Mi giunge questo messaggio, non ho controllato ma, se fosse, sarebbe chiaro il motivo per cui
- un razzo artigianale su Israele, che non uccide nessuno, o al massimo uccide un palestines che vive in Israele, è sulle prome pagine dei giornali e nell’apertura dei TG;
- 40.000 morti, strage di bambini, ospedali rasi al suolo, paesi confinanti invasi militarmente senza neanche una dichiarazione di guerra, atti terroriristici, assassini nelle ambasciate, ecc., non fanno notizia.
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Ricapitoliamo.
🇮🇱 Mark Zukemberg 🇮🇱 Fondatore e presidente
di Facebook, Inc.
È il proprietario di “Instagram”, “Messenger” e “WhatsApp”.
🇮🇱 Sheryl Sandberg 🇮🇱 Direttore delle operazioni di Facebook.
🇮🇱 Larry Page 🇮🇱 e
🇮🇱 Sergey Brin 🇮🇱
Co-fondatori e proprietari di Google.
Il sistema operativo Android è di proprietà della stessa.
🇮🇱 Susan Wojcicki 🇮🇱 CEO di YouTube, proprietà di Google.
🇮🇱 Jeff Bezos 🇮🇱
Fondatore e presidente
di Amazon.
Elon Musk 🕊 (nessun legame ebraico trovato) Spaces/ Neuralink/ X
🇮🇱 Ryan Roslansky 🇮🇱 Direttore esecutivo
di LinkedIN.
🇮🇱 Jim Lanzone 🇮🇱 Direttore di Tinder.
🇮🇱 Curtis Strite 🇮🇱 Fondatore e direttore di Anwers.
🇮🇱 Doug Leeds 🇮🇱
CEO di Ask. com.
🇮🇱 Hans Westberg 🇮🇱 CEO di Verizon, una filiale di Yahoo.
🇮🇱 Adam D-Angelo 🇮🇱 Fondatore e CEO
di Quora.
🇮🇱 Grabiel Weinberg 🇮🇱 Fondatore e CEO DuckduckGo.
🇮🇱 Jack Dorsey 🇮🇱
ex CEO di Twitter.
🇮🇱 Jason Citron 🇮🇱 Creatore e CEO di Discord.
🇮🇱 David Karp 🇮🇱 Fondatore di Tumblr.
🇮🇱 Evan Spiegel 🇮🇱 Fondatore e CEO di SnapChat.
🇮🇱 Ren Silbermann 🇮🇱Fondatore di Pinterest
🇮🇱 Jamie Lannone 🇮🇱 CEO di eBay.
🇮🇱 Michal Borkowsky 🇮🇱Co-fondatore e CEO di Brainly.
🇮🇱 Alexis Ohanian 🇮🇱 CEO di Paypal.
🇮🇱 Steven Huffmann 🇮🇱 Fondatore e direttore di Reddit.
IN 🇮🇹 INVECE ABBIAMO 👇
🇮🇱 Carlo De Benedetti 🇮🇱 Proprietario della Repubblica e della casa editrice mondadori.
🇮🇱 Franco Bernabe’🇮🇱 Proprietario dell’emittente La7.
🇮🇱 Inge Schönthal 🇮🇱 Proprietaria della Feltrinelli.
🇮🇱 Paolo Mieli 🇮🇱 – Direttore di RCS Libri.
🇮🇱 Enrico Mentana 🇮🇱 Influente Giornalista e Direttore del TG La7.
🇮🇱 Gad Lerner 🇮🇱
Famoso Giornalista e conduttore degli infedeli a La7.
🇮🇱 Roberto Saviano 🇮🇱 Influente scrittore e ardente Sionista pronto ad entrare in politica.
🇮🇱 Clemente J. Mimun 🇮🇱 Direttore di tutti i TG Mediaset.
🇮🇱 Famiglia Elkann 🇮🇱 Proprietari della Fiat la quale detiene rilevanti quote azionarie di tutti i giornali italiani.
