% per entrare in parlamento, allo scopo di costituire una “spina nel fianco” del dibattito politico, e riportare lo stesso dibattito su temi oggi ampiamente ignorati da tutto l’arco parlamentare (ad esclusione del solo Scilipoti, mi sembra), in modo che alle prossime elezioni (2015? 2016?) sarà impossibile, per qualunque candidato, non prendere posizione sulla moneta emessa a debito. Vogliamo insomma “sdoganare” la materia, e riportare il dibattito su temi veri, non su dettagli marginali messi lì solo a far credere che esista una democrazia, una alternanza maggioranza-opposizione.
Le difficoltà sono molte, in primis il reperimento di fondi per l’organizzazione della raccolta delle firme (120.000? 60.000? Tante comunque, se non si dispone di una organizzazione territoriale). Ma ogni percorso, anche il più lungo, comincia col primo passo. E noi vogliamo provarci. Ci date una mano?
Riporto i video di una trasmissione su Canale Italia di sabato scorso. Altre ne seguiranno, vi terremo informati.
Caro Alberto,
finalmente!
Dove si può firmare? E, ancor di più, che cosa possiamo fare per sostenervi, a parte le donazioni?
Come verranno affrontati gli altri temi del tuo sito e del tuo libro, come per esempio le scie chimiche?
Grazie
Martina
Siamo in ritardo su tutto!!!! Il sito “apre” venerdì, per ora c’è la pagina Facebook: https://www.facebook.com/QuelliCheSI?fref=ts
Ci sono molte anime dentro: Paola Musu è una giurista attenta e precisa, e spinge giustamente per la parte di sovranità persa e ceduta all’Europa; Alberto Mondini è un naturopata famoso per i suoi libri “Kankropoli” e “il tradimento della medicina”, e la sua competenza dà molto fastidio alle multinazionali del farmaco e dell’alimentazione (OGM); Francesca Salvador ha una tradizione di decine e decine di conferenze, organizzate a Vittorio Veneto, con i più importanti nomi dell’informazione alternativa, da Mazzuncco in giù (che pare supportarci); Rossella Giavarini, fondatrice di Re-Impresa, ha un grande seguito fra gli imprenditori, spogliati da quuesta casta politico-finanziaria da tasse e interessi insopportabili; Lorella Presotto ha fatto una proposta per il ritorno della separazione fra le banche d’affari e le banche commerciali; insomma, le competenze non mancano…
Ciao Alberto, accolgo con piacere questa notizia! Con le dimisioni anticipate del governo si riuscirà a presentare la nuova lista, visto che ci sono dei termini temporali ben precisi dettati dalla normativa? Credo che le dimissioni anticipate siano state una mossa ben studiata per evitare alle nuove formazioni che si stanno organizzando a partecipare alle prossime elezioni. Alcuni gruppi si stanno muovendo per far pressione sul presidente della repubblica affinchè sia data la possibilità a tutti i gruppi, come dovrebbe essere in una sana democrazia. Sta circolando una petizione on line, questo il link: http://firmiamo.it/user/confirmsign/uid/4057561/code/7bddfcea992b292e836d2e393ccf2873/id/8747301/code2/069498b77156e312c78ddccde8ac1ba8
Buona giornata
Hai colto il punto principale, la raccolta delle firme! Per presentare una lista, normalmente, bisogna presentare circa 120.000 firme di persone che dichiarano di appoggiarla, e si impegnano a votare per quella lista (alla faccia della segretezza del voto!!!!). In più, queste firme vanno raccolte con la presenza di un notaio, o di un funzuionario comunale, provinciale, o regionale; che ovviamente non può fare questa validazione per più liste: deve in qualche modo “sposare” quella lista. Inoltre la competenza è territoriale: supponi di trovare un consigliere comunale che ti appoggia, e che si fa in 4 per aiutarti, non può andare a validare le firme in altri comuni. Anche per i notai vale la territorialità.
Se consideri che poi il sistema controlla i canali di informazione ufficiali (TV in primis), sorgono seri dubbi sulla effettiva democraticità del nostro sistema politico.
Alberto, una domanda: sulla questione monetaria, il SI sposa la visione del Levy Institute, ossia della MMT?
A leggere il programma (dove non vi è la minima menzione di “moneta-proprietà” o di “moneta-credito”, così come la intendeva don Giacinto) ed a visitare la pagina FB: sembrerebbe proprio di sì.
Ma attendo tua conferma
Al nostro interno ci sono degli entusiasti della MMT. Io credo che siano riconoscenti per essere stati risvegliati da una analisi che, sul fronte della diagnosi, mi sembra ineccepibile. Sul fronte della terapia, io ed altri siamo meno “statalisti” e più orientati ad un libero mercato, dove però il compito principale dello stato rimane quello di battere moneta a beneficio del popolo (Auriti docet). Fra l’altro, il mio pensiero al proposito si trova nel libro che ho scritto conMonia, “Risvegliàti: e adesso cosa facciamo?”. Bello è stato trovare un accordo così totale con Monia, in particolare su tema monetario. Insomma, non siamo, io e Monia, fanatici del PIL.
Per il resto, io credo che ci saranno tanti motivi per prendere strade diverse, una volta che l’emissione di moneta a debito sarà stata sottratta dalle mani di pochi, avidi privati (falsari). Ma, per il momento, meglio combattere uniti.
Ok.
Quando però dici che:
” il compito principale dello stato rimane quello di battere moneta a beneficio del popolo (Auriti docet).”
stai enunciando, mi par di capire, il tuo pensiero; e non un punto PROGRAMMATICO del SI.
E’ così? Oppure no?
Ancora una volta: ci sono diverse anime, accomunate da alcuni punti in comune. In particolare, dal documento programmatico riprendo il primo punto:
“1. Recupero integrale ed immediato della sovranità nazionale illegittimamente ceduta ad organismi ed enti sovra- ed extra-nazionali, mediante il disconoscimento unilaterale dei relativi trattati tutti, sottoscritti in manifesta violazione della Carta Costituzionale, con contestuale uscita dall’euro, rinazionalizzazione della Banca d’Italia (e suo collegamento con il Ministero del Tesoro), separazione tra banche commerciali e banche d’investimento”
e il terzi punto:
“3. Per l’effetto, in attuazione e nell’esercizio della recuperata piena sovranità economica, monetaria e fiscale, attuazione di un prioritario e deciso intervento di politica monetaria e fiscale di tipo espansivo (immissione di liquidità attraverso gli strumenti di politica monetaria e taglio secco della pressione fiscale e previdenziale), con contestuale pieno ed effettivo esercizio della sovranità nazionale in tutti gli ambiti sinora trasferiti alla competenza esclusiva e\o concorrente dell’UE”
Il terrore sullo statalismo lascia il tempo che trova. La costituzione italiana parla chiaro: L’ ATTIVITA’ PRIVATA E’ CONCESSA, l’ italia dal 45 al 79 non era certa l’ unione sovietica, ma lo stato aveva dei compiti ben precisi che indirizzavano l’ economia, mmt o non mmt basta conoscere la storia d’ italia fino al 79, e chi difende la nostra Costituzione DEVE difendere quel modello: lo stato si finanziava a un tasso inferiore all’ inflazione ( quindi tutte le pippe mentali sul signoraggio e complottismi di vario tipo, anche queste, lasciano il tempo che trovano)
-L’ alta inflazione che l’ italia ha avuto NON dipendeva da questo tipo di finanziamento, ma dallo schock petrolifero di quegli anni. A DIFENDERE I LAVORATORI DALL’ INFLAZIONE C’ERA LA SCALA MOBILE.
– C’ era il controllo PUBBLICO nei settori strategici ( grazie anche a patrioti come Enrico Mattei ) . Le banche avevano i vincoli di portafoglio.
– La libera circolazione dei capitali era vincolata. Ricordiamoci che questa crisi NON E’ una crisi di debito pubblico, bensì di debito privato. La crisi dei mutui americani la causata il mercato senza regole, non il pubblico, i consumi greci e la bolla immobiliare spagnola l’ hanno causata gli eccessivi prestiti delle banche tedesche, non il pubblico,ecc… Quindi anche se non si è statalisti, è evidente che il problema oggi è che il mercato deve tornare a essere vincolato, così com’ era fino alla fine degli anni 70, senza per questo invocare eccessi come regimi comunisti. Questo significa recuperare la sovranità monetaria, economica e politica. Cioè rimettere il controllo democratico NEL governo dell’ economia.Tutte queste cose non sono invenzioni della MMT, sono cose a chiunque studi la macroeconomia e non sia un liberista sfegatato. Nino Galloni queste cose LE SA. Nino Galloni difendeva il modello pre – anni 80 se avete capito il senso del suo messaggio.
E poi basta con queste “pippe” sul PIL. Il PIL non lo ha mai detto nessuno che è un indicatore di benessere. Serve solo a vedere se l’ economia di un paese è andata meglio o peggio dell’ anno prima. Se cioè è stato o no creato più reddito. Il mito della crescita non c’ entra nulla. Ogni giorno nascono essere umani, la gente mangia, consuma, muore quindi è normalissimo ed ovvio che si continui a creare reddito. Aumentare il pil NON significa mica tagliare necessariamente più alberi o consumare più risorse. Non capire questo vuol dire non capire l’ economia, anche qui la mmt non c’entra nulla. E scrive difende l’ ambiente quotidianamente.
Il punto è: se si vuole andare alle elezioni nazionali differenziandosi dalle cavolate dei politici bisogna capire cosa si sta dicendo: se si dice di voler difendere la costituzione, la democrazia e la sovranità bisogna capire di quale modello si sta parlando. Il modello è quello pre anni 80. COME UTILIZZARLO ( se meglio o peggio di allora, perché sistemi perfetti NON esistono) è tutto un altro paio di maniche.
Mauro Biolcati, al minuto 12:12 del 5° video, dice che compito e responsabilità dello Stato è di tutelare e difendere la vita, dal concepimento alla fine naturale.
Mi e ti domando: perché non inserirlo anche nel programma?
Almeno come dichiarazione di principio?
Ancora una volta: ci sono diverse anime, accomunate da alcuni punti in comune. In particolare, dal documento programmatico riprendo il primo punto:
“1. Recupero integrale ed immediato della sovranità nazionale illegittimamente ceduta ad organismi ed enti sovra- ed extra-nazionali, mediante il disconoscimento unilaterale dei relativi trattati tutti, sottoscritti in manifesta violazione della Carta Costituzionale, con contestuale uscita dall’euro, rinazionalizzazione della Banca d’Italia (e suo collegamento con il Ministero del Tesoro), separazione tra banche commerciali e banche d’investimento”
e il terzi punto:
“3. Per l’effetto, in attuazione e nell’esercizio della recuperata piena sovranità economica, monetaria e fiscale, attuazione di un prioritario e deciso intervento di politica monetaria e fiscale di tipo espansivo (immissione di liquidità attraverso gli strumenti di politica monetaria e taglio secco della pressione fiscale e previdenziale), con contestuale pieno ed effettivo esercizio della sovranità nazionale in tutti gli ambiti sinora trasferiti alla competenza esclusiva e\o concorrente dell’UE”
L’ho amato molto, Mauro, quando l’ha detto; lui oltretutto è un bel personaggio, anche come persona.
Su quel punto con c’è l’accordo… sigh!
I video sono bellissimi ed interessanti : intanto mi impegno per farli vedere ai miei amici (soprattutto quelli che si stanno per far fregare da Monti).
Non sono pratico delle questioni tecniche per fare una lista elettorale. Ma intanto cosa devo dire ai miei amici (ed anche a me 🙂 )? Dove devono rivolgersi ? Cosa devono fare ? Donazioni ? Firme? Da quando ? entro quando ? Dove ? Etc…
Grazie, la speranza è quella di riuscire a coalizzare un numero sufficiente di persone su un minimo denominatore comune che ci aiuti a superare l’oscuramento dei media. Non temiamo l’attacco spregiudicato, falso, scorretto: sarebbe già un riconoscimento di esistenza. Temiamo l’oscuramento totalem la “non-menzione”, insomma.
Con gli stessi compagni di viaggio si potrà un giorno (speriamo!) tornare a “litigare” (meglio, discutere) su altri temi su cui non siamo d’accordo o sui cui abbiamo visioni diverse; adesso però stiamo unitii in cordata per superare i passaggi più difficili.
Domanda molto tecnica per me e per i miei amici a cui farò (sicuramente !!!) vedere i video
Cosa bisogna fare e dove rivolgersi per queste firme ? Da quando ? Entro quando ?
P.S. : ho già inviato questa domanda ma forse stavi scrivendo un commento di risposta e non sono riuscito ad inviartela. Ciao Alberto e buonissimo lavorissimo !!! 😉
Perché quella “V” nel simbolo?
Un errore di gioventù… tolta subito!
Visto tutto.
Paola Muso, nella parte finale del 7° video, fa riferimento al fatto che si sono rubati gli ultimi vent’anni della nostra vita.
E mi fa venire in mente un’altra intervista, a Monia Benini: in cui -GIUSTAMENTE- lamentava il fatto che la “boccata d’ossigeno” alla Grecia era in realtà una boccata di veleno perché non solo con essa si condannava la Grecia a restituire il 160 o 170% di quanto le si “prestava”: ma, addirittura, fatta 100 la “boccata d’ossigeno”, poco meno di 10 andava effettivamente nelle casse dello Stato greco per fronteggiare l’emergenza di liquidità; e tutto il resto in quelle dei creditori internazionali, che sul debito greco si trovavano a realizzare profitti esorbitanti.
