Eccoci con la parte piu’ da meccanici che da tecnici. Quindi dotatevi di:

  • tuta blu o altro abbigliamento sporcabile in maniera indelebile
  • qualche attrezzo (cutter, cacciavite, bulloni vari, fascette di serraggio)
  •  un amperometro a pinza
  • acqua distillata e soda caustica (o meglio, idrossido di potassio – KOH)
  • amico meccanico pronto al vostro “mi daresti una mano?” Sempre utile 🙂
  • pazienza
  • birra (assolutamente necessaria).

Staccate l’alimentazione elettrica dell’auto (in pratica staccate il morsetto dal polo positivo della batteria). Questo serve anche a resettare i parametri della centralina elettronica ed a garantire  una corretta installazione e funzionamento del chip EFIE (vedi piu’ sotto).

 

 — Cella e gorgogliatore — Aprite il cofano della macchina e valutate bene dove piazzare i vari componenti (foto 7) tenendo presente che: – la cella di idrolisi (foto 8,9 e 9b)             va messa nel punto piu’ freddo ed areato possibile. E’ anche l’elemento che occupa piu’ spazio. Normalmente la posizione migliore e’ dietro al paraurti e davanti al radiatore (spazio che si puo’ raggiungere da sotto la macchina).             Nella foto dall’alto si intravvede la staffa che il mio amico Luca (che ringrazio sentitamente) mi ha realizzato in poco piu’ di mezz’ora e che si fissa al longherone del paraurti sfruttando un foro gia’ presente. – il gorgogliatore (foto 10) va posizionato almeno 10cm sopra alla cella. Trovategli un posto non a ridosso di parti in movimento e possibilmente un po’ discosto dal motore. Valutate anche le vie di posa dei tubi di collegamento gorgogliatore/cella. Chiudete il cofano e pensateci un paio di giorni. E’ un metodo infallibile per non fare stupidaggini. Io infatti, prima della disposizione che avete visto in foto, stavo pensando di posizionare tutto a sinistra, con molti piu’ problemi dovuti alla maggiore distanza dal punto di iniezione. Dopo averci riflettuto, procedete con l’installazione di questi due igombranti componenti, passando i tubi relativi alla mandata e ritorno della soluzione ed i cavi elettrici della cella di idrolisi.               — Alimentazione elettrica — L’alimentatore (foto 11) va piazzato in un posto riparato, non esposto ad acqua. Nella mia macchina (una Mazda) ho la fortuna che la batteria e’ completamente protetta, e quindi ho colto l’opportunita’. Dovete anche identificare la scatola fusibili principale (foto 11b – sotto al gorgogliatore) per prendervi la tensione dal contatto “ignition”. Con la tensione prelevata andremo ad eccitare il rele’ fornito con il kit, che a sua volta dara’ alimentazione all’alimentatore. Questo fa si’ che il sistema HHO entrera’ in funzione solo quando la chiave viene girata ed il motore acceso.        — Immissione gas — Dove vado ad immettere il gas prodotto? Sul collettore di aspirazione principale dell’aria (foto 12), DOPO il sensore di flusso d’aria e PRIMA del motore. Bucare il collettore di aspirazione e’ controproducente. Nel tempo si puo’ rompere e crepare. Meglio usare (con un adattatore da aria compressa ad “Y” da 3/8″ come in foto 13) il recupero gas dalla testata valvole. E’ un condotto in depressione (recupero di gas incombusti), che si sgancia semplicemente tirandolo. Si mette la “Y” e si ricollega il tutto. Uala’! Nessun uso di trapani, chiavi o cacciaviti. E, specialmente, nessuna parte del motore modificata in maniera permanente!       — Chip EFIE —- Vi avevo avvisato. Avete scoperto dove sta la porta OBDII della vostra macchina? No? Allora fermatevi e scopritelo! Non possiamo procedere altrimenti. Ecco dove si trova nella mia macchina (Mazda 5 – foto 14 e 14b). Nelle istruzioni ricevute con il kit, mi si diceva di smontare tale presa e collegare il chip ai cavi posteriori. Nulla di piu’ difficile, almeno sulla mia auto. Quindi ho acquistato su Distrelec un connettore OBDII “vergine”, ho collegato i 4 fili del chip (foto 15) sui contatti ben spiegati nel manuale che lo accompagna ed ho infilato il connettore nella presa (foto 16). Se ci fossero problemi, od il sistema non funzionasse come deve, stacco il connettore e tutto torna come prima.     — Monitor ODBII (opzionale) — Questa e’ per gli ipercuriosi, come il sottoscritto. Non e’ necessario al corretto funzionamento del sistema HHO. Volevo verificare che il motore non soffrisse o non subisse modifiche dannose al funzionamento. Ho acquistato in rete (costo 24Eur – foto 17) una interfaccia bluetooth OBDII basata sul chip ELM327. L’ho collegata in parallelo al chip EFIE. Questa interfaccia, tramite una applicazione sul PC o sullo smartphone (www.torque-bhp.com) e con collegamento via bluetooth, permette di supervisionare TUTTI i parametri del motore, con tanto di grafici ed indicatori numerici. Nella foto 18 vedete gli strumenti di carico del motore (Load), massa d’aria aspirata (Maf), temperatura del catalizzatore (Cat B1S1), anticipo in gradi (Timing adv), CO2 media del viaggio e CO2 istantanea. Le schermate (sono ben 7) sono personalizzabili con gli strumenti che preferite. Lo stesso software permette di verificare se ci sono errori rilevati dalla centralina di controllo ed eventualmente anche resettarli. Per la cronaca: errori nella gestione del motore NON devono essere rilevati.           Abbiamo finito? Nooooo! Dobbiamo mettere un paio di cucchiaini di soda caustica nel gorgogliatore e versarci circa 2 litri di acqua distillata. Poi dobbiamo mettere l’aperometro a pinza sul positivo che va dall’alimentatore alla cella di idrolisi e prepararlo alla misura. Se vi siete organizzati bene, se avete letto bene le istruzioni che vi mandano con il kit e se avete avuto pazienza, il tutto vi ha portato via un paio d’ore (ed un paio di birre). Altrimenti, in un pomeriggio, qualche birra in piu’ e qualche fastidiosa zanzara, ve la siete cavata. Pronti ad accendere? — Cesare Burei

 

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