Ricevo dall’ottimo TTS e volentieri pubblico.
-oOo-
1. “L’ammissione di Pfizer rende carta straccia il green pass”, di A.Zambrano per La Nuova Bussola Quotidiana, giornale cattolico online, 13 ottobre 2022
1C. La Verità, 12 ottobre 2022. Sapevano dal primo momento che il farmaco anti Covid non impediva il contagio. Eppure su questo falso pilastro hanno costruito l’infernale sistema delle imposizioni e del green pass. Hanno perseguitato milioni di persone.
Proseguimento:
https://www.laverita.info/noi-lavevamo-detto-e-nessuno-ha-vigilato-2658441999.html
1D. Pfizer ammette: “Nessun test sui vaccini per stop a contagi”
Audizione a Bruxelles – La responsabile commerciale di Pfizer ha detto che il loro vaccino anti-Covid: “Non è stato testato per prevenire l’infezione”
di Alessandro Mantovani per FQ
12 Ottobre 2022
Lunedì scorso, al Parlamento europeo, la responsabile commerciale di Pfizer Janine Small ha detto che il loro vaccino anti-Covid, il più diffuso nel mondo occidentale, “non è stato testato per prevenire l’infezione”, anche perché “nessuno ce lo ha chiesto” e comunque “non c’era tempo”
Proseguimento:
Breve commento finale condivisibile pescato in rete.
I vaccini non impedivano la trasmissione e neanche il green pass, ma hey – sicuramente le informazioni che arrivano su guerra, crisi energetica e cambiamento climatico sono affidabili e veritiere. Fidatevi dei vostri governi!!
[Festa della Lega Romagna. Cervia, lunedì 1 agosto 2022] (..) cominciamo col dire che il Covid, si cura a casa. Questo virus sapete, ha una caratteristica – e questo lo sapevamo dal primo giorno – non è l’Ebola che ammazza l’ospite, il virus dell’Ebola ammazzava 9 persone su 10; il Covid ha una bassa mortalità, è brutto da dire ma è così. Pensate il Veneto, 1.700.000 contagiati ufficiali più tutti quelli che non sappiamo, e ha 15.000 morti
Registrazione video del dibattito dal titolo “Milano Marittima 2022 – Festa della Lega Romagna. Ospite Luca Zaia, lunedì 1 agosto 2022. (Citazione dal minuto 24:10)
3B. Pandemia da riscrivere: emergono particolari sconcertanti ▷ Camuso: “Il Ministero non poteva non sapere”, RadioRadio, 6 settembre 2022
Ha fatto scalpore la notizia riportata qualche giorno fa dal Corriere della Sera di uno studio di The Lancet ( vedasi: https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/22_agosto_26/covid-terapia-precoce-antinfiammatori-riduce-ospedalizzazioni-4cb3b68c-24ae-11ed-9477-8142972fc587.shtml ) che presenta come una novità il fatto che cure precoci del Covid a casa con antinfiammatori avrebbero ridotto del 90% le ospedalizzazioni. La giornalista Angela Camuso, da oltre due anni in prima linea nel documentare le mancanze e le contraddizioni nella gestione della pandemia, è uscita ieri con un’inchiesta su La Verità.
Medici inascoltati: Sileri sapeva, ma poi…
“Ad aprile 2020, il Ministero della Salute ha ricevuto ben tre appelli che vengono firmati da diversi gruppi di medici e che dicono – pur essendo scollegati tra loro – la stessa cosa: ‘Guardate che stiamo sbagliando strategia. Non va bene aspettare a casa con la vigile attesa e la tachipirina perché abbiamo visto che nel momento in cui andiamo a trattare questi pazienti immediatamente, con una serie di farmaci, non si aggravano e non vanno a finire in ospedale, tranne che in minime percentuali. Dovevano essere quantomeno ascoltati. In particolare, il Viceministro Sileri – che io ricordo essere un medico – riceve a mano uno di questi appelli che gli viene consegnato dall’allora parlamentare Emilio Carelli, e Sileri risponde a una di queste Dottoresse ringraziandola per la segnalazione e avvertendo che avrebbe mandato tutta AIFA e che le avrebbe fatto sapere. Non è accaduto nulla per mesi e mesi”.