🇮🇱 John Jacob Elkann 🇮🇱 Siede nel consiglio di amministrazione del Quotidiano la Stampa.
🇮🇱 Fiamma Nirenstein 🇮🇱 Giornalista e Parlamentare Sionista insieme agli Ebrei:
🇮🇱 Alessandro Ruben 🇮🇱
🇮🇱 Emanuele Fiano 🇮🇱
🇮🇱 Luca Barbareschi 🇮🇱
🇮🇱 Furio Colombo 🇮🇱
🇮🇱 Rita Levi Montalcini 🇮🇱
🇮🇱 Giancarlo Lenher 🇮🇱
🇮🇱 Summer Reston 🇮🇱 Proprietario di “MTV”,
La controparte di MTV italiana e’ “ALL MUSIC”
o “DEEJAY TV”, controllata dal gruppo “L’ESPRESSO” a sua volta gestito e controllato da:
🇮🇱 Carlo De Benedetti 🇮🇱
La Mediaset e’ controllata interamente da ebrei per via azionaria della GOLDMANN SACHS.
E la “ENDEMOL” che produce tutti i Format per i suoi programmi a sua volta e gestita da “LEGGE FOUND APOLLO” di cui
il proprietario e’:
🇮🇱 Henry Silverman 🇮🇱
In Italia ad esempio
la borsa e’ controllata da quella londinese in mano a:
🇮🇱 Jacob Rotschilde 🇮🇱
L’ Amministratore delegato della Borsa italiana e’:
🇮🇱 Raffaele Jerusalmi 🇮🇱
La Vice presidente e’:
🇮🇱 Janet Cohenb 🇮🇱
E nel consiglio di amministrazione ci sono gli ebrei:
🇮🇱 Massimo Segre 🇮🇱
🇮🇱 David Lester 🇮🇱
È tutto!
I Miliardi di Dollari in ballo per gli ebrei sionisti & company nel conflitto israelo palinestese!
1. “Il piano ‘segreto’ di Israele per prendere Gaza e i giacimenti di gas e ricollocare i 2.2 mln di palestinesi tra Egitto ed Arabia” – The Institute for Zionist Strategies
Il documento continua ad essere molto virale sui vari social. All’interno del documento si risale al sito The Institute for Zionist Strategies
07 Novembre 2023
Proseguimento:
https://www.ilgiornaleditalia.it/news/esteri/544236/israele-piano-segreto-palestinesi-egitto-arabia.html
2. Gaza Marine, il giacimento di gas al largo della Striscia, terzo più grande del Mediterraneo. Estrazione ferma al 1999 perché Israele pretende 2/3 del ricavato
Un grosso giacimento di gas al largo delle coste della Striscia che potrebbe portare in dote entrate per 4,5 miliardi di dollari ed esportazioni all’estero
14 Novembre 2023
Gaza Marine, il giacimento di gas al largo della Striscia, il terzo più grande del Mediterraneo, è uno dei terreni di scontro tra Israele e Gaza. È un tesoro che conterebbe 1.000 miliardi di metri cubi di gas e garantirebbe entrate per 4,5 miliardi di dollari. Una fonte di approvvigionamento energetico su cui appoggiarsi solo sulla carta visto che Israele non permette di estrarre il gas dal 1999 perché pretende 2/3 del ricavato. Il blocco navale del 2007 di Tel Aviv, invece, ne impedisce l’accesso. Di conseguenza non viene permesso quello che sarebbe il normale uso per case, impianti di desalinizzazione dell’acqua e sviluppo dell’agricoltura.
Gaza Marine, il giacimento di gas al largo della Striscia, terzo più grande del Mediterraneo
Il Gaza Marine potrebbe portare elettricità e ricchezza nella Striscia e nel resto della Palestina ma il boicottaggio di Israele lo impedisce. Nel 1999 l’Autorità Palestinese concesse una licenza per la ricerca di idrocarburi al British Gas Group e Consolidated Contractors (una società privata palestinese), con rispettivamente il 60% e il 30% delle quote, di cui il Fondo investimenti dell’Autorità detiene una quota pari al 10%.
