Una delle prime cose che ti insegnano, a scuola, è contare.

“Il pescatore Pino pesca 6 trote, 2 lucci e 5 salmoni: quanti pesci in tutto ha pescato Pino?”

Oppure: “Francesca compra al mercato 24 uova, ma tornando a casa ne rompe 3 per strada e poi ne cucina 7; quante uova rimangono a Francesca?”

Insomma, contare è una delle attività più semplici e basilari che dovrebbe far parte del bagaglio delle abilità di base di ognuno.

Ma se si tratta di contare gli effetti avversi a seguito di una procedura sanitaria obbligatoria (nel senso che se non la facevi perdevi il lavoro, il diritto di muoverti, di entrare in un luogo pubblico, ecc.), sembra che contare sia la cosa più difficile di questo mondo. Anche se semplifichiamo il conteggio (si sa, per effetto avverso si potrebbero avere diverse interpretazioni), e “tagliamo la testa al toro“, e diciamo, molto più semplicemente:

“Contiamo i morti classificandoli in base al loro stato vaccinale”

sembra che questa cosa metta in crisi le più fulgide menti di questo paese, quelli che lavorano ai vertici dell’ISTA, del ministero della sanità, dell’AIFA (Palù rispondi) o dell’ISS.

 

Perchè dico questo?

Se vi leggete il documento allegato, intitolato:

Analisi della qualità dei dati sulla mortalità dei vaccinati contro il Covid-19 …

scoprite che c’è uno scaricabarile fra queste istituzioni che – a quanto pare – non sanno come contare le persone.

A seguito di interrogazione:

Sulla scia delle precedenti considerazioni, nel mese di giugno 2022 l’Avv. Lorenzo Melacarne ha richiesto, tramite istanza di accesso civico generalizzato, ….

si scatena il panico fra gli enti “preposti“:

  • è pervenuto un riscontro iniziale dall’ISTAT che riferiva di non essere in possesso dei dati richiesti.
  • Successivamente ha risposto il Ministero della Salute che, senza fornire alcun riscontro nel merito, ha indicato
  • l’AIFA quale Ente competente a fornire i dati richiesti.
  • L’AIFA ha però dichiarato di non essere in possesso dei dati richiesti.
  • D’altra parte, l’ISS ha indicato
  • il Ministero della Salute quale organo competente a fornire una risposta.

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Alla fine hanno fornito i dati ma….

Alla fine, un archivio (file tipo excel, .csv, di 45 milioni di record) è stato fornito, ma l’analisi preliminare di esperti statistici e matematici ha rilevato ben 5 anomalie che rivelano,

  • nella migliore delle ipotesi, disattenzione o incuria,
  • nella peggiore (a pensar male si fa peccato mi ci s’azzecca, diceva qualcuno) la manina di qualcuno che abbia volutamente alterato i dati per scopi non chiari (a noi sì: nascondere l’evidenza dell’aumento di mortalità fra “vaccinati”).

E sì che sarebbe stato così semplice.

Sarebbe bastato, come invece fanno in Inghilterra, fornire un file aggiornato (ho cominciato a pubblicarli su queste pagine oltre 2 anni fa, dal novembre 2021) con tutti i morti (inclusi i non vaccinati, così si ha un confronto inoppugnabile) raggruppati per stato vaccinale:

Ma in Italia, come confermato dalla scandalosa sentenza della corte costituzionale, la speranza di una giustizia che faccia il suo dovere sembra essere ridotta a pochi casi coraggiosi, peraltro prontamente ripresi dal ministero della giustizia che li mette sotto indagine.

Documento: wp_disia_2023_11