Confessiamolo: noi italiani ci sentiamo superiori agli altri popoli. Ci sentiamo più creativi, più liberi, più estrosi… insomma, volete mettere? I tedeschi ligi alle regole, i francesi con la loro mania di grandeur, americani che vogliono dominare il mondo a suon di bombe, e poi, senza cultura…
In realtà c’è qualcosa che dovremmo imparare dalle alltre popolazioni, in particolare dai francesi: sono una nazione, un popolo, si sentono partecipi del bene comune, e sanno unirsi nei momenti opportuni. Avete visto le manifestazioni in Francia? Avete visto per quanti fine settimana i gilet gialli sono scesi in piazza? E noi?
Noi invece, estrosi sì ma individualisti, cerchiamo sempre una strada per noi stessi: a me che me frega?
Riprendo il sermone di Martin Niemoller:
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.
- Ecco, stiamo zitti se i ristoratori falliscono: tanto non è quello il nostro mestiere, noi di solito mangiamo a casa!.
- Stiamo zitti se i baristi falliscono: possiamo vivere anche senza.
- Stiamo zitti se chi vive di musica, concerti, teatro, non può più lavorare: noi ci guardiamo le serie su Netflix!
- Stiamo zitti se se il piccolo artigianato, i negozi locali, le attività chiudono: noi tanto compriamo su Amazon!
E quando ci avranno divisi per bene, e impoveriti, e verranno ad imporci qualuque cosa (un vaccino, una marcatura a quantum dots (*) per controllarci a distanza – brevetto 060606 di Microsoft), non ci sarà nessuno a cui chiedere aiuto. Perchè loro lo sapevano: prima dovevano dividerci, per renderci indifesi e soli, per poi schiacciarci definitivamente.
Cosa c’entra il Nemico, il Demonio, il Diavolo? C’entra eccome, perchè è il Divisore (Dia-Ballo) per antonomasia.
Ecco perchè dobbiamo stare uniti, in tutti i modi possibili che la nostra creatività e la nostra generosità ci suggeriscono: dando a chi ha bisogno, dando dei nostri soldi, del nostro tempo, delle nostre cose, perchè da questa situazione ci si salva o tutti insieme, o si perisce tutti insieme.
Bello allora l’appello a cominciare, con discrezione e senza arroganza, e senza ricshiare mukte (incostituzionali certo ma sempre fastidiose), ad uscire allo scoperto manifestando il proprio dissenso: scrivendo le due lettere “VS (contro)” sulle mascherine che ci obbligano a portare, per indicare che noi non siamo d’accordo. Contiamoci. Siamo la maggioranza assoluta.
Ho lavorato in parecchi stati e con tante etnie e posso dichiarare la superiorità assoluta dell’italiano.
È per questo che stanno cercando di instaurare da qui quel governicchio da papocchio del piccolo mondo antico (neofeudalesimo).
Sarà proprio l’individualismo tipico dei parlanti escusivamente italiano (o meglio ancora dialetto) a salvarli dalla carneficina mondiale in atto.
Per quanto riguarda il “contro”, per di più scritto in inglese, vi pone sullo stesso piano del Satanasso.
Il diavolo è un ottimo servitore ed un pessimo padrone: non va combattuto, bensì asservito.
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PS: Approposito di diavolo (povero): “faccia da Monitor” vi ha apostrofati come coglioni…
…e sarebbe da unirsi con esseri (?) così spregevoli?!?
PS2: Preferisco manifestare il mio dissenso ignorandoli.
😀
“apostrofati come coglioni”? Sì ma gli abbiamo risposto….
I Gilet Gialli sono invece proprio frutto di un’ importante divisione della società francese.
Prima Parte.
“Un anno di Gilet Gialli in Francia”, R, Vivaldelli per InsideOver
16 novembre 2019
https://it.insideover.com/politica/un-anno-di-gilet-gialli-in-francia.html
Significativo estratto dell’articolo:
Ma chi sono davvero i gilet gialli? Come spiegava Giovanna Pavesi sulle colonne di questo giornale, si fanno chiamare gilet jaune e non si definiscono né ricchi né poveri. Né di destra né di sinistra. Sono una parte della classe media francese, proveniente principalmente dalle campagne e dalle periferie. E all’inizio hanno dichiarato la loro rabbia per l’aumento delle tasse sul gasolio. Ma con le settimane, il malcontento ha avuto come unico bersaglio il presidente Emmanuel Macron. Accusato di aver dichiarato una guerra alla fetta di popolazione che, più di ogni altra, potrebbe impoverirsi. Nel manifesto politico, il movimento chiede di vietare per legge le tasse ai cittadini superiori al 25%, un aumento dei salari minimi e delle pensioni, la costruzione di 5 milioni di case popolari, l’uscita di Parigi dall’Ue e dalla Nato, separare i depositi dai fondi speculativi.
