Chi si documenta, chi legge, ad esempio le pagine di questo blog, sa bene che gli effetti avversi del siero imposto per legge sono:
- innumerevoli,
- impossibili da negare,
- e i morti fatti fino ad oggi (molti in più potrebbero arrivare nei prossimi anni) sono nell’ordine dei milioni, a livello mondiale. Questo solo per contare i morti, per i danneggiati o resi inabili dal siero va moltiplicato almeno per dieci.
Eppure un procuratore della repubblica, a fronte di denuncia presentata, documentata da oltre 1.000 (MILLE) articoli “peer-reviewed“, cioè pregni dell’imprimatur scientifico, può permettersi di “archiviare” con delle motivazioni che hanno dell’incredibile.
Come motiva il giudice l’archiviazione?
Leggendo attentamente (ma magari io mi sbaglio, conosco l’italiano ma non il forense) se ne deduce che
- il TENORE delle riflessioni
- (per quanto scientifiche)
- non è SUFFICIENTE (non induce)
- ad evidenziare condotte di natura penale.
Ma la parte più bella – a mio modesto avviso – è questa:
Come le giustifica il giudice le condotte?
- data la situazione di assoluta emergenza
- tutte le amministrazioni, governo, autonomie regionali e provinciali
- hanno usato gli strumenti ritenuti opportuni.
Obiezione mia a questa impostazione:
- se questo è il modo di procedere della giustizia,
- cioè giustificare le condotte in base alla situazione specifica,
- e la situazione specifica è quella dell’emergenza,
- e questa emergenza è stata dichiarata dagli stessi che poi hanno operato tali condotte,
- allora il gioco è fatto.
Con tanti saluti alla giustizia, allo stato di diritto ed alla democrazia.
Integrazioni.
1. Nel mondo i paper sulle reazioni avverse non si contano più, in Italia dicono che è autosuggestione. VERGOGNA, BUFFONI!
Commissione Covid nata già morta per ordine del Capo dello Stato. Notizie su effetti avversi ancora silenziate. Nessuna presa di coscienza, nessun ripensamento, nessun rimorso. E la propaganda di intriganti e cialtroni a gettone. Siamo il Paese peggiore.
di Max Del Papa per Il Giornale d’Italia, 17 Novembre 2023
Proseguimento:
https://www.ilgiornaleditalia.it/news/salute/549109/nel-mondo-i-paper-sulle-reazioni-avverse-non-si-contano-piu-in-italia-dicono-che-e-autosuggestione-vergogna-buffoni.html
Integrazioni. Reminder Evergreen su Mattarella, Rockfeller Foundation e Trilateral Commission, tutti collegati fra loro.
1. “Vergognati Mattarella! Indegno inchino alla Trilateral Commission al Quirinale: è alto tradimento.”, Avv Marco Mori per SE, aprile 2016
Vergogna ed infamia. Questo sintetizza il mio giudizio su Mattarella che, a questo punto, riesce nell’impresa di risultare, ancor più di Napolitano, un vile servitore della finanza internazionale.
Nessun rispetto per questo indegno traditore della Repubblica italiana e nessuna paura di subire un processo per vilipendio. È Sergio Mattarella il traditore, è lui che vilipende la Nazione. Io rivendico solo il diritto di urlare la mia richiesta di immediata messa in stato d’accusa.
Ascoltate attentamente questo video, in ogni sua parte. Io ne sono rimasto sconvolto:…….
Si omaggia David Rockfeller e quella sua creatura che prende il nome di commissione trilaterale, i cui membri sono stati accolti al Quirinale con tutti gli onori, benché siano esclusivamente privati che non hanno alcun merito specifico, risultando solo dediti alla speculazione fiananziaria e all’attività parassitaria.
La trilaterale è un’associazione a delinquere che riunisce i più influenti esponenti della finanza del Nord America, Asia, Oceania ed Europa, con lo scopo dichiarato di imporre una governance mondiale basata su un’elité di tecnocrati, che dovranno dire ai popoli quello che dovranno fare nei prossimi anni, al fine di mantenerli sempre subordinati al loro potere finanziario.
La trilaterale venne fondata il 23 giugno 1973, appunto per iniziativa di David Rockfeller, presidente della Chase Manhattan Bank e di altri dirigenti tra cui Kissinger e Brzezinsky.
Presieduta da Mario Monti, subito prima di diventare Presidente del Consiglio italiano, ed oggi dall’ex governatore di BCE Trichet, ovvero colui che scrisse la famosa lettera 4 agosto 2011 con cui l’Italia fu sostanzialmente commissariata con l’imposizione di una precisa agenda politica sotto la minaccia dello spread.
Cioè Mattarella ha ricevuto con tutti gli onori in Quirinale chi ha tramato contro un Governo in carica di uno Stato sovrano.
Tra i membri italiani della trilaterale spicca anche il Ministro Federica Guidi, da poco finito al centro dello scandalo Total e dimessasi, nonché Monica Maggioni, guarda caso messa subito al timone della Rai.
Proseguimento:
https://scenarieconomici.it/vergognati-mattarella-indegno-inchino-alla-trilateral-commission-al-quirinale-e-alto-tradimento/
2. “Rockefeller Foundation: cancellato il documento che anticipava il lockdown”, Ilaria Bifarini, 22 dicembre 2022
Nel maggio 2010 la Rockefeller Foundation, in collaborazione con il Global Business Network, ha pubblicato il rapporto “Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale”. Per sensibilizzare l’attenzione verso la necessità di imparare a guardare al futuro in modo differente, lo studio utilizza lo strumento degli scenari per immaginare e simulare diverse strategie al fine di essere più preparati per il futuro o, più ambiziosamente, per plasmarlo.
Vengono prospettati quattro scenari – Lock Step, Clever Together, Hack Attack e Smart Scramble – che ipotizzano il verificarsi di catastrofi naturali e altre configurazioni apocalittiche. Il primo è uno scenario pandemico, impressionante per la somiglianza rispetto a quanto si è verificato con la dichiarata pandemia da Covid-19. Nessuno prima d’ora conosceva la parola lockdown, né avrebbe mai potuto immaginare il confinamento dell’intera popolazione, sana e malata, senza distinzione, per fini di prevenzione e così a lungo (lo stesso termine quarantena deriva da quaranta, i giorni di isolamento cui venivano sottoposti i malati affetti da malattie contagiose).
Questa la distopica narrazione, impressionante per il suo valore profetico:
Nel 2012, la pandemia che il mondo aspettava da anni è alla fine è arrivata. Diversamente dal H1N1 del 2009, questo nuovo ceppo di influenza, portato dalle anatre selvagge, è stato estremamente violento e letale. Persino le nazioni meglio preparate alla pandemia sono state rapidamente travolte, quando il virus ha invaso il mondo, contagiando circa il 20% della popolazione globale, e uccidendo 8 milioni di persone in soli sette mesi, in maggioranza giovani adulti sani. La pandemia ha avuto anche un effetto letale sulle economie: il movimento internazionale, sia di persone che di beni, si è improvvisamente bloccato, indebolendo industrie come quella del turismo, ed interrompendo le catene globali di rifornimento. Persino a livello locale, negozi e uffici normalmente pieni di attività sono rimasti improvvisamente vuoti. La pandemia ha colpito tutto il mondo, ma ha fatto vittime in maniera sproporzionata soprattutto in Africa, nel Sud Est Asiatico e in America Centrale, dove il virus si è sparso con la rapidità del fuoco in assenza di protocolli ufficiali per contenerlo. Ma persino nei Paesi più sviluppati il contenimento è stato un grosso problema. La politica iniziale degli Stati Uniti di “scoraggiare vivamente” i cittadini dal viaggiare in aereo si è dimostrata letale per la sua troppa indulgenza, ed ha accelerato la diffusione del virus, non solo negli Stati Uniti ma anche oltre frontiera. Nonostante tutto, alcuni Paesi se la sono cavata meglio, in particolare la Cina: la rapida imposizione da parte del governo cinese di una quarantena obbligatoria per tutti i suoi cittadini, accompagnata dalla chiusura ermetica istantanea di tutte le sue frontiere ha salvato milioni di vite, fermando la diffusione del virus molto prima che in altri Paesi, e permettendo in seguito un più rapido recupero.
Il governo cinese non è stato l’unico a prendere misure estreme per proteggere i propri cittadini dal rischio del contagio. Durante la pandemia, diversi leader nazionali hanno fatto pesare la propria autorità e hanno imposto regole e restrizioni severissime, dall’obbligo di portare mascherine al controllo della temperatura corporea all’ingresso di spazi comuni come le stazioni o i supermercati. Anche dopo la fine della pandemia, questo controllo autoritario sui cittadini e sulle loro attività è continuato, e si è addirittura intensificato. Al fine di proteggersi dalla diffusione dei crescenti problemi globali – dalle pandemie al terrorismo transnazionale, dalle crisi ambientali all’aumento della povertà – diversi leader nel mondo hanno stretto ancora più fortemente il pugno del potere. Inizialmente il concetto di un mondo più controllato aveva ricevuto grande accettazione ed approvazione. I cittadini erano disposti a cedere parte della propria indipendenza e della propria privacy a governi più paternalistici, in cambio di maggiore sicurezza e stabilità. I cittadini erano più tolleranti e perfino desiderosi di ricevere direzione e controllo dall’alto, e i leader nazionali ebbero così mano libera nell’imporre l’ordine nel modo in cui preferivano. Nei Paesi più sviluppati questa accresciuta forma di controllo si concretizzò in vari modi: identità biometrica per tutti i cittadini, ad esempio, unita a regole più severe per le industrie ritenute vitali per l’interesse nazionale. In molti Paesi sviluppati questa cooperazione forzata, insieme a nuove regolamentazioni ed accordi, ha portato lentamente a restaurare l’ordine, e – cosa molto importante – la crescita economica. Nel mondo in via di sviluppo invece le cose sono andate molto diversamente. L’autorità dall’alto ha assunto diverse forme in Paesi differenti, a seconda del calibro, delle capacità e delle intenzioni dei loro leader.
