Oltre due anni fa avevo scritto ad Avvenire per protestare contro la loro visione del “conflitto” mediorientale. Visto che le accuse al giornale dei vescovi italiani sono tornate di moda, la ripubblico.
— Gio 8/1/09, alberto Medici <medicialberto> ha scritto:
Da: alberto Medici <medicialberto>
Oggetto: ancora uno scivolone dalla informazione corretta
A: lettere@avvenire.it
Data: Giovedì 8 gennaio 2009, 19:04
Egr. direttore, egr. Andrea Lavazza,
ancora una volta la presentazione delle notizie da parte del vostro giornale, oltre che erronea e nebulosa, quasi volutamente diretta a confondere anzichè illuminare il lettore, si rivela di parte e stranamente ossequiosa, quasi a voler mandare messaggi in codice.
Mi spiego meglio, ovviamente mi riferisco all’editoriale odierno di Andrea Lavazza dal titolo: “Israele non è provvisorio I palestinesi non sono bersagli”.
Innazitutto la prefazione: “I morti sono tutti uguali. Se Hamas se lo fosse ricordato” suona esattamente come una critica ad Hamas: si parte con una banalità (I morti sono tutti uguali) su cui il lettore non può dissentire per passare ad una affermazione che è una implicita condanna ad Hamas, oltre che ad una presunzione di conoscenza di verità (Se Hamas se lo fosse ricordato: perchè? E chi te l’ha detto che non se lo ricordava?).
Il fine comunque raggiunto, agli occhi del lettore “distratto”, è che Hamas è in colpa: “ma guarda un po’ questi stupidi! Non si sono neanche ricordati che i morti sono tutti uguali! Lo sapevo anch’io!”
L’incipit riprende lo stesso schema: Israele ha il diritto di esistere. Banalità volta a mettere in guardia il lettore: guarda che sto dicendo delle cose ovvie, quindi non provare a contraddirmi. Stesso schema usato dagli esperti di PNL.
A questo punto una clamorosa falsità, detta e ridetta tante volte (era Goebbels che diceva che per far passare una menzogna basta ripeterla un numero sufficiente di volte?): l’affermazione di Ahmadinejad che Israele deve essere cancellato dalle carte geografiche.
Se, con un po’ di pazienza faceste una ricerca accurata, scoprireste che, diversamente da quanto riportato dai giornali e dalle televisioni, il presidente iraniano diceva che “il regime” (intendendo quello attuale, sionista) israeliano è destinato (per il suo comportamento, non per attacchi dall’esterno) a non sopravvivere ed essere cancellato.
Oltretutto in Iran vive una consistente comunità ebrea con una sua rappresentanza parlamentare più alta rispetto agli standard previsti dalla legislazione vigente, mi pare 1 parlamentare ogni 200.000 abitanti.
Sul fatto che il diritto all’esistenza di uno stato non sia negoziabile, niente da ridire, ma se questo stato è dichiaratamente razzista e mira alla pulizia etnica? Oggigiorno il “razzismo” è considerato uno fra le peggiori colpe o crimini di uno stato o di un politico, ma al contrario NESSUNO fa mai notare come Israele sia espressamente uno stato razzista con leggi razziste, che distinguono cioè i cittadini in base alla razza o etnia di appartenenza. Anche questo è un diritto non negoziabile?
Altra falsità poco più avanti: “..rottura della tregua da parte araba..”. Ancora una volta, cambiare di poco le parole può stravolgere tutto. Non si è trattato di rottura di tregua ma di mancato rinnovo: i palestinesi di Gaza non hanno rinnovato l’accordo di tregua perchè mentre loro avevano rispettato i loro impegni, Israele no. Se io e lei facciamo un accordo, e io non rispetto i miei impegni, e alla scadenza lei non vuole rinnovarlo, di chi è la colpa? Di chi non ha rispettato gli impegni o di chi, constatando che tali impegni non erano rispettati, lo ha ritenuto nullo (void), quindi non degno di essere rinnovato?
