Coi compagni di classe è emerso il dibattito su evoluzionismo e creazionismo. Anche se non era fra i temi trattati nel libro, mi ha fatto piacere vedere che sono andati a scovare argomenti che si trovavano, a mo’ di provocazione, nella parte finale (“Compiti per casa“, si vede che l’imprinting del buon liceale e il senso del dovere, nonostante gli anni, rimangono).

Premesso che la teoria evoluzionista non mi convince per niente, e anche se fosse vera mancherebbe di rispondere alla prima, essenziale domanda (chi avrebbe messo lì l “tutto”, da cosa sarebbe scaturito il fatidico “Big Bang”?), avendo avuto la fortuna e l’onore di avere fra noi il vecchio professore di matematica, la discussione ha preso un carattere “scientifico“, e si è cercato di argomentare appoggiandosi alle conoscenze di ognuno acquisite o all’università o nel proprio ambito lavorativo.

L’osservazione che a me colpisce di più, anche se -ripeto- non esiste nessuna necessità di giustificare una posizione, semmai solo di “puntellarla“, è stata quella che fa riferimento al secondo principio della termodinamica, all’entropia, il disordine e il caos dell’universo che, in assenza di interventi dall’esterno, tendono sempre ad aumentare.

In parole semplici: immaginate di riempire metà di un grosso vaso di vetro (ad esempio un contenitore da 10 litri) di confettini bianchi. Adesso riempite la seconda metà di confettini identici per forma e per peso ai precedenti, ma neri. Cominciate a scuotere il vaso. Appare evidente che i confettini cominceranno a mescolarsi e, alla lunga, la distribuzione di bianchi e neri sarà uniforme all’interno del vaso.

Ora chiamate un bambino (ricordate la favola “I vestiti nuovi del Re” ?) e domandategli: “Secondo te, è possibile che, continuando a muovere il vaso, tutti i confettini tornino a dividersi, metà da una parte e metà dall’altra?” Il bambino ci penserà un po’ e dirà di no. Insistete: ma anche se continuassi a muovere per un’ora? Per un giorno? Per un anno? A questo punto sappiamo tutti che la risposta, dal punto di vista probabilistico, è “sì: esiste una configurazione, fra i miliardi di configurazioni possibili, che è quella desiderata; e, in linea teorica, è assolutamente probabile, come tutte le altre“. Ma questa è una astrazione, e come tale tipica di chi sa ragionare per astrazioni; inoltre contraddice il secondo principio della termodinamica e il sentire “istintivo” tipico di chi si fida dei propri sensi, come è un bambino.

Insomma: la scienza ci dice che nessun sistema chiuso passa, spontaneamente, da uno stato di minore energia ad uno di maggiore energia, da uno di minor ordine ad uno di maggior ordine; e ci vogliono far passare per scienza una teoria che contraddice così evidentemente questo principio scientifico?

 

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AGGIORNAMENTO MARZO 2014

Ho trovato (=mi è stato segnalato) questo interessantissimo scritto, sulla totale inaccettabilità dell’ipotesi evoluzionista  fronte delle scoperte del genoma e del corredo cromosomico, e lo suggerisco caldamente a chi vuole approfondire: http://www.biblegenesis.org/blog/wp-content/uploads/federagione.pdf

federagione