Ma, quello che succede oggi (in maniera acuta) in Grecia o che è successo (in maniera cronica) in Italia, non è nient’altro che quello che succede da ALMENO 60 anni a questa parte nel cosiddetto “terzo mondo”.
Quanta parte del precedente “benessere” italiano ed europeo (che oggi diciamo esserci stato “espropriato” con l’esproprio della sovranità monetaria) dipendesse dallo sfruttamento di popolazioni che avveniva a migliaia di chilometri di distanza dalle nostre case e dalle nostre imprese: lo sa con precisione millimetrica soltanto Dio. Ma sicuramente era tanta.
Da questo punto di vista, gli “acceleratori” che sono convinti di fare “il lavoro di Dio” (come disse una volta con totale franchezza il boss della gesuito-sionista Goldman-Sachs): hanno una visione molto meno distorta e parziale.
E, nel loro ostinato e luciferino voler “forzare” la mano a Dio: almeno si prendono la responsabilità di ciò che fanno.
Laddove noi, nel momento in cui ci concentriamo sulla sovranità monetaria: non ci prendiamo la responsabilità di come abbiamo COLLETTIVAMENTE tradito la legge naturale (che è Legge di Dio iscritta nella nostra coscienza: e, quindi, INTRINSECAMENTE Umana) ben prima e ben più gravemente dello “scippo di sovranità” operato da Lorsignori.
Se fossimo stati DEGNI della sovranità (e quindi pienamente conformi e sintonizzati al Progetto di Dio su di noi: che è anche l’unico pienamente in grado di valorizzare TUTTE le potenzialità della nostra Umanità), NESSUNO avrebbe potuto togliercela.
Non vedere questo, ed iniziare il “restauro” delle rovine a partire dal recupero della sovranità monetaria: mi pare significhi far uscire il bambino dalle gambe e non dalla testa.
Ed invertire il senso delle parole di Gesù: “Cercate PRIMA il Regno di Dio e la sua giustizia; e tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù”.
A livello collettivo e comunitario, cosa sono infatti “sovrappiù” e “giustizia del Regno di Dio”?
A me pare evidente che il “sovrappiù” comprenda la sovranità monetaria e tutte le altre sovranità “scippate” (e, a questo punto, mi vien da dire: giustamente); e che “la giustizia del Regno di Dio” sia il riconoscimento giuridico della Legge Naturale, in primis riguardo la vita umana, dal concepimento ala sua fine naturale.
I cattolici che aderiscono al “SI Siamo Italia” o che addirittura contribuiscono a fondarlo fanno invece l’identificazione esattamente opposta.
Ma è evidente che non possono essere entrambe vere, queste due identificazioni.
Spero vivissimamente di essere io nel torto.
Complimenti a tutti ,non agitatevi e state tranquilli,abbiamo già VINTO,basta che procediamo di questo passo.IL gruppo di Paola è costituito dalla gente migliore che abbiamo,e passeranno giustamente alla storia con l’appellativo di PADRI RI-FONDATORI. Molto bene il protocollo da condividere. Fra i provvedimenti d’urgenza metterei subito anche lo stralcio del trattato del 2003 con cui Berlusconi ha autorizzato velivoli americani a volare sopra le nostre teste per non meglio specificati “esperimenti atmosferici”.Per quanto riguarda invece la questione dell’ ” alto tradimento o attacco all’ integrità dello stato”, impuniti per effetto della modifica al codice penale,RIconfermo l’imminenza di una nuova Norimberga. …….forza e coraggio che il male è di passaggio.
Grazie per l’incoraggiamento! Io personalmente sono d’accordo, ovviamente (vedi copertina del libro!), e credo che questo rientri sotto il punto della ripresa della sovranità nazionale sul nostro territorio (a proposito, le basi militari straniere a cosa servono?).
Le priorità per la grande massa in questo momento sono però altre: tasse, lavoro, sanità (per la terza età soprattutto). Ma è tutto collegato, ne sono certo.
Da:
ForlìToday – Cronaca
Moretti: “Berlusconi, altro che Forza Italia, usa Siamo Italia”
„Redazione – 16 luglio 2012“
„Sauro Moretti, forlivese patron di Villa Prati, ex consigliere comunale Ds, “comunista in prestito per una stagione a Berlusconi”, interista, ha registrato infatti un marchio ‘Siamo Italia’, che nell’epoca della politica-marketing potrebbe essere un simbolo vincente sulla scheda elettorale. Ed ora che Berlusconi ha rimesso al centro della discussione il futuro del PdL ecco che ‘Siamo Italia’ potrebbe tornare in pista.“
Vedi:
siamoitalia.it
Rischio di confusione?
APPELLO ALLA GUARDIA DI FINANZA
L’ha scritto un lettore di Effedieffe ma lo condivido appieno.
E invito Alberto a ragionare su come lo si possa integrare all’interno dei documenti del “SI Siamo Italia”
Egregi cittadini italiani preposti alla giustizia distributiva reddituale dei vostri connazionali, altrimenti definiti “fiamme gialle”.
Voi ,vostro malgrado, siete stati comandati ad infierire spietatamente contro l’esistenza pacifica dei vostri fratelli, dei vostri genitori , dei vostri figli e dei vostri veri amici. La vostra opera è palesemente il contrario di quello che viene comunemente definito “giustizia sociale”. Voi state operando all’esatto contrario di Robin Hood elevando verbali esosissimi e fuori da ogni logica nei confronti di veri lavoratori, di persone che con forte abnegazione dal mattino alla sera contribuiscono a mantenere il tessuto sociale di cui siete propagini. Voi sapete bene dove si annida la vera evasione perché mi risulta che nelle vostre scuole di formazione tributaria si studia il meccanismo della formazione della moneta e il signoraggio conseguente.
La vostra divisa viene costantemente disonorata da un sistema di governo palesemente illegale che calpesta lo spirito della costituzione in fatto di tributi sì da distruggere arti, mestieri e indurre al suicidio di persone probe vostri connazionali. Il vostro operato, mi si perdoni la crudezza, è di tipo criminale, è lontano mille miglia dal codice di onore che ispira una divisa con tutte le sue emanazioni etiche ed estetiche. Una divisa col suo contenuto è per natura il simbolo della protezione civile, la protezione che si dà ai cittadini vittima di ingiustizia. Come non ricordare lo spirito di soccorso ai vessati tipica dei cavalieri armati di cui, nel bene e nel male, voi siete gli epigoni..
Signori , mi appello al Vostro Codice d’onore, per manifestare in maniera civile, magari con uno sciopero bianco, il disappunto, la contrarietà a questo vile andazzo nichilista cui siete obbligati.
nn posso che condividere e sostenere
Eccellente ing. Alberto Medici,
dal paese in cui abito, sull’altra sponda dell’Atlantico sud, assisto commosso ai video e condivido in pieno l’opinione e gli interventi di tutti voi, padri rifondatori della Nazione italiana.
Il nuovo movimento è destinato ad avere successo. Questo almeno è l’augurio e la speranza. Troppo forte è il desiderio di Verità che ha ispirato il nuovo partito formato esclusivamente di persone di buona volontà uniti in questo momento storico, toccati dalla mano di Iddio Onnipotente.
Altrettanto forte saràq la risposta e ilconsenso del popolo italiano, oggi tradito da una classe politica corrotta, da una magistratura ed altri organi succubi di organizzazioni occulte nemiche del popolo italiano.
Prego mi informi su come posso farvi pervenire la mia adesione con la mia firma di adesione, (che probabilmente dovrà essere autenticata attraverso il Consolato italiano in questa città).
Grazie.
Alcune considerazioni.
Primo: alcuni dicono che ci attaccheranno. Io rispondo: MAGARI! In realtà il metrodo migliore è non considerarci neacnhe, non farci passsare nelle tv nazionali, insomma fare come se non esistessimo. Noi cercheremo di fare più confusione possibile, certi che prima o poi il sorpasso fra Internet e TV avverrà, e non vogliamo farci trovare impreparati.
Secondo: il nostro vero nemico.
Il nostro vero nemico sono le divisioni. Che il voto della protesta si disperda fra mille rivoli, tutti equamente inutili (noi inclusi). Da noi si trovano cattolici profondamente convinti, come il sottoscritto, atei (o agnostici) altrettanto convinti, gente che di tradizione si collocherebbe a destra, altri a sinistra; gente che viene dal mondo imprenditoriale e altri che sono sempre stati dipendenti; ecc. ecc.; siamo uniti dal sogno di restituire sovranità a questa Italia che è stata depauperata, a beneficio di una Europa che, se fosse Europa dei Popoli, andrebbe ancora bene, ma in realtà è una Europa dei banchieri.
Il fatto che il mio secondo libro l’abbia scritto con monia Benini, e non ci sia stato NESSUN problema, nessuna necessità di conciliazione delle osizioni, la dice lunga. Come la dice lunga che a marzo (ul 29, per l’esattezza), abbiamo messo insieme a Padova Roberto Fiore (FN) e Nando Rossi (ex Comunisti Italiani) e si siano intesi alla perfezione. Le divisioni destra sinistra sono state inventate per non farci vedere il vero nemico.
…una citazione,ad hoc,che davvero qui ci calza a pennello :
**********************************************************
“…quante volte,in Germania,nel 1932,
un Comunista ed un Nazista,parlando in strada,
devono esser stati colti da Vere Vertigini…
constatando che eran d’accordo su ogni punto…!!! ”
**********************************************************
( Simone+Weil )
Che strano!
Ho postato due commenti assolutamente etici e di richiesta di una qualche spiegazione circa il logo “SIAMO ITALIA”, sia in questo articolo che in quello relativo al logo stesso, ma, nè sono stati pubblicati, nè mi è arrivata alcuna risposta direttamente.
Sono, invece, passati altro commenti, che temporalmente sembrerebbero essere stati inoltrati dopo il mio…
Forse era finito in spam, non so.
Comunque la scelta di un nome non è mai semplicissima. Saimo Italia ribadisce il desiderio di tornare a contare, stufi di sentirci dire, ogni volta che ci vengono chiesti sacrifici, che “ce lo chiede l’Europa”.
Il mio commento che non è apparso si riferiva a questo articolo di:
ForlìToday – Cronaca
Moretti: “Berlusconi, altro che Forza Italia, usa Siamo Italia”
„Redazione – 16 luglio 2012“
„Sauro Moretti, forlivese patron di Villa Prati, ex consigliere comunale Ds, “comunista in prestito per una stagione a Berlusconi”, interista, ha registrato infatti un marchio ‘Siamo Italia’, che nell’epoca della politica-marketing potrebbe essere un simbolo vincente sulla scheda elettorale. Ed ora che Berlusconi ha rimesso al centro della discussione il futuro del PdL ecco che ‘Siamo Italia’ potrebbe tornare in pista.“
e a questo:
http://www.siamoitalia.it/
Entrambi si riferiscono ad un logo estremamente simile a quello di LISTA SI.
Mi domando, visto che ” l’ altro” potrebbe essere utilizzato dal “principe della propaganda” rientrante, se la cosa non sia estremamente pericolosa per LISTA SI.
E’ strana questa quasi coincidenza…
A me sembra una coincidenza. Se ci fosse premeditazione, non so, ma non credo.
Lo dovevano chiamare SI SIAMO ME-MMT perchè di questo si tratta e lei che ha scritto ottimi articoli con luci e ombre sull’MMT non capisco come possa essersi fatto trascinare in questo ennesimo inganno.
In effetti ci sono, all’interno, dei fan sfegatatidella MMT. e la cosa che più mi fa sorridre è che sono anche di provenienza imprenditoriale, la battuta facile sarebbe che gli imprenditori sono liberisti quando le cosa vanno bene, statalisti quando le cose vanno male. Ma sarebbe banalizzare troppo. Su questa cosa dell’MMT noto diversi che hanno drizzato le orecchi e scattano campanelli d’allarme. Dovrò tronarci sopra approfonditamente, per adesso provo a sintetizzare il mio pensiero: ineccepibile nella parte di diagnosi del problema, discutibile (secondo me troppo statalista, o per una economia centralizzata e pianificata) nella parte della diagnosi. Sui MOTIVI per cui propone quel tipo di soluzione, ci ono poi interpretazioni “buoniste” e altre più “maliziose”, maqui mi dilungherei troppo.
Comunque, per chi vuol sapere il mio pensiero (e quello di Monia Benini, visto che l’abbiamo scritto a 4 mani), è tutto in “Risvegliàti: e adesso cosa facciamo?”
Comunque, Marika, vedi che anche fra questi commenti emergono molti sostenitori della MMT… meglio non fare guerre di religione.
Dott. Medici, la “conosco” da qualche anno grazie al sito di Massimo Mazzucco. Ho ascoltato i video e li ho trovati interessanti: persone che hanno testa, informazione e il saper fare (in campo di legge, economia). Ma mi chiedo: come capperi si fa a riottenere la sovranità quando tutti remano contro? a parte la minaccia-silenzio, intendo…e poi: che intendete fare per risolvere l’inquinamento in cui viviamo? che ne pensate sugli inceneritori? qui respiriamo aria mostruosa non solo della nostra città ma anche di altre città, perchè l’inceneritore brucia i rifiuti che vengono da fuori. Anni fa Monia Benini aveva candidato Stefano Montanari, non so se ne conosce la vicenda…
Mitica Monia! Mi fregio della sua amicizia, oltre che dell’aver scritto il secondo libro insieme a lei.
Tutti remano contro? Tutti quelli IN TV, vorrai dire! Tutti gli altri, cioè noi, che siamo il 99,99 % della popolazione, siamo d’accordo! Basta buttare la TV!