Per Yasser Arafat, leader dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), la scoperta del giacimento era un “dono di Dio”. “Ciò fornirà una solida base per la nostra economia, per creare uno Stato indipendente con Gerusalemme santa come capitale”, disse.
Furono perforati due pozzi, Gaza Marine-1 e Gaza Marine-2. Ma dell’uso del gas non c’è mai stato traccia visto che il blocco imposto da Israele, che pretende di averlo a prezzi stracciati, impedisce che Gaza lo sfrutti anche per effettuare esportazioni. Tel Aviv soffriva il fatto di non avere risorse proprie, almeno prima di scoprire il Tamar ed il Leviathan.
La cosa che fa riflettere è che il nuovo conflitto è scoppiato proprio quando Israele e Autorità palestinese, grazie all’intermediazione dell’Egitto, sembravano aver trovato un’intesa per avviare i lavori sul giacimento. La vicenda nel corso degli anni ha attraversato vari step.
Gaza Marine, tutti gli step di una vicenda travagliata
C’è un momento più di altri che peggiora la situazione attorno al Gaza Marine. È il 2007 e Hamas prende il potere a Gaza. “Un punto di svolta è stata l’operazione militare israeliana a Gaza nel dicembre 2008”, spiega Mahmoud Elkhafif, funzionario Onu per la Palestina. “In seguito all’operazione, i giacimenti di gas naturale palestinesi furono di fatto posti sotto il controllo israeliano senza riguardo per il diritto internazionale. La questione della sovranità sui giacimenti di gas di Gaza è cruciale. Da un punto di vista legale (…) le riserve di gas appartengono ai Territori palestinesi occupati”.
Sempre l’Onu, nel 2019 pubblica un rapporto dal titolo: “I costi economici dell’occupazione israeliana per il popolo palestinese: il potenziale non realizzato del petrolio e del gas”, e vengono elencanti tutti i benefici economici che avrebbero Cisgiordania e Gaza se si sfruttasse il giacimento.
Nello stesso anno l’Egitto decide di collaborare con Israele e Unione Europea (Italia, Grecia e Cipro) per mettere a sistema i giacimenti nel Mediterraneo orientale, “proteggerli” dalle mire della Turchia, e esportare il gas in eccesso in Europa. Così nasce l’EastMed Forum, di cui fa parte anche l’Autorità palestinese. Il Cairo spera di far ragione Netanyahu ma già due anni più tardi, un nuovo scontro tra Israele e Hamas a Gaza mette in pausa lo sviluppo del Gaza Marine.
L’ultimo atto questa estate: a giugno Tel Aviv annuncia che “nel quadro degli sforzi esistenti tra lo Stato di Israele, l’Egitto e l’Autorità palestinese, ponendo l’accento sullo sviluppo economico palestinese e sul mantenimento della stabilità della sicurezza nella regione, è stato deciso di sviluppare il giacimento di gas marino di Gaza”. Ma la guerra in atto ha frenato tutto, nuovamente.