La responsabilità di tutti quei morti
“Di fatto la storia della pandemia sarebbe da riscrivere. La notizia uscita sul Corriere della Sera è quello che hanno detto per due anni e mezzo i medici delle cure domiciliari e che io ho documentato in un’inchiesta vastissima per Fuori dal Coro in due anni e mezzo, ovvero che l’abbandono sistematico dei malati di Covid a casa, la loro mancata assistenza medica e le mancate terapie precoci hanno provocato di fatto la maggioranza dei morti. Su La Verità abbiamo pubblicato due pagine, contenenti anche un’intervista al Professor Pietro Lugi Garavelli, infettivologo di Novara, che riferisce quello che già si sapeva, cioè che il Piemonte nel 2020 ufficializzò un protocollo di cure precoci, e lui ne parlò anche al Senato. E poi ci sono stati gli appelli da aprile 2020 che sono arrivati al Ministero, che quindi non poteva non sapere”.
Tutto il mondo deve sapere
Per Camuso, “questa notizia dovrebbe uscire anche fuori dall’Italia: l’Italia, che è stato il primo Paese a subire la diffusione dei contagi, il primo in cui è stata scoperta una cura efficace del Covid basata sull’intervento tempestivo a casa, con farmaci che già c’erano. I medici hanno detto al Governo: ‘Abbiamo scoperto che se dai subito questi farmaci, il malato non si aggrava quasi mai; se tu non glieli dai, il malato si può aggravare’. E il Governo ha fatto finta di niente. Quindi voi capite la responsabilità non solo nei confronti di tutte le vittime, della società che è stata mandata in questa situazione economica disastrosa per questi lockdown che non avrebbero avuto senso, ma anche nei confronti di tutta la comunità internazionale?”.
Le bugie non finiscono qui
“Ho documentato in presa diretta le ambulanze che andavano, ancora a settembre 2021, sotto casa delle persone che erano svenute da 4-5 giorni con gli operatori che dicevano ai parenti che bisognava aspettare con la tachipirina e vedere come sarebbe andata. Non stiamo esprimendo opinioni, porto qui una testimonianza sulla base di un lavoro di documentazione. E adesso stiamo assistendo all’ennesima manipolazione della realtà perché tutti coloro che fino all’altro ieri hanno vituperato, offeso, denigrato e diffamato i medici delle cure domiciliari e hanno detto che non c’erano farmaci e che l’aspirina non andava data adesso stanno dicendo le ennesime bugie, ossia che loro queste cose le avevano sempre dette, quando non è vero: ci sono le prove“.
Proseguimento con audio video:
|
5. “Obbligo vaccinale, un milione di multe in arrivo”, ImolaOggi, 13 ottobre 2022 Un milione di multe sono in arrivo per i No vax, coloro che hanno deciso di non vaccinarsi contro il Covid nonostante l’obbligo deciso dal governo Draghi. La multa è di 100 euro e arriverà, recapitata dall’Agenzia delle Entrate tramite le cartelle esattoriali, entro il 30 novembre. Non è detta l’ultima parola però, come spiega Il Sole 24 Ore. Con il cambio di governo la nuova maggioranza, per non appesantire i conti delle famiglie già alle prese con la crisi delle bollette, voterà un emendamento al decreto Aiuti. La modifica potrebbe sospendere, rinviare o anche cancellare le multe per chi non si è vaccinato. Mentre è in forse l’istituzione del fondo per reintegrare le retrbuzioni dei lavoratori che a causa dell’obbligo non le hanno percepite.
Proseguimento:
6. “Dati sui decessi in aumento: forse è il caso di indagare!”, di M Cosentino per Il Miglio Verde, 12 ottobre 2022
Breve commento.
Si stanno parando il culo per il mare di menzogne che son venute ufficialmente fuori e che loro tutti già ben conoscevano ( sospendere o cancellare le multe fa parte di questa loro strategia idiota ) , oltre soprattutto per questo palese aumento di decessi in cui le terapie geniche sperimentali spacciate per vaccini sono l’indiziato N 1 , il ché è ancora più grave!!
PS il Prof Bellavite aveva avvertito anche sulla gravità delle numerose reazioni avverse:
|
|
Due Integrazioni al Punto 3.
3C. “Covid, linee guida del governo responsabili di ricoveri e morti”, Prof Paolo Bellavite per LNBQ, 6 agosto 2022
Uno studio appena pubblicato dal “Journal of Pharmacy and Pharmacology Research” dimostra come le linee guida del Ministero della Salute, che hanno impedito le terapie precoci per frenare il Covid 19, abbiano contribuito all’alto numero di ricoveri e a una letalità molto elevata. Una memoria per il prossimo futuro perché il prossimo governo dovrà cambiare radicalmente indirizzo valorizzando le terapie domiciliari precoci, avviando studi comparativi tra i diversi protocolli emersi dall’esperienza dei medici e destinando risorse alla ricerca clinica sistematica.