Io ascolto solo la radio, ma è la stessa cosa della tv…che pensate dell’incenerimento dei rifiuti? gli imprenditori che sono nel SI costruiscono inceneritori? (siete di parte?)? la domanda è fatta per conoscervi…
Desidero aggiungere che io sono diventata vegana da un anno e mezzo e ho quasi risolto il diabete mellito che ho da dieci anni. Veda Valdo Vaccaro…l’alimentazione, non solo Hamer!…e il rispetto per gli animali, san francesco non c’è più in vaticano!
🙂 infatti, sto pensando, nella prossima ristampa, di mettere un capitolo sull’alimentazione, grazie all’amico Massimiliano (che me lo scrive lui!)
E’ a conoscenza del fatto che B. Grillo-Bortolani hanno portato via il microscopio donato con i nostri soldi (anche i miei) ai ricercatori Gatti-Montanari?
Sì, ne devo anche aver scritto in un post di questo sito; indipendentemente da chi avesse ragione, in quella diatriba, lo scippo che è stato fatto a chi aveva donato per il microscopio è stato evidente, e Grillo non se lo doveva permettere. Se io dono perchè Monatanari abbia un microscopio, se quel microscopio poi gli viene tolto, almeno vorrei i miei soldi indietro, indipendentemente dalla ragioni che hanno “sottratto” lo strumento a Montanari.
Emerge per il nuovo partito, il problema, la necessità dell’accesso agli inaccessibili mezzi di comunicazione di massa.
Nei rari casi in cui potremo essere ammessi, si tenterà in tutti i modi di chiuderci la bocca o di screditarci, di trattarci come si tratta lo scemo del villaggio, un caso bizzarro di opinione differente. già visto, ma ampiamente contraddetto dal mainstream: da altre ben più autorevoli opinioni. Si useranno tutti i tipi di trucchi raggiri e artifici psicologici conosciuti affinchè l’opinione pubblica ci veda come un gruppo di semi alienati poco credibili.
Fu il caso dell’ing Medici, intervistato da quella presentatrice pienotta e molto bene imbeccata, dall’aria di sufficienza su come far risultare i giornalisti ognuno di loro libero di avere opinioni personali.
È urgente la necessità di fare della comunicazione efficace. Cioè capace di raccogliere il maggior numero possibile di consensi.
Il grande Claude Hopkins, il padre della pubblicità moderna e autore del famoso “Scientific advertising”, soleva passare notti insonni e nella più nera disperazione nel tentativo di escogitare un titolo sufficientemente forte e quindi capace di impressionare il maggior numero possibile di lettori.
Questo sforzo dobbiamo farlo anche noi.
Anche senza accesso alla grande Midia potremmo, con la raccolta di un poco di denaro, stampare mini volantini anche con una sola frase, ma di poderosa drammatica potenza espressiva. un “Io accuso!” da far cadere a pioggia sulle maggiori città italiane:
Un solo esempio:
Noi chiamiamo a a rispondere e accusiamo le banche: società private responsabili della distruzione economica della Nazione Italia!
Credimi, questo sforzo (anzi: piacere, la parte creativa è quella più divertente del lavoro) lo stiamo facendo.
Il “compromesso” sicuramente non accontenterà quella minima parte di popolazione che conosce questi temi, perchè gira su internet, si informa, sa di cosa stiamo parlando. Ma sarà orientato a colpire la fantasia e l’immaginazione della massa che è molto più sensibile alle proprie tasche: tasse, lavoro, casa, salute, e se gli parli di moneta a debito o credito te li sei già persi per strada.
Ti mando qualcosa in privato per avere tuoi pareri.
Ciao Alberto,
Sono felice che si stia creando un movimento che mette al centro la sovranità in tutti gli aspetti come fulcro del programma. Tuttavia non la vedo molto facile riuscire a partecipare alle elezioni del 2013. Infatti io vi proporrei un progetto rivoluzionario: quello delle Assemblee Sovrane delle Comunità (visitate il sito http://www.assembleesovrane.it). Secondo me, se tutti i movimenti apartitici si riuniscono insieme, alle elezioni dopo il 2013 sfonderanno la soglia del 4% perchè, con il lavoro fatto in ogni singola comunità, si raggiungeranno tutti i cittadini anche senza il sostegno dei media.
Ciao Alberto,
Sono felice che si stia creando un movimento che mette al centro la sovranità in tutti gli aspetti come fulcro del programma. Tuttavia non la vedo molto facile riuscire a partecipare alle elezioni del 2013. Infatti io vi proporrei un progetto rivoluzionario: quello delle Assemblee Sovrane delle Comunità (visitate il sito http://www.assembleesovrane.it). Secondo me, se tutti i movimenti apartitici si riuniscono insieme, alle elezioni dopo il 2013 sfonderanno la soglia del 4% perchè, con il lavoro fatto in ogni singola comunità, si raggiungeranno tutti i cittadini anche senza il sostegno dei media.
Vero che non sarà facile. ma sta succedendo una cosa che ci agevola. Uno alla volta, movimenti, aggregazioni, partiti che dicono le stesse cose che diciamo noi si stanno rendendo conto delle difficoltà e si ritirano. e così sarà più facile essere quel polo aggregatore che tutti auspicano, laddove il vero rischio era la frammentazione in tante coalizioni ciascuna insufficiente a superare il 4%.
Ne vedremo delle belle.
Che farà “Per il bene comune” di Monia Benini?
E’ possibile che si unisca a voi?
Non credo… ma secondo me ci appoggia, dall’esterno.. perchè non glielo chiedi?
Alberto,
a quando un sito per informare i cittadini?
Chi sta organizzando la campagna di web marketing?
Cosa ne dite di produrre newsletter da passare agli attivisti da distribbire ai loro contatti in modo organizzato e sistemico?
E dei bigliettini da visita “ufficiali” con i dati del sito da lasciare alle persone?
Potremmo stamparceli da soli, sono economici…
Attendo un riscontro dal forum.
Filippo
Io! Non da solo per fortuna. I contenuti li stiamo rilasciando questa settimana, il 21 esce il sito. Ogni idea che dte è benvenuta, e soprattutto conta il tam tam: dobbiamo far sapere che esistiamo!!!!
eventuali richieste di incontri (magari anche videoconferenze) si possono chiedere ? Premetto che è per me una cosa nuova e sono imbranato per costituzione 🙂
Ho letto da un paio di giorni la notizia di questa lista, e vorrei dare il mio contributo. Credo fermamente che ci voglia in Italia un fronte di liberazione nazionale, coinvolgendo persone di esperienze politiche anche diverse, purché concordi sui punti che propone questa lista. Sono un lettore assiduo del quotidiano Rinascita, che segue molti pensatori alternativi al Sistema, e spero che questa lista raggruppi i destinatari del l’appello Gaudenzi.
Mi riferisco a Giuleitto Chiesa, Preve, i gruppi auritiani, i socialisti nazionali, Monia Benini e il Bene Comune, la sinistra nazionale, i sovranisto come Bagnai, Marco Rizzo. Io ci credo, oggi la lotta è popolo sovrani e sociali contro la globalizzazione imposta.
Grazie, ogni aiuto è ben accetto.
Allora le priorità in ordine sono:
1. FARSI CONOSCERE. Non possediamo televisioni nè giornali, nè abiamo mltinazionali (!) che ci finanziano alle spalle, confidiamo nel passaparola e nella forza del web; il web però può essere una trappola, nel senso che chi ci sta dentro potrebbe avere una visione distorta della realtà, e pensare che la realtà sia quella. Per cui dobbiamo far uscire i concetti, le idee, le proposte che tutti, più o meno, che giriamo su internet conosciamo, e portarli fuori, fra la gente “notmale”, nella vita “reale”: nei bar, nei luoghi di lavoro, negli stadi, ecc. Per fare questo il 21 apre il sito ufficiale, e da lì si potranno scaricare programmi, statuto, ma soprattutto volantini e depliant da usare.
2. RACCOLTA FIRME. Quando, una buona volta, sarà approvata la legge finanziaria, e il predicente dl consiglio si sarà dimesso, e il capo dello stato avrà indetto nuove elezioni, si conosceranno tempi e metodi per la presentazione delle formazioni. Sia che le firme di presentazione siano 120.000 o 60.000, sarà un lavoro immane, e quella sarà la vera prova del nove. A quel punto l’impegno di tutti sarà indispensabile.
3. AGGREGAZIONE. Esistonon tante formazioni, movimenti, alleanze che, per i motivi sopra detti, probabilmente non si presenteranno. Per non perdere tale patrimonio, sarebbe bene riuscire ad aggregarsi, e proprio per questo motivo il nostroprogramma è volutamente limitato ad un Minimo denominatore Comune che, nel nostro intento, vuole essere una base per l’inclusione di tutti. Oggi la vera battagoia è riportare la proprità della moneta in mano alla collettività, allo stato, cioè a noi, per fare questo c’è bisogno di una larghissima coalizione. poi potremo anche tornare a litigare su tantissime altre cose, ma adesso dobbiamo stare concentrati su questo unico, RIVOLUZIONARIO obiettivo.
Alberto,
ottima la scelta del giorno 🙂
cosa ne dici di produrre un video/film dove si spiega il programma e come funziona la moneta?
C’è già molto in rete, ma sarebbe interessante usarlo come strumento informativo e quindi dovrebbe essere del movimento.
Ritengo sia difficile per la maggior parte di noi spiegare ad altre persone, che sono all’oscuro della truffa in atto, cosa ci proponiamo di fare e perché siamo sicuri che funzioni.
Avere un film/video che ci racconta, renderebbe possibile a chiunque passare la buona novella e produrre duplicati da lasciare a tutti, in modo che si possano documentare senza leggere un sacco di roba. Credo che sia una soluzione più efficace di cercare di argomentare concetti complessi, della serie: guardati questo e dimmi cosa ne pensi. Sananno le persone, nell’intimità di casa loro, guardarsi e riguardarsi il film. Questo servirebbe anche per essere indipendenti da internet.
Cosa ne pensi?
Filippo
Ciao Filippo,
non posso non chiederti: quando parli di “buona novella” è perché ignori (o disconosci volutamente) che ce ne sia un’altra, che è poi l’unica veramente tale, di Buona Novella?
Oppure è perché, la “buona novella” della moneta-proprietà, l’intendi come precorritrice della vera Buona Novella?
Grazie in anticipo per la tua risposta
Ciao Massimo,
è un po’ criptico il tuo commento, non posso risponderti. La buona novella è sapere che esiste una via d’uscita. Non sono sceso nei dettagli, ma direi che rendere pubbliche tutte le banche ed eliminare l’interesse (vedi usura – non mi sembra che lo statuto del movimento ne parli) è un ottimo inizio per creare prosperità. Altri discorsi potrebbero seguire, ma non so a cosa ti riferisci.
Ciao
F.
Diventa meno criptico il mio commento se ti dico che Vangelo è l’italianizzazione di una parola greca che significa: “Buona Novella”? O, in italiano ancora più corrente: “Buona Notizia”?
Alberto ho un’altra domanda per te 🙂
è possibile firmare per la presentazione di più liste ? Mi spiego : se c’è qualcuno che mi dice “ma io sono impegnato già per la presentazione della lista “Signor-aggio ggià dato” (simpatico il nome ? 😉 ) puo firmare anche per la presentazione di Sì Siamo Italia ?
No. Uno si impegna per una sola lista.
Inoltre un’altra cosa che ci hanno detto, è che, finchè il governo non si dimette e il capo dello stato non indice nuove elezioni (e le regole conseguenti) non si possono cominciare a raccogliere firme. Anche se Grillo e il M5S stanno dicendo che vogliono già cominciare.
Peccato, perchè stanno comparendo diversi movimenti interessanti e sarebbe bello che crescessero e quindi dargli man forte per almeno partecipare alle elezioni. Chiaramente poi uno vota per il suo. Invece……
Aveva ragione l’ex dissidente sovietico Vladimir Bukovskij quando definiva la UE “Un mostro come l’Urss guidato da burocrati autoeletti e fondato sulle minacce finanziarie”
Bello il nome ! 😀
perchè il simbolo della lista a inizio post differisce da quello che apre la trasmissione su Canale italia recante una V azzurra ? perchè questa V ?
Azzardo io una mia personalissima ipotesi…
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V…come…Volontà…Vendetta…Vittoria…
V…come…Veni…Vidi…Vici…
V…come…Via…Veritas…Vita…!!!
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Premetto che a mio parere il sistema monetario-bancario è una delle maggiori cause dei nostri mali.
Tuttavia bisognerebbe evitare di aggiungere sospetti non provati ed errori marchiani a ciò che è evidente.
Altrimenti si passa dalla parte del torto.
La cosa va bene solo se si spera che la gente prenda i forconi.
Trasdcrivo un pezzo di un mio liberrcolo.
Saluto ed ossequio.
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Il signoraggio in Italia
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http://www.bancaditalia.it/bancomonete/signoraggio
http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann/rel05/rel05it/rel05_bilancio.pdf
http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/funzgov/gov/statuto/statuto.pdf
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Per signoraggio s’intende ciò che lo Stato ricava dal valore della moneta emessa, dedotto il costo sostenuto per la sua emissione e/o per la sua gestione. Nel caso della moneta metallica (che è emessa direttamente dallo Stato) il signoraggio consiste nella differenza fra il valore della moneta e il suo costo di produzione. Diverso è il caso della moneta non metallica perché essa viene generata dalla Banca d’Italia e da essa immessa nel mercato comprando soprattutto titoli. Questi impieghi fruttano guadagni, anch’essi tecnicamente chiamati ”’signoraggio”’ perché, una volta pagate le tasse, le spese, fatti eventuali accantonamenti eccetera, questi guadagni ritornano allo Stato, così come si può, ad esempio, verificare a pag. 502 del bilancio.pdf e così come disposto dall’art. 39 nello statuto.pdf. L’ammontare della moneta emessa (che, se non a riserva, genera continuamente “signoraggio”) compare nel conto Moneta in Circolazione che è bilanciato dai conti che contengono i titoli acquistati (o da altri conti in caso di diversi investimenti o da riserve costituite).