Proseguimento:
https://ilariabifarini.com/rockefeller-foundation-cancellato-il-documento-che-anticipava-il-lockdown/
PS proseguimento nel prossimo post
3. “Uccidere la democrazia: piano perfetto, nato 40 anni fa”, Lectio Magistralis di Paolo Barnard, 30 dicembre 2012
C’è una domanda centrale, assillante, che tutti ci facciamo: perché le cose non cambiano? Perché, nonostante decenni di manifestazioni, gruppi organizzati e proteste, le cose in realtà tendono a non cambiare mai? E’ una domanda che ci sta alla gola. Vorremmo tutti saper rispondere, vorremmo tutti vedere che c’è una risposta immediata o almeno decente, a questa movimentazione di società civile (che peraltro è in aumento) contro il cosiddetto potere, contro le malefatte del potere. E la risposta è semplicissima: le cose non cambiano perché noi non sappiamo chi è il potere. E quindi stiamo combattendo contro un obiettivo sbagliato. Se non sai chi è veramente chi governa la tua vita, combatti contro quelli che, in realtà, non governano la tua vita. Il potere, il vero potere, è stato di un’astuzia incredibile. E’ riuscito, negli ultimi 35 anni, a rimanere completamente nascosto; a proporre alle opinioni pubbliche un volto del potere che è falso, cioè a proporre le cosiddette marionette del potere.
Tutto quello che noi crediamo oggi sia il potere – le auto blu, i ministeri, i politici, i magistrati, gli amministratori – non sono per niente il potere. Ci hanno proposto questa immagine, nella quale crediamo fermamente: siamo proprio radicalmente convinti che questo è il potere da combattere, e tutta la nostra azione civica va contro questo muro fasullo, falso, questa ombra sul muro che non è il potere. Silvio Berlusconi, Massimo D’Alema, i magistrati più o meno corrotti, le caste denunciate a più riprese: tutti questi, che crediamo essere il potere, sono delle marionette, a cui è stato lasciato un cortile in cui fare i loro giochetti. Da chi è stato lasciato questo cortile? Dal vero potere. Che dice: voi rimanete lì, fate le vostre piccole cose, godetevi i vostri privilegi, manipolate quello che vi pare, le vostre corruttele, i vostri malaffari. L’importante è una cosa: che obbedite sempre agli ordini che noi vi diamo.
Questo i governi hanno fatto, negli ultimi 35 anni questo è regolarmente successo – sinistra, destra, centrosinistra, centrodestra: non è mai cambiato niente. E attenzione, nelle marionette del potere ci metto anche le mafie, anche se questa affermazione potrebbe sembrare folle, oltraggiosa. Anche le mafie, per quanto si pensi che abbiano un potere enorme, in realtà sono solo una funzione, uno strumento del vero potere. E chi è il vero potere? E’ soprattutto un’idea, così come è sempre stato nella storia. Il vero potere sono le idee. E questa idea dice essenzialmente questo: le élite devono tornare ad avere la gestione di tutto, concessagli dai cittadini; le masse devono mettersi da parte e aspettare pazientemente che il bene gli coli addosso dall’alto del potere. L’idea è che il bene deve colare dall’alto verso il basso.
Questa idea ha dominato il mondo negli ultimi 35 anni. Gli fu dato anche un nome: trickledown economics. Fu Ronald Reagan a coniare questo termine, ma non inventò niente di nuovo: diede semplicemente un nome, trickle down, a questo sgocciolare verso il basso. Trickledown economics, cioè le economie che colano dall’alto verso il basso, dalle élite verso le masse – che devono essere messe da parte. Anche i governi, secondo questa idea (che è il potere) devono stare da parte. E quello che è successo negli ultimi tre decenni è esattamente questo: i governi si sono ridotti sempre di più, come dimensioni e potere; devono “stare da parte” e devono permettere che questo accada. Non si creda che siano cose campate per aria: stiamo parlando di quello che regola la vita quotidiana di milioni, a partire dal lavoro, dagli alloggi, dall’istruzione, dalla sanità, la gestione dell’economia, i tassi dei mutui, la moneta che abbiamo nelle mani. Cioè, praticamente tutto:nquello che è la nostra vita dipende da questo vero potere, e non dalle marionette del potere.
Come nasce questo potere? Come si afferma? Da dove viene? Negli anni ’70, il mondo aveva raggiunto un’epoca inaudita nella storia dell’umanità. Dopo tre millenni di assolutismi, dove una minoranza esigua di esseri umani aveva sempre gestito per migliaia di anni una massa enorme di persone alla disperazione – dopo tremila anni, finalmente, con duecento anni di lotte dal basso (del potere delle idee) si era riusciti a ribaltare questa situazione. All’inizio degli anni ’70, dopo la decade degli anni ’60, l’idea di sinistra – attenzione, non i partiti, ma l’idea che dice: il bene comune va rimesso nelle mani dei tanti e gestito da pochi per conto di tanti e nell’interesse di tanti. Questa idea, che è l’idea di sinistra, dopo 200 anni di rivoluzioni era riuscita ad arrivare al suo compimento storico maggiore. A quei tempi l’America era uno dei paesi più di sinistra, forse, del mondo occidentale. Poi l’Europa, con gli stati sociali e il welfare. Il trionfo del socialismo, anche nel terzo mondo: non c’era una ventata di comunismo, Nixon e Kissinger sapevano benissimo che c’era una ventata di socialismo democratico. Anche nel terzo mondo questa idea di sinistra si stava affermando in maniera strepitosa.
All’inizio degli anni ’70, questa idea di sinistra stava quasi per dichiarare di aver conquistato la storia. Questo andava fermato. Le élite che per tremila anni avevano dominato la storia e che per duecento anni avevano subito perdite sempre maggiori, fino ad arrivare a questo culmine negli anni ’70, decisero in quel momento di riprendersi il potere. E lo decisero in una data precisa. Siamo nell’agosto del 1971, quando la Camera di Commercio degli Stati Uniti d’America decide che è il momento di riportare in auge il potere delle élite, le destre economiche internazionali, e distruggere per sempre la sinistra – reduce da 200 anni di vittorie. Danno il compito a un avvocato, si chiama Lewis Powell, gli dicono di scrivere un memorandum: un documento di 23 pagine che questo avvocato, un legale esperto di corporazioni, scrive con un linguaggio di una semplicità eccezionale. E pone, in questo modo, la prima grande arma della risposta delle destre economiche: la semplicità, la comunicazione semplice.
Quest’uomo, in 23 pagine, con delle frasi che potrebbero esser scritte da un liceale, ha cambiato il corso della storia dell’umanità, nientemeno. E purtroppo le sinistre – partiti e movimenti – non sono mai state capaci di capire questa cosa. Quello che conquista è la forza delle idee e la loro semplicità. Noi, purtroppo, a sinistra, non siamo mai stati in grado di essere a questo livello. Lewis Powell scrive questo memorandum e comincia con una diagnosi. Alla lettera: «Noi delle destre economiche non ci troviamo di fronte ad attacchi sporadici. Piuttosto, l’attacco al sistema delle corporations è sistematico e condiviso. C’è una guerra ideologica contro il sistema delle imprese e i valori della società occidentale». Lewis Powell fa una chiamata alle armi, altrettanto semplice: «E’ arrivata l’ora, per il business americano e internazionale, di marciare contro coloro che lo vogliono distruggere». E chi era il nemico? Lo definisce con altrettanta semplicità: «Certamente la sinistra estrema, che è meglio finanziata e ben accetta di quanto non lo sia mai stata prima nella storia. Ma le voci più preoccupanti – continua l’avvocato – provengono da elementi perfettamente rispettabili, come le università, i media, gli intellettuali, gli artisti e anche alcuni politici. Gli studenti in particolare, perché quasi la metà degli studenti è a favore della socializzazione delle industrie americane fondamentali».
Lewis Powell ricorda al potere di allora che, dopo 200 anni di rivoluzioni, si trovava in un momento di difficoltà enorme, e dice: «Pochi elementi, nella società americana di oggi, hanno così poca influenza sul governo come il business, le corporazioni e gli azionisti. Non è esagerato affermare che siamo i dimenticati». Ora, questa parole sono state scritte nel 1971; oggi, sentire che qualcuno allora pensava che gli azionisti, le corporations e il business erano i dimenticati dalla società fa impressione, fa quasi ridere – siamo talmente abituati al loro strapotere. Questo vi dà l’idea di che cosa queste parole sono riuscite a cambiare in soli 38 anni. Incredibile, il cambiamento che hanno portato. Il contrattacco dettato da Lewis Powell è questo: «Dobbiamo organizzarci, pianificare nel lungo termine, essere disciplinati per un periodo illimitato, essere finanziati con uno sforzo unificato».
