Copio questo articolo dell’ottimo Carlo Brevi (Santaruina) per sollevare un paio di domande:
- se il disastro fosse causato da un virus, come si spiega questo comportamento “anti-settentrionale”? Questo virus ha in simpatia i meridionali?
- A parte tutto, se anche fossero vere tutte le balle che si inventano per tenerci segregati e chiusi in casa, perchè i bambini siciliani devono sottostare a questa ingiustizia? Per solidarietà?
(provocazione mia: e se la causa dei decessi, e della mancanza di ossigeno fosse il 5G? Ricordate quando Conte mise a capo della commissione speciale…. un dottore? NO! Un virologo? NO! Un epidemiologo? NO!
Mise Vittorio Colao, gran dirigente Vodafone/Verizon.
Forse le chiusure in casa dovevano essere coordinate con le accensioni delle celle 5G, visto che si doveva
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limitare e diluire i danni, visto che il 5G non attraversa i muri, e
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non rendere troppo evidente il rapporto di causa effetto
???
L’anomalo impatto del Covid-19 a livello nazionale
Per analizzare e comprendere l’effettivo impatto di una “pandemia” il primo metodo a nostra disposizione è quello di verificare l’incremento percentuale della mortalità generale della popolazione nel periodo di diffusione del morbo, rapportato alla media degli anni precedenti.
Il numero giornaliero dei positivi riscontrato mediante l’esito dei test del tampone non fornisce un dato valido, dal momento che la quasi totalità delle persone che vengono definite “infette” non presenta alcun sintomo, e risulta quindi una forzatura evidente il volerli ascrivere nella conta dei “malati”.
Così come il numero quotidiano dei morti annunciato dai mezzi di comunicazione è utile fino ad un certo punto, poichè nella conta dei deceduti a causa del Covid 19 sono comprese anche le persone morte per le più diverse patologie, e che in un momento della loro degenza in ospedale sono risultate positive al test del tampone, senza che questo possa fornire alcuna indicazione sulla effettiva incidenza del virus nello sviluppo delle patologie dei pazienti, e su quanto abbia effettivamente influito sui decessi degli stessi.
Una ricerca un po’ più approfondita del reale impatto della epidemia è possibile quindi analizzando i dati dei decessi avvenuti nel periodo di maggior virulenza del morbo, e rapportando tali dati con i numeri riferiti allo stesso periodo degli anni precedenti.
Nel blog mittdolcino.com è stata effettuata una analisi di tali dati, lettura estrememente interessante alla quale rimando; sono stati presi in esame i dati istat riferiti al numero dei decessi nel periodo cha va da Gennaio ad Ottobre del 2020 rapportati alla media dei decessi ferificatisi dal 2015 al 2019, nello stesso periodo temporale (Gennaio-Ottobre)
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la vera e propria pandemia con un significativo aumento dei decessi [inizia] nei mesi di marzo e aprile come vediamo dalle tabelle sottostanti.
Media 2015/2019 | Marzo 2020 | %Incremento |
49.489 | 60.614 | 22,48% |
Aprile 2020 | ||
Media 2015/2019 | 2020 | %Incremento |
43.899 | 55.324 | 26,03% |
Questi dati sono o meglio sembrano allarmanti, ma se osserviamo i dati stessi in un periodo più lungo (al 31/10/2020), notiamo che l’incremento è di grandezza completamente diversa.
01/2020 10/2020 | ||
Media 2015/2019 | 2020 | %Incremento |
536.025 | 588.331 | 9,76% |
A prima vista l’incremento sembra grande, ma se lo confrontiamo con gli incrementi di anni precedenti notiamo che tra il 2014 e il 2015 si è verificato un aumento dell’8,67% e tra il 2016 e il 2017 l’aumento di mortalità è stato del 6,70% come vedete dalle tabelle successive.
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Vengono quindi nell’articolo riportati i dati riferiti alla mortalità complessiva nel paese e nelle singole province, rapportati agli anni precedenti, secondo i resoconti forniti dall’ISTAT, calcolando gli incrementi percentuali di mortalità che hanno avuto luogo.
Quello che emerge è una totale disparità tra le varie zone della penisola: laddove la Lombardia presenta un incremento superiore del 30%,, la quasi totalità delle regioni del centro Sud non ha sperimentato alcuna variazione significativa.
La provincia di Bergamo, un vero e proprio caso a parte, ha avuto un incremento nella mortalità maggiore del 70%.
Risulta evidente che il Covid19 si è diffuso in maniera disomogenea sul territorio; non solo: gli incrementi eccezionali verificatesi in alcune province devono necessariamente avere avuto una causa ulteriore.
(ricordiamo infatti che il virus veniva descritto come altamente contagioso: non si spiega quindi come sia rimasto totalmente confinato entro alcune zone circoscritte, con un impatto totalmente sbilanciato in alcuni luoghi rispetto ad altri)
Questa causa, questo ulteriore fattore che ha agito in concomitanza col virus rimane a tuttoggi un enorme mistero.