Proseguimento:
https://lanuovabq.it/it/covid-linee-guida-del-governo-responsabili-di-ricoveri-e-morti
3D. “Cure precoci. Speranza prende un brufen per coprire le sue bugie”, di Andrea Zambrano per La Nuova Bussola Quotidiana, giornale cattolico online, 30 agosto 2022
Dopo la pubblicazione di Lancet sugli antinfiammatori, Speranza cerca di correre ai ripari dicendo che «gli antinfiammatori li abbiamo sempre indicati». Ma non è vero e così mostra i suoi errori: nelle linee guida sono stati sempre indicati male, in ritardo e a vantaggio del paracetamolo, che è stato erroneamente accomunato ad un FANS. Si è trattato di due approcci opposti: vigile attesa contro cura precoce. Hanno scelto il primo, ma il vincente era il secondo.
– VIDEO-EDITORIALE: LE BUGIE DI SPERANZA
Il ministro uscente della Sanità Roberto Speranza, si serve della campagna elettorale per difendere l’operato del suo ministero e in occasione della pubblicazione dello studio del Mario Negri su Lancet, in cui si sdogana finalmente l’uso precoce degli antinfiammatori come chiave per ridurre le ospedalizzazioni, si fa intervistare per dire che il ministero ha sempre indicato gli antinfiammatori.
«Le direttive del Ministero hanno sempre indicato gli antinfiammatori, ma questo argomento è stato utilizzato da chi dice che ci sono le cure e che quindi non serve vaccinarsi, invece i vaccini sono il game changer perché prima eravamo in grande difficoltà», ha detto intervistato senza contraddittorio al Tg2 domenica.
Dunque, secondo Speranza, il concetto di vigile attesa e paracetamolo è una trovata no vax? Gli antinfiammatori (FANS) sono sempre stati indicati dai protocolli di cura?
Ma stanno davvero così le cose?
No, e la Bussola in questi due anni lo ha ampiamente dimostrato.
CURE ASSENTI FINO A DICEMBRE 2020
Nel dicembre 2020 ad esempio, scrivevamo che, andando a spulciare i verbali del CTS (Comitato Tecnico Scientifico) dall’inizio della pandemia nel febbraio 2020 alla fine della prima ondata (maggio 2020) da nessuna parte si parlava espressamente e organicamente di cure. Significa che l’organismo di consultazione principale scelto dal ministero di Speranza, che aveva facoltà di decidere anche gli orari in cui un italiano poteva uscire di casa, non ha mai affrontato il tema delle cure domiciliari precoci nella cura del Covid. Si parlava tanto di cure per l’ospedalizzazione dei pazienti, ma dell’uso degli antinfiammatori nei primi mesi della campagna non si è mai fatto cenno.
Per arrivare a un protocollo di cura ministeriale bisogna aspettare il 30 novembre 2020. Una circolare firmata dal direttore generale Gianni Rezza sulla “Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da SARS-CoV-2” impartisce finalmente qualche dritta.
IL “PRIMATO” DEL PARACETAMOLO
Ma di che cosa si trattava? Come scrisse su queste colonne il professor Alessandro Capucci, «sembra scritto per preparare i pazienti ad andare in ospedale». Il motivo era semplice: venivano elencati tutti i farmaci da non somministrare mentre l’unico farmaco convintamente e tenacemente proposto era il paracetamolo.
Si trattava di linee guida sbagliate, alla luce delle risultanze odierne, ma che già all’epoca si potevano intuire facilmente, come hanno fatto molti medici, che invece continuarono a curare in scienza e coscienza senza farsi fuorviare da un protocollo che al primo posto metteva la Vigile attesa.
Tachipirina & vigile attesa, infatti, non è uno slogan no vax inventato per denigrare il ministero, ma è quanto si prescrive nei primi tre punti delle indicazioni per i pazienti paucisintomatici a domicilio (vedi a pagina 10): Vigile attesa, Misurazione della saturazione, trattamenti sintomatici (ad esempio paracetamolo). Non si parla certo di terapia precoce a base di FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) cosa che invece si sarebbe dovuta fare anche con quel tipo di pazienti.
L’unico punto in cui si parla di FANS, invece, è poco più avanti (pagina 12) dove vengono date le raccomandazioni Aifa sui farmaci Covid 19. «Paracetamolo o FANS possono essere utilizzati in caso di febbre o dolori articolari o muscolari».