Sono 10-15 parole. Descrivono un fenomeno che ha di nuovo cambiato la storia economica e politica del nostro tempo: la nascita delle lobby. Nascono così le lobby che oggi noi conosciamo. Molte persone, quando si parlano di lobby, pensano ad entità astratte – non si capisce mai chi siano, queste lobby. Ci sono i nomi e i cognomi, potentissimi. Per esempio: il Transatlantic Business Dialogue, l’Investment Network, il Financial Services Group, il Gruppo Lothys. Per non parlare poi delle lobby ebraiche in America, della questione mediorientale e la “guerra al terrorismo”. A Bruxelles, oggi, sono registrati qualcosa come 15-20.000 lobbysti, che spendono ogni anno un miliardo di euro, solamente per fare lavoro di lobbying; 15-20.000 persone che rappresentano altrettanti interessi corporativi. Immaginate l’esercito – finanziatissimo, come disse Lewis Powell – che fa questo lavoro, con un miliardo di euro all’anno. Quindi, queste parole hanno dato origine a questo fenomeno, che condiziona la vita di tutti i governi di tutti i paesi occidentali: tutte le scelte economiche, tutte le scelte amministrative. Le lobby sono sempre le prime che vengono ascoltate. Ogni anno, il Transatlantic Business Dialogue dà alla Commissione Europea, il super-governo europeo, una lista di desiderata, e deve riceve indietro dalla Commissione Europa – fa ridere, a dirlo – una pagellina dove la Commissione Europea dice: su questo abbiamo fatto così, su quello abbiamo fatto cosà.
ra le prescrizioni di Lewis Powell, ce n’è una che è scioccante – perché racconta come questi uomini sono riusciti, sfruttando quelle che erano le nostre forze, a ribaltare il mondo. Scrive: «Il business deve imparare le lezioni messe in pratica dal mondo dei lavoratori. Cioè: che il potere politico è indispensabile, che dev’essere coltivato con assiduità e usato in modo aggressivo se necessario, senza imbarazzo». Questi uomini, che allora si ritenevano in minoranza, fotocopiano quello che era il potere delle sinistre – che le sinistre hanno perduto – e con questo potere le distruggono. La “rivoluzione”, cioè la morte dell’idea di sinistra che Lewis Powell stava prescrivendo, gli fa pensare che il potere decisionale passerà molto presto dalle mani dei cittadini che partecipano a quelle dei colletti bianchi, delle élite. Il compito è di riportare al potere le élite, e allora Lewis Powell prende di mira le università, e dice: è importantissimo che le infiltriamo, ovunque.
E attenzione a cosa scrive: «In particolare, le scienze politiche: creare un esercito di docenti che credono fermamente nel sistema delle imprese. I nostri docenti dovranno valutare i libri di testo, soprattutto quelli di economia, scienze politiche e sociologia. Dobbiamo avere un rapporto di grandissimo privilegio con le facoltà di economia», scrive Lewis Powell. Ora, sapete che da queste prescrizioni – è successo, è accaduto – le facoltà sono state infiltrate da questi personaggi. Quando lui dice: «Creare un esercito che creda fermamente nel sistema delle imprese»; lo hanno fatto, lo hanno creato. E adesso non c’è più una facoltà di economia al mondo – delle università rispettabili, ma neanche di quelle non rispettabili – che insegni qualcosa di diverso dal dogma del libero mercato neoliberale, che questi personaggi hanno portato dentro l’insegnamento. E così anche in scienze politiche: si fa molta fatica a trovare qualcuno che abbia una voce di dissenso – nelle facoltà di economia non c’è più nessuno.
Sui media, Lewis Powell fa la stessa prescrizione: vanno infiltrati, vanno proposti i nostri temi e i nostri contenuti. E poi dice una cosa interessantissima: «Dobbiamo colonizzare le edicole». Nelle edicole, dice Lewis Powell, non si trovano pubblicazioni che promuovono i valori del nostro sistema; non ci sono, dobbiamo invadere le edicole con pubblicazioni di questo tipo. E’ successo o no? Oggi le edicole sono invase da pubblicazioni che promuovono il sistema dei commerci, la famosa “esistenza commerciale”, il sistema della cultura delle visibilità massmediatica che questi personaggi volevano affermare: lo hanno fatto. Un’altra cosa che prescrive Powell: chi vuole cambiare la storia, chi vuole fermare questi 200 anni di storia straordinaria e ribaltare completamente i destini dell’umanità, devono essere persone estremamente capaci, estremamente preparate, estremamente ben finanziate. Cioè: il meglio del meglio. «Pagate allo stesso livello dei più noti businessman e professori universitari. Dovete essere competenti: la nostra presenza nei media, nei convegni, nell’editoria, nella pubblicità, nelle aule dei tribunali e nelle commissioni legislative dovrà essere superbamente precisa e di eccezionale livello».
Sono 38 anni che i migliori cervelli selezionati dall’università, colonizzati in questo modo, con le migliori capacità, lavorano 24 ore su 24, sette giorni su sette, per ribaltare la storia, per completare l’opera di ribaltamento della storia, per riportare il potere là dove il vero potere vuole essere – il vero potere, quello che veramente decide delle nostre ore di lavoro, dei nostri stipendi, dei tassi dei nostri mutui. Sto parlando dei nostri ambulatori, dei servizi alla cittadinanza che riusciremo a dare agli anziani e ai malati. Quando i gruppi alternativi credono di poter cambiare queste macchine (enormi), sventolando bandierine e facendo manifestazioni in piazza, cosa credono di fare? Questo è un esercito di persone competenti, con presenze nei media, nei convegni, nell’editoria, nella pubblicità, nelle aule dei tribunali, nelle commissioni legislative, nelle università. Hanno infiltrato tutto, con mezzi enormi.
Il lavoro di Lewis Powell è arrivato a questo punto – siamo nel 1971 – viene accolto dalla Camera di Commercio americana e viene passato alla Camera di Commercio internazionale. Le cose che lui ha detto si sono tutte drammaticamente verificate. Ma c’era ancora un problema da risolvere. E cioè: questi erano i precetti per la riscossa del vero potere, ma bisognava comunque azzerare, del tutto, la democrazia. Bisognava uccidere la democrazia. Ma uccidere che cosa, della democrazia? Il contenuto, mantenendo in vita l’involucro. Perché il potere capì – allo scadere degli anni ’60, inizio anni ’70 – che coi colpi di Stato non si riusciva a ottenere risultati apprezzabili: i colpi di Stato erano difficili da gestire, i media ne riportavano le efferatezze, c’era imbarazzo nell’opinione pubblica. Il potere capì che la democrazia – l’involucro della democrazia – era il contenitore migliore per i loro affari. Il contenuto della democrazia, cioè la democrazia partecipativa – quella dei cittadini che partecipano, che di danno da fare – quella doveva morire, assolutamente.
E allora bisognava dare il compito ad altre persone di stilare un altro rapporto, con altre parole molto semplici, per completare l’opera. Questo comincia nel 1975. Chi fa questo? E’ un altro organo ben identificabile: si chiama Commissione Trilaterale. Non è un gruppo di complottisti oscuri. E’, anzi, un volto molto pubblico di privati cittadini molto potenti, di tre blocchi mondiali: America, Europa, Giappone. La Commissione Trilaterale nasce nel 1973, riunisce personaggi molto noti del passato e del presente – Henry Kissinger, Jimmy Carter, David Rockefeller, Zbigniew Brzezinsky, Gianni Agnelli, Arrigo Levi, Carlo Sacchi, Edmund de Rothschild, George Bush padre, Dick Cheney, Bill Clinton, Alan Greenspan, Peter Sutherland, Alonso Cortina, Takeshi Watanabe, Ferdinando Salleo, e tanti altri. Si riunisce ogni anno, e nel 1975 la Commissione Trilaterale dà il compito a tre uomini di completare l’opera di Lewis Powell, cioè uccidere la democrazia dei cittadini che partecipano. Saranno Samuel P. Huntington, Michel Crozier e Joji Watanuki.
Proseguimento :
https://www.libreidee.org/2012/12/uccidere-la-democrazia-piano-perfetto-nato-40-anni-fa/
4. La denuncia della Gabanelli che fa tremare “mezzo mondo”
La Gabanelli è una famosa giornalista della RAI, che con il suo programma inchiesta REPORT che va in onda su RAI 3, ha spesso creato imbarazzo nelle autorità politiche. Ma come tutti i giornalisti non supera quella famosa linea rossa dell’informazione, che però in questo caso sembra aver varcato anche se in modo soft.
Pensate che stanno censurando questo video in tutto il mondo, negli archivi on line Rai la puntata è stata letteralmente eliminata, e dovremmo pagare il canone per questi servi criminali!!
La denuncia della Gabanelli che fa tremare “mezzo mondo”.Ecco chi ci comanda veramente.Il video della trasmissione “Report” da non perdere e condividere.
“Quando la politica non funziona diventa tecnica ( o meglio tecnocrazia, vedi i governi tecnici susseguitisi in italia dopo la caduta pilotata di Berlusconi, Monti in primis ), con queste parole la Gabanelli esordisce all’ inizio di questo video, che svela ciò che molti non sanno e che altri non vogliono che si sappia…..