Ma finchè tali aspetti non si chiariscono, tutte le azioni intraprese per contenere la diffusione del morbo risultano azzardate.
Tali misure, oltre che lesive alle basilari libertà della popolazione, hanno infatti portato l’economia del paese al collasso, in maniera ormai irrimediabile, laddove ormai è chiaro che il virus in sè nella maggioranza del territorio nazionale non ha avuto alcun impatto.
Nella cartina ricavata dai dati sopracitati si è provato a rendere graficamente questo diverso impatto del virus nel territorio.
Risulta immediatamente evidente a livello visivo come l’enorme asimmetria della diffusione del virus necessita di una spiegazione che al momento ancora ci manca.
1. Dott. Stefano Manera:a Bergamo la maggior parte dei positivi al Covid19 aveva uno stato infiammatorio preesistente estremamente elevato.
19 Aprile 2020. Il dottor Stefano Manera, laureato in medicina e chirurgia, specialista in anestesia e rianimazione all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ai microfoni di Massimo Mazzucco ha parlato dei momenti critici vissuti là, in quello che è stato ed in parte è ancora l’occhio del ciclone. Situazioni disperate e panico totale per l’arrivo dei tanti malati che alla fine non si sapeva più dove collocare: la zona rossa bergamasca era diventata un inferno. Manera, però, è certo che il peggio sia passato, che i positivi al Coronavirus possano essere curati anche a casa perché ora si hanno più nozioni di come affrontare il virus. Il medico ha anche aggiunto che una costante che ha riscontrato nei pazienti con cui ha avuto a che fare, è stata una forma fisica di base compromessa: “tutti avevano uno stato infiammatorio preesistente estremamente elevato: cioè la maggior parte era in sovrappeso o obesa, piuttosto che ipertesa oppure con una tendenza al diabete mellito. Tutto ciò è dovuto all’inquinamento, ad una cattiva alimentazione , all’abuso di medicine…il Covid 19 deve esserci di insegnamento! Bisognerebbe fare una vera e propria campagna di prevenzione! La prevenzione è stata messa in secondo piano quando dovrebbe rivestire un ruolo di primaria importanza perché è l’unico modo che noi abbiamo per far si che la popolazione sia meno malata. La popolazione più sana, viene da sè, contrae meno patologie”.
Riferimento:
http://www.positanonews.it/2020/04/dottor-stefano-manera-bergamo-la-maggior-parte-dei-positivi-al-covid19-uno-infiammatorio-preesistente-estremamente-elevato/3381128/
2. Intervista di Massimo Mazzucco al Dr. Stefano Manera, medico chirurgo laureato in medicina e chirurgia, specialista in anestesia e rianimazione all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo
Argomenti:
E’ già possibile instaurare una terapia domiciliare
Ci si può curare tranquillamente a casa, inutile il lockdown
Vaccini, esperti di COVID-19 non ce ne sono e non ce ne possono essere in soli 2/3 mesi di esperienza, avere la presunzione di ritenersi esperto è un atto fuori luogo, non è possibile sapere ancora se questo virus determini immunità, abbiamo un virus che è in grado di mutare velocemente, e per tanto riuscire a identificare un vaccino in grado di determinare immunità su un virus che muta, è un impresa molto complicata E’ inspiegabile altresì accorciare il periodo di studio, come propongono, perchè diventerebbe una sperimentazione fatta sulle persone e questi elementi determinerebbero una insicurezza di questo farmaco.
Proseguimento:
https://www.ogginotizie.info/attualita/intervista-al-dr-stefano-manera-in-prima-linea-allospedale-papa-giovanni-xxiii-di-bergamo/
Per unire i puntini. Seconda Parte.
“I NUMERIDEL CANCRO IN ITALIA2019”
https://www.epicentro.iss.it/tumori/pdf/NC2019-operatori-web.pdf
I dati regionali cominciano a pagina 59 e si scopre subito che nel 2019 l’incidenza dei malati di cancro è maggiore al Nord Italia rispetto al resto d’Italia e come mai?
La risposta nel prossimo post con una lectio magistralis di Gianni Lannes!
Per unire i puntini. Integrazione Seconda Parte.
“ITALIA: 182.500 MORTI DI CANCRO NEL 2019!”, Gianni Lannes
10 dicembre 2020
Altro che nuovo coronavirus: ecco la vera emergenza dimenticata ed elusa dalle istituzioni. In Italia aumentano soprattutto i tumori infantili. Nel Belpaese concentrare tutta l’attenzione e tutte le risorse su un’unica malattia, non lascia sguarnita la diagnosi e la cura di altre patologie, anche più diffuse e pericolose, come ad esempio i tumori? Ogni anno in Italia, muoiono in media ben 182.500 persone, a causa del cancro. Questi dati sono certificati ufficialmente dall’Istat e risultano veritieri, a differenza di quelli covid (truccati e gonfiati a dismisura dal governo grulpiddino). Un’ecatombe ignorata dal governo italiano, in ragione del gravissimo inquinamento ambientale (industriale e militare), favorito proprio dallo Stato tricolore, vale a dire da autorità di ogni ordine, grado e livello.