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Tuttavia da più parti, anche politiche, si afferma che la Banca d’Italia conseguirebbe guadagni illeciti.
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a) Tutti i guadagni inerenti l’emissione della moneta vengono incamerati dalle Banche Centrali. Ciò non corrisponde alle risultanze contabili. Si vedano (sempre a pag. 502 del bilancio.pdf) alcuni valori significativi: nel 2005 il conto “Moneta in circolazione” risultava attorno ai 95.000 milioni di euro che avranno generato entrate per circa 2.000 milioni di euro perché allora i tassi erano attorno al 2%. I costi di funzionamento (stipendi, ammortamenti, pensioni, …) risultavano di circa 1.600 milioni e il ritorno allo Stato fu di 30 milioni, cifra giustificata dagli importi di altri conti (accantonamenti, imposte, …). Si noti che anche le imposte costituiscono un ritorno di signoraggio allo Stato. A quella pagina si può anche verificare l’entità (modesta) degli utili assegnati alle banche private detentrici del capitale della Banca d’Italia. In rete, sono disponibili anche i bilanci degli altri anni e, osservando i bilanci degli anni dal 2001 al 2007, non si vedono differenze sostanziali.
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b-1) Tutto il debito pubblico è generato dalla moneta emessa dalle Banche Centrali. Ciò non è vero, il debito pubblico è generato dall’accumularsi dei disavanzi dello Stato cui le Banche Centrali contribuiscono solo coi loro costi. Poi, sempre osservando il bilancio della Banca d’Italia del 2005 si vede che la “Moneta in circolazione” era di 95 miliardi a fronte di un Debito che già si avviava verso i 2000 miliardi.
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b-2) Il debito pubblico potrebbe essere cancellato con un tratto di penna. Ciò non è possibile: in Italia nel 2005 al massimo si potevano stornare 95 miliardi di titoli a fronte dei quasi 2000 di debito. Ma questo, a parte la distruzione degli strumenti che le Banche Centrali usano per la gestione della politica monetaria, non avrebbe determinato alcun vantaggio economico per lo Stato perché ad esso sarebbe poi toccato di dover sostenere i 1.600 milioni di costi di funzionamento della Banca Centrale.
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c) Il denaro sarebbe emesso “a debito” dei cittadini, prova ne sarebbe che il conto Moneta in Circolazione compare “nel passivo”. Ciò non è vero. Si consulti in Vikipedia la voce “Partita Doppia” ) dove è esposta una breve, ma esauriente descrizione del meccanismo delle registrazioni contabili (che però ora non c’è più, i “vikipediani” l’hanno cancella) e si comprenderà che al momento della generazione di moneta la Banca Centrale dovrebbe scrivere CASSA a MONETA IN CIRCOLAZIONE (supponendo che depositasse la moneta in cassa), scrittura del tutto simile a CASSA a CAPITALE NETTO, scrittura tipica di un’azienda che procede ad aumentare il suo capitale (cioè, quando qualcuno “dal di fuori” mette soldi a disposizione dell’azienda, così come succede al “mercato” quando la Banca Centrale immette moneta). Poiché CAPITALE NETTO e MONETA IN CIRCOLAZIONE sono conti “patrimoniali” essi vanno nel passivo dello “stato patrimoniale” così come ci vanno i debiti verso i “Fornitori” che sono veri debiti, mentre gli altri due non lo sono (sono solo il “riflesso” di denaro messo a disposizione, cosa facilmente comprensibile una volta afferrato il meccanismo della partita “doppia”).
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d-1) Si dice che tramite il meccanismo della “Riserva Frazionaria” le Banche Ordinarie genererebbero anch’esse denaro a loro favore. Ciò non è vero, difatti in Vikipedia alla voce “Moltiplicatore Monetario” si vedrà che il denaro è sempre generato a nome “di clienti” delle banche, fatto che può anche essere più brevemente descritto come segue:
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“100 euro di carta generano una circolazione di euro molto maggiore. Difatti supponi che i 100 euro siano nelle tue tasche e che tu li depositi in Banca. La Banca scrive che tu hai diritto di ritirarli quando vuoi, ma si sa per esperienza quanto ‘mediamente’ si lasciano giacenti i propri soldi. Supponiamo che l’esperienza dica di tenere una “riserva frazionaria” del 10%, allora la banca di quei 100 ne può prestare 90. Chi riceve in prestito questi 90, li spenderà in vari modi, comunque alla fine qualcuno li rimetterà in banca, magari non tutti perché una parte qualcuno li vorrà tenere liquidissimi per comodità o in vista di qualche speculazione. Diciamo allora che ritornino in banca 80. Ebbene anche questi possono essere prestati, sempre dedotta la riserva, grosso modo 72 di cui ne torneranno in banca diciamo 65 di cui a loro volta supponiamo 58 possono essere prestati e così via fino a che non ritorna in banca una briciola insignificante e la cosa s’arresta. Certo tu potresti dire che gli euro di carta sono sempre e soltanto 100 anche se ora nei conti delle banche ne risultano scritti 100 di Tizio, 80 di Caio, 65 di Sempronio eccetera eccetera ai quali occorre poi aggiungere quelli in forma ‘liquidissima’ non rientrati in Banca. Sì, è vero che gli euro di carta sono solo 100, ma molti pagamenti avvengono via assegni, bonifici, bancomat e tutto questo si traduce in pure registrazioni contabili senza che sia necessaria l’esistenza di denaro emesso dalla Banca Centrale”
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d-2) Grazie al denaro generato per effetto della riserva frazionaria, le banche ordinarie, prestando questo denaro, lucrerebbero interessi indebiti (c’è che definisce questo effetto, e a volte anche il precedente, come “signoraggio secondario”). Tesi inconsistente perché la banca ordinaria chiede un prezzo a fronte di una operazione di credito che ha costi e ha rischi di insolvenza che vanno evidentemente pagati qualsiasi sia l’origine e il supporto (cartaceo o virtuale) del denaro movimentato.
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e) Il debito pubblico non esisterebbe se il potere di emettere moneta fosse attribuito allo Stato (Sovranità popolare della moneta). Questa tesi non riguarda il “signoraggio” ma attiene alla sfera della Politica Monetaria e della Politica Economica e a queste voci conviene fare riferimento. Tuttavia è evidente che emettere denaro per coprire buchi di bilancio è una politica che può essere suicida se non eseguita in modo opportuno (difatti non si può escludere l’utilità delle politiche “keynesiane” in determinate situazioni).
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Sintetizzando si può concludere come segue. Il compito di emettere la moneta non metallica (la gran parte della Moneta in Circolazione) è stato affidato dal potere politico alle Banca d’Italia affinché una istituzione specializzata abbia la gestione della politica monetaria e si eviti perciò che i politici siano indotti ad emettere danaro in eccesso col rischio di causare troppa inflazione. Infatti in Italia la Banca Centrale è un ente dove il capo è di nomina pubblica, ma è anche indipendente dal potere politico appunto perché non si corra il rischio di emissioni eccessive. Normalmente i titoli acquistati sono “titoli di Stato”, è perciò evidente che un’eccessiva emissione di titoli da parte dello Stato (cosa che determinerebbe un eccesso di “debito pubblico”) è da addebitare allo Stato e non alla Banca Centrale, anche se la Banca Centrale, regolando i suoi acquisti di titoli, può parzialmente frenare comportamenti non opportuni dello Stato stesso. La teoria e l’esperienza confermano che non è bene sia il “Governo” a gestire la “sovranità monetaria” in prima persona , tuttavia è lecito ritenere che la Banca d’Italia possa essere diversamente costituita, governata e controllata, ma questo è un problema “politico”, non giuridico anche perché, se tale fosse, la magistratura avrebbe già autonomamente provveduto. E’ vero che l’unione monetaria europea pone vincoli ad interventi politici interni, ma ciò non ha nulla a che fare con la libertà di giudizio sulla efficacia e sulla efficienza del sistema monetario e bancario nel suo complesso. Neppure ciò deve impedire di riflettere sul sistema né la libertà di fare eventuali proposte migliorative. Quello che invece non dev’essere consentito è l’esternare dei sospetti senza indicare, non solo le prove, ma a volte senza indicare neppure il “meccanismo” che potrebbe consentire ciò che si sospetta.
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Se poi volete sapere cosa bisognerebbe fare per rimediare, non avete che da chiedere
Grazie delle precisazioni.
Per le tecnicalità: il messaggio deve essere per forza semplice se si vuole che la gente capisca.
Se però nell’indicare la “stortura” del sistema di creazione di liquidità lasciassi spazio al sospetto di una volontà “vendicatrice” o belligerante avrei sbagliato il messaggio. Belligerante con chi, poi? Il sistema funziona così, punto e basta, non si tratta di trovare nemici o innalzare barricate; si tratta, tutti insieme, di prenderne atto, e rimboccarsi le maniche per studiare delle alternative più efficienti.
A.Medici: “…si tratta, tutti insieme, di prenderne atto, e rimboccarsi le maniche per studiare delle alternative più efficienti…”
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Giustissimo. Ma la “proposta” di un’alternativa per un tale enorme problema non può essere espressa con uno slogan, grosso modo richiede una pappardella come la precedente (ma molto meno “tecnica”). La metto?
Vai, vai, anzi: se vuoi lo pubblico come post a sè (concisione, per favore!!!! 😉 )
Grazie. Però mi riesce difficile sintetizzarla ulteriormente. La prima parte sarebbe superflua per chi ha capito il casino in cui siamo finiti, ma potrebbe mettere i dovuti dubbi all’ignaro. Vedi tu, tagliamela o fammela tagliare.
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Innanzitutto devo dire d’avere un debito verso Auriti e compagni. Ad economia e commercio, anni 60, si parlava poco di moneta e banca centrale (cosa oggi assai sospetta) e io credevo che alla Banca d’Italia tutti fossero onestissimi ed intelligentissimi. Quando seppi di Auriti e compagni pensai fossero pazzi, ma poi proprio un filo bancario mi fece capire il giochetto dei titoli. Da allora non mi sono più fidato sulla parola di nessuno. Naturalmente posso aver commesso errori logici, o trascurato altri fatti: sempre disposto a rifletterci su.
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Tutti sappiamo che “generare” nuova moneta oggi non costa quasi nulla, essa non è garantita da riserve auree, è una specie assegno o, se preferite, si tratta di una registrazione contabile. La moneta “vale” perché ci fidiamo di chi la gestisce. Si potrebbe persino evitare l’uso della moneta fisica generalizzando l’uso del bancomat ed arrivare alla cosiddetta “moneta elettronica” che promette cose meravigliose (purché il gestore sia democraticamente e benissimo controllato) ma di questo, se vorrete, ne parleremo un’altra volta.
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Da tempo il compito di emettere moneta è stato affidato alle Banche Centrali allo scopo di evitare ai politici la tentazione di emettere danaro a rottadicollo e di causare perciò disastrose inflazioni. Come queste Banche Centrali siano organizzate, è cosa sconosciuta ai più. Quasi tutti credono che le Banche Centrali siano enti statali che decidono in modo autonomo sulle questioni monetarie e che esse consegnino gratuitamente allo Stato la nuova moneta emessa.
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Invece no, si tratta sovente di strani enti “privato-pubblici” legati ad una consorteria internazionale dove il capo è sì di nomina pubblica, ma che non risponde al potere politico. Neppure è di pubblico dominio il modo usato delle Banche Centrali per immettere denaro fresco nel mercato. Esse lo fanno comprando soprattutto Titoli di Stato, i quali ovviamente fruttano interessi (che paga lo Stato, cioè che paghiamo noi) e questi interessi servono poi a pagare le spese delle Banche Centrali. Praticamente lo Stato autorizza le Banche Centrali a generare a loro discrezione la moneta di cui i mercati hanno bisogno e lascia alle banche la stessa moneta in usufrutto (cosa che in gergo è chiamata “signoraggio”) con l’intesa che se a fine d’anno avanzasse qualcosa dei guadagni fatti, li si devono girare allo Stato (vedi art. 39 dello Statuto della Banca d’Italia).
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Vi pare un bel sistema? Se a voi mettessero in mano una valigia di biglietti da cento e vi dicessero: “Pagati le tue spese e poi ci restituisci quel che t’è avanzato” non vi dareste da fare per svuotare la valigia e rimpinguare le vostre tasche? Se il proverbio dice che “chi va al mulino s’infarina” un motivo ci sarà. In giro se ne sentono tante, ma a noi ci basta considerare quello che è subito evidente: la Banca d’Italia incassa in eterno gli interessi sulla moneta in circolazione (escluso quella metallica che viene subito accreditata alla tesoreria dello Stato) e ciò non è certo uno stimolo ad essere parsimoniosi.