Riferimento:
https://www.ilgiornaleditalia.it/news/esteri/547590/gaza-marine-giacimento-gas-striscia-estrazione-ferma-opposizione-israele.html
3. Israele, concesse 12 licenze a 6 società per esplorazione del gas nel giacimento Leviathan (tra cui Eni), Pubble: “Ecco perché il servilismo a Tel Aviv e la censura del genocidio di Gaza” – VIDEO
In un video, pubblicato da Pubble, alias Paola Ceccantoni, e diventato molto virale sui social, questa notizia viene considerata per giustificare il “servilismo a Tel Aviv e la censura del genocidio di Gaza”
08 Dicembre 2023
Proseguimento:
https://www.ilgiornaleditalia.it/video/esteri/557377/israele-concesse-12-licenze-6-societa-esplorazione-gas-genocidio-gaza.html
4. “Suez bis Ben Gurion”, il progetto del nuovo canale via Israele e Striscia di Gaza per avere il controllo commerciale via nave dall’Asia verso l’Europa: il piano di Tel Aviv
Del progetto si parla dagli anni ’60 e Netanyahu ha già annunciato “piani per un corridoio visionario che attraversi la penisola araba e Israele”. Si tratta del Canale Ben Gurion
14 Dicembre 2023
Si chiama Ben Gurion. Ed è il progetto israeliano di un canale che passi per Gaza per rimpiazzare Suez e avere il controllo commerciale via nave dall’Asia verso l’Europa. È un progetto di cui si parla dagli anni ‘60. Prevede scavi importanti nelle rocce desertiche, ma il canale avrebbe il vantaggio di avere il fondo di roccia e quindi eviterebbe gli insabbiamenti del Canale di Suez.
“Suez bis Ben Gurion”, il progetto del nuovo canale via Israele e Striscia di Gaza per avere il controllo commerciale via nave dall’Asia verso l’Europa: il piano di Tel Aviv
Il 28 marzo 2021, quando il Canale di Suez è stato bloccato dalla nave portacontainer Ever Given, un blogger siriano con lo pseudonimo Naram Sargon ha scritto un articolo in cui affermava che l’arenamento e il blocco erano intenzionali e parte di un complotto dell’Occidente per sostenere un canale alternativo che attraverserebbe Israele. Una versione estesa dell’articolo è stata pubblicata il giorno successivo su Farah News, un sito web australiano in lingua araba, in cui Sargon affermava che Israele avrebbe costruito due canali, affinché le navi potessero transitare in ciascuna direzione, tra il Mar Rosso e il Mediterraneo, e che lo chiamerebbero il Canale Ben Gurion”.
Netanyahu ha annunciato “piani per un corridoio visionario che attraversi la penisola araba e Israele”
Nel discorso alla Nazioni Unite dello scorso settembre, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha spiegato che oltre al legame con l’Arabia saudita e gli Emirati, “abbiamo visto un’altra benedizione. Alla conferenza G20, il presidente Biden, il primo ministro indiano Modi e i leader europei e arabi hanno annunciato piani per un corridoio visionario che attraversi la penisola araba e Israele. Connetterà l’India all’Europa, con linee marittime, ferroviarie, oleodotti e cavi di fibra ottica. Questo corridoio bypasserà i controlli marittimi e renderà meno costosi i trasporti di merci ed energia per oltre 2 miliardi di persone. Vedete come Israele è situato tra Africa, Asia ed Europa”.
I media arabi e indiani sono tornati su vecchio progetto: sì, quello del Canale Ben Gurion, l’alternativa al Canale di Suez che di recente sarebbe stato rilanciato da un altro blogger siriano. Il canale andrebbe da Elat (Israele) alla Striscia di Gaza, quindi sul Mediterraneo. E permetterebbe a Tel Aviv di avere il controllo commerciale via nave dall’Asia verso l’Europa tramite il Golfo arabo.
Riferimento:
https://www.ilgiornaleditalia.it/news/esteri/559469/suez-bis-ben-gurion-nuovo-canale-israele-striscia-gaza-asia-europa.html
Breve commento finale
Se non ci fossero in ballo i giacimenti miliardari di gas da rubare ai palestinesi e il Suez Bis Gurion, progetto miliardario e geopolitico concepito in combutta con i pupari guerrafondai psicopatici di Washington, avrebbero ugualmente intrapreso l’atto finale di maciullare e deportare tutti i palestinesi? Diciamo che l’occasione fa anche l’uomo ladro e le élites ebraico sioniste lo sono sempre state, in primis a danno dei palestinesi , certo è che se non si fossero incistate come sanguisughe nel deep state statunitense mai avrebbero avuto vita facile come invece l’hanno avuta, poco ma sicuro!