Riferimento e proseguimento:
https://laveritadininconaco.altervista.org/la-conduttrice-report-milena-gabanelli-denuncia-comanda-veramente-la-rai-elimina-video-della-trasmissione/
Il link per il video:
https://ilgiornaledellasera.blogspot.com/2016/03/la-denuncia-della-gabanelli-fa-tremare.html
Breve commento che feci allora.
Ovviamente dell’esistenza di società paramassoniche di matrice anglosassone in salsa Sion che fanno il bello e il cattivo tempo nelle società occidentali ( le tre più famose: Bilderberg Group, Trilateral Commission, Foreign Council ) è una cosa risaputa per chi sa l’abc della controinformazione, quello che io personalmente invece non sapevo è che Report della Gabanelli ci aveva fatto un’inchiesta e la Rai l’ha censurata di brutto, un giornalista con un minimo di schiena dritta si sarebbe dovuto dimettere subito e invece la Gabanelli no, chissà come mai…………
PS commento finale nel prossimo post
5. Commento Finale
Il pesce puzza sempre dalla testa!! E quindi , visto e considerato che Mattarella è in teoria Pesidente della Repubblica e quindi presiede il Consiglio superiore della magistratura (Csm), cioè l’organo di autogoverno dei magistrati, inoltre in teoria ha il comando delle Forze armate e presiede il Consiglio supremo di difesa, ( vedasi: https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2021/11/29/quirinale-i-poteri-del-presidente-della-repubblica_6cbcf841-aafb-4cc9-9f54-2c15f5b55f13.html ) , poi invece è sostanzialmente e solamente un burattino telecomandato anche dalla Trilateral Commission, la quale è stata assoluta protagonista della fase esecutiva del piano per uccidere la democrazia ormai nato più di 50 anni fa, visto e considerato che la Rockfeller Foundation è legata intimamente alla Trilateral Commission e ha addirittura elaborato i distopici lockdowns per questa fake pandemia, visto e considerato anche che le società paramassoniche di matrice anglosassone in salsa Sion che fanno il bello e il cattivo tempo nelle società occidentali ( le tre più famose: Bilderberg Group, Trilateral Commission, Foreign Council ) sono anche appendici della NATO a comando americano e visto anche che su queste terapie geniche sperimentali spacciate per vaccini vige ancora il segreto militare ( vedasi i miei tre post al seguente articolo: https://www.ingannati.it/2023/09/27/mccullough-i-4-ambiti-di-effetti-collaterali-del-vaccino/, soprattutto il mio primo post: Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha controllato i vaccini COVID fin
dall’inizio nell’ambito di un programma di sicurezza nazionale. Hanno mentito per
tutto il tempo. Mai stati “sicuri ed efficaci” ) e allora ecco spiegati i comportamenti altamente disonorevoli e criminali di gentaglia come Mattarella & Company che stanno ai vertici della colonia Italia ( un paese, privo del tutto di sovranità miitare, di sovranità monetaria e ormai anche di sovranità sanitaria, è sostanzialmente una colonia ) , e chi vuole fare carriera all’interno dell’apparato pubblico della clonia Italia si deve subito adeguare alle loro vergognose menzogne, come ha prontamente fatto la magistrata che hai messo giustamente alla berlina ma che se ne fotte perché a gentaglia del genere gli interessa fare carriera a qualsiasi prezzo e infatti regge il moccolo a gentaglia ancora peggiore come Mattarella & Company che stanno ai vertici della colonia Italia, insomma, simile attrae simile sia in meglio che in peggio, that’s it!
PS nel prossimo post qualche altra cosina sul segreto militare riguardante queste terapie geniche sperimentali spacciate per vaccini
“Vaccini” e Segreto Militare. Prima parte
1.“Vaccini Covid coperti da segreto militare. Così il giudice reintegra il sanitario”, di M.L. Asta per Infermieristicamente , 14 luglio 2023
“Al prevalere numerico delle infezioni e decessi proprio tra i soggetti vaccinati con tre dosi e dal fatto che i vaccini hanno già causato migliaia di decessi ed eventi avversi gravi (…) trattamenti iniettivi sperimentali talmente invasivi da insinuarsi nel nostro DNA, alterandolo in modo che potrebbe essere irreversibile, con effetti ad oggi non prevedibile. Un consenso informato non è ipotizzabile allorquando componenti dei sieri e il meccanismo del loro funzionamento, è come in questo caso, coperto non solo da segreto industriale, ma anche incomprensibilmente militare”. E’ quanto afferma il giudice Susanna Zanda, nell’ordinanza del 6 luglio, che reintegra la psicologa, sospesa per non essersi sottoposta alla vaccinazione obbligatoria contro il Covid.
Ed ancora secondo il giudice – i vaccini non hanno impedito la circolazione del virus e quindi l’obbligo ed il rischio di effetti avversi, non giustifica sul piano della tutela della salute collettiva e viola gli articoli 32, 4 e 36 della Costituzione, nonché la decisione del Consiglio d’Europa, la 2361/2021 che esclude “discriminazioni” fondate sullo stato vaccinale.
Proseguimento:
https://www.infermieristicamente.it/articolo/15842/vaccini-covid-coperti-da-segreto-militare-cosi-il-giudice-reintegra-il-sanitario-#comments
2.Covid. Giudice reintegra psicologa no vax sospesa: “Deve tornare a lavorare”. La sentenza del Tribunale di Firenze, Quotidiano Sanità, 13 lugli0 2022
Con un decreto d’urgenza la giudice ha sospeso temporaneamente il provvedimento dell’Ordine degli Psicologi della Toscana che vietava ad una dottoressa di Pistoia di esercitare la sua professione di psicologa perché non vaccinata. La psicologa potrà esercitare “in qualunque modalità (sia in presenza che da remoto) alla stessa stregua dei colleghi vaccinati”. Nelle motivazioni del giudice molte critiche ai vaccini e alla loro efficacia e sicurezza.
Il giudice della seconda sezione del Tribunale civile di Firenze, Susanna Zanda, con un decreto d’urgenza, firmato il 6 luglio scorso, ha sospeso temporaneamente il provvedimento dell’Ordine degli Psicologi della Toscana che vietava ad una dottoressa di Pistoia di esercitare la sua professione di psicologa perché non vaccinata. La psicologa, sospesa dal lavoro perché non aveva aderito alla campagna vaccinale contro il Covid, nel frattempo è stata reintegrata dal giudice nel suo posto di lavoro e potrà esercitare “in qualunque modalità (sia in presenza che da remoto) alla stessa stregua dei colleghi vaccinati”.
L’udienza di merito per discutere la revoca, la conferma o la modifica del provvedimento in contraddittorio è stata fissata dal giudice Zanda per il 15 settembre. Difesa dall’avvocato Raul Benassi di Piombino (Livorno), la psicologa ha fatto ricorso cautelare urgente in Tribunale per chiedere la sospensione del provvedimento assunto dal Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Toscana il 19 ottobre 1921 “per mancato assolvimento dell’obbligo vaccinale”.
Il giudice ha accolto molte delle osservazioni presenti nel ricorso. “La sospensione dell’esercizio della professione rischia di compromettere beni primari dell’individuo quale il diritto al proprio sostentamento e il diritto al lavoro di cui all’art. 4 inteso come espressione della libertà della persona e della sua dignità, garantita appunto dalla libertà dal bisogno”. Il giudice, pertanto, riconosce che “da molti mesi” la psicologa “non può più esercitare la professione e sostentarsi col proprio lavoro, unica fonte di sostentamento”. Nel provvedimento d’urgenza il giudice Zanda accoglie, poi, una serie di osservazioni proprie dei no vax secondo cui la vaccinazione non coprirerebbe totalmente dal Covid.
La legge sull’obbligo vaccinale si propone di “impedire la malattia e assicurare condizioni di sicurezza in ambito sanitario” ma il giudice rileva che “questo scopo è irraggiungibile perché sono gli stessi report di Aifa ad affermarlo”. E poi si fa riferimento ad un “fenomeno opposto a quello che si voleva raggiungere con la vaccinazione, ovvero un dilagare del contagio con la formazione di molteplici varianti virali e il prevalere numerico delle infezioni e decessi proprio tra i soggetti vaccinati con tre dosi”.
Nel contestare l’obbligo vaccinale, il provvedimento del giudice cita l’articolo 32 Costituzione: “Dopo l’esperienza del nazi-fascismo non consente di sacrificare il singolo individuo per un interesse collettivo vero o supposto e tantomeno consente di sottoporlo a sperimentazioni mediche invasive della persona, senza il suo consenso libero e informato”. Ma per il giudice “un consenso informato non è ipotizzabile allorquando i componenti dei sieri e il meccanismo del loro funzionamento è, come in questo caso, coperto non solo da segreto industriale ma anche, incomprensibilmente, da segreto militare'”.
Proseguimento:
https://www.quotidianosanita.it/cronache/articolo.php?articolo_id=106285
“Vaccini” e Segreto Militare. Seconda parte
3. https://www.byoblu.com/2022/05/06/lema-non-pubblica-i-dati-sui-vaccini-da-gennaio-2021-sono-coperti-dal-segreto-militare/
4. Vaccini anti-Covid, Daniele Giovanardi: “Continuiamo a inoculare sostanze su cui vige il segreto militare”, La Gazzetta dell’Emilia
Giovedì, 13 Luglio 2023
Di Giulia Bertotto, Roma. Il dottor Daniele Giovanardi è nato a Modena nel 1950. Medico, è stato Vice Presidente e Segretario dell’Ordine dei Medici, Presidente della Croce Rossa di Modena e fondatore della Confraternita della Misericordia. Membro della Commissione Nazionale per l’emergenza – urgenza, Responsabile Nazionale del Sindacato SNAMI, e Consigliere Nazionale della SIMEU (Società italiana di medicina emergenza-urgenza).