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A conferma si consideri ad esempio il bilancio 2005. Il conto “Moneta in circolazione” era attorno agli 95.000 milioni di euro, i tassi dei bot erano sul 2% e avranno generato interessi per 2.000 milioni di euro. I costi di funzionamento (stipendi, ammortamenti, pensioni, …) risultarono di circa 1.600 milioni e il ritorno allo Stato fu di miseri 30 milioni. In effetti nel bilancio si vedono giocare altri elementi (accantonamenti, imposte, …) non ci si può limitare al semplice conto della serva che sembrerebbe possibile con le cifre qui esposte, tuttavia negli anni a cui si è data un’occhiata superficiale (dal 2001 al 2007) il ritorno allo Stato non si scostò molto dai 30 milioni, con ciò dimostrando che quello che non riescono a spendere, piuttosto che renderlo allo Stato, lo mettono a riserva.
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Ma davvero vi pare che sia giusto spendere migliaia di miliarduzzi di vecchie lire per una Banca D’Italia il cui lavoro oggi lo fa la BCE? Cosa le resta da fare? Pagare gli stipendi dei professori di scuola? Ma non è meglio servirsi delle banche normali? Anche loro sono ladrone, ma mica così tanto. Controllare le banche private? Abbiamo visto! E chi è che controlla la Banca d’Italia? Il Ministero del Tesoro? Non credo. Non è che poi si scambino favori sottobanco? E tutti quei “politici” provenienti dalla Banca d’Italia? Non vi pare che fossero poteri da tenere separati?
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Tutto ciò considerato, sembrerebbe logico pretendere che la nuova moneta venisse subito tutta accreditata allo Stato eliminando il giochetto dei titoli. Purtroppo però ormai è tardi, i costi della Banca d’Italia si sono consolidati e lo Stato dovrebbe comunque pagarli di tasca sua fino a quando non si sarà fatto sgonfiare l’elefante ipercostoso ……. . In ogni caso occorre continuare ad impedire che i politici possano stampare danaro a piacer loro causando i passati disastri di cui ben ci si ricorda.
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Mi pare perciò chiaro che la “nostra” moneta deve essere direttamente controllata da “noi” cittadini e il metodo più semplice per farlo senza modificare troppo il sistema attuale (e schivando difficoltà coi confratelli dell’euro) penso potrebbe essere il seguente:
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a) Nazionalizzare la Banca d’Italia (già se ne sentiva parlare ai tempi del problema Fazio, ma poi tutto è caduto nel dimenticatoio).
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b) Rendere elettiva la nomina del capo della Banca d’Italia e prevedere che possa essere rimosso via referendum.
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c) Prevedere un sistema di controllo incrociato fra Banca Centrale e Ministero del Tesoro con l’obbligo di rendere pubblici e soprattutto accessibili al pubblico tutti i dati riguardanti la gestione della Banca d’Italia, della moneta e del debito pubblico.
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Molti attuali potenti diventerebbero idrofobi al sentire una roba del genere, notate però che dal punto di vista organizzativo sarebbe una cosa molto semplice. Così facendo tutti saremmo meglio informati degli enormi guadagni realizzati dalla Banca d’Italia commerciando in titoli e di come lei li dilapidi in attività di scarsa utilità. Perciò ci sarebbe lo stimolo a smantellare tutto quanto è inutile e la riduzione dei costi determinerebbe un crescente ritorno di utili allo Stato. Inoltre ci sarebbe sempre qualcuno interessato a scoperchiare le pentole di eventuali porcherie (tipo Parmalat, Monte Paschi …), la gente ne verrebbe informata e, se lo ritenesse opportuno, potrebbe punire gli interessati al momento di votare.
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Quanto al capo della Banca d’Italia che lo meritasse, si potrebbe addirittura decidere di mandarlo subito a casa grazie al potere d’indire un apposito referendum, (beninteso a casa senza liquidazione). Lo si potrebbe anche licenziare se ogni mese non ci fornisse i dati essenziali: la moneta emessa, la moneta che circola, la moneta creata dalle banche private, una stima della velocità della circolazione monetaria, quanto hanno guadagnato e come l’hanno distribuito, quanto ci sono costati, quanto ci è costata la BCE… aggiungendo pure il tasso di sconto, il PIL, il Debito Pubblico e poc’altro, il tutto in una tabellina coi dati di una diecina d’anni. Con questo si sarà riempita una paginetta … bene, ne gradiremmo poi un’altra con una breve spiegazione dei fatti e dei criteri di politica monetaria assunti nonché un po’ di prospettive. Vi pare che per sapere cose del genere occorra una laurea e sfogliare montagne di carta?
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Così impostando le cose, il Capo della Banca d’Italia diventerebbe il Capo di un Potere Monetario Indipendente Democraticamente Controllato. Un Potere che, nel caso si verificasse un’altra Parmalat, dovrebbe rischiare di perdere la sedia alle prossime elezioni. Un Potere che, se qualcuno s’incazzasse e organizzasse un referendum, potrebbe finire all’istante a spigolare. Un Potere da tenere sulle spine anche se non informasse i cittadini nel caso che lo Stato si comportasse male nelle questioni monetarie di sua competenza. Quindi un Potere che abbia anche il compito di informare la collettività di tutto quanto attiene la moneta, la finanza e il debito pubblico affinché noi, noi gente comune, si sia l’ultimo giudice. Questa ci parrebbe “democrazia”! Ma chi sono i Banchieri Centrali? A noi sembra una Confraternita Internazionale in cui si fa carriera per avocazione, una casta di sacerdoti che noi dovremmo riverire ed ossequiare e la cosa bene non ci sta.
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In questo modo il Capo della Banca d’Italia non trarrebbe il suo potere dall’essere parte della “Confraternita Internazionale” e d’essere amico di qualche “politico”. Fra l’altro si potrebbe stare un po’ più tranquilli anche sul comportamento della BCE. Certo, a parte il problema di convincere i nostri confratelli europei, se il Potere Monetario Democraticamente Controllato fosse Europeo noi saremmo ancor più contenti, sia perché noi ci fidiamo poco di noi stessi sia perché le facoltà più delicate della Banca d’Italia sono migrate alla BCE e la BCE non è affatto democraticamente controllata. Aggiungiamo quindi il punto che segue:
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d) Rendere elettiva la nomina del capo della Banca Centrale Europea e prevedere che possa essere rimosso via referendum europeo.
Sarebbe anche l’occasione per cominciare finalmente a costruire un’Europa un po’ meno schifosa di quella che abbiamo ora. Non si era detto che l’unione monetaria avrebbe innescato l’unione politica? Il Potere di Controllo Monetario Europeo democraticamente eletto e dotato di poteri sovrani nei confronti dei governi locali, potrebbe essere il germe di un vero governo europeo.
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Cosa ne dite cari concittadini comuni? Naturalmente è solo una cosa abbozzata, i dettagli li lasciamo nelle mani dei professionisti del settore. Qui si esprime solo quanto ci detta il buonsenso e non è neanche una novità: si tratta solo d’allargare il principio della separazione dei poteri e d’evitare che i controllori siano nominati e pagati dai controllandi: due lamentele che da parecchi anni potete ascoltare un telegiornale sì e un altro no (per non parlare dei costi della politica e assimilati).
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Naturalmente questo non garantisce una più sana politica economico-monetaria, ma la rende meno improbabile (il discorso non può fermarsi qui).
Si sono d’accordo, questo è un buon modo, forse anche il migliore, di gestire la cosa ma prevede un’azione preventiva; la conquista del potere. Inteso anche solo del potere di rendere operativa la tua (nostra) volontà.
E’ un po’ come fare progetti su come spendere la vincita della lotteria senza aver ancora comprato il biglietto. Per carità, sognare è lecito e gratuito (lo faccio anch’io, spesso e volentieri). Il sistema ormai ha preso una direzione sbagliata da così tanto tempo che è inutile tentare di riprendere la direzione giusta. Chi ha coscenza di questo abbandoni questa corriera lanciata giù dal burrone e costruisca qualcosa di nuovo. Un’altra corriera sul ciglio della strada indirizzata nella direzione giusta.
Giustissimo.
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Ti cito dall’architetto (credo) B. Fuller: “Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo che renda la realtà obsoleta”.
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Un nuovo “partito” dovrebbe conquistare 2/3 dei voti per poter fare qualcosa. Improbabile, forse meglio un sistema Presidenziale. Credo perciò necessario ripartire dalla Costituzione (mica che la nostra nei principi sia brutta). Ma per poter sperare in una cosa del genere occorre “prima” rivoluzionare l’opinione pubblica. Poteva farlo Grillo, aveva il consenso, bastava radunasse un po’ di gente di buonsenso che progettasse un nuovo sistema..
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Invece non si capisce cosa pasticci. Al tempo del “vaffanculo” provai a scrivergli:
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Beppe, e se parlassimo un po’ di Costituzione?
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In mezza giornata hai raccolto 300.000 firme, nel tuo Blog ci sono tanto ottime idee quanto cavolate. I tuoi referendum vanno bene per cominciare. Anche darsi da fare a livello locale è sacrosanto. Ma non basterà. Non vuoi fare un partito? Hai ragione! Porteresti in Parlamento gente nuova con buone intenzioni che però rapidamente si lascerebbe corrompere dal resto della casta.
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Gente nuova ed onesta ci vuole certamente, ma bisogna impedire che il “sistema” poi la guasti. Forse la nostra Costituzione era bella quando è nata ed è anche vero che non è stata completamente attuata. Ma non è stata capace di imporre ai politici di farsi attuare. E poi è vecchia: quando è nata il mondo non era globalizzato, non c’era Internet, la difficoltà stava nel produrre beni, mica nel consumarli (come oggi succede nella fetta ricca del mondo), neppure c’era scarsità di petrolio né l’effetto serra. Oggi molti politici la vogliono cambiare, ma la vogliono cambiare al comodo loro, mica al nostro! Perché non ci pensi tu Beppe, a promuovere l’ideazione di una nuova e migliore Costituzione e poi usare il tuo carisma per darle voce?
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Per intenderci meglio, eccoti una bozza di un documento che potrebbe precedere la Costituzione vera e propria. Si allarga a questioni prima lasciate alla legislazione ordinaria ma che a mio parere è meglio sottrarre all’arbitrio dei politici di professione (secondo il noto principio “fidarsi bene, non fidarsi è meglio”). Io non credo alla “democrazia diretta” nella gestione quotidiana, ma credo si debba imparare dai metodi federali e referendari tipici della Svizzera, almeno nelle questioni generali.
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Spero pure che altri contribuiranno. Spero pure che qualcuno m’aiuti a contattarti. Ma al momento non è tanto il “contenuto” che credo bisognerebbe discutere, quanto il fatto se l’idea in sé è buona o non lo è. Io credo si debba partire dalla fonte dei problemi, altrimenti, salvo un miracolo, salvo una rivoluzione o salvo un disastro così grande da farci rinsavire tutti, anche tu e i tuoi grillini farete la fine che hanno fatto girotondini e compagnia bella.
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Risultato: zero.
A voi interessa?
Se credete in Dio, valutate anche questa prospettiva.
https://www.ingannati.it/2013/02/02/che-fine-faranno-miei-risparmi/#comment-6643
I testi chilometrici del sig Gino a me sembrano fatti apposta per confondere le idee. Testi scolastici che col loro stile verboso, prolisso e incomprensibile stancano i lettori con una lista interminabile di mezze verità e mezze menzogne. Sig. Gino le sue argomentazioni per me sono incomprensibili. Le ricordo che il merito maggiore dei grandi autori è la semplicità. Se vuole esempi di testi chiari e semplici, della materia che lei affronta con tanta sicumera, prego, esamini i libri di Marco della Luna, Marco Saba, Giacinto Auriti, e la lista interminabile di autori di tutti i paesi indicati nel Blog Centro Studi Monetari.
Anch’io credo che la “mezza verità” sia il peggiore degli imbrogli perché è facilissimo cascarci (a suo tempo ci sono caduto anch’io). Ma come a fatto a capire che io sono un’imbroglione se trova le mie argomentazioni incomprensibili?.
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Lei è d’accordo con Alberto Medici quando scrive: “…si tratta, tutti insieme, di prenderne atto, e rimboccarsi le maniche per studiare delle alternative più efficienti” ?
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Suppongo di sì e, visto che lei non ha bisogno d’essere informato, posso riproporle la mia proposta ridotta all’osso:
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a) Nazionalizzare la Banca d’Italia
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b) Rendere elettiva la nomina del capo della Banca d’Italia e prevedere che possa essere rimosso via referendum.
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c) Prevedere un sistema di controllo incrociato fra Banca Centrale e Ministero del Tesoro con l’obbligo di rendere pubblici e soprattutto accessibili al pubblico tutti i dati riguardanti la gestione della Banca d’Italia, della moneta e del debito pubblico.
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d) Rendere elettiva la nomina del capo della Banca Centrale Europea e prevedere che possa essere rimosso via referendum europeo.
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Ovvio che questo renderebbe assai più difficile eseguire i ladrocinii descritti dal centro studi monetari. Naturalmente questo non garantisce, ma rende possibile una politica economico-monetaria meno cretina della presente.
Ugualmente ovvio che per arrivare a questo la strada è lunga.
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Messa così, la proposta è comprensibile? Come la giudica?
Signor Medici, devo scusarmi.
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Ho messo qui i miei commenti fraintendendo la sua posizione: leggendo qua e la avevo visto che lei si dichiarava solo parzialmente d’accordo con Barnard. Solo oggi vedo che lei scrive: “Barnard dice che il signoraggio non esiste e i signoraggisti si inventano le cose”. Ora mi spiego gli interventi di Eliseo. Mi spiego anche il suo silenzio in merito alla mia “proposta”: sono finito nella tana del leone convinto che il comandante fosse invece un agnello, traviato sì, ma recuperabile.