Alberto Bradanini, ex diplomatico, già ambasciatore italiano a Pechino e Teheran, sullo strapotere lobby ebraica in USA
1. Alberto Bradanini: «Il ruolo degli Usa nella guerra Israele-Palestina»
“L’ex diplomatico e ambasciatore italiano Alberto Bradanini analizza al DiariodelWeb.it le responsabilità occidentali nel conflitto in Medio Oriente”, di Fabrizio Corgnati, il 4 Dicembre 2023
https://diariodelweb.it/opinioni/alberto-bradanini-il-ruolo-degli-usa-nella-guerra-israele-palestina/
In particolare i seguenti passaggi dell’articolo:
Ma perché gli Stati Uniti continuano imperterriti a sostenere Israele?
Intanto perché è il loro alleato più solido in quella parte di mondo. Ma anche per motivi di politica interna: le lobby pro-israeliane controllano larga parte dei media americani, quindi nessun candidato può pensare di essere eletto se le ha contro. Sono riusciti a convincere perfino l’establishment che le politiche pro-Israele siano sempre in linea con gli interessi statunitensi, anche se non è sempre così.
Parliamo di informazione, allora. Anche quella ci viene presentata decisamente a senso unico.
Praticamente tutte le notizie di politica estera sono coperte da tre agenzie di stampa: Reuters, Associated Press e Agence France Press. Tutte e tre sono controllate, direttamente o indirettamente, da Wall Street o dalla City di Londra. Quando leggiamo un articolo su un giornale o un servizio in tv, a realizzarlo non è un corrispondente sul posto: non ne hanno i mezzi o le risorse. Le informazioni le prendono dai rapporti di agenzia.
E chi elabora questi rapporti?
Talvolta i corrispondenti delle stesse agenzie, altre volte le loro redazioni. Sono delle vere e proprie veline, che rispondono a determinati interessi. Non credete alle mie parole: leggete il rapporto «Propaganda Multiplier», scritto da un gruppo di giornalisti e analisti svizzeri, che hanno intervistato ex agenti della Cia pagati per inventare notizie a tavolino.
2. “Il massacro israeliano a Gaza lo chiamano genocidio: avranno ragione?”, Alberto Bradanini per La Fionda, 4 dicembre 2023
La lucida, coraggiosa giornalista australiana, Caitlin Johnstone, afferma[1] che se un governo dovesse dare inizio al genocidio di un popolo – una strategia destinata a durare nel tempo, anni o decenni, a meno che non riuscisse a cacciarli prima, dalla loro terra, con la forza – inizierebbe con l’eliminazione del maggior numero possibile di donne e bambini[2]. La loro soppressione, com’è evidente[3], risolverebbe il problema nella culla, è il tragico caso di rilevare, impedendo il riprodursi di un popolo che quell’ipotetico governo genocidario intendesse spazzar via. A ben guardare quel governo farebbe esattamente ciò che Israele sta facendo a Gaza.
Proseguimento:
https://www.lafionda.org/2023/12/04/il-massacro-israeliano-a-gaza-lo-chiamano-genocidio-avranno-ragione/
In particolare il seguente passaggio finale dell’articolo:
“Ebbene, sarà un’altra coincidenza, ma questo è proprio ciò che Israele sta facendo a Gaza, sotto gli occhi inerti o spenti del mondo intero e con l’ignobile copertura (mediatica, finanziaria e militare) della superpotenza americana, un paese dove governo, stato profondo e stato permanente (finanza, industria militare e intelligence) quando si occupano di Medioriente devono rendere conto a Israele[11] (i cui interessi in America sono rappresentati dalla potentissima Aipac[12]), se del caso anche contro gli stessi interessi della nazione americana, che talvolta (seppur raramente) divergono da quelli dello Stato Ebraico. E tutto ciò in barba a ogni criterio di democrazia, responsabilità giuridica ed equità, oltre che di una dose davvero minima di umanità. Vergogna!”
