La Natura viene spesso definita “Madre” forse perchè ci sentiamo tutti parte di questo creato, generati dal Tutto che ci circonda. In numerosi punti (ad esempio qui, qui e qui) ho sottolineato come, guardando alla Natura, noi possiamo non soltanto capire molto di più del suo Artefice (la mano del Creatore nel Creato, la firma dell’Artista nella sua Opera), ma anche trarne importantissimi insegnamenti per la nostra vita su questa terra. E non mi riferisco soltanto ad insegnamenti di carattere spirituale, ma anche materiale, concreto, “tecnologico“.
Non è forse tipica dello scienziato la capacità di osservazione, prima di elaborare la teoria generale o la “regola” che sta dietro ai fenomeni? Forse per questo qualcuno ha detto una volta che la Bibbia è il secondo libro che Dio ha scritto, quello per i ripetente, un po’ più tardi, perchè tutto quello che c’era da sapere era nel Suo primo libro, il Creato.
Nell’appendice del libro, Papillon, nel capitolo relativo ai motivi di ottimismo per quanto riguarda il futuro, citavo alcune scoperte che ci aprono orizzonti nuovi ed insperati, ad esempio:
- nel campo della medicina (la nuova medicina di Hamer),
- della farmacologia (l’utilizzo della cannabis, anche se non di nuova scoperta ma di ri-scoperta si tratta),
- la scoperta e industrializzazione della fusione fredda da parte di Rossi-Focardi, che renderà le guerre per il petrolio un qualcosa di assolutamente inutile,
- e il catalizzatore per elettrolisi “a basso costo” di Daniel Nocera.
Proprio di quest’ultimo volevo parlare, per dimostrare ancora una volta come l’osservazione della Natura e dei suoi fenomeni sia sempre fonte di saggezza ma anche di scoperte scientifiche.
Ricapitolando in estrema sintesi, Dan Nocera (Massachussets Institute of Technology), partendo dall’analisi dei bisogni di energia a livello mondiale, e analizzando le risorse disponibili, ne conclude che soltanto il sole fornisce energia in abbondanza (e gratuita) per soddisfare le richieste dell’umanità (a ben pensarci, anche altre fonti di energia come il petrolio, il gas, il legno o il carbone sono, in ultima analisi, di derivazione solare). Ma il sole ha un problema: non è dispponibile di notte, ed è meno disponibile d’inverno. Bisogna “immagazzinare” l’energia prodotta per renderla disponibile quando non c’è il sole.
La soluzione? Semplice: utilizzare l’energia in eccesso per scindere l’acqua (elettrolisi) e ottenerne idrogeno: facilmente stoccabile e riutilizzabile per essere bruciato o per produrre energia elettrica tramite le celle a combustibile (fuel cell). Peccato che questo processo di doppio (o triplo) passaggio sia molto inefficiente, e si perda molta energia nella trasformazione (fotoni->energia elettrica->scissione acqua in idrogeno e ossigeno->ricomposizione e produzione di energia).
Prima scoperta: un catalizzatore (a base di cobalto e altri materiali facilmente reperibili) che riduce di due terzi l’energia necessaria per elettrolisi (anche se sul video sembrava che si riducesse a due terzi, quindi un 33% in meno). Ma Nocera è andato oltre: si è domandato: perchè utilizzare i pannelli fotovoltaici per produrre energia elettrica, che poi uso per scindere l’acqua? Perchè non inventare una “foglia artificiale” che, utilizzando direttamente la luce solare (i fotoni) non riesca a scindere la molecola dell’acqua in idrogeno e ossigeno?
Buona visione del video.
Mano a mano che scorrevo il tuo articolo, pensando al libro principe, il Creato e da biologo.. ragionando su come gli esseri viventi gestiscono l’energia solare, ho ricordato che appunto la cellula, così come è differenziata nelle sue varie funzioni, è il miglior gestore di questa energia, ha ragione Nocera, è già tutto stato inventato, basta copiare.. sarebbe appunto il miglio utilizzo della genetica, l’unico modo valido di impiegare organismi geneticamnete “modificati”, metto il modificati tra parentesi, perchè sarebbe solo un copia incolla,
altro che le idee assurde di Monsanto e Co, che pensano solo al profitto di pochi sui molti..
un bel reattore, che gestisca la sintesi di energia, producendo zuccheri tramite la fotosintesi.. milioni di mitocondri poi potrebbero produrre idrogeno attraverso la gestione del ciclo dell’ATP (adenosin trifosfato) appositamente modificato.. ci vuole solo un buon laboratorio, finanziato dal popolo per dare energia al popolo 😉
Wow! Questo mi piace (copiare da quello che esiste già). Gli OGM un po’ meno…