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Mi tolgo subito di qui nuovamente scusandomi.
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Quanto a Barnard avevo letto tempo fa della roba simile a quella scritta da Eliseo, perciò l’avevo cancellato. Qualcuno m’aveva detto che aveva messo la testa un po’ più a posto; ho letto qualcosa di più recente e ho visto che s’era agganciato a dei neo-keynesiani (gente che si spaccia però come inventori dell’ombrello). Questo non mi basta per perdonarlo: quando si beve una cavolata (è capitato anche a me per colpa di un discepolo di Auriti) prima di rimettersi a pontificare occorre fare ammenda delle colpe passate.
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Tuttavia molto cordialmente, perché ognuno è libero di pensarla come vuole.
Nessun problema, anzi, se vuole scrivere un post completo glielo ospito volentieri! Mi interessa sapere la sua posizione su Auriti e MMT.
Dirò meglio: Sig. Gino, le sue allegazioni, secondo me, sono fatte per confondere il grande pubblico, il quale è incapace di leggere intendere un testo lungo, ma che, stranamente, si fida, da grande credito ad un testo lungo e non ad uno corto. (Ricerche Gallupp sulla “readership” o capacitá di intendere i contenuti delle letture).
Le farò anch’io una piccola lista di riforme urgenti e necessarie, riguardo alla pratica bancaria:
Emissione monetaria esclusivamente riservata allo stato, in quantità rigirosamente misurata, cioè relazionata ai beni reali esistenti, salvo diciamo un 10% in più come promozione di nuove iniziative di produzione di beni reali, e non speculative.
2) Fine del commercio di titoli di credito (specialmente quando questi titoli sono riferiti a debiti, o crediti falsi, creati ex nihilo come corrispettivo di nulla.
3) Radicale riforma del sistema bancario e della sua contabilità falsa.
Le banche prestino ciò che esiste o possiedono: titoli che rappresentino metalli preziosi o petrolio, o manufatti industriali o prodotti agricoli, beni reali.
Fine della contabilità falsa delle banche:
Quando la banca dice di concederti un prestito in realtà ti da un pezzo di carta o un’annotazione scritturale elettronica a costo zero per lei.
Infatti la circolazione monetaria è 92% di titoli di credito, o promesse di pagamento, Ma nella contabilità di banca, quelli annotano, con la partita doppia (ovvero due annotazioni nella situazione patrimoniale, per esempio quando ti “concedono” un prestito, quelle mettono nel passivo patrimoniale un’uscita di cassa. Invece ti danno un assegno circolare ovvero una promessa. Guardi devo interrompere perchè la finestrella per il commento non mi permette più di scrivere.
La finestrella con me è molto più generosa.
Non credo che la gente si fidi dei testi lunghi, preferisce gli slogan, soprattutto non ama ragionare (purtroppo).
Mi permette di aggiungere che i testi di Della Luna & Co. sono “libri” e quindi assai lunghi? Ma non vorrei essere frainteso: non è possibile risolvere certi problemi con due parole tipo “siate onesti e solidali e tutto andrà a posto”
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Veniamo alla sostanza:
-Emissione monetaria affidata allo Stato: è quanto ho detto anch’io, poteva riconoscerlo, ma c’è un problema: chi “controlla” che lo Stato non faccia peggio dei banchieri?
-Ammontare del circolante corrispondente ai beni esistenti: sono in grado di spiegarle in modo semplicissimo che la cosa è sbagliata, ma mi ci vuole una pagina A4. La vuole?
-Commercio dei titoli.. d’accordissimo.
-Partita doppia: lei non la conosce, posso insegnargliela, ma anche qui mi servono 2-3 pagine A4.
Nei primi del decennio anni ’30, la Germania si trovava in una situazione economica disperata, fallimentare: Con la sconfitta della prima guerra mondiale, l’impero austro-ungarico era stato smembrato. Con la repubblica di Weimar avevano creato un’inflazione colossale, vi erano torbidi sociali e lotte civili a causa della disoccupazione, le potenze vincitrici, Inghilterra e Francia esigevano pesantissimi “risarcimenti per danni di guerra. Ebbene, sig. Gino in cinque anni, il governo di Hitler e principalmente il suo ministro del tesoro, il giudel Djalmar Schacht, che era banchiere, per amore alla sua Nazione, mise al servizio della germania nazional socialista le tecniche bancarie (non al servizio di alcuni banchieri, ma del popolo tedesco). In 5 anni, 1933 1938 questo Schacht, pagò i debiti di guerra, eliminò l’inflazione galoppante, stabilizzò la moneta mettendo in cuircolazione l’obbligazione Mefo (Metallurgische Forderung gesellschaft), usata come moneta all’interno, che non era negoziabile all’estero, creò il pioeno impiego con la costruzione di strade ferrovie e dell’automobile, e fece della Germania dell’epoca il paese più ricco del mondo. Come fece? Me lo dica lei, sig. Gino.
Eliseo, meglio non darcela la risposta.
Anzi, proviamo a fare una controdeduzione:
Italia-Germania-Giappone perdono la Seconda Guerra Mondiale e ciononostante si trovarono ad essere fra i 7 Paesi più industrializzati.
Fors ela Germania, in quel momento era meglio pagasse il debito sotto forma di aiuto (in qualunque forma), senza intralci, cosicchè potesse crescere fino a farsi l’idea di poter sostenere da sola una Guerra Mondiale.
Vede Eliseo, se io voglio prendere un pollo coinvolgendolo in una partita a Poker devo prima illuderlo che quella sia la giornata buona e che noi siamo degli sprovveduti o meno abili di lui. Poi quando arriva la posta pesante, lo anniento.
E’ strategia militare, bellezza!
Buona giornata, con simpatia!
Il pollo, ovviamente era il Popolo, non Hitler, che sapeva bene ciò che stava facendo e così chi prima e dopo di lui. Ma parecchi sopra ci hanno costruito il mito, senza pensare che se gli era stata concessa tanta manus longa, una ragione ci deve pur essere stata
Esattamente come suggerisco anch’io, ma senza necessità di sobbarcarsi Hitler e la seconda guerra mondiale. Vuole un’esposizione allegorica e comprensibile a chiunque? Compresi quelli della Scuola Austriaca che vorrebbero tornare all’oro? Tipo quella del banchiere che naufraga nell’isola felice e inventa il denaro ad uso suo e dei sette savi ebrei?
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Spero che Medici mi perdoni per la lunghezza, ma quel che ci vuole ci vuole, si tratta di cercare d’evitare la terza guerra mondiale 🙂
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L’uovalore (ove si narra come nacque la moneta del pianeta Astuto)
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Tizio e Caio erano gli unici abitanti del pianeta Astuto (un pianeta fortunatamente privo di metalli preziosi e di robaglie del genere). Tizio allevava mucche bevendone il latte e mangiandosene una ogni tanto (ma non riusciva mai a finirla prima che marcisse). Caio invece allevava galline, ne friggeva le uova e ogni tanto ne spiumava qualcuna.
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Tizio e Caio si guardavano in cagnesco, ma un giorno ebbero voglia di cibarsi dei prodotti del vicino, così inventarono il baratto. Una volta stabilito che una bottiglia di latte valeva 5 uova, scambiare uova con latte fu facile. Stabilirono anche (dopo molte liti e discussioni) che una gallina valeva 100 uova e che una mucca ne valeva 10.000 (usarono l’uovo come unità di riferimento perché era il bene di minor valore e quindi comodo per far di conto).
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Però c’era un problema. Se Caio voleva comperare una mucca doveva accumulare 10.000 uova e nel frattempo molte sarebbero marcite; oppure doveva consegnare 100 galline. In ogni caso cosa se ne sarebbe fatto Tizio di 10.000 uova o 100 galline tutte in una volta? E non era il caso di mangiare assieme la stessa mucca evitando di farne marcire inutilmente una buona parte?
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Quindi era opportuno che Caio consegnasse gradualmente le uova e le galline a Tizio, in parte barattandole col latte e in parte da accumulare in vista della prossima mezza mucca. Se poi all’ammazzamento della mucca l’accumulo di uova-galline non corrispondesse alle 5000 uova-valore, si convenne che Tizio avrebbe fatto credito a Caio coprendosi con le successive consegne di uova e/o galline.
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Per non fare casino, Tizio e Caio si comprarono due bei quadernini a quadretti piccoli piccoli per scriverci sopra quanto dato e quanto ricevuto dal vicino aggiungendo di fianco ad ogni bene il corrispondente valore espresso in uova e tenendone aggiornato il totale progressivo. Così entrambi sapevano se erano a credito o a debito reciproco e si regolavano di conseguenza (volendo naturalmente tendere al pareggio nel medio termine).
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Un bel giorno un’astronave si sfracellò sul pianeta Astuto e ne uscì quasi incolume Sempronio il quale, poveretto, per campare, di nulla disponendo, si cibava delle poche lumache che riusciva a catturare. Sempronio era talmente debole che si trascinava carponi e non era in grado di fare nulla. E dire che avrebbe potuto costruirsi una barca, mettersi a pescare e avere così di che sostenersi decentemente e magari mettersi pure a scambiare beni con Tizio e Caio così variando la dieta di tutti con vantaggio generale.
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Tizio e Caio si resero conto della cosa e dissero: “E se gli facessimo credito? Magari per un po’ dovremo ridurre i nostri consumi, ma se Sempronio si rimette in forze, si fa una bella barca e si mette a pescare noi poi ci rifacciamo sul pescato” Così comprarono un quadernino a quadretti piccoli piccoli anche per Sempronio che così poté mangiare a credito intanto che diventava un valente pescatore con vantaggio suo e di tutta la comunità.
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Certo la contabilità nei quadernini era diventata assai complicata e quando si ripresentò una situazione analoga con Asdrubale (anche lui caduto dal cielo con la sua astronave), Tizio, Caio e Sempronio pensarono ad un sistema diverso.
Innanzitutto stabilirono che il consesso degli abitanti di Astuto era una persona giuridica denominata “Governo” dotata del potere di regolamentare gli scambi economici e di stimolare la produzione di beni (così come Tizio e Caio avevano fatto con Sempronio).
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Poi decisero che il valore di un uovo, potesse essere “rappresentato” da un sassolino bianco firmato e garantito dal Governo (s’era trovato un sistema quasi perfetto per contrassegnare i sassolini in modo che nessuno potesse fare dei falsi).
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Di questi sassolini firmati se ne fecero tanti quanto era il valore dei beni posseduti dagli abitanti (valutati con estenuanti trattative) e li consegnarono agli abitanti in proporzione ai loro beni, compensando le situazioni di reciproco debito-credito (ovviamente la prepotenza e la forza dei protagonisti giocarono assai, ma non si vede come altrimenti fare).
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Da quel momento, per scambiarsi i beni con comodità, si poterono usare i sassolini-moneta (subito denominati “uovalore”). Inoltre si ebbe il grandissimo vantaggio di lasciare al “mercato” il compito di stabilire il rapporto di valore fra i beni, così che anche l’uovo poté valere, che so, due uovalore o magari mezzo uovalore a seconda della benevolenza delle galline nel rifornire il mercato.
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Ecco quindi una moneta (come il dollaro o l’euro) nata però da una prassi contabile (e non dall’oro, così che quelli della “scuola austriaca” la smettono di rompere i coglioni) anche se ovviamente in origine si era partiti dal rapporto di valore attribuito a certi beni. Tuttavia dovrebbe essere ben chiaro che, non solo lo “uovalore”, ma qualsiasi moneta non convertibile non è altro che una “registrazione contabile” che ha perduto il suo rapporto con l’originario bene reale.
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In questa situazione, quando precipitò dal cielo il prima citato Asdrubale (un disoccupato, cioè una risorsa produttiva inutilizzata), il Governo fece il “keynesiano”, cioè prese dei ciottoli bianchi, li firmò trasformandoli in “uovalore”, li prestò ad Asdrubale che, rimessosi in forze potendosi comperare da magiare, imparò a cantare e, allietando le serate dei suoi concittadini, cominciò a guadagnare altri “uovalore” che gli consentirono di campare e di restituire pian piano i sassolini ricevuti in prestito, sassolini che poi il Governo buttò a mare non avendo più nessuno da finanziare.
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Forse vi domanderete come mai i sassolini rimanenti consentissero di rappresentare anche il lavoro di Asdrubale, l’ultimo arrivato. Dovete sapere che nel frattempo era stata fondata una banca, la gente pagava anche con assegni e poi succedevano altre cose più complicate che non vi sto a spiegare, tutte robe che “moltiplicavano” la moneta in circolazione.
Anzi, un bel giorno successe che la moneta si era troppo moltiplicata e ciò aveva troppo “inflazionato” i prezzi. Allora il Governo fece una tassa, prelevò dei soldi ai cittadini e li buttò a mare. La gente pianse calde lacrime, ma poi, vedendo i prezzi scendere, comprese che nel complesso non ci aveva rimesso. E’ vero che qualcuno disse che era stato tartassato più di altri e che era un’ingiustizia … ma queste cose sono inevitabili quando entra in ballo il fisco.
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Comunque sia, vissero mediamente tutti felici e contenti perché il Governo era sempre attento alle necessità del mercato: se mancava denaro, lo faceva; se era troppo, lo prelevava e lo buttava a mare.
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Questo chiarisce anche perché la creazione di denaro può utilmente precedere la creazione di ricchezza: può mettere al lavoro chi si gratta la pancia.
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Ovviamente tutto questo come contorno di un discorso necessariamente assai più ampio, ma tutto fatto di cose di per sé semplicissime (è “l’insieme” delle cose da fare che è complicato).