Commento
Stringendo il succo, Alberto Bradanini, ex diplomatico, già ambasciatore italiano a Pechino e Teheran, insomma, non un pinco pallo qualsiasi, tutt’altro, afferma chiaro e tondo che lo stato profondo e stato permanente (finanza, industria militare e intelligence) degli USA quando si occupano di Medio Oriente devono rendere conto a Israele a causa dello strapotere della lobby ebraica sionista in USA.
E non è che ci voleva chissà quale genio per capirlo, visto e considerato che in UE viviamo in una Lobbycrazia, UE paradiso delle lobby, altrettanto e da molto più tempo in USA, dove le più potenti lobby finanziano apertamente e direttamente i due storici partiti statunitensi e allora logicamente lo strapotere della lobby ebraica sionista in USA ( e altrove… ) non è frutto del destino cinico e baro, tutt’altro!
1. “La Menorah ebraica posta di fronte a Montecitorio come tributo al sionismo.”, L’Avanti, 13 maggio 2023
https://avanti.it/la-menorah-ebraica-di-fronte-a-montecitorio-tributo-al-sionismo/
2. Qualcosa di simile, ma non così lampante h 24 tutti i giorni dell’anno come in Italia, in USA:
The tradition of the National Menorah dates back to 1979, and to an Orthodox Jewish leader in Washington named Abraham Shemtov, who thought the nation’s capital needed a menorah as well as a Christmas tree.
Then, the secretary of the interior initially denied him a permit to put a menorah on government property, on the grounds that it would violate the First Amendment, writes Rebecca Cohen for The Washington Post. What happened next was a classic piece of Washington insider work. Shemtov, she writes, “called his friend Stu Eizenstat, an adviser to President Jimmy Carter. Eizenstat gave the secretary a choice: Either approve the permit or deny the National Christmas Tree’s permit too. If he disobeyed, Eizenstat would take the matter straight to Carter, who would side with Eizenstat—a major embarrassment for the secretary.”
Proseguimento:
https://www.smithsonianmag.com/smart-news/why-theres-30-foot-menorah-national-mall-180961553/
Breve commento
Oups, ma che strane coincidenze……!!
Colpirne uno per educarne 100: Helen Thomas (la prima?)
Aveva le carte in regola per diventare un’icona del giornalismo: donna, figlia di immigrati, brava da farsi largo in un mondo ancora poco incline alle pari opportunità. Prima donna capoufficio della Casa Bianca e al National Press Club, fino ad allora riservato ai soli uomini. Una carriera ricca di riconoscimenti.
Nel 2010 osò infrangere il tabù: disse che i coloni israeliani avrebbero dovuto lasciare la Palestina. 89 anni, 50 di onorata carriera, credeva di poter esprimere un’opinione. La lobby ebraica creò attorno a lei un clima di odio. Fecero pressioni sulla Casa Bianca (Obama) affinché la spingesse alle dimissioni, che la Thomas fu costretta a dare. Arrivarono persino a chiamare le scuole e i gruppi di giornalismo per fargli togliere i riconoscimenti precedentemente ottenuti. Morì tre anni dopo, il 20 Luglio 2013.
“Siamo circondati da persone che fanno propaganda contro gli arabi. Non vi è altra spiegazione per questo. Il Congresso, la Casa Bianca, Hollywood e Wall Street sono di proprietà dei sionisti. Non vi è altra spiegazione secondo me. Loro mettono i loro soldi ovunque siano. E noi siamo spinti in una direzione sbagliata in ogni caso.”
“Non puoi criticare Israele e sopravvivere in questa nazione”
@Graziella
1. Manca una parte della storia, eccola:
On June 4 2010 Thomas posted the following response on her website: “I deeply regret my comments I made last week regarding the Israelis and the Palestinians. They do not reflect my heart-felt belief that peace will come to the Middle East only when all parties recognize the need for mutual respect and tolerance. May that day come soon.”
