Ascoltando il video di Mauro Sartorio del 5LB magazine (sotto) ho ri-scoperto il significato della parola: “idiota“:
In italiano la parola idiota entra nel XIV secolo, riprendendo di peso per via colta il latino idiota. In latino, idiota significava ‘incompetente, inesperto, incolto’ e proveniva a sua volta dal greco idiótes. Idiótes voleva dire ‘uomo privato’, in contrapposizione all’uomo pubblico, il quale ultimo rivestiva cariche politiche e dunque era colto, capace, esperto; quindi già in greco idiótes valeva ‘uomo inesperto, non competente’.
Quindi chi si non si occupa della cosa pubblica, ma anzi ne viene escluso, è l’idiota per antonomasia; come ricordò anche JF Kennedy in un suo famoso discorso (sotto), nel quale ricordò che Solone, antico legislatore ateniese, aveva dichiarato un vero e proprio crimine il disinteressarsi della cosa pubblica.
Ecco come vi vogliono: veri e propri idioti, disinteressati del bene comune, della res publica, capaci solo di delegare a qualcun altro perchè…
- l’economia è troppo difficile da comprendere, lasciamola agli esperti;
- la politica è troppo complicata, lasciamola agli esperti;
- la medicina… figuriamoci!
- …
Idioti, anzi, covidioti: sudditi perfetti.
Cit.: “«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. etc.”
come si concilia con:
Cit: “…in contrapposizione all’uomo pubblico, il quale ultimo rivestiva cariche politiche e dunque era colto, capace, esperto;…” ?!?
?!?
?!?
?!?
PS: Non sarà forse che il regno dei cieli è lontano dal “uomo pubblico”?
PS2: …oppure sarà che preferisci il regno del “uomo pubblico”? 😉
Occuparsi della cosa pubblica è una cosa nobilissima. Rinchiudersi nel proprio mondo privato disinteressandosi degli altri no.
Poi lascia stare che il politico medio che conosciamo sia un farabutto che fa i suoi interessi privati fingendo di fare gli interessi pubblici: non è certo quello il mio modello.
Cit:.: “Quando, signore, ti abbiamo visto nudo, affamato o assetato e non ti abbiamo assistito? Ogni volta che NON avete fatto una di queste cose al più piccolo dei miei fratelli, non l’avete fatto a Me“.
…ho capito:
bye bye!
!
!
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Cit.: “Occuparsi della cosa pubblica è una cosa nobilissima. Rinchiudersi nel proprio mondo privato disinteressandosi degli altri no.”
…ne deduco che le tue espressioni verbali sono deresponsabilizzanti:
non è chi non veda che il ‘nobile’ uomo pubblico si occupi della cosa PUBBLICA se non per farne una cosa PRIVATA.
Posso consigliarti di leggere e comprendere il Tao Te Ching?
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PS: …se poi questa verità ti sembra troppo “orientale” allora leggiti e comprendi i frammenti di Eraclito (detto l’oscuro), evitando accuratamente i commenti e le interpretazioni, soprattutto quelli Platone e di Aristotele.
Poi vedi tu se magnificare ancora l’uomo pubblico.
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Non sono sicuro di capire (tanto per cambiare … 🙁 )
Un conto è la valutazione sulla attività, un conto è sull’operato del singolo (che, quasi sempre, lo ammetto, è disdicevole).
Perche le mie espressioni verbali sarebbero deresponsabilizzanti?
Perché l’immaturo, in senso ampio, non si sente mai responsabile e quindi cerca in un altro il proprio ‘governo’.
All’adulto, in senso ampio e generale, si addice l’autogoverno:
ogni intromissione tra lui ed il suo prossimo ne deforma i rapporti, che sarebbero invece naturali.
So che ti è difficile capire…
…ma consolati: non sei l’unico. 😉
Bello questo articolo, non lo avevo letto, fatto davvero bene, complimenti!!!