Non riesco a capire su cosa divergano le nostre posizioni… forse sono troppo ignorante, ma mi sembra che nella sostanza la vediamo alla stessa maniera, no?
Eliseo, Davide ed Eliah mi giudicano molto male: se lei concorda con loro non può esserlo con me.
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Certo entrambi concludiamo dicendo “Banche Centrali delende sunt” (almeno nella forma presente) ma le accuse che facciamo al sistema sono diverse e forse è diverso il rimedio che proponiamo.
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Per semplificare al massimo io direi ai banchieri centrali: “gentilissimi signori, grazie per i vostri preziosissimi servigi, ma ora abbiamo deciso di arrangiarci da soli, mollate l’osso e arrivederci.
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Come poi organizzare il sistema ho fatto in precedenza le ipotesi a) b) c) d), poi ci sarebbe da discutere sula politica economico-monetaria e di tante altre cose che a mio parere implicano un profondo ripensamento costituzionale (la situazione è troppo grave in troppi settori, tutti interconnessi, per poter pensare al metodo della pezza).
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Mi sono divertito a scarabocchiare un sacco di roba in http://digilander.libero.it/gino333/
Uno alla volta per carità! Io mi alzo la notte per tentare di conversare con i co-lettori. Poi di giorno non riesco a stare in piedi.
Sig. Eliah, sta forse dicendo che la Germania nazista fu finanziata dai banchieri anglo americani i quali avrebbero permesso al pollo di ingrassare per poi fagocitarlo spingendolo ad una nuova guerra disastrosa? Non stento a crederci. Anzi è molto probabile. Questo non toglie che la Germania era stata annichilata e schiacciata con ogni mezzo prima dell’avvento di Hitler, e che quello seppe fare ciò che altri (la Repubblica di Weimar) non avevano saputo fare. È pure indiscutibile che avessero risollevato l’economia eliminando la speculazione monetaria, grazie alla politica del giudeo Schacht, il quale realmente voleva il benessere della sua nazione e che poi, essendo contrario ad una nuova guerra voluta da Hitler, era caduto in disgrazia e fu messo da parte. In materia economica avevano avuto successo, non con l’appoggio dei banchieri, ma con una strategia vincente, evitando di acquistare il marco dai banchieri, ma creando una moneta parallela valida solo all’interno, e nelle relazioni commerciali con l’estero proposero il baratto, cioè lo scambio di manufatti tedeschi contro le materie prime dall’estero, senza l’uso della moneta.
Come mai ricorsero a questi stratagemmi per risanare l’economia se avevano l’appoggio dei banchieri anglo-americani? Oppure i finanziamenti vennero dopo, solo per alimentare l’industria bellica?
Al sig. Gino, esimio professore di partita doppia e tecnica bancaria:
Quando la banca, dopo aver richiesto l’ipoteca su un tuo immobile (come garanzia), ti “concede il prestito”, egli annota nei suoi registri di partita doppia la seguente scrittura (di partita doppia), per esempio:
ATTIVO (Sezione di sinistra)
Crediti verso clienti: 100 euro
Rateo di interessi 7 euro (7%)
PASSIVO (sezione di destra)
Uscita di cassa: 100 euro.
In attivo entra un credito di cento, nel passivo un’uscita di cassa di 100. Utile netto della banca: 7 euro.
N’est ce? Di quale uscita di cassa si tratta? di una annotazione scritta sul computer? o di un assegno circolare a costo zero per la banca?
Invece di darti le banconote ti danno una “promessa”. Da te però pretendono un’auto o un immobile, non una promessa di un benereale.
Se tu non paghi, ipotesi, che cosa ha perduto la banca? Un pezzo di carta o un’annotazione elettronica? Non fatemi ridere.
Invece riceverà l’utile netto di 107 solo con un gioco di prestigio.
E dove finiscono i 100 euro che tu andrai a “restituir” loro?
Qui sta il bello: Cucù, i soldi non ci sono più. Prendono la via misteriosa off shore, al largo, verso isole sconosciute Coccodrill, e come, mediante le camere di compensazione internazionali (attività nell’ ombra), (io ti do una cosa a te, tu mi dai una cosa a me e non resta traccia di niente. Tutto azzerato>
Esattamente come fanno le banche commerciali con la loro camera di compensazione, le quali a fine giornata si restituiscono a vicenda gli assegni nel reciproco interesse. nessuno deve niente, tra di loro. Chi deve qualcosa sei tu Jacques bon homme, che avendo ricevuto un prestito di 100 più sette devi andare a “restituire ciò che non ti hanno dato”. E se non lo fai con l’appoggio di una magistratura da farsa dei burattini di porta via l’auto o la casa. E quella, sig. Debunker è una casa vera, non una promessa di casa. O un’auto che pure è una auto vera, e non una “promessa” di auto.
Quello che tu ipotizzi è un reato, se puoi provarlo fai una denuncia alla magistratura. Tu pensi che la magistratura sia d’accordo coi banchieri?Personalmente non ho molta stima della magistratura, ma non arrivo a tanto. E perché mai oggi le banche faticano a concedere credito? Se basta un clik per fare la mazzetta! Qui non serve sapere come funziona la contabilità, basta fare 2+2. Ma non capisci che il circolante esploderebbe in pochi giorni? Lo capisci che il moltiplicatore monetario è tutta un’altra roba?
Non l’avrai letto nei libri di Della Luna spero. Poveri noi.
Oh no Gino, la magistratura non è d’accordo con i banchieri…. Ha paura dei banchieri. Che è un’altra cosa.
Questi sono tempi in cui la grande finanza vuole la crisi. Concedere prestiti rallenterebbe la crisi. Ecco perchè la banche sono …strette.
Concordo pienamente con Davide: vogliono la crisi, eccome.
Il problema difficile consiste nel comprendere che cos’è la moneta.
Siamo abituati a considerare la moneta un valore in sè: un oggetto con valore intrinseco (come nel mondo antico, quando era d’oro i d’argento).
Ma oggi può solo essere un corrispettivo: cioè un comprovante dell’esistenza di un bene reale prodotto (per esempio un panino di mortadella.
Ma il problema chiave è: Chi ha il diritto di fabbricare, di stampare la moneta, (oggi a costo pressochè zero) e di stabilirne la quantità da mettere in circolazione?
A) i produttori di beni reali: ovvero una nazione di lavoratori.
B) Un gruppo di falsari privati con fini di lucro che si impossessarono illegalmente del diritto di fabbricare la moneta.
Non pare a lorsignore che se un gruppo privato (falsari con fini di lucro), si appropria indebitamente del diritto di fabbricare moneta, poi una tal associazione a delinquere può comprare, ovvero impadronirsi praticamente di tutto ciò che viene prodotto sulla faccia della terra?
Possedendo praticamente dei mezzi di pagamento per comprate tutto. E dicendo tutto, di decidere chi sarà povero o ricco, e di comprare l’intera classe politico-amministrativa e specialmente la magistratura (ridicola conventicola che indossa paludamenti solenni ed è abile nell’uso di un linguaggio incomprensibile fatto apposta per ingabellare i minchioni, e fare essattamente il contrario di quel che dovrebbe: amministrare il diritto e tutelare la legalità.
Faccio un ultimo disperato tentativo.
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Se le giustizia dice che X agisce conformemente alla legge e se il risultato non piace, cosa dovrebbe fare la gente? Dire del falsario a X o cambiare la legge?
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Moneta. Vero che la si considera come fosse oro (i banchieri centrali la stampano senza rimorsi solo quando serve a tappare le cavolate fatte dalla loro categoria e, qualora fosse troppa, non concepiscono l’idea di “bruciarla”), ma non è neanche un “corrispettivo” nel senso che tu dai a questa parola (al mangiamento del panino i soldi corrispondenti non vengono distrutti, ma cambiano solo tasca).
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La moneta oggi è, o meglio, dovrebbe essere solo una “registrazione contabile”. Se non ne sei convinto sottoponi ad attente critica ciò che ho scritto sopra (4 febbraio 2013 alle 14:49)
Infatti. Non si dice che stiano facendo qualcosa di illegale, stanno facendo quello che la legge gli permette. Il sistema e le sue leggi, è quello che va cambiato.
Se così è, allora io e lei siamo d’accordo, ma gli altri pare proprio di no. E sulla natura della moneta?
Lei Gino è contrario a ciò che scrivo qui?
https://www.ingannati.it/2012/12/14/lista-si-siamo-italia/#comment-6693
Se è così, sono curioso di sapere cosa ne pensano Eliseo, Alberto, Davide e gli altri. Perchè al di là di tutto esistono valori irrinunciabili, quale la vita, che non può essere consegnata nelle mani dei “falsari” al servizio di Erode.
Se il …comment-6693 corrisponde a quanto qui sotto identificato 8 febbraio alle 12.59, allora sì, sono contrario.
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Lei può pensare quello che vuole di Draghi & Co, ma se afferma che costoro sono dei falsari, lo deve provare con riferimento alle leggi vigenti.
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Le può ritenere (e lo credo anch’io) che la Costituzione affermando: ” La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.” senza poi realmente consentire al popolo di esercitare la sua sovranità, sia contradditoria (anzi, una presa per i fondelli). Ma allora dovrebbe operare per cambiare la Costituzione, mica accusare chi legittimamente se ne serve.
Francamente mi stupisce che un avvocato come Auriti non capisse una roba del genere.
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Consideri inoltre quanto scrisse l’architetto B. Fuller: “Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo che renda la realtà obsoleta”.
Vede che alla fine come diceva il buon Andreotti, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.
Quindi lei è dalla parte di Erode, e scommetto che è anche pro-aborto, pro-divorzio, ecc. ecc. ecc.
Stia bene!
ps lei è cattolico o anche su questo punto siamo diversi?
Perchè vien da sè che a lei possa mancare una morale, mentre invece punta tutto su un’etica circostanziata o relativista. In fondo, come vede, essere cristiani comporta anche un discernimento!!
Consideri inoltre quanto scrisse l’architetto B. Fuller: “Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo che renda la realtà obsoleta”.
Ci conti. E’ quello che sto facendo!
Secondo me vi state arrovellando intorno ad un dettaglio. “Legittimo” e “lecito” sono due cose diverse; le banche operano sicuramente nella legalità, cioè non infrangono la legge (almeno che io sappia); ma il sistema attuale, che crea debito eterno, e schiavitù dell’umanità a beneficio di pochi, è sicuramente sbagliato e illecito.
Dettaglio?
Sai quanto ha speso l’America per la cattura di Bin Laden (che poi non ci hanno nemmeno fatto vedere morto)? 3mila miliardi di Dollari.
Se ce li avevano per alimentare le guerre, significa che avrebbero potuti usare per qualunque cosa, all’occorrenza. Il fatto è che i soldi sono stampati da società private per le loro controllate, che fagocitano la cultura della morte con l’avvallo degli Stati, la compiacenza dei politici, il supporto degli scienziati, il silenzio dei giornali e con i capitali, le ricchezze, le risorse, i risparmi, le erdità, il lavoro, gli aborti, la povertà e l’ignoranza dei cittadini. E le chiavano tasse
Una volta la dipendente di una grande banca di investimento internazionale mi chiamò per sapere se potessi aiutarla a scrivere un articolo. Per me la questione non era propriamente il tema che a lei stava caro, ma il contesto entro cui queste cose avvengono. Ne abbiamo parlato a lungo, fino a che ho dedotto che la colpa era di una organizzazione pseudo-cattolica da cui questa banca dipendeva. Ne ho, alla fine, ricavato un libro. L’articolo è stato pubblicato direttamente da questa persona.
Ecco cosa succede quando si ragiona su due piani concettuali diversi.
Qui il problema, Gino, non è la moneta, la legge, le banche, lo stato ma il contesto. Infatti nè politici, nè giornalisti, nè economisti, e tantomeno le istituzioni lavorano per la Sovranità e per quella frase cara ad Auriti e pure a me: “la Moneta al Popolo e la Gloria a Dio”. Se il contesto è controllato da coloro che sono la controfigura di Cesare (vedere i simoboli del 666 e della piramide degli illuminati), ogni discorso decade. Se invece vogliamo capire chi era il Cesare a cui si riferiva Gesù quando risponde ai Farisei, allora potremmo anche comprendere, e da qui partire a ragionare insieme, che differenza c’è tra Cesare ed Erode: il primo, infatti, non uccide, anzi dona risorse per il bene comune, il buon governo, la bellezza, lo sviluppo di identità locali; il secondo è uno sterminazionista che sottrae ricchezze reali per indebolirci, impoveririci e controllarci, e si è preso pure la prerogativa di stampare soldi senza copertura aurea, senza consenso popolare, senza la fiducia e delega di alcun mandato divino.
La mia divergenza è su questi punti per me essenziali, irrinunciabili e determinanti.
Il mio ultimo intervento di pochi minuti fa è stato censurato da qualcuno che ha improvvisamente mi interrotto l’accesso a questo site web.
Di che cosa hanno paura? della mia opinione? O hanno paura della Verità?
No, è l’Host del sito che funziona male… sto insistendo col mio nipotino programmatore per risolvere o spostare da altra parte… Sigh! 🙁
Tutte le leggi approvate e messe in vigore dal parlamento, (o da qualunque organo che mette sul tavolo una proposta, poi la mette in votazione, e quand’è approvata tutti devono accettarla e sottomettersi a tale norma. Le norme civili non possono essere contrarie agli stessi principi del diritto: “Neminem laedere” (non danneggiare nessuno). Mettere in vigore norme illecite equivale a legittimare norme NULLE.
