Amanti del quieto vivere e naturalmente avversi al conflitto, alla discussione, allo scontro, riteniamo spesso che la strada più comoda sia quella del basso profilo, del defilarsi, farsi da parte, e, in qualche modo, mandare avanti gli altri, pensando magari che “io in qualche modo speriamo che me la cavo”.
Facendo questo però otteniamo proprio l’effetto contrario: approfittando di questa nostra pigrizia (ricordate il post “Povertà paura e pigrizia”?), il potere adotta la strategia dei piccoli passi, e, un po’ alla volta ci porta a fare tutto quello che vuole.
Ripensavo a questo sentendo il racconto di un amico che mi raccontava dei malanni di un suo amico, e fra me e me pensavo:
“anche tu sei colpevole di questo stato di cose. Quando ti mettevo in guardia sui vaccini, e sulla finta pandemia, e tu non mi credevi, e ti sei adeguato a tutto, alla chiusura in casa (tanto è per due settimane), al distanziamento (poi torneremo ad abbracciarci), e alle mascherine, e ai tamponi, e alla fine ai vaccini (ma solo per i sanitari), e poi i vaccini (ma solo per le forze dell’ordine) e poi ancora i vaccini (ma solo per i fragili, e poi ai vaccini (ma per tutti)… se non fossi stato così vigliacco, e ti fossi ribellato, magari a questa situazione non si sarebbe arrivati”
Ma mi sono tenuto per me questo pensiero. Inutile infierire su chi non ha capito allora, e forse non capirà mai.
Ma una cosa la voglio dire forte e chiara:
Con l’arrogante, con l’ingiusto, col falso, non si deve scendere a trattativa, a compromessi, mai. Proprio perchè bugiardo e traditore, fingerà di accontentarsi di qualcosa (chiusi in casa per due settimane, poi sarà finita) e poi chiederà sempre di più.
A volte siamo sembrati esagerati, intransigenti, incapaci di mediazione. Ma la mediazione si fa con un nostro pari, si fa con un onesto, in buona fede.
Mai col falsario, mai con l’ingannatore, mai con il truffatore. Per lui le promesse, i contratti, la parola data è tutto carta straccia.
Ricordiamocelo per la prossima volta: non si indietreggia di un centimetro.
Domanda: ma quel tuo amico, prima che tu giustamente lo avvertissi dell’inutlità e rischiosità di queste terapie geniche sperimentali, credeva di vivere in una democrazia o no?
Perché se credeva di vivere in una democrazia già era tonto allora e quindi che si è lasciato ingannare è più una conseguenza del suo essere mentalmente tordo piuttosto che della sua vigliaccheria.
Comunque, più tardi ti invio email interessante su relazioni fra ignoranza e/o ingenuità e democrazia, sulla quale poi ci potresti sviluppare un bel post!
La maggioranza è tonta, non ricordi la caverna di Platone?
@Ing Alberto Medici
Un Super Albertone Intelligentone come te si sceglie degli amici tordi?
Posso capire ad esempio che fra i tanti parenti che hai ci sono anche i tordi ma i parenti non si scelgono , gli amici si invece, a meno che questa persona sia solo un conoscente che per quanto buon conoscente non può mai essere un vero amico per vari motivi, nel caso specifico: tu troppo sveglio e lui invece troppo tordo!
Diciamo allora che probablmente nella fretta lo hai definito erroneamente come un amico? Mi sa di si!
Diciamo anche che per amicizia vera e propria intendo una certa comunanza di principi e virtù che arricchisce entrambe le parti, mentre invece le persone che si frequentano solo per interesse e/o per un comune piacere li considero conoscenti mentre Aristotele le considerava fra di loro pure amici, tu dirai : “ma ti credi essere meglio di Aristotele?” , assolutamente no, mai passato per l’anticamera del cervello, so solo che per esperienza personale e professionale ho realizzato ormai da tempo che le “amicizie” coltivate per solo interesse e/o per solo piacere nella migliore delle ipotesi non durano, nella peggiore delle ipotesi deludono, oppure un mix delle due cose, ovviamente parlo solo per esperienza personale ma in genere per quello che ho visto in giro funziona più o meno così, diciamo anche che ai tempi di Aristotele nell’antica Grecia il mondo era molto meno complesso e quindi le personalità degli esseri umani erano davvero meno complicate e meno stressate e quindi le amicizie di diverso tipo venivano vissute in modo più fluido e tranquillo.