Secondo gli ultimi studi immunologici, il tasso complessivo di mortalità per infezione (IFR) di Covid-19 nella popolazione generale è di circa lo 0,1%-0,5% nella maggior parte dei paesi, che è paragonabile alle pandemie influenzali medie del 1957 e del 1968.
Se la mortalità da nuovo coronavirus fino a 70 anni circa, è simile a quella di una normale influenza (come ha accertato uno studio per conto dell’OMS di Ioannidis, epidemiologo di fama mondiale), e solo dopo i 70 assume un’incidenza significativa, non sarebbe più logico concentrare la protezione sulle categorie a rischio? Se la mortalità da SARS CoV-2 riguarda soprattutto ultraottantenni con tre patologie pregresse (secondo i rapporti ISS) non sarebbe più logico isolare solo gli anziani, fornire loro assistenza affinché non abbiano bisogno di spostarsi, anziché condannare agli arresti domiciliari l’intera popolazione? A proposito: come mai politicanti e mediconzoli speculano su cittadini e pazienti?
Riferimento con relativi referimenti:
http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2020/12/italia-182500-morti-di-cancro-nel-2019.html
Per unire i puntini. Terza Parte.
“Virus e inquinamento: un contributo contro l’ignoranza dilagante.”, a cura di Gruppo Laico di Ricerca.
27 settembre 2020
l progetto di regime sanitario per condurre verso la dittatura digitale e una società del controllo non riguarda solo l’Italia ma tutto il mondo. Il progetto di una “nuova normalità” all’interno di futuri “stati terapeutici” non riguarda solo l’Italia ma tutto il mondo. E in questi progetti il ruolo dei media per propagandare il pensiero unico sul virus e la conseguente paura permanente è fondamentale. Ma c’è (e ci deve essere) “chi resiste” e non si adegua! (GLR)
Virus fobia!
Attenzione all’ignoranza dilagante. Il 5 luglio scorso l’epidemiologo Tom Jefferson – in un’intervista al giornale The Telegraph – ha dichiarato di aver trovato tracce del nuovo corona virus in un campione di acque reflue raccolte in Spagna nel marzo del 2019.
Nelle acque di scarico di Milano e Torino, invece, c’erano già tracce del virus SARS-CoV-2 a dicembre 2019: a scoprirlo è stato uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità realizzato attraverso l’analisi di acque di scarico raccolte prima che il coronavirus si manifestasse in Italia Inoltre, un gruppo di esperti brasiliani hanno riscontrato il virus in alcuni campioni di acque prelevate dalle fogne di Florianópolis a novembre dell’anno passato.
Il dottor Tom Jefferson dell’università di Oxford ritiene che taluni agenti patogeni presenti nel mondo si trovino in uno stato dormiente, fino a che non vengono attivati da condizioni ambientali adatte. “Forse quello a cui ci troviamo di fronte è proprio un tipo di virus dormiente riattivato dalle condizioni ambientali”, ha sottolineato lo scienziato.
Il fattore ambientale: l’inquinamento. La correlazione tra virus e pessima qualità dell’aria è emersa, in particolare, da uno studio curato da ricercatori italiani e da medici della Società italiana di Medicina Ambientale (Sima): le polveri sottili avrebbero esercitato un cosiddetto ‘boost‘, ovvero un’accelerazione nel contagio dell’infezione.
A tal proposito, Leonardo Setti, ricercatore dell’Università di Bologna, ha così commentato: “Le alte concentrazioni di polveri registrate nel mese di febbraio in Pianura Padana hanno prodotto un’accelerazione alla diffusione del Covid19. L’effetto è più evidente in quelle province dove ci sono stati i primi focolai”.
Insomma, la teoria della trasmissione respiratoria non è convincente. Se tutto fosse confermato, le assurde misure di restrizione in vigore (arresti domiciliari, mascherine, distanziamento sociale, guanti, sanificazioni) potrebbero risultare inutili. Comunque, se tutto ciò fosse confermato, il virus potrebbe andarsene via da solo, così come è arrivato.
Allora, perché le autorità e i mass media continuano a diffondere panico sostenendo che la mascherina difende da un pericolo reale?
L’ingegneria sociale mira a manipolare gli individui, affinché facciano ciò che normalmente non farebbero, come ad esempio accettare costrizioni di ogni genere.
La virus fobia è pura follia endemica, utile ad appropriarsi delle nostre vite. Decisioni da cui dipendono la vita, la salute e la morte di milioni di persone non devono e non possono spettare ad un gruppo ristretto di esperti prezzolati, eterodiretti da interessi indicibili.
Riferimento e relativi refereimenti:
https://www.gruppolaico.it/2020/09/27/virus-e-inquinamento-un-contributo-contro-lignoranza-dilagante/
Magar domanii per un breve commento finale.
Cordiali saluti e buona serata.
TheTruthSeeker