Più sotto: accenno al fatto che i caccia israeliani si trovano… “involontariamente a sparare su persone che si trovano nei pressi di bersagli legittimi”.
Primo, che Avvenire lasci intendere che in un attacco (non parlate di guerra per piacere: questo è un massacro di un esercito nei confronti di una popolazione inerme e alla fame) ci siano dei bersagli “legittimi” è quantomeno irritante. Legittimi? Ma ve la sentireste di ripetere questo aggettivo di fronte a Gesù? Bersagli legittimi?
Secondo: hanno bombardato ospedali, ambulanze, e avete ancora il coraggio di sostenere queste falsità?
Terzo: con una densità di popolazione di quattromila abitanti per chilometro quadrato, dove dovrebbero nascondersi questi presunti terroristi?
E poi, vogliamo dirla tutta? In uno stato di assedio, senza lavoro, acqua, cibo, un popolo non ha il diritto di difendersi? Da questo punto di vista i nostri partigiani sono molto meno giustificabili di quei disperati lanciarazzi (equiparabili ai nostri botti di fine anno).
Bellissima la frase: “I cannonneggiamenti sulle scuole, il fosforo bianco e il lungo stop agli aiuti umanitari -ah! allora lo sapete anche voi che queste cose sono successe?- PAIONO RIENTRARE NEI MEZZI CHE SONO MEGLIO MODULABILI”. Che bello! La prossima volta che qualcuno si lamenterà dell’assassinio dei suoi figli, gli diremo: “sì è vero te li abbiamo uccisi, ma con mezzi meglio modulabili, che ti lamenti?” Non sapevo che Che Israele avesse bisogno dei vostri consigli militari e della compassione dei cattolici.
Poi non si capisce una cosa (o forse si capisce, ma, per prudenza, spero di aver frainteso). Verso la fine, quando accennate (ma solo vagamente, accennate) alla presunta sporopozionalità della reazione israeliana (ma và? Forse hanno un po’ esagerato?), subito vi affrettate a dire che questa “… non va interpretata come anti-israeliana e tantomeno anti ebraica”. Ma di cosa avete paura? Di offendere qualcuno? Quel Gesù a cui tutti cerchiamo di ispirarci non ci aveva detto: “il vostro parlare sia sì, sì, no, no, tutto il resto viene dal Maligno”? E allora? Vi sembra di avere ottemperato alla Sua parola?
Alberto Medici
Complimenti per l’articolo. Anch’io sono stato un lettore quotidiano di Avvenire, e questo per anni, poi onestamente non ce l’ho fatta più…mi ricordo la campagna pro Bush nel 2004 quando l’antagonista era il cattolico john Kerry.
Lo sfidante Kerry aveva tutta un’altra politica e impostazione rispetto alla “dottrina della guerra preventiva”, dottrina questa elaborata dal cristiano rinato Bush e dai neocon…John Kerry aveva nelle sue linee programmatiche il riconoscimento delle coppie di fatto…
Quindi tra un guerrafondaio e un politico sensibile ad alcuni diritti…la gerarchia cattolica degli USA si schierò e diede indicazione di voto per Bush…il quale continuò il massacro in Irak…poi si penti (ma la gerarchia non fece alcuna autocritica)…neanche Avvenire…e poi se rileggiamo la omelia funebre del cardinale Ruini per i morti di Nassirirya , troviamo che la folle impresa bellica è definita testuale “grande e nobile missione”…rileggerla e rabbrividire è un tutt’uno…
A noi il compito della profezia della pace e della verità…senza paure…
ciao, con stima
Grazie. In effetti a volte sorge l’impressione che noi cristiani ci siamo lasciati scippare i mezzi di comunicazione da infiltrati che, con il lasxiapassare di “cattolico” fanno passare i concetti più aberranti. A loro grave condanna, a noi l’onere di riaffermare la verità.
[…] sul massacro palestinese da parte degli Ebrei (Avvenire incluso, ahimè!), […]