GUERRA AI FANS
E qui si chiarisce l’errore di fondo: il paracetamolo è un principio attivo diverso da quello dei FANS. Come qualunque laureato in medicina sa, senza neanche bisogno di dare l’esame di abilitazione, l’antinfiammatorio è una cosa, il paracetamolo, che ha proprietà importanti antipiretiche e antidolorifiche, un’altra cosa. Aver accomunato il paracetamolo all’antinfiammatorio come se si trattasse di due sintomatici equivalenti quando invece molti antinfiammatori hanno una funzione curativa, è stato l’errore più grande come si trattasse di farmaci equivalenti. Un errore che ha condizionato in peggio l’evoluzione del controllo pandemico in tutto il Paese.
A complicare le cose, inoltre, ci fu una campagna denigratoria verso tutti i farmaci antinfiammatori, come dimostrano il titolo di Repubblica del 16 marzo 2020 e articoli specifici contro l’ibuprofene, che invece oggi viene pienamente riabilitato. Con premesse di questo tenore, il medico, forte del consiglio Tachipirina & vigile attesa, non ha fatto altro che somministrare il paracetamolo, abbassando la febbre nel migliore dei casi, ma lasciando l’infiammazione libera di scorrazzare fino ai polmoni.
Il caso lieve, da trattare con paracetamolo e vigile attesa veniva definito tale in presenza anche di tosse, faringodinia (mal di gola) e congestione nasale: eppure quelli erano sintomi che si dovevano aggredire subito con un antinfiammatorio appropriato, come è stato dimostrato dalla review di Lancet. Per aggredire fin da subito il virus e mettere il proprio corpo nelle condizioni di contrastarlo.
VIGILE ATTESA VS CURE PRECOCI
Che la strategia del Ministero di Speranza sia stata ritardataria e abbia favorito le ospedalizzazioni lo prova anche lo specchietto pubblicato a pagina 9 del documento: il paziente a basso rischio, quindi, quello da trattare con il solo tele monitoraggio, è quello che ha la “febbre superiore a 38° da meno di 72 ore”. Tre giorni con 39 di febbre da trattare con il solo paracetamolo.
Quale medico si sentirebbe in coscienza tranquillo con una prescrizione di questo tipo? Eppure, è quanto il Ministero raccomandava. Infatti, i protocolli di cura dei medici che andavano nelle case a curare (Mangiagalli, Cavanna, ma anche Ippocrateorg e tanti altri come Stramezzi, Giovanardi etc …) parlavano di terapia antinfiammatoria immediata, entro i primi tre giorni dalla comparsa dei sintomi. Nessuno di loro ha aspettato a somministrare cure dopo tre giorni di febbre a 39.
Ora, Speranza, che ha una fifa blu di non essere rieletto nel collegio di Napoli, cerca di correre ai ripari, ma documenti come questo analizzato dalla Bussola dimostrano una sola cosa: che il concetto di intervento precoce a domicilio a base di antinfiammatori non è mai entrato negli uffici del Ministero e negli ambulatori di gran parte dei medici di medicina generale d’Italia. Il risultato è stato il peggioramento delle condizioni dei pazienti, il loro ricovero in ospedale e nel peggiore dei casi il loro decesso.
La storia della lotta al covid è molto semplice ed è sintetizzata dallo scontro tra due approcci differenti: vigile attesa contro cura precoce. Si scelse la prima strada, ma la seconda era quella vincente.
Riferimento:
https://lanuovabq.it/it/speranza-prende-un-brufen-per-coprire-le-sue-bugie
1. Integrazione a livello di analisi giuridica.
«Vaccini, chi sapeva dell’inefficacia e ha taciuto dovrà pagare», Avv. Renate Holzeisen, intervista di Andrea Zambrano per LNBQ, 14 ottobre 2022
«Il Governo col ministro della Salute Roberto Speranza, l’Istituto Superiore di Sanità, l’Aifa e il Parlamento sapevano che i vaccini erano inefficaci nell’interrompere il contagio». Intervista all’avvocato Holzeisen dopo l’ammissione di Pfizer sui vaccini non sterilizzanti: «Ora si aprono prospettive a 360 gradi su risarcimenti a danneggiati e lavoratori discriminati che hanno perso il lavoro. E’ stato un crimine contro l’umanità».
Il più alto in grado fu il presidente della Repubblica: «Non si invochi la libertà per sottrarsi alla vaccinazione perché quella invocazione equivale alla richiesta di licenza di mettere a rischio la vita altrui. Chi pretende di non vaccinarsi in realtà costringe tutti gli altri a limitare la propria libertà». Poi fu la volta di Mario Draghi nell’ormai celeberrima «l’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, non ti vaccini, ti ammali, muori, oppure fai morire: non ti vaccini, ti ammali, contagi, lui lei muore». Scendendo in ordine di importanza tutti gli altri, dal ministro Speranza («più asciughiamo l’area dei non vaccinati, più il Paese è in sicurezza») a Licia Ronzulli («chi non si vaccina è un parassita») e il ministro Patrizio Bianchi («dove ci sono classi in cui tutti sono vaccinati, possono togliere la mascherina e tornare a sorridere felici»).