In an October 2010 radio interview with Scott Spears of WMRN, Thomas said she realized soon after making the comments that she would be fired, stating, “I hit the third rail. You cannot criticize Israel in this country and survive.” She added that she issued an apology because people were upset, but that ultimately, she still “had the same feelings about Israel’s aggression and brutality.”
Riferimento:
https://en.wikipedia.org/wiki/Helen_Thomas
Breve commento
Comunque , ottima cosa da parte sua aver riportato alla luce questo caso raro di giornaliista mainstream americana coraggiosa!
2. “They put the Jewish interest above America’s interest and it’s about goddamn time that the Jew in America realizes he’s an American first and a Jew second.”, Richard Nixon, during a phone call with Henry Kissinger on April 19, 1973
Riferimento:
https://www.theatlantic.com/politics/archive/2013/08/some-new-comments-richard-nixon-subject-jews-and-blacks/311870/
3. Storicamente il terrorismo sionista ha fatto numerose vittime sia in Italia che in USA , sia a danno di UK, Svezia, Argentina, ecc…. e risulta che nessuna autorità italiana e statunitense, sia a livello politico che guidiziario, abbia mai condannato concretamente i vertici di Israele per averlo permesso, e allora figurarsi che gliene fotte dei tanti morti palestinesi, un’emerita cippa!!
Ecco qualche spunto controinformativo in merito in queso senso, arrivano nel prossimo post!
3. Storicamente il terrorismo sionista ha fatto numerose vittime sia in Italia che in USA , sia a danno di UK, Svezia, Argentina, ecc…. e risulta che nessuna autorità italiana e statunitense, sia a livello politico che guidiziario, abbia mai condannato concretamente i vertici di Israele per averlo permesso, e allora figurarsi che gliene fotte dei tanti morti palestinesi, un’emerita cippa!!
Ecco qualche spunto controinformativo in merito in queso senso, arrivano!
3A. “Il Terrorismo Sionista in Italia” di Claudio Mutti per Eurasia, 26 settembre 2024
https://www.eurasia-rivista.com/il-terrorismo-sionista-in-italia/
Commento
Fatto benissimo!
David Ben Gurion, il primo Premier Israeliano, fondò il Mossad nel 1949 per poi renderlo operativo nel 1951. Il primo motto dell’agenzia fu “By way of deception thou shalt do war”, letteralmente, “Per mezzo dell’inganno faremo la Guerra”……
Comunque, non solo criminali sul suolo italiano ma anche doppiogiochisti chiagni e fotti, vedasi prossimo punto.
3B. “Il contributo italiano nella nascita della Marina Israeliana”, di Lino Mancini per Altomareblu, 25 ottobre 2017
Leggendo l’articolo di Franco Harrauer, “I Commandos del Silenzio”, recentemente pubblicato su Alto Mare Blu, mi sono chiesto: perché a distanza di settant’anni ancora aleggia una cortina di silenzio su quelli che sono stati i contributi italiani quando nel 1948 in Israele nasce la “Forza Navale di Difesa”, praticamente la Marina Israeliana? Anche in Italia sono anni difficili dove si cerca di riorganizzare la nostra Marina disattendo, per quanto possibile e in tutta segretezza, l’articolo 59 del trattato di pace firmato a Parigi il 10 febbraio del 1947.
Questo articolo del trattato di pace, oltre che limitare il tonnellaggio del naviglio e il personale, vietava anche l’utilizzazione, la sperimentazione e la costruzione di mezzi d’assalto sia di superficie che subacquei, cioè quanto di meglio tecnicamente e operativamente era esistito nella Regia Marina Italiana. Cosa successe esattamente in proposito lo vedremo più avanti.
