Riascoltavo la conferenza di Aosta (ne ho parlato qui), quella in cui diversi guariti da tumore o altre “patologie” raccontano la loro esperienza (spero un gorno di avere il permesso di pubblicare l’audio – veramente molto interessante ed istruttivo), in particolare l’ultima testimonianza, della mamma che, dopo aver deciso di non far curare il proprio figlio (“se esce da quella porta senza fargli le radioterapie fra tre mesi saremo al funerale di suo figlio” le aveva detto il medico), dopo un paio d’anni si era ritrovata con un tumore al seno grosso come una noce. E a seguito della sua seconda decisione di non fare nulla, si sente una domanda del pubblico: “Ma allora è guarita solo con la forza della mente?”
Lo so, lo so, l’ho già detto altre volte, come ad esempio qui e qui: non si tratta:
- di combattere un nemico insidioso
- di vincere una battaglia per la vita
- di avere la meglio “sul brutto male”;
si tratta semplicemente di capire cosa sta succedendo, che la Natura non fa niente che non sia sensato e biologico, e che noi possiamo (anzi dobbiamo) solo comprendere cosa ci viene chiesto, ed accompagnare il processo.
Forse un esempio potrà aiutare a comprendere il concetto.
Supponete di avere un problema ad una natica. Ogni tanto vi vengono della fitte, la pelle si ulcera, e sanguina. Poi niente per un po’, poi il fenomeno si ripresenta. Avete messo cerotti, pomate cicatrizzanti, prendete antidolorifici, ma il fenomeno si ripresenta, nonostante tutto. Immaginate che arrivi uno che vi dice: “Ho analizzato il problema, e ho capito cosa succede. Ogni volta che vai a mangiare in quel posto, ti siedi su una vecchia sedia imbottica che ha un chiodo che sporge. Il chiodo ti ferisce, ed ecco il motivo per cui tu hai dolori, ferite, e sanguini”
Se a fronte di questa diagnosi uno rispondesse: “Che medicina devo prendere allora?” pensereste che non ha capito nulla, no? La risposta è evidente: non sederti più su quella sedia, cambia sedia, vai a mangiare da un’altra parte, no?
Con la Nuova Medicina Germanica è la stessa cosa: non è una terapia, è una spiegazione di quello che sta succedendo.
A ciascuno di noi poi decidere quali cambiamenti fare nella nostra vita per non ricadere negli stessi errori. Cambiare strada, come dice bene Portia Nelson:
I
Cammino per la strada.
C’è una profonda buca nel marciapiede.
Ci cado.
Sono persa…Sono impotente.
Non è colpa mia.
Ci vorrà un’eternità per trovare come uscirne.
II
Cammino per la stessa strada.
C’è una profonda buca nel marciapiede.
Fingo di non vederla.
Ci ricado.
Non riesco a credere di essere nello stesso posto.
Ma non è colpa mia.
Ci vuole ancora molto tempo per uscirne.
III
Cammino per la strada.
C’è una profonda buca nel marciapiede.
Vedo che c’è.
Ci cado ancora… è un’abitudine.
I miei occhi sono aperti.
So dove sono.
E’ colpa mia.
Ne esco immediatamente.
IV
Cammino per la strada.
C’è una profonda buca nel marciapiede.
La aggiro.
V
Cammino per un’altra strada.
Ho appena visto questo articolo su corriere.it https://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/19_maggio_20/non-ci-si-ammala-cancro-caso-o-sfortuna-nuova-conferma-65d48406-7ae9-11e9-9a27-9779fe3a7026.shtml?intcmp=exit_page&refresh_ce-cp
Ambiente e stili di vita contano per ammalarsi di cancro!
Un po’ alla volta la gente comincia a svegliarsi….
L’articolo sulla ragazza deceduta parla di cura a base di cortisone,quindi il metodo Hamer comunque non c’entra.
Perchè il metodo funzioni però ci vuole uno psicoterapeuta davvero bravo,giusto?
Lo ripeto per l’ennesima volta: NON ESISTE il metodo Hamer. La Nuova Medicina Germanica spiega, per filo e per segno, e con sovrabbondanza di particolari, come funziona il nostro corpo e quali sono le cause di quelle che noi chiamiamo “malattie”. Ma se uno si aspetta la “cura” resterà deluso. Trupiano dice: “per molti, ma non per tutti”.