La politica e le sue istituzioni oggi sono mute di fronte all’ammissione clamorosa di Pfizer che in Parlamento europeo ha detto di aver informato i governi che i vaccini a mRna non fermavano il contagio. Governo, parlamentari, organi di controllo: tutti sono muti e pavidi di fronte ad un’evidenza che si conosceva, ma che è emersa in tutta la sua ufficialità soltanto lunedì quando Janine Small, responsabile mercati internazionali della potente casa farmaceutica, ha risposto ad un europarlamentare dicendo che «Pfizer non sapeva se il vaccino avrebbe impedito la trasmissione del virus, prima di immetterlo sul mercato» e che «tutto è stato fatto in fretta su richiesta dei governi».
Ora, mentre su Twitter impazza l’hastag #ionondimentico in cui si citano tutte le castronerie dette da politici e giornalisti per giustificare l’obbligo di Green pass, c’è chi pretende che le istituzioni chiedano scusa.
Ma scuse e ricordi non bastano di fronte all’oggettività di migliaia di persone discriminate e private addirittura del lavoro. Per loro serve un reintegro immediato, come per i sanitari ancora fermi fino al 31 dicembre, e si può valutare anche un percorso di risarcimento del danno. Poi si apre la partita dei danneggiati da vaccino, morti o rimasti gravemente invalidi per essersi iniettati il siero. Anche per loro – o per i loro famigliari – si potrebbe aprire una strada risarcitoria perché è ormai acclarato che sono venute meno le garanzie di efficacia e sicurezza che nel gennaio 2021, quando è partita la campagna vaccinale, si millantava di avere.
L’avvocato altoatesino Renate Holzeisen ha già le unghie affilate e alla Bussola spiega che quello che si profila definitivamente è un vero e proprio crimine contro l’umanità, come spiega in questa intervista. «Ora finalmente l’accertamento della verità materiale con risarcimento dei danni patiti di cittadini, ma a pagare il conto devono essere i singoli soggetti che hanno avallato la campagna vaccinale di massa, non devono essere gli italiani con i loro soldi».
Avvocato, a chi si riferisce?
Al Governo, in special modo al ministro della Salute Roberto Speranza, all’Istituto Superiore di Sanità, all’Aifa. E anche ai parlamentari che hanno votato il green pass su queste basi fasulle, se c’è prova che dovevano sapere la verità.
Che cosa pensa che si debba fare con le misure ancora in vigore, come l’obbligo per i sanitari?
Revocarle immediatamente! Deve essere il primo atto del nuovo governo. Anzi, se ha ancora un minimo di spirito costituzionale dovrebbero intervenire subito il Presidente della Repubblica, chiedere ufficialmente scusa e revocare il suo placet alla conversione in legge di tutte le misure che si basano sull’evidente menzogna. Ci vogliono ragionevolezza, buona volontà, senso di responsabilità nei confronti dei cittadini e legalità. È ancora in corso una evidente discriminazione dei cittadini, le persone sospese devono essere reintegrate immediatamente e gli deve essere pagato tutto quello che gli è stato negato. In più risarcito ogni danno patito.
Proseguimento:
https://lanuovabq.it/it/vaccini-chi-sapeva-dellinefficacia-e-ha-taciuto-dovra-pagare
Commento.
Alle elezioni di midterm in USA, Biden farà un botto clamoroso in negativo, i repubblicani avranno maggioranza abbondante e con un’anatra zoppa come presidente potranno decidere di affondarlo definitivamente in vari modi ( legali in primis… ) , insomma, in USA si sta creando un humus favorevole per far saltare il banco vaccinale Covid e allora poi l’effetto domino anche nelle colonie europee come Italia e Germania, e comunque in ogni caso, arrivati a questo punto, qualche giudice italiano disposto a voler fare davvero onestamente il proprio lavoro ci dovrà per forza essere, anche perchè già qualche sentenza significativa a favore di personale medico sanitario ingiustamente sospeso è stata emessa, non è tanto ma neanche poco!!
2. Articolo sull’argomento dell’autorevole Gianni Lannes:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2022/10/vaccini-anticovid-inefficaci-le.html
3. @Ing Alberto Medici
Un sintetico commento finale dell’autorevole Super Albertone sarebbe cosa molto gradita per i suoi lettori!
Have a try, don’t be shy!
4. Ciao e buona serata.
TheTruthSeeker