I Gilet Gialli sono invece proprio frutto di un’ importante divisione della società francese.
Seconda Parte.
1. “La Francia elimina la parola “razza” dalla sua Costituzione”
13 luglio 2018
https://www.ilgiornale.it/news/mondo/francia-elimina-parola-razza-sua-costituzione-1553308.html
1A. Popolo: in generale, il complesso degli individui di uno stesso paese che, avendo origine, lingua, tradizioni religiose e culturali, istituti, leggi e ordinamenti comuni, sono costituiti in collettività etnica e nazionale, o formano comunque una nazione, indipendentemente dal fatto che l’unità e l’indipendenza politica siano state realizzate.
1B. Democrazia: forma di governo in cui il potere risiede nel popolo, che esercita la sua sovranità attraverso istituti politici diversi – forma di governo che si basa sulla sovranità popolare esercitata per mezzo di rappresentanze elettive, e che garantisce a ogni cittadino la partecipazione, su base di uguaglianza, all’esercizio del potere pubblico:
Rif. Vocabolario Treccani
Breve Commento.
A. Un popolo non definito è facilmente divisibile essendo venuta meno la sua unità per definizione costituzionale.
B. Rioting, shops & businesses looted, cars flipped & burnt all occurred during World Cup ‘celebrations’ in several French cities: 292 arrests, 45 injured police officers and 2 dead civilians, around 800 burned cars, lots of shops & businesses looted.
Mai viste cose del genere da quando è nata questa famosa manifestazione sportiva ma per chi vive nella torre d’avorio “progressista” , quelli che hanno abolito la parola “razza” dalla Costituzione francece, la vittoria della Francia africana era stata un trionfo.
I Gilet Gialli sono invece proprio frutto di un’ importante divisione della società francese.
Terza ed Ultima Parte.
“Sapir – Fine della Campagna Elettorale: le Secessioni”
In chiusura della campagna elettorale più cruciale per il futuro dell’Europa e in attesa del risultato, su quale si sono incentrate tante speranze ma il cui esito appare scontato a favore del candidato che più di tutti incarna l’establishment europeista, facciamo spazio alle riflessioni di Jacques Sapir, il nostro economista francese di riferimento. Lo scenario è quello di un paese profondamente diviso, sia geograficamente che culturalmente e socialmente, tra gruppi che si trovano su posizioni opposte e inconciliabili. Situazione complicata ulteriormente da quell’irriducibile corpo estraneo alla cultura francese che sono gli immigrati di seconda generazione. La situazione appare così compromessa da rischiare di scivolare verso la violenza e la guerra civile, e tutti i politici ne portano la responsabilità; anche la Le Pen, che nella fase finale della campagna ha commesso grossi errori, nel migliore dei casi frutto di dilettantismo, e nel peggiore segno di un atteggiamento strumentale. Per non parlare degli utili idioti del “politicamente corretto”, che nel loro confuso immaginario antifascista fungono da copertura agli interessi del grande capitale.
di JACQUES SAPIR · pubblicato il 5 Maggio 2017 da Voci dall’Estero.
Riferimento e proseguimento:
http://vocidallestero.blogspot.com/2017/05/sapir-fine-della-campagna-elettorale-le.html
Breve commento finale.
In Francia, divisione fra gente ordinaria proveniente dalle campagne e dalle periferie e il resto della Francia, divisione fra popolo francese autoctono e gente di colore proveniente dalle loro ex colonie africane, forte astensionismo sintomo di divisione fra eletti e elettorato, divisione fra la vita delle gente ordinaria francese e quella delle elites intellettuali francesi dei media mainstream che lautamente pagati reggono dalla mattina alla sera il moccolo all’establishment francese che con l’euro e la globalizzazione ha impoverito la maggior parte dei cittadini francesi, insomma, si ok le proteste dal vivo ci vogliono ma poi se la società è divisa all’ainterno fare la quadra politicamente diventa davvero difficile e infatti in Francia finora non si è mai visto nessun movimento autenticamente sovranista popolare che ha preso un sacco di voti, ovviamente spero di sbagliarmi e che al più presto in Francia nasca qualcosa in questo senso.
Cordiali saluti.
TheTruthSeeker