La sua carriera professionale si è realizzata al Pronto Soccorso del Policlinico di Modena, da medico frequentatore a Direttore.
Carabiniere, atleta olimpionico, pittore, si occupa tuttora di volontariato.
Lo abbiamo intervistato per chiedergli cosa pensa della gestione pandemica, degli effetti del vaccino anti-Covid e del suo impegno politico con Democrazia Sovrana Popolare.
In un’intervista pubblicata su La Verità il 10 luglio dal titolo “La gestione Covid è stata un crimine contro l’umanità” lei afferma che: “prima si è fatto il contrario di quanto prescriveva il piano pandemico (che non era stato aggiornato NdR) e ora non si indaga sulle morti improvvise”.
Al di là degli errori e degli orrori commessi in nome della scienza dal 2019 ad oggi, è la prima volta che nella storia umana le persone vengono lasciate morire da sole, senza conforto dei familiari né della figura del sacerdote. Questo è stato il crimine contro l’umanità: abbandonare i moribondi è qualcosa che nella pietas umana non era mai accaduto. La morte è un momento topico della vita, infatti è scandito come ogni tappa fondamentale da un rito: come accade per il battesimo, il matrimonio e l’estrema unzione.
Lo svilimento del sacro e l’alienazione del Trascendente è un tratto che caratterizza la nostra epoca.
Il problema è che lo ha avallato anche la Chiesa cattolica; ha scambiato l’acqua santa con il disinfettante.
Per quanto riguarda il piano pandemico le dirò che non c’era un bel niente da aggiornare. Negli ospedali si deve sempre essere preparati: ogni sei mesi occorre verificare la disponibilità di mascherine, collaudare la vestizione dei medici e degli infermieri, controllare se ci sono dispositivi di protezione per il corpo e se una serie di apparecchiature funzionano. Come nel settore militare si svolgono le esercitazioni, in quello sanitario ci si tiene pronti ad un’aggressione patogena.
Invece molti ospedali non erano pronti e per di più sono stati letteralmente invasi da cittadini -contagiati o meno- presi dal panico.
I malati andavano visitati nelle loro case per tenere fuori il virus dagli ospedali e laddove le persone di presentassero in pronto soccorso dovevano essere visitate in un’area esterna apposita, per la stessa ragione. Dal Carbonchio alla Sars non si deve inquinare la struttura sanitaria: lo sanno anche gli studenti di medicina del primo anno. E’ stato fatto esattamente il contrario.
A marzo mi sono fatto da solo mascherine con stoffa e carta da forno, pensi lei come eravamo ridotti. Questo è dovere del medico, ingegnarsi per seguire i propri pazienti.
Invece hanno abbandonato i pazienti proibendo ai medici di andare a visitarli. L’ignoranza sulla vera causa della insufficienza respiratoria ha tratto in inganno i rianimatori che hanno applicato una terapia sbagliata.
Qualcuno potrebbe obiettare che le cause dei decessi non erano conosciute.
Certo che non erano conosciute, le autopsie erano fortemente sconsigliate! Se si fossero fatte fin da subito si sarebbe capito da cosa era causato il decesso (trombosi vascolare) e così si sarebbero risparmiate tante vite.
Il lockdown poi era la ricetta per far ammalare le persone più che per tutelarle: senza vitamina D, aria aperta, lontane dagli amici, separate dagli affetti, anche il sistema immunitario risentiva della paura e della coercizione…
Sì, sembrava che si cercasse una ricetta per far ammalare le persone invece che per tutelarle.
Lei ha affermato che dobbiamo chiamare i composti mRNA “farmaci” e non vaccini. Intanto la scienza ci promette nuovi preparati anti cancro e anti malattie virali sempre sulla base di questa tecnologia genetica. Che ne pensa?
Innanzitutto spieghiamo che si definisce vaccino un batterio o virus morto o molto attenuato che si inietta nell’organismo per spingere quest’ultimo ad attivare anticorpi (cosicché siano pronti in caso in cui entri in contatto con il patogeno non indebolito) senza mettere in pericolo la salute della persona. Con questi sieri hanno iniettato un farmaco contenente RNA che da ordine alle cellule della persona di fabbricare una proteina detta Spike, uguale a quella del virus di Wuhan, e di per sé tossica. Per 4 mesi si è notata una minor aggressività della malattia, ma quando il virus è mutato si è persa anche l’efficacia vaccinale.
Il “vaccino universale” anti cancro per ora è solo un’ipotesi di lavoro, come spiega infatti la letteratura scientifica. Forse, andando ad incidere sul DNA umano ci sarà la possibilità di contrastare l’insorgenza di tumori. Il grosso problema è che il cancro è una patologia multifattoriale: si va dalla causa psicosomatica, a quella infettiva, genetica, alimentare, ambientale. Allo stato attuale è quasi impossibile pensare di fermare i tumori con un vaccino. Infatti finora tutti i tentativi di bloccare le neoplasie tramite vaccino sono falliti.
Però la proteina spike è dannosa di per sé, al di la dell’averla iniettata quando ormai il virus era già mutato. E’ corretto?
Le migliaia di effetti avversi che si verificano sono legati alla presenza di questa proteina.
Proseguimento:
https://www.gazzettadellemilia.it/salute-e-benessere/item/42292-vaccini-anti-covid,-daniele-giovanardi-%E2%80%9Ccontinuiamo-a-inoculare-sostanze-su-cui-vige-il-segreto-militare%E2%80%9D
Off Topic ma collegati .
1. Dottor Giuseppe Barone: “Eseguo autopsie sui deceduti per vaccini anticovid, basta negare i danni”, La Gazzetta dell’Emilia, 3 novembre 2023
Intervista al dottor Giuseppe Barone, medico nucleare e consulente tecnico del Tribunale di Bologna
Di Giulia Bertotto Roma, 2 novembre 2023 (Quotidianoweb.it) – Quotidianoweb ha avuto l’importante occasione di intervistare il Dottor Giuseppe Barone, specialista in medicina nucleare, consulente tecnico del Tribunale di Bologna, capitano medico della Croce Rossa Militare, nonché vicepresidente dell’associazione Edward Jenner, chiamata così in onore dell’ideatore del primo vaccino, medico omeopata che si rifaceva al noto paradigma secondo il quale “il simile cura il simile”.
Dottor Barone, ancora si discute se vi siano o meno danni da vaccino anticovid. Eppure è ora che la Scienza e la Legge si prendano la responsabilità di quanto accaduto e sta accadendo nel nostro paese.
Purtroppo i danni da vaccino anticovid ci sono, questo è un dato di fatto che ci dicono anche i dati Istat sulle reazioni avverse gravi comprese le morti improvvise inaspettate in seguito alla campagna vaccinale. Il cittadino che ha subito questo tipo di danno, oltre alla patologia, all’offesa, all’umiliazione psicologica e il timore di non essere creduto deve anche affrontare spese legali molto importanti per ottenere un indennizzo. Tante volte dopo aver perso il lavoro proprio a causa di patologie come leucemie, patologie neurologiche come quelle delle piccole fibre, emorragie cerebrali, miocarditi e pericarditi.
Le cosiddette “morti improvvise”.
Morti improvvise e inaspettate aggiungo io, poiché un conto è se muore una persona di ottant’anni con due o tre patologie a carico, è una morte improvvisa ma non inaspettata. Se muore un ragazzo che è sempre stato sano dai 16 ai 40 è una morte improvvisa e anche inaspettata.
Come si valuta un decesso improvviso e inaspettato, eventualmente da imputare a vaccino anticovid?
Innanzitutto occorre che la famiglia nomini un medico legale di parte che assista all’esame autoptico sul deceduto e che faccia in modo in sede di autopsia che la salma del paziente deve essere dissezionata dall’encefalo ai reni se vogliamo scoprire davvero la causa di morte. L’iter di solito prevede la sola dissezione della parte anatomica dove si presume risieda la causa di morte.
Ci rendiamo conto della delicatezza del tema e non vogliamo essere morbosi, ma dobbiamo parlarne. Facciamo un esempio.
Se una persona è morta di infarto non possiamo andare a visionare solo il cuore o l’apparato cardiaco ma dobbiamo cercare la causa in tutto il corpo, perché potrebbe non essere nel cuore. Inoltre spesso non si vede nulla a livello macroscopico, dunque occorre prelevare i tessuti e organi ed esaminarli al microscopio per rilevare la causa di morte. Per le famiglie spesso è difficile accettare di fare questi esami, purtroppo necessari per rilevare la causa del decesso, e inoltre talvolta è indispensabile riesumare il corpo ed eseguire una seconda autopsia e non far cremare il familiare scomparso.
Quanto può costare un percorso legale per valutare se un decesso improvviso e inaspettato è stato causato dal profarmaco anticovid?