Premessa
Per capire se ci sono stati contributi italiani nella nascita della Marina Israeliana o di un settore specifico di questa, è necessario risalire ai primi decenni del secolo scorso quando, principalmente in Europa, i movimenti sionisti internazionali, che avevano come unico scopo l’istituzione di uno stato ebraico, iniziarono a formare la gioventù ebraica per le esigenze del futuro stato d’Israele.
Proseguimento:
https://www.altomareblu.com/contributo-italiano-nascita-marina-israeliana/
Comunque, a titolo di cronaca storica controinformativa e non solo, le élites ebraiche sioniste israeliane e americane l’hanno fatta franca prima altre volte, facendo cose criminali anche peggiori, ecco una breve rassegna emblematica!
3C. Odio nucleare: era Israele il peggior nemico di Kennedy, Libreidee.org , 4/05/2014
https://www.libreidee.org/2014/05/odio-nucleare-era-israele-il-peggior-nemico-di-kennedy/
Commento
Tratta del capolavoro contro informativo di MIchael Collins Piper, giornalista investigativo statunitense ( 1960-2015 ), autore di uno dei libri più censurati in USA:
“Final Judgment. The Missing Link in the JFK Assassination Conspiracy”.
l’ho letto tutto in inglese, ne vale la pena ogni singolo paragrafo!!
Ecco qui il file in pdf del libro in inglese da scaricare gratuitamente:
http://americanfreepress.net/PDF/Final_Judgment.pdf
3D. Per unire ulteriormente i puntini.
Israel is an Undeclared Nuclear Weapons State, Globalresearch.ca , october 2019
https://www.globalresearch.ca/israeli-intelligence-must-declare-wmd/5691052
3E. https://www.paulcraigroberts.org/2018/06/08/israeli-attack-uss-liberty-paul-craig-roberts/
3EBis. 8 Giugno 1967: gli israeliani affondano la Liberty, nave disarmata degli Stati Uniti, facendo 34 morti e 171 feriti , Altreinfo.org, 7/09/2017
https://www.altreinfo.org/una-storia-diversa/12273/8-giugno-1967-gli-israelinani-affondano-la-liberty-nave-disarmata-degli-stati-uniti-facendo-34-morti-e-171-feriti/
3F. 11 Settembre 2001: Inside job o Mossad job? di Laurent Guyénot , Voltairenet.org , 10 /07/2013
https://www.voltairenet.org/article179365.html
3G. David Ben Gurion, il primo Premier Israeliano, fondò il Mossad nel 1949 per poi renderlo operativo nel 1951. Il primo motto dell’agenzia fu “By way of deception thou shalt do war”, letteralmente, “Per mezzo dell’inganno faremo la Guerra”……,
Ma chi era in effetti Ben Gurion?
Era questo:
“Ben Gurion, padre di Israele: massacrate donne e bambini”
«Dobbiamo usare il terrore, l’assassinio, l’intimidazione, la confisca delle loro terre». Sembrerebbe Hitler, ma non è lui. «C’è bisogno di una reazione brutale. Se accusiamo una famiglia, dobbiamo straziarli senza pietà, donne e bambini inclusi. Durante l’operazione non c’è bisogno di distinguere fra colpevoli e innocenti». A parlare non è Himmler, non è Goebbels, ma il “padre” dello Stato d’Israele, David Ben Gurion. Obiettivo di queste “raccomandazioni” affidate alle sue memorie: «Ripulire la Galilea dalla sua popolazione araba». Letteralmente: pulizia etnica.
Proseguimento:
http://www.libreidee.org/2014/07/ben-gurion-padre-di-israele-massacrate-donne-e-bambini/
4. Breve commento finale
“Vi sono due storie: la storia ufficiale, menzognera, che ci viene insegnata, la storia ‘ad usum delphini’; poi la storia segreta, dove si trovano le vere cause degli avvenimenti, una storia vergognosa”. Honoré de Balzac (1799-1850) scrittore, romanziere e giornalista francese
“La Ricerca Della Verità E’ Più Preziosa Del Suo Possesso”, Albert Einstein