In diversi post ho illustrato come si possa rintracciare, collegando i puntini, un disegno ed una preparazione per l’attuale stato di pandemia. Segnalo ad esempio:
- https://www.ingannati.it/2020/10/08/ancora-non-credete-che-la-pandemia-fosse-pianficata/ dove si evidenziano delle anomalie “temporali” (cose successe prima di quando avrebbero dovuto – segno evidente di una regìa sottostante);
- https://www.ingannati.it/2020/08/28/covid-le-evidenze-di-un-complotto/ dove elenco eventi apparentemente scollegati che però, letti alla luce dello stato attuale, rendono comprensibili molti elementi che altrimenti rimarrebbero oscuri;
- https://www.ingannati.it/2020/09/23/pandemia-pre-pianificata-ecco-le-prove/ dove riporto i documenti ufficiale della Rockefeller foundation che tracciavano, circa 10 anni fa, gli scenari di una possibile pandemia;
Leggendo un interessantissimo articolo di Stefan lanka, il biologo tedesco che sta smontando la teoria dei virus, con il suo premio di 100.000€ (di tasca sua!) per chi gli avesse portato evidenza dell’esistenza del visrus del morbillo (citato diverse volte su queste pagine, ad esempio qui, qui e qui) ho trovato un altro elemento che contribuisce a completare il quadro dei preparativi di questa messinscena. La sintesi dell’articolo in questione la farò con un altro post, più dettagliato, qui mi volevo limitare all’elemento citato nel titolo, cioè la famosa influenza suina del 2009.
(a parte che ripensare a HIV, suina, aviaria, ecc., dovrebbe farci comunque venire qualche dubbio: in molti, moltissimi anni – 40 nel caso dell’HIV – non si è trovato un vaccino, ed ora, in pochi mesi, eccolo là, bello e pronto, il vaccino per tutta la popolazione mondiale? Suona un pochino strano, no?)
Cito dal suo articolo:
A brief reminder of the nowadays forgotten 2009 swine flu pandemic will be very helpful for the assessment of the triggered and maintained corona crisis. Back then, most of the German population was eager to get vaccinated against the supposed virus causing the swine flu. The nationwide mass vaccination project had to be postponed due to the late delivery of the vaccines. …
Un breve ricordo dell’influenza suina del 2009 oggi dimenticata sarà molto utile per la valutazione di come è stata avviata e come viene tenuta in piedi oggi la storia del coronavirus.
In quel periodo la maggior parte della popolazione tedesca era ansiosa di vaccinarsi contro il presunto virus che causa l’influenza suina. Il progetto di vaccinazione di massa della popolazione tedesca dovette essere rinviato a causa del ritardo nella consegna dei vaccini. A quanto si seppe, i vaccini non potevano essere precaricati in siringhe dal momento che gli additivi, che venivano utilizzati per la prima volta, avrebbe danneggiato il liquido del vaccino. La soluzione proposta fu di conservare il vaccino senza gli additivi in flaconcini da 10 dosi e mescolarli poco prima della vaccinazione.
Uno scandalo era però in agguato dietro l’angolo. Si venne a sapere che i coadiuvanti, senza i quali il vaccino non ha alcun effetto, non erano mai stati testati, e, cosa ancora peggiore, che erano fatti di nanoparticelle. Nanoparticelle note per essere molto reattive a causa delle loro piccole dimensioni e ampiamente usate come catalizzatori nelle reazioni chimiche. Per non parlare del fatto che l’organismo umano non è in grado metabolizzare o eliminare facilmente queste nanoparticelle.
La storia raggiunse il culmine quando si seppe che la cancelliera Angela Merkel e l’esercito tedesco avrebbero avuto lo stesso vaccino ma senza i coadiuvanti, mentre la polizia e la popolazione in generale sarebbero stati vaccinati con il vaccino contenente nanoparticelle che il corpo umano non è in grado di metabolizzare.
Alla fine, il 93% della popolazione rifiutò il vaccino,
poi somministrato al restante 7%. Magicamente il rifiuto generale spazzò via dall’oggi al domani tutti i riferimenti al virus nei media mentre il governo tedesco era occupato a distruggere milioni di flaconi inutilizzati di vaccino.
(Vorrei aggiungere una piccola battuta: la paranoia che circondava l’influenza suina H1N1 non solo svanì, ma anche le segnalazioni di nuove infezioni e con esse la copertura mediatica dei giornali. Si potrebbe pensare che il virus dell’influenza suina sia mutato in un virus influenzale dei pesci, poi portato via dai salmoni solo per finire nel mercato del pesce di Wuhan e contrattaccare con una vendetta 🙂 ).
La lezione imparata
La pandemia di influenza suina non era stata pianificata abbastanza bene da garantire vaccinazioni massicce, ma questo non impedì a tutti gli epidemiologi, infettivologi e virologi coinvolti dal trarre le loro conclusioni. Analizzando le cause pubblicarono le loro conclusioni e raccomandazioni per il futuro nell’edizione no. 12, datato dicembre 2010, del bollettino sanitario federale tedesco sotto il titolo significativo “Pandemics, Lessons Learned“.
Che in pratica significa: Le lezioni da cui abbiamo imparato dal fallimento del virus H1N1!
Alcuni degli articoli inclusi in quell’edizione sono disponibili su internet, tuttavia i più importanti non si trovano. Le raccomandazioni cruciali per la gestione di future pandemie sono le seguenti:
- Fare in modo che gli esperti non si contraddicano in pubblico.
- Coinvolgimento preventivo della massa e dei social media.
- Controllo di Internet. Questo per evitare che qualsiasi dichiarazione o le critiche indeboliscano il consenso e l’accettazione delle misure adottate dai politici in nome del benessere della società.
Suona familiare?
Giornata della memoria.
Sarebbe opportuno celebrarla per ricordare tutte le volte che ci hanno mentito, per non essere imgannati di nuovo.
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