Anche due o tre mila euro solo la relazione del medico legale, questi sono i prezzi di mercato, con noi le spese si riducono a 300 euro più Iva. La nostra associazione offre la possibilità di affrontare questo iter legale caricandoci anche le spese di coloro che non riescono neppure ad affrontare le spese minime.
Ravvisa ostacoli ideologici nel suo lavoro?
Può succedere, ma di solito mi trovo a lavorare con controparti molto corrette, preparate, lucide e disposte al confronto. Occorre anche smontare il mito negativo per cui i medici sono tutti ostili a questa possibilità di ricerca della verità. La prova dell’onere subito è però a carico del danneggiato, per questo è davvero importante che ci sia un medico di parte ingaggiato dalla famiglia.
Insomma l’obitorio è un po’ come un tribunale, ci sono parti e controparti davanti al corpo che cercano prove e controprove delle posizioni in causa.
Ciascuno fa il proprio lavoro e la propria parte: il medico designato dalla Magistratura così come quello scelto dalla famiglia del deceduto.
Quante autopsie ha svolto incaricato dalle famiglie di presunti cittadini deceduti a causa della terapia genica anticovid?
Ne ho svolte dieci come medico di parte della famiglia, ma gli esiti legali sono ancora in corso.
Quali sono le cause di morte legate alle inoculazioni anticovid?
I danni da vaccino non sono solo diretti, ma anche indiretti.
Vi sono tre famiglie di cause: la slatentizzazione di una patologia silente (spesso a causa di un danno al sistema immunitario), l’acutizzarsi e l’aggravarsi di una patologia precedente (causa indiretta), l’emergere di una patologia del tutto nuova (causa diretta), tutte e tre causate dal profarmaco anticovid. Purtroppo è molto difficile prevedere queste fattispecie perché il profarmaco anticovid potrebbe danneggiare il patrimonio genetico dell’individuo e non ci sono esami per prevedere in che modo il DNA svilupperà eventuali modifiche.
Parliamo dei prodotti a MRNA, per il vaccino russo Sputnik abbiamo le stesse reazioni?
Non mi risultano esserci notizie in letteratura di danni da vaccino Sputnik, che infatti è un vaccino tradizionale e non a mRNA. Nella Repubblica di San Marino è stato utilizzato questo tipo di vaccino e non risultano danni e decessi.
Come in un grande lettino la società è stata sezionata e divisa tra si vax e no vax e l’opinione pubblica è sempre più polarizzata tra queste due fazioni, e così sempre più debole rispetto ai poteri che ci governano.
Qui non si tratta di fare il tifo tra sì vax o no vax, ma di avere un atteggiamento scientifico e non scientista, aperto e non dogmatico, essere super partes per evitare, se vi sono stati errori, di ripeterli. E purtroppo in quella che è stata chiamata una campagna vaccinale, mentre invece si è trattata dell’inoculazione di una terapia genica gli errori ci sono stati.
Il vaccino antipoliomielite Sabin non ci sarebbe mai stato se non si fosse stato messo in discussione il vaccino di Salk, che purtroppo ha fatto 50 mila vittime. La scienza non deve avere paura dei propri errori ma deve temere di ripeterli senza volerli vedere.
Riferimento:
https://gazzettadellemilia.it/salute-e-benessere/item/43595-dottor-barone-%E2%80%9Ceseguo-autopsie-sui-deceduti-per-vaccini-anticovid,-basta-negare-i-danni%E2%80%9D
2. Avvocato Andera Montanari: “Lavoriamo ai risarcimenti per danni da vaccino anticovid”
Intervista all’avvocato Andrea Montanari, il quale ci spiega come funziona questa complessa materia e i suoi iter legali
Di Giulia Bertotto Roma, 30 ottobre 2023 (Quotidianoweb.it) – Intervistiamo oggi l’avvocato Andrea Montanari, presidente dell’associazione Eunomis e coordinatore del Gruppo Giuridico, Responsabile del Dipartimento Affari Legali Società Italiana di Medicina, Membro del Consiglio Direttivo presso SIM Società Italiana di Medicina, Co-fondatore e coordinatore presso Laeta ius network legale.
Si è tenuto di recente a Padova al convegno di Responsabilità Sanitaria (Ente formazione Pentesilea). È stata l’occasione con i colleghi relatori, giuristi e medici legali, per fare il punto delle migliaia di procedimenti legali pendenti per gravi danni alla persona da effetti avversi da vaccino anti Covid-19. In questa sede la sua relazione esponeva il tema “Il danno da effetti avversi da vaccino tra procedimento speciale indennitario e azioni civili ordinarie”.
Avvocato Montanari, danni e risarcimenti da effetti avversi da siero. A che punto siamo con i riconoscimenti nei tribunali italiani? E attraverso quali canali i cittadini si rivolgono a voi?
Premettiamo innanzitutto che la materia è estremamente complessa, dato che con questi profarmaci mRNA si aprono nuovi casi di studio, multifattoriali e inediti per la Medicina e quindi per la Legge.
Le persone danneggiate da vaccino (o presunte tali) arrivano a noi attraverso vari canali, uno è quello dell’associazione di cui sono presidente e coordinatore del gruppo giuridico, oppure dal canale dei medici della Società Italiana di Medicina, o da altre associazioni che sono prive di strutture legali, e ancora da privati cittadini.
Noi abbiamo sede legale a Bologna, ma assistiamo casi in tutta Italia. Il 90% dell’assistenza si svolge via remoto, ma per quanto riguarda i procedimenti indennitari Legge 210/92, tranne per la discussione del caso. Infatti noi diversamente da altri gruppi, mandiamo sempre un medico legale ad assistere il cliente davanti alla commissione medico ospedaliera; lo riteniamo fondamentale perché si determini con certezza il nesso da causalità tra inoculazione e danno alla salute e che venga sostenuto con la produzione di letteratura scientifica.
Quando un cittadino intenta una causa per ottenere un risarcimento per danno da profarmaco anticovid, quelli che chiamiamo vaccini, a quale ente chiede il risarcimento?
Dipende dal cliente. Di solito la persona danneggiata da vaccino anticovid arriva con l’idea di fare causa a tutti, in quanto parte lesa e spesso traumatizzata, poi insieme si fa un lavoro di selezione più consapevole degli obiettivi. A seconda di quanti soggetti si decide di citare in giudizio il rischio di soccombenza e i costi del processo aumentano in maniera esponenziale. Se mi limito a citare in giudizio il marchio Pfizer, per fare un esempio, ci sarà una procedura contro un colosso, mentre se decido di agire contro il Ministero della Sanità o il datore di lavoro del medico inoculatore, (cioè la Asl di riferimento) si intraprende un altro procedimento ancora, più realistico ai fini di un esito positivo.
Intanto le case farmaceutiche come Moderna e Pfizer stanno facendo quella che definisco una “corsa ai ripari”, pubblicando innumerevoli versioni aggiornate dei loro bugiardini nei quali vengono aggiunti effetti collaterali, ormai persino i decessi da miocardite o da altre gravi patologie cardiologiche.
Che percentuali di successo ci sono in queste cause?
In realtà non vi è ancora una casistica, proprio perché i processi sono in corso, non c’è stato ancora il tempo materiale dalla campagna vaccinale ad oggi, per far trascorrere i tre anni dalla somministrazione alla sentenza.
Per la stessa ragione inoltre non vi è ancora una banca dati nazionale o un archivio nazionale.
Qual è solitamente l’iter di queste cause?
I procedimenti indennitari vengono sempre valutati da un organo medico che dipende dal dipartimento di Medicina Legale che fa capo a sua volta alla Asl di riferimento dove è residente il soggetto che ha effettuato la vaccinazione. I casi dunque approdano alla Commissione medico ospedaliera solitamente a Nord, nelle città di Milano, La Spezia e Padova.
Per quanto riguarda invece le cause civili di risarcimento del danno sono iniziate ma nessuna è ancora arrivata a sentenza. In tema di provvedimenti sui procedimenti indennitari al momento abbiamo pubblicati solo due precedenti favorevoli: un caso di Padova e l’altro di La Spezia. Il secondo riguarda un caso condotto da noi insieme al dottor Giuseppe Barone con l’associazione Edward Jenner (costituita da medici legali e psicologi forensi che si occupano della certificazione dei nessi causali, compreso il danno psicologico). Si tratta di un danno di carattere cardiologico, una miocardite. Altri casi per i quali siamo ricorsi in appello davanti al Ministero della Salute sono casi di sclerosi multipla e neuropatie delle piccole fibre.
Come possono i cittadini rivolgersi a lei?
Possono scriverci all’indirizzo e-mail istituzionale della Società Italiana di Medicina, Dipartimento Legale che è affarilegali@societaitalianamedicina.it per ciò che concerne tematiche medico legali. Se invece cercano un’assistenza prettamente legale possono scrivere a jus@eunomis.org ossia l’email del gruppo legale di cento avvocati dell’associazione Eunomis.
Cosa risponde a chi la accusa di “complottismo”?
In realtà devo dirle che nessuno mi accusa o ci addita con questa etichetta. Evidentemente viene recepito che il nostro lavoro è molto serio e documentato, e inoltre nella popolazione sta probabilmente crescendo la consapevolezza che ci sono amici, parenti e concittadini che hanno subito effetti avversi da questi prodotti.
