Da qualche parte ho letto: “Dimmi chi non puoi criticare e ti dirò chi è che comanda veramente”.
Se penso
- a tutti i delinquenti a piede libero,
- o a tutte le attenuanti che vengono concesse anche ai criminali più efferati,
- o agli arresti domiciliari,
- le amnistie che vengono concesse,
e poi leggo questa notizia, di condanna all’ERGASTOLO (sì, avete capito bene, ERGASTOLO) per una dottoressa condannata
- per aver osato proporre un trattamento non convenzionale (attenzione: non IN ALTERNATIVA alle cure di Big Parma, ma come coadiuvante terapia del dolore)
- a malati terminali di tumore,
- consenzienti,
allora non ho alcun dubbio: siamo in dittatura sanitaria.
Primo lo capirete, e meglio è.
Prima lo capirete, e più lontani starete da questa sanità.
Prima lo capirete, e prima scoprirete, per conto vostro, i metodi migliori per curarvi
(cominciate col film gratuito Salute – su Ingannati 😉 )
https://disinformazione.it/2023/01/13/hanno-definito-oltre-1000-nuovi-marcatori-tumorali-le-diagnosi-di-cancro-prenderanno-il-volo/
Matteo ha avuto un’ottima influenza su Marcello! 😉
“È lecito ammazzare ma applicando il protocollo”, di Sonia Savioli per Ariannaeditrice, 2 febbraio 2023
Una medica sarda è stata condannata all’ergastolo dalla corte d’assise di Cagliari perché alcuni suoi pazienti col cancro sono morti.
In Italia ogni giorno muoiono di cancro in media 485 persone al giorno (1) ma, naturalmente, nessuno si sogna di accusare i loro medici di omicidio.
La dottoressa, però, non applicava il protocollo. Curava i suoi pazienti malati di cancro con ultrasuoni e radiofrequenze ma soprattutto, e questa è probabilmente la sua colpa più grave, pare che in qualche caso abbia sconsigliato la chemioterapia.
“Non ho mai proibito o scoraggiato i miei pazienti a seguire le cure tradizionali come chemioterapia e radioterapia. Tutto ciò che hanno fatto è stata una libera scelta di ciascuno”.
Questo è logico e inconfutabile: qualsiasi terapia consigli o sconsigli un medico, è il paziente che sceglie se seguirla o no. Come in qualsiasi altro campo, l’essere umano è responsabile di sé stesso e delle proprie scelte. Tranne in un regime dittatoriale, che usi la minaccia e la violenza per chi non si adegua.
Dobbiamo dunque dedurne che oggi la cosiddetta “medicina” non sia altro che un regime dittatoriale, che chi non si adegua ai “protocolli” dettati dalle compagnie farmaceutiche multinazionali sia sempre sotto una minaccia pronta a diventare violenza. Come chiamare, se no, una condanna all’ergastolo per chi agisce, come la dottoressa sarda, in “scienza e coscienza”?
Perché, al di là dei risultati ottenuti, che non conosciamo (ma conosciamo i risultati ottenuti dalla medicina ufficiale: 178.000 morti di cancro l’anno in Italia; chissà se li conosce il tribunale di Cagliari), sembra evidente la buonafede di una dottoressa che ha affrontato la minaccia per curare i suoi pazienti con i mezzi che riteneva più efficaci.
E questo è stato il suo sbaglio: un medico oggi deve curare con i mezzi che ritengono più efficaci le multinazionali della medicina, i mercanti della malattia che misurano l’efficacia in base ai profitti annuali.
Deve curare seguendo i “protocolli”. La scienza non serve più e tantomeno la coscienza, diventate ambedue inutili e pericolose zavorre.
I “protocolli” li dettano le varie associazioni scientifiche finanziate da Big Pharma, con i loro “studiosi” finanziati da Big Pharma e carichi di conflitti d’interesse come una nave portacontainer è carica di merci.
I morti per errori medici sono UFFICIALMENTE nella sola Italia almeno 14.000 l’anno, ma c’è chi ne calcola 40.000. Non volendo infierire, atteniamoci ai 14.000. (2)
Non lo dico io, lo dicono loro, mentre l’Associazione Italiana di Oncologia Medica dice 30-35.000.
Diecimila più, diecimila meno… Si contano, come vedete, a decine di migliaia.
Poi ci sono i morti per infezioni ospedaliere, o almeno ad esse attribuiti. La cosa certa è che si tratta di persone morte in ospedale dopo trattamenti vari come da protocollo: antibiotici a gogò, antinfiammatori, magari un po’ di corticosteroidi per non fargli mancare niente e, se si agitano la notte, qualche sonnifero.
Questi ultimi sono stati 49.000 nel solo 2016: in un anno quarantanovemila morti. (3)
Non lo dico io, lo dice l’Osservatorio Nazionale sulla Salute.
Ma voi credete che sia finita qua? No, che non è finita qua. Nel conto non ci sono i decessi provocati dai farmaci, sia direttamente che indirettamente. Perché un numero sconosciuto e quindi inquantificabile di quei morti attribuiti a cancro, infarto, trombosi, polmonite, rabdomiolisi, edema polmonare ecc., sono morti sì di tali malattie ma che gli sono state procurate dai farmaci. E NON LO DICO IO, LO DICONO GLI STUDI SCIENTIFICI UFFICIALI CHE I MEDICI DI BASE E OSPEDALIERI NON CONOSCONO.
Proseguimento:
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/e-lecito-ammazzare-ma-applicando-il-protocollo
Breve commento.
La medicina dei bari criminali!!