Comunque, vista l’occasione, reminder evergreen sui tre tipi di “amicizia” secondo Aristotele:
http://www.lachiavedisophia.com/blog/sfumature-amicizia-uno-sguardo-alletica-nicomachea-aristotele/
Domanda finale di curiosità: ma con questa persona ci giochi ad esempio solo a tennis , è stato/è un tuo collega di lavoro, è un tuo vicino di casa, è un ex compagno del liceo, o che altro?
Ovviamente il termine “amico” è generico, avrei dovuto scrivere conoscente.
Per il resto, le delusioni di quelli che prima erano amici veri, come li intendi tu, non sono mancate, cone ho scritto in “Caro amico ti SCHIVO”
@Ing Alberto Medici
Dispiace che una persona davvero in gamba come te abbia avuto questo recente tipo di delusioni, passerà anche questa, hai ormai la scorza dura!
Personalmente già prima di questa fake pandemia avevo invece solo “amicizie” di interesse e/o di piacere che come dicevo non sono vere amicizie e quindi non ho avuto alcuna delusione a constatare la tordaggine mentale di alcuni di loro, le delusioni sulle amicizie vere e proprie le ho avuto invece diversi anni fa, da allora diciamo che sono stato molto più guardingo e all’erta nel dare fiducia incondizionata alle persone senza mettere in conto i campanellini d’allarme, diciamo che ho capito la lezione anche se in ritardo, meglio tardi che mai, e comunque, meglio solo e con solo conoscenze piuttosto che essere sempre in compagnia di amicizie false che prima poi ti deludono e/o ti fregano, magari averlo saputo fare prima, vabbé, esperienze di vita che servono anche quelle a diventare più maturi e saggi.
Sì, e comunque siamo in buona compagnia (noi che siamo stati delusi da amici, colleghi, parenti). Non mi sento un caso isolato!
@Super Albertone
“La maggior parte dell’umanità è predisposta alla sottomissione. Gente inconsapevole, gestita completamente. Chi ha capito, ha capito, non ha bisogno di consigli. Chi non ha capito, non capirà mai. Io non biasimo queste persone perché loro sono strutturati per vivere e basta. Cosa vuol dire vivere e basta?
Mangiare, bere, respirare, partorire, lavorare, guardare la televisione, mangiare la pizza il sabato sera, andare a vedere la partita. Il loro mondo finisce lì. Non sono in grado di percepire altro. C’è invece un piccolissimo gruppo di esseri umani che sono “difetti di fabbricazione”: sono sfuggiti al controllo qualità della linea di produzione. Sono pochi, sono eretici, sono guerrieri.”, Giovanni Cianti, sportivo, ricercatore e divulgatore indipendente
Riferimento:
https://www.matteogracis.it/una-bella-citazione-di-cianti-erroneamente-attribuita-a-castaneda/
Breve commento
Diciamo anche che i tuoi “difetti di fabbricazione” sono troppo grandi e quindi ti sei trovato costretto a frequentare nel reale molta gente mangiapizza e guardatv, peggio per te che hai questi grandi difetti di fabbricazione che ti hanno fatto cervellone, ma sicuro invece che non sei un vulcaniano adottato da essere umani?
PS aoù, stavo a scherzà! Diciamo invece che c’è pò stà!
@Ing Alberto Medici
“Vivere senza menzogna”, di Aleksandr Solženicyn, (Kislovodsk 1918 – Mosca 2008), scrittore, filosofo, storico e drammaturgo russo.
https://www.ricognizioni.it/vivere-senza-menzogna-aleksandr-solzenicyn/
In particolare il seguente passaggio dell’articolo:
“Quando la violenza irrompe nella pacifica vita degli uomini, il suo volto arde di tracotanza ed essa porta scritto sul suo stendardo e grida: «Io sono la violenza! Via, fate largo o vi schiaccio!». Ma la violenza invecchia presto, dopo pochi anni non è più tanto sicura di sé, e per reggersi, per salvare la faccia, si allea immancabilmente con la menzogna. La violenza non ha altro dietro cui coprirsi se non la menzogna, e la menzogna non può reggersi se non con la violenza. Non tutti i giorni né su tutte le spalle la violenza abbatte la sua pesante zampa: da noi esige solo docilità alla menzogna, quotidiana partecipazione alla menzogna: non occorre altro per essere sudditi fedeli. Ed è proprio qui che si trova la chiave della nostra liberazione, una chiave che abbiamo trascurato e che pure è tanto semplice e accessibile: il rifiuto di partecipare personalmente alla menzogna. Anche se la menzogna ricopre ogni cosa, anche se domina dappertutto, su un punto siamo inflessibili:che non domini per opera mia!”
Breve commento
Diciamo anche che questo tuo Blog è ispitato a questo importante virtuoso principio e cercando di farlo sempre al meglio, complimentoni!!