In ogni caso il tema dell’immissione di un farmaco in commercio in Europa e in Italia e del sistema normativo inerente a questo, è di competenza legale e non medica, e quindi quando ho ricevuto qualche flebile contestazione (magari da parte di medici o di politici), ho sempre risposto che io mi confronto sul piano di contenuto e di merito delle norme e non sul piano di queste definizioni ideologiche.
Riferimento:
https://gazzettadellemilia.it/salute-e-benessere/item/43568-avvocato-montanari-%E2%80%9Clavoriamo-ai-risarcimenti-per-danni-da-vaccino-anticovid%E2%80%9D
3. Per altri spunti interessanti per tematiche connesse.
https://gazzettadellemilia.it/salute-e-benessere
Integrazione al punto 1.
Giuseppe Barbaro (cardiologo): “Miocarditi e pericarditi da vaccino Covid già accertate da EMA nel settembre 2022, incremento tumori dopo terza dose. Medicina scienza empirica” – ESCLUSIVA
Giuseppe Barbaro, Responsabile del Servizio di Cardiologia ed Ecocardiografia di un ospedale di Roma, per Il Giornale d’Italia: “Miocarditi e pericarditi condizioni ben definibili sul piano clinico e strumentale. Nei casi di morte improvvisa, al fine di eliminare ogni ragionevole dubbio riguardante la correlazione con il vaccino Covid, sarebbe necessaria la ricerca della proteina spike”
di Ivan Vito per Il Giornale d’Italia, 17 novembre 2023
https://www.ilgiornaleditalia.it/news/salute/549172/giuseppe-barbaro-cardiologo-umberto-primo-miocarditi-pericarditi-vaccino-covid-ema-tumori-esclusiva.html
Recente Esempio Di Come La Giustizia Viene Sabotata.
“Nuova Autopsia Rizzotto: cercando la verità, ma quale?”
da Andrea Caldart, Quotidianoweb.it, Novembre 16, 2023
Oggi non è per niente facile affermare la verità soprattutto quando si cerca giustizia per comprendere le motivazioni di un triste destino, come quello che ha colpito il conducente del bus Alberto Rizzotto, precipitato dal cavalcavia di Mestre.
Il fatto avvenuto il 3 ottobre scorso riguarda l’incidente del bus dove, oltre a Rizzotto, morirono 20 passeggeri e altri 15 rimasero feriti.
I risultati della prima autopsia non riportarono nessuna correlazione con le dosi inoculate al Rizzotto, ma questa tesi non fu convincente, tant’è che la sostituto procuratore dottoressa Laura Cameli ha deciso di andare più a fondo, e ha affidato alla dottoressa Cristina Basso cardiologa dell’Università di Padova, un nuovo sezionamento del cuore dell’autista, per evidenziare cause o concause di carattere cardiopatologico.
La dottoressa Basso è un vero luminare nel campo delle “morti improvvise” cioè quelle che non vengono rilevate con gli esami di routine.
Ci colpisce però il fatto che l’autorevole esperta in un’intervista rilasciata all’emittente Telenuovo, dichiara: “noi studiamo la morte improvvisa da trent’anni non ho visto un aumento dell’incidenza di morti improvvise e non ho visto nessun caso in cui nel vaccinato la causa di morte potesse essere collegata al vaccino; eppure, abbiamo studiato tanti casi di morte improvvisa, quindi, non c’è relazione tra questo e la morte improvvisa”. (link sotto).
Questa affermazione della Basso fa nascere una certa “dose” di dubbio perché potrebbe condurre alla morte della verità, e della possibilità di avere giustizia per le vittime.
Un’altra stranezza di quello che potrebbe far emergere un’incompatibilità, è il fatto che il consulente incaricato della famiglia, il prof. dr. Gaetano Thiene, è stato il “maestro” della consulente della Procura.
Nei dibattimenti nelle aule dei Tribunali si è abituati a vedere i periti delle parti lanciarsi in veri e propri duelli, ma in questo caso sembrerebbe che le armi rimangano nel fodero degli sfidanti.
Abbiamo contattato la dottoressa Cameli che ci ha liquidati velocemente con: “non intendo rilasciare nessuna dichiarazione”, ma anche lo stesso l’Avv.to Francesco Stilo, legale della famiglia non ci ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione rispondendoci con una mail: “Egregio Signore, al momento devo declinare il Suo invito poiché ritengo opportuno evitare, per i miei assistiti, una ulteriore esposizione mediatica e una ipervetrinizzazione del caso”.
Avremmo voluto chiedergli come mai è stato scelto il prof. dr. Thiene come consulente della famiglia che risulta essere l’insegnante della dr.ssa Basso consulente della Procura.
Avremmo voluto fare la stessa domanda alla dottoressa Cameli assieme ad un’altra che è questa, ma i 15 sopravvissuti sono stati ascoltati in relazione a ciò che hanno visto sia accaduto all’interno del Bus prima che precipitasse?
Un diritto di cronaca d’informazione verso l’opinione pubblica per fugare ombre che potrebbero emergere e dove molte famiglie, in questo momento, stanno soffrendo l’ipotesi che potrebbe rimanere nell’oblio la verità.
Tornando sulle affermazioni della dottoressa Basso il nostro giornale da sempre, è in prima linea nella ricerca della verità e nelle numerose interviste pubblicate, abbiamo intercettato più volte il fatto che, in alcuni casi, ci possa essere correlazione tra, vaccino, danneggiati e le morti improvvise.
Ovviamente noi riportiamo e documentiamo fatti di cronaca, ma abbiamo voluto porgere alcune domande al Dr. Giuseppe Barbaro Cardiologo, anche alla luce del suo recentissimo intervento al Senato.
D. Dr. Barbaro, nella revisione della scheda tecnica del farmaco si legge che, le miocarditi sono aumentate da 3 a 5 volte nella fascia sotto i 40 anni; quindi, come mai sulla base dell’evidenza clinica c’è stata la revisione della scheda tecnica del farmaco?
R. La revisione era necessaria sulla base dei crescenti dati di letteratura che documentano un incremento significativo (peraltro sottostimato in farmacovigilanza passiva) delle miocarditi in una fascia di età (<40 anni) dove la mortalità reale da infezione SARS-COV-2 è inferiore all’1%. Le miocarditi sono condizioni acute che impongono una riserva di prognosi per almeno 48-72 ore in ambiente protetto (UTIC) e possono dare esiti a distanza anche fatali (persistenza di cicatrice fibrotica non ischemica elettricamente instabile responsabile di aritmie ventricolari maligne).
D. Dr. Barbaro possiamo dire che l’iscrizione nella scheda tecnica del farmaco relativo all’aumento esponenziale delle miocarditi sia un vero allarme come un rischio reale e definito perché ci possono essere delle condizioni che portano al ricovero in terapia intensiva e anche essere fatali?
R. Assolutamente si. È davvero allarmante il fatto che non si ponga in discussione il rapporto rischio/beneficio in questa fascia d’età e come il rischio di morte venga sottostimato (anche nel tempo) in relazione ad un benefico di una potenziale protezione da malattia grave (non da infezione e contagio) indotta da un virus che, in quell’età, è responsabile di una mortalità inferiore all’1%.
D. Dr. Barbaro quali accertamenti più specifici si possono fare per avere tutte le sicurezze che oltre ogni ragionevole dubbio vi sia la correlazione con il vaccino?
R. Sarebbe necessaria la ricerca della proteina spike (ben identificabile, così come l’mRNA, con esame immunoistochimico e distinguibile dalla spike delle variante naturale), insieme con la ricerca di virus cardiotropi come EBV e CMV (nel contesto della VAIDS valutabile con il pannello MIT), la ricerca di una trombofilia genetica e di anticorpi anti-afa e beta-recettori (responsabili di morte improvvisa su base autoimmune nel contesto della neuropatia delle piccole fibre nervose che colpisce circa il 40% dei soggetti vaccinati).
Come giornale non propendiamo per nessuna ipotesi, ma l’aumento delle miocarditi è scritto nero su bianco come il rischio di morte sull’aggiornamento della scheda tecnica, allora perché non deve essere verificato con indagini più specifiche, altrimenti sembrerebbe che si voglia partire già con il presupposto di omettere la verità.
La verità non può rimanere nell’ombra e come diceva Sant’Agostino: “L’uomo può sfuggire da tutto, ma non dalla sua coscienza”.
Riferimenti:
https://www.quotidianoweb.it/attualita/nuova-autopsia-rizzotto-cercando-la-verita-ma-quale/
Integrazione.
Ex direttore Aifa: Sapevano che infettavano, ma hanno comunque messo il Green pass “sospendendo la democrazia, facendo perdere lavoro e dignità a migliaia di persone”, Sabino Paciolla Blog, 18 novembre 2023
Il dottor Luca Li Bassi, medico chirurgo specializzato in Salute pubblica, è stato direttore generale dell’Aifa tra il 2018 e il 2019, fino a poco prima, cioè, che scoppiasse l’inferno Covid. Il medico ha rilasciato un’intervista bomba (pubblicata da LaVerità), e di vitale importanza, a Marianna Canè di “Fuori dal Coro“. Dice Li Bassi: “Non può essere considerata una motivazione valida la preoccupazione di mandare la gente nel panico e nascondere i dati”. La trasparenza, dunque, sempre al primo posto. Il suo è un chiaro riferimento alle ultime inchieste, proprio della trasmissione di Rete4, che hanno dimostrato come Aifa nascondesse i dati sui vaccini, per paura – come scrivevano i dirigenti nella mail interne – di “uccidere il vaccino”. Ma lancia anche una vera bordata contro il Green pass.
