Il termine che ormai conoscono tutti, in questa presunta pandemìa, è “asintomatico“. Sì perchè se si dicesse “sano“, non farebbe un granchè colpo: con il termine “a-sintomatico” si sottointende un malato, ma che, per qualche caso strano, non manifesta (ancora, sottinteso) i sintomi. Un capolavoro di ingegneria letteraria, degna del miglior George Orwell che nel suo 1984 aveva previsto proprio questa funzione della neo-lingua.
Perchè non dire invece che, se hai il virus e sei sano, sei immune? Questa dovrebbe essere la conseguenza naturale della virologia ufficiale, anzi, il motivo stesso per cui si vaccinano le persone. Ma andiamo avanti.
Un altro termine che secondo me dovrebbe essere introdotto è invece “a-scientifico“. Sì perchè se, come abbiamo visto:
- il virus non è mai stato isolato;
- non esiste quindi nessuna prova che il virus (che non è mai stato isolato) sia la causa di qualsivoglia malattia;
- non esiste neanche nessuna prova della validità di un test, il tampone, che con la RT-PCR va a cercare non sa bene cosa, visto che il virus non è mai stato isolato,
- e non è neanche mai stato dimostrato che si possa trasmettere, visto che non è stato isolato;;
- e non si capisce a che pro chiudere gli stati, imporre le mascherine, se il virus non è mai stato isolato, non si è mai dimostrato che possa essere la causa di una o più patologie, se possa essere trasmesso da persona a persona, ecc.
Il problema è lo stesso che si pose all’inizio degli anni ’80 con l’HIV, quando non esisteva nessun paper scientifico peer-reviewed che dimostrasse il rapporto causale fra HIV e AIDS. Tutto ebbe inizio con la conferenza stampa del dr.Gallo in cui si affermò che era stata trovata la probabile causa dell’AIDS. Da lì in poi partì la grancassa dell’informazione ufficiale, giornali, radio e TV a creare la psicosi collettiva.
Esattamente quello che sta succedendo oggi, dove riscontro una grandissima confusione e la pressochè impossibilità a parlare, anche con persone per certi versi “colte“, che hanno interiorizzato la narrativa ufficiale come se fosse scienza. Hanno trasferito ai titoli dei giornali l’autorità che si dovrebbe dare solamente ad un paper scientifico.
- Hai visto quanti contagiati?
- No, quanti? E poi, scusa, tanti rispetto a cosa? All’anno scorso, quando non si faceva la ricerca?
- Eh, ma stanno crescendo sempre di più…
- Ma in termini assoluti, quanti? E con che tasso di crescita? E poi perchè dici tanti? Rispetto a cosa?
Niente. Non se ne viene fuori. Come quella candidata che durante un dibattito in TV pretese di zittire l’oppositore con “e le bare di Bergamo?” come se una foto ad effetto (peraltro dimostratasi poi falsa) avesse il peso di uno studio scientifico.
Che poi, se fosse vero che il virus esiste, e lo si fosse sequenziato correttamente, e lo si potesse rintracciare grazie al tampone, chi è positivo dovrebbe essere felicissimo, NO? “Sono immune! Ho il virus ma sto egualmente bene!”
Eh no caro! Il virus è silente, ma potrebbe attivarsi prima o poi. Ah sì? E quando? Quando decide lui?
Niente. La gente è ipnotizzata, e solo l’abbandono dei mezzi di comunicazione mainstream come giornali, radio e TV potrebbe aiutarli a svegliarsi.
Ma allora dovrebbero prendere coscienza di essere stati ingannati,
e questo fa molta più paura che non un virus assassino.
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