Come mai invece mettono in circolazione norme fatte apposta per favoreggiare A e danneggiare B?
Non tutti accendono la TV o il PC e si lasciano ipnotizzare da quei disgraziati. Di questi ultimi tempi anche la scuola sta perdendo colpi. Non vogliono sudditi capaci di fare una critica e di creare un’elaborazione intellettuale astratta. Vogliono una mandria di quadrupedi senza cervello e senza idee fruitori del reality show e delle partite di calcio: vogliono gli schiavi imbecillizzati, incapaci di reagire, per poterli derubare con la massima facilità.
La frase di Gesù , “Da a Cesare quel che è di Cesare”, Nella Palestina di 2000 anni fa, occupata dai romani ha un significato riferito al suo contesto, diverso dal contesto odierno con la fabbricazione abusiva di moneta del giorno d’oggi. ed il suo impiego come strumento per dominare il mondo.
Scribi e farisei tentavano di far dire a Gesù qualcosa che servisse per poterlo accusare e far condannare. Chiedendogli se si dovesseroo pagare le imposte e Cesare pensavano: Se dice si, lo accusiamo come collaborazionista dell’odiato invasore. Se dice no, lo denunceremo presso i romani come sovversivo, come rivoluzionario. All’epoca chi batteva moneta era il governo romano legittimo titolare della sovranità monetaria, non un banchiere usurpatore di tale sovranità. Pagare le tasse, quando il governo esercità la sua onesta sovranità, è un dovere dei cittadini. Quindi la risposta di Gesù “da a Cesare…” ecc, non solo rivela lo Spirito Santo che pervade quelle parole, e un modo di chiudere la bocca a chi lo interrogava in mala fede, ma in fondo un comportamento di cittadino corretto.
Ma oggi il contesto è molto differente. Cesare è assente. al suo posto vi sono i traditori e corrotti pagati dai banchieri: la classe politico amministrativa, i mezzi d’informazione e l’amministrazione della giustizia. Ma il potere di emettere moneta sta nelle mani di un gruppo abusivo che si è impossessato del diritto di emettere moneta, spettante al governo, oggi vacante, e per giunta che usa questo potere per annientare le nazioni, derubarle di ogni avere, impoverirle le classi produttive e la popolazione imopedendo loro di promuovere la produzione e d’altro lato coprire la popolazione di imposte ingiuste, esorbitanti, fatte non allo scopo di coprire i loro buchi (che potrebbero benissimo coprire da sè , ma al preciso malevolo scopo di creare un mondo di schiavi seguendo un sogno malato del gruppo sionista: Sottomettere il mondo, ridotto in schiavitù, agli ordini del vertice della piramide: cioè del demonio.
Il blog fa casino, non c’è “rispondi”, trascrivo da sopra.
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B. Fuller: “Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo che renda la realtà obsoleta”.
Eliah scrive 8 febbraio 2013 alle 19:13
Ci conti. E’ quello che sto facendo!
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*** e allori lasci perdere d’appioppare del falsario a destra e manca, scriva una Costituzione più decente, crei un partito o anche soltanto gruppo d’opinione che la faccia conoscere e speri che la maggioranza la faccia propria.
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Alberto Medici scrive 8 febbraio 2013 alle 19:26
Secondo me vi state arrovellando intorno ad un dettaglio. “Legittimo” e “lecito” sono due cose diverse; le banche operano sicuramente nella legalità, cioè non infrangono la legge (almeno che io sappia); ma il sistema attuale, che crea debito eterno, e schiavitù dell’umanità a beneficio di pochi, è sicuramente sbagliato e illecito.
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*** A mio parere è compito delle religioni e/o delle filosofie cercare di migliorare l’uomo (e c’è ancora parecchio da fare). Spesso le società riescono ad essere migliori della media degli uomini che le compongono perché anche l’egoismo può aiutare a pensare e accettare regole eticamente migliori (o anche soltanto meno “cretine”). Naturalmente se fossimo tutti onesti, solidali (e “furbi”) sarebbe meglio, ma intanto che lo diventiamo servono regole meno cretine (unitamente a poliziotti, giudici e carceri).
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Qui qualcuno si mette sul pulpito e fa sermoni domenicali; già ci sarebbe il clero ad occuparsene, ma visto l’arretrato, una mano non guasta certo. Però un uomo di Chiesa non deve dire bugie. Falsario è chi stampa soldi in cantina. Probabile che ci siano banchieri, politici, amministratori, economisti ecc. ladri, ma spetta alla Giustizia indicarli.
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Invece tutti siamo autorizzati a proporre migliori criteri per l’organizzazione umana (anche un giudice, purché gettasse la sua toga al fuoco). A mio parere però dovrebbe evitare di far passare per verità ciò che sono solo sospetti indimostrati o palesi cavolate (danneggia se stesso e tutti quelli che criticano obiettivamente il sistema).
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Caro Medici, questo non è un dettaglio, è la sostanza. Quasi tutti, invece di fare “proposte”, s’affannano ad accusare a destra e a manca e proclamano se’ stessi onestissimi e intelligentissimi (e poi si sa come finisce di regola). La prima cosa che un vero “salvatore della patria” dovrebbe fare è proporre regole che consentano alla gente di mandare a spigolare (e senza pensione) chi avesse perduto la fiducia della gente, e questo a prescindere da eventuali decisioni della Giustizia. Chi governa lo fa perché ha avuto la fiducia della gente e la gente deve poter decidere, in qualsiasi momento, se la fiducia concessa dev’essere mantenuta o meno. Così facendo i nostri capi ciurlerebbero un po’ meno nel manico (visto che l’Inferno non li spaventa tanto)
Sig. Medici, come si vede qui sotto lei è già in ottima compagnia. Mi scuso nuovamente e la saluto.
Gino dice: “Falsario è chi stampa soldi in cantina“.
…ed il diavolo ha gli zoccoli da capra, le corna e la coda ed è rosso come un pomodoro.
Penso che questa volta, per quanto Alberto possa aver tentato una conciliazione tra le divers opinioni, ora una risata crassa se la starà facendo anche lui!
Gino, facciamo finta che abbiamo scherzato. Buon fine settimana!
Scrive Gino: “Falsario è chi stampa soldi in cantina”.
…e già e il Diavolo veste Prada e ha goli zoccoli da capra, le corna e la cosa ed è rosso come un pomodoro.
Mi scuso, ma penso che a questo punto anche Alberto non potrà fare a meno di sorridere, nonostante i tentativi di far stare in piedi ciò che in piedi non sta.
Buon fine settimana Gino
Breve raccontino dal titolo: “Bisogna essere molto idioti”
Il banchiere stampò le banconote (a costo zero per lui): 100 monete e disse alla comunità datemi in cambio cento comprovanti di debito ed io vi do 100 monete. A fine anno me ne restituirete 107 (100 più gli interessi).
Il popolo anzichè dire: – guarda, carino, le monete ce le stampiamo da soli, a costo zero anche noi. Non dipenderemo da te e risparmiamo il 7%.
Il popolo era troppo occupato col campionato di calcio pr vedere una cosa simile.
Quindi la comunità stampó 107 attestati di debito e li diede al banchiere in canbio di 100 banconote.
Poi il banchiere disse, guardate, buona gente, perchè non investite negli attestati di debito della comunità? Vi offro come forma di risparmio i 107 attestati di debito della comunità a prezzo ribassato rispetto al valore stampato sopra così riceverete gli interessi semestralmente: 3,50% ogni semestre.
Ed il popolo comprò i comprovanti dei propri debiti e visse felice e contento.
Che cosa c’è di sbagliato in questa storia? Il popolo anzichè stamparsi in proprio la propria moneta compra le banconote a prezzo maggiorato dal furbo truffatore, e gli da in cambio i buoni (che attestano il suo debito). In un secondo tempo il furbo truffatore offre in vendita alla stessa comunità gli stessi attestati di debito, certo, a prezzo ribassato. Un ottimo affare. Che ne dite?
Bisogna essere proprio idioti per accettare simili proposte anzichè piantare una palla di piombo in mezzo agli occhi del truffatore, visto che l’amministrazione della giustizia trova tutto questo perfettamente lecito, dentro le norme di legge, quindi perfettamente accettabile. N’est ce?
Eliseo, quanti anni hai? Voglio capire se potresti essere Arciere.
Il tuo discorso non fa una piega!
Vorrei aggiungere alla tua storia anche questo passaggio che sfugge ai molti perbenisti:
un giorno nella comunità arrivano dei biblisti. Gente educata, ben vestita, con un cravattino e la camicia bianca. Erano sempre in due.
Nella comunità si viveva bene, in una certa armonia fra i vari componenti: il curato al suo posto, il mercante pure, e così l’agricoltore, l’ortolano, l’artigiano, l’educatrice, i giovani e gli anziani. Ma tutti pronti ad una mutua assistenza o sussidiarietà. Il bene comune era portato avanti con partecipazione e secondo una equa distribuzione; il buon governo era a livelli di eccellenza con le sue magistrature terriere, dell’acqua, della giustizia, della formazione e con le sue gilde, per la protezione dei segreti professionali e la disciplina del lavoro a regola d’arte. Non c’erano sorprese di lavori mal fatti perchè esisteva la tutela dei risultati e la soddeisfazione del cliente.
I giovani imparavano dagli anziani e gli anziani offrivano la loro esperienza ai giovani e alla comunità. Ogni lavoro era messo in comune e sebbene ci fossero le monete in oro, argente e rame, ancora prevaleva il baratto per i piccoli scambi domestici e per gli approviggionamenti quotidiani.
All’improvviso i due biblisti cominciarono a seminare il dubbio dicendo che nessuno faceva leggere loro e quindi capire che si poteva uscire da quel giogo materialista e che bisognava animare lo spirito, liberare la coscienza, mettersi in proprio. Che la vera benedizione del Cielo era mostrare che ognuno ha una su strada da percorrere e che la ricchezza è uno dei segni che Dio ci ha chiesto di essere persone speciali per la comunità e nella comunità. La ricchezza come segno di rispetto e di identificazione.
Lo scopo dei biblisti non era insegnare la Parola di Dio, ma scardinare lo status quo della Chiesa Cattolica, della tradizione secolare.
Questo era lo scopo di Calvino e Zwingli, e poi lo diventerà anche per i Testimoni di Geove e altre sette protestanti e moderniste.
Ecco quale è il terreno in cui la moneta viene sostituita dalla CartaMoneta.
Caro Eliah, nel paese dove abito vi sono i Testimoni di Geovah, che a me fanno pensare a un’organizzazione commerciale capillare di venditori di libri e riviste, poi vi sono gli evangelici, molto forti e organizzati proprietari di ospedali, vi sono i mormons, i quali hanno una strana chiesa in un luogo lontano dal centro in cui non si vede alcun simbolo cristiano, ma hanno su un pinnacolo la statua di un angelo con la tromba; vi sono un’infinità di altre congregazioni che fanno i miracoli in TV, in diretta e sono molto ricchi. Vi sono le chiese spiritiste di Allan Cardec ed un’infinità di altri. Laa Chiesa cattolica ufficiale qui è caratterizzata da preti sempre in borghese tra cui molti divi della canzone che incidono e vendono dischi.
C’è poi una chiesina in località di mare, dove si sono raccolti alcuni preti tradizionalisti, “dissidenti” che ancora celebrano la Messa Tridentina che a me piace molto e ancora non permettono che l’Eucarestia venga toccata da mani differenti da quelle consacrate del sacerdote e quella mi sembra la più vicina alla tradizione di Pietro e dei primi cristiani.
Sono vecchio, e ne ho viste di tutti i colori. Non ti dico quanti hanni ho. Tu pensi che io sia un arciere, beh qualche giorno fa ho fatto un sogno bellissimo:
Mi trovavo in un campo di battaglia, a cavallo in uniforme di crociato con la sinistra stringevo le briglie e con la destra menavo grandi fendenti sui nemici, intorno a me, in basso, dal colore bruno. Giro la testa verso sinistra e vedo al mio fianco un compagno d’armi, l’Arcangelo Michele, capo delle milizie celesti. Avrei voluto che il sogno continuasse ancora, ma mi svegliai per una gomitata di mia moglie. Che sogno incantevole! Non ne avevo mai fatto uno simile, cioè un sogno con riferimenti religiosi e la presenza di un Santo.
Introibo ad altare Dei.
Benvenuto Eliseo
Leggo oggi una notizia che mi lascia esterrefatto, nel notiziario UOL: “Papa Bento XVI abdica”. Rinunzia solennemente al suo ruolo di successore di Pietro entro la fine del mese.
Quali saranno le ragioni? Da tempo molti osservatori cattolici tra cui il sottoscritto parlano di sede vacante.
Mi sembrava che il pastore non si prendesse cura del suo gregge, come faceva Cristo, non lo difendeva dai lupi. Anzi lo consegnava ai lupi (i banchieri massonico-sionisti) affinchè lo spogliassero.
Avrei preferito che egli, rimasto al suo posto, avesse fatto dietro-front, riportando la Chiesa alla liturgia pre concilio Vaticano II e iniziando a tuonare contro gli abusi criminali dei banchieri extra nazionali commessi contro le popolazioni d’Europa.
ben detto Eliseo. Il bello è che ora arriverà un altro ancora peggio di lui. Sl peggio non c’è mai limite. Almeno che non vogliamo considerare che tutto ciò non sia casuale
Riporto qui due link a testo breve che evidenziano tutto ciò che penso oggi della politica “di periferia”:
http://www.stampalibera.com/?p=60013&cpage=1#comment-96876
http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=1240&l=2
A buon intenditor poche parole