Spiega infatti a proposito Luca Li Bassi: “Se si fosse valutato a inizio campagna vaccinale che servivano più dati per garantire efficacia e sicurezza in un gruppo specifico, come ad esempio quello dei fragili, non si sarebbe mica provocato un disastro. Per me essere trasparenti significa che all’inizio della campagna vaccinale dovevano essere detti apertamente tutti i punti di forza e di debolezza dello studio di Pfizer, per esempio. Dovevano essere spiegati, e non certo nascosti. Non si può esaltare i primi e far finta che non ci siano i secondi. E anche se questo può portare a qualche preoccupazione iniziale, l’aspetto positivo è che nella gente aumenta la fiducia“. Un netto attacco alla gestione dell’Aifa in era Covid. Poi, il passaggio chiave sul Green pass. Perché si arrivò a metterlo?
Altro punto importante, denuncia Luca Li Bassi, è il modo in cui si è arrivati a imporre il Green pass. “Già nell’estate 2021, quindi non molto tempo dopo la partenza della campagna vaccinale, anche se non si conoscevano le cause, era evidente che i vaccinati potevano trasmettere l’infezione”. Ma il governo impose comunque il lasciapassare verde, sospendendo la democrazia, facendo perdere lavoro e dignità a migliaia di persone. “Quello che posso dire è che nella letteratura scientifica c’era già a distanza di pochi mesi dall’inizio della vaccinazione di massa, se non una certezza, un forte sospetto che il vaccino non prevenisse totalmente la diffusione”.
Seguire attentamente lo svolgimento con la farmacovigilanza “in modo da evidenziare tempestivamente degli eventuali segnali di sicurezza”. Altra cosa che in Italia non è stata fatta per mettere tutto a tacere e tutelare gli interessi di Big Pharma. Poi Li Bassi dà la stoccata sulla gestione italiana del Covid e dei vaccini: “Non mi sarei mai aspettato quello che è successo: non si può rinunciare alla trasparenza perché si teme di mandare la gente nel panico. Non si avvia la macchina e poi si chiudono gli occhi e si vaccinano tutti. Non funziona così”. Ma allora perché nascondere i dati? Perché Aifa ha agito così? Risponde Li Bassi: “Quando vi sono aree di conoscenza poco chiare, allora intervengono influenze di vario tipo, come socio-politico-economiche”.
Proseguimento:
https://www.sabinopaciolla.com/ex-direttore-aifa-sapevano-che-infettavano-ma-hanno-comunque-messo-il-green-pass/
Commento di Luigi R.
Il fatto che queste “rivelazioni” emergano non significa affatto che il vento sia cambiato nel nostro paese.
Premetto che sono un lavoratore che ha pagato con il licenziamento la resistenza al totalitarismo sanitario di Draghi e Speranza ben consapevole che nessuno risponderà mai di questo a partire da questi due loschi personaggi incredibilmente ancora stimati da una parte del nostro popolo (ma fossero anche solo due / tre individui – inclusi i loro parenti stretti – già sarebbero troppi).
Semplicemente non c’è una volontà politica di far luce su tutto ciò, e nemmeno è possibile considerando che praticamente l’intera classe politica e non solo, con pochissime eccezioni, dovrebbe mettersi in discussione. E perché poi dovrebbe ora mettersi contro quei poteri al cospetto dei quali piegò la testa a suo tempo assecondando un nefasto ed infame esperimento sociale che aggredì in particolare Canada ed Australia oltre al nostro Paese?
Chi non ha compreso la malizia degli apparati di potere nonché il fatto che le decisioni più importanti che ci riguardano non vengono elaborate nei luoghi di esercizio della “democrazia” non ha capito una beneamata fava, detto fuor dai denti.
Pubblicata sul Giornale d’Italia l’intera intervista.
1. Vaccino Covid, l’ex direttore Aifa Li Bassi: “Hanno messo il green pass anche se sapevano che con il siero non si interrompeva trasmissione”
L’ex direttore dell’Aifa, dottor Luca Li Bassi, evidenzia alcuni degli errori commessi in merito alla gestione pandemica, tra cui la scelta di nascondere i dati negativi del vaccino, ad esempio sul tema degli effetti avversi, per timore di “uccidere il siero”
Proseguimento:
https://www.ilgiornaleditalia.it/news/salute/549462/vaccino-covid-direttore-aifa-li-bassi-green-pass-.html
di Marianna Canè per La Verità, Il GdI, 18 novembre 2023
«La maggiore trasparenza è sempre un beneficio per tutti soprattutto perché porta con sé un bene ineguagliabile, ossia la fiducia che le istituzioni operino sempre e soltanto per l’interesse della gente. Per una agenzia regolatoria sui farmaci, come l’Aifa in Italia, questa fiducia è essenziale e non dovrebbe mai essere compromessa». Entra subito nel tema, il dottor Luca Li Bassi, medico chirurgo specializzato in Salute pubblica e soprattutto ex direttore generale dell’Aifa: tra il 2018 e il 2019 è stato al vertice della nostra Agenzia del farmaco.
2. Questa invece è del 3 aprile 2023
https://www.ilsussidiario.net/news/vaccino-covid-ai-fragili-non-cerano-dati-ex-aifa-cosi-si-e-persa-la-fiducia/2515539/
Da notare il passaggio finale:
“Nella letteratura scientifica c’era già a distanza di pochi mesi dall’inizio della vaccinazione di massa un forte sospetto che il vaccino non prevenisse totalmente la diffusione“, ma quei dati sono stati ignorati, o forse semplicemente omessi alla popolazione.
@Ing Alberto Medici
1. Domanda: un link del sito web del tribunale e/o un articolo di giornale locale riguardanti questa specifica sentenza sono disponibili?
2. Ottimo che hai messo subito ben in evidenza il link “oltre 1.000 (MILLE) articoli” “peer-reviewed“ , diciamo anche che c’è ne sono anche altri di database del genere, ad esempio questo:
https://www.eventiavversinews.it/migliaia-di-pubblicazioni-scientifiche-e-casi-clinici-peer-reviewed-da-consultare/
insomma, zucchero non guasta bevanda!
Quella foto mi arriva direttamente da chi ha avuto il documento in mano. Immagino che andando a cercare si possa trovare ma non credo che aggiunga valore perché è la foto della disposizione di archiviazione del Giudice.
@Ing Alberto Medici
Insomma, mi sembra di aver capito che non c’è nessun trafiletto sui giornali locali e nemmeno nel sito web della locale procura, grazie lo stesso comunque!
Aggiornamenti.
“Tutti dobbiamo fare la nostra parte per la verità”, Antonio Porto segretario nazionale di O.S.A. Polizia. “Ci sono giudici che non guardano dall’altra parte, ma gli dobbiamo dare noi la forza di andare avanti” , Presskit, 21 dicembre 2023
“A me piacerebbe che oggi da qui vi usciate più consapevoli, ma consapevoli che tutti quanti dobbiamo fare la nostra parte. Tutti hanno il diritto e il dovere di denunciare e di inondare le procure di denunce, perché ci sono giudici che non guardano dall’altra parte, ma gli dobbiamo dare noi la forza di andare avanti“, così Antonio Porto segretario nazionale di O.S.A. Polizia invita tutte le persone a chiedere verità, a denunciare le ingiustizie patite e ancora attive in conclusione al convegno Lo Squarcio del Velo.
“Io penso che sia il momento di svegliare l’impegno paga e che di solo diritti si muore. Sant’Agostino diceva, la speranza ha due figli, il primo si chiama sdegno e il secondo si chiama coraggio. E diceva, lo sdegno serve a farci capire ciò che non ci piace. Questo è il messaggio che io vorrei trasmettere di oggi. Non affidiamo sempre agli altri la propria libertà, i diritti, negli anni passati ce li hanno conquistati i nostri nonni, i nostri padri. La lotta per il 68, per il lavoro, per la dignità, oggi quei sindacati che hanno fatto quelle lotte non esistono più. Oggi abbiamo rivediamo stipendi altissimi che cercano la tessera, il numero e che hanno bisogno del… lavoratore, chepaga quella tessera per sventolare i numeri. Allora, io come sindacato i numeri non me li voglio giocare neanche al lotto…
Siamo un gruppo di poliziotti che hanno fatto una scelta, quella di opporsi a un ordine di cosiddettizio e che hanno votato e che voteranno per i loro diritti. Il nostro obiettivo è quello di riportare il sindacato a difendere i lavoratori.
Noi siamo pronti a pagare anche con la vita, perché noi sappiamo che in questo momento siamo Davide contro Golia, ma abbiamo il coraggio di dare e andremo fino in fondo. Vi lascio con il saluto che mi fa sempre questo mio grande amico, camponaro della Polizia, io lo ricordo così. Che il futuro ci sia amico“.
Qui trovate il suo intervento completo al convegno Lo squarcio del Velo: https://www.youtube.com/watch?v=ifH2qqny_m0
Fonte:
https://presskit.it/2023/12/21/tutti-dobbiamo-fare-la-nostra-parte-per-la-verita-antonio-porto-segretario-nazionale-di-o-s-a-polizia-ci-sono-giudici-che-non-guardano-dallaltra-parte-ma-gli-dobbiamo-dare-noi-la-forza-di-anda/