Della serie: “argomenti leggeri“, voglio oggi parlare di dieta, della mia in particolare. Non perchè sia da prendere a modello, ma perchè, avendola sperimentata su me stesso, almeno sono certo di poterne parlare con cognizione di causa.
Lo so, lo so, 8 kg in 5 mesi non sono un granchè, in rete si trovano storie di chi ne ha persi 50, 60, addirittura 100 di kg! E che volete che siano 8 kg? Non un granchè, però, considerato che partivo da 82, per 1,78 di altezza, non mi sembra comunque un risultato da trascurare. Anche perchè in passato ci avevo provato altre volte, ma scendere sotto i 79 era un’impresa ciclopica e mi costava pesanti sacrifici e rinunce che, tutto sommato, stavolta non ho dovuto fare. E quindi mi sembra interessante condividere, soprattutto con quelli di noi che sono in perenne lotta con il girovita abbondante. Di seguito le principali scoperte che ho fatto.
- Scoperta#1: Dimagrire non è questione di forza di volontà:. Nessuna guerra, nessun combattimento, nessuna forzatura: tutto va fatto in armonia. Se questo è valido in generale, a maggior ragione vale contro un avversario che non potete battere: il vostro corpo e il suo istinto alla sopravvivenza. Come ben spiegato da Jon Gabriel, se vi mettete a fare braccio di ferro col vostro corpo è una battaglia persa: non avete alcuna possibilità di vittoria. Molto meglio cercare di capire perchè (e se) il vostro corpo ha bisogno di cibo, di protezione, perchè lo stress genera fame, e via dicendo, e poi, modificando le situazioni alla base, avere il proprio corpo alleato nel voler eliminare le riserve. Se, come dice Bruce Lipton, anche i nostri geni possono essere modificati (=attivati o meno) a seconda della nostra percezione della realtà, molto meglio evitare il conflitto e lavorare in armonia. Molto importante anche la lezione vista qui su ciò che porta ai comportamenti da tossicodipendenza: la dipendenza è una conseguenza di altre mancanze; corrette quelle, anche dalla droga ci si libera facilmente!
- Scoperta#2: Una grande stupidaggine è che “si può mangiare di tutto, basta che sia in moderata quantità”. Vero è che siamo onnivori, ma onnivori di cose naturali, non di cibi artefatti o innaturali: quelli vanno eliminati, completamente. Come ha scritto il dr.Luca Speciani, autore della dieta Gift, “non esistono scoiattoli obesi“. Cioè, nessun animale in natura riesce a diventare obeso, cibandosi di cibo naturale. Come visto anche qui, quando si vogliono ottenere delle cavie obese per esperimenti scientifici si addizionano i loro cibi con esaltatori di sapidità (che che sono anche neuro-distruttivi) come il MSG, monosodio glutammato. C’è anche un ternmine tecnico: “MSG-induced obesity“, cioè obesità (artificialmente) causata dall’MSG.Poverini questi topini? Ma certo, ma molto più poverini i nostri figli e noi stessi, vere cavie inconsapevoli di un esperimento di cui non sapevamo nulla! Per essere un pochino più specifici, vanno evitati come il veleno merendine, bevande gassate, lo zucchero raffinato e tutto ciò che lo contiene, grassi idrogenati e, in generale, una buona regola è mangiare solo ciò che un primitivo riconoscerebbe (sempre consiglio del dr. Speciani). La distinzione non è tanto, a mio avviso, fra vegetariano (o vegano) o no; ma fra naturale o artificiale-confezionato-industriale.
- Scoperta#3: Un altro dei miti da smontare è che il grasso fa ingrassare: non è assolutamente vero! (come non è vero che il colesterolo fa venire l’infarto, ma questo è un altro discorso). Buona notizia per chi è intristito dal rinunciare allo zucchero aumentate il burro e i grassi in genere! Non fanno male, non fanno ingrassare, e danno un sacco di soddisfazione. Anche perchè, se togliete carboidrati e zucchero, senza dare nulla in cambio, rischiate di creare degli scompensi (famosi assalti al frigo – crisi da astinenza!). Fate lo scambio: via carboidrati e zucchero, e dentro grassi saturi e insaturi. No petto di pollo: meglio la pelle! Provare per credere, se volete approfondire leggete il libro di Jonny Bowden, “Il grande mito del colesterolo“.
- Scoperta#4: Un’altra grande stupidaggine è che per perdere peso siete costretti ad una vita di sacrifici. Se l’eliminazione di certi cibi, descritta sopra, vi può sembrare penosa e cominciate a prefigurarvi una vita triste, fatta di rinunce e sacrifici, la bella notizia è questa: bastano due settimane per rieducare i gusti. Io ad esempio prendevo da 30 anni il caffè con lo zucchero: l’ho tolto, all’inizio mi faceva schifo, ma dopo due settimane mi sono abituato e adesso mi piace così. E il rovescio della medaglia, o il lato bello, è che adesso se mangio una mela, o una carota, mi sembrano dolcissime. Prima non me ne accorgevo. Un po’ come se la flora batterica venisse selezionata: se smettiamo di nutrirla con particolari alimenti come ad esempio lo zucchero, questa si abitua a consumare (e chiedere) meno di quegli alimenti. Attenzione però che, proprio a causa delle sostanze “dopanti” contenute in alcuni cibi, o per il picco glicemico che causa lo zucchero raffinato, per alcuni tipi di alimenti lo “sgarrare” si paga caro (ed ecco il perchè del punto 2: per certi elementi anche la moderata quantità è da evitare): perchè riaccende la voglia e la dipendenza di quel particolare elemento. Non rinunciare a quella caramella, a quella merendina rischia di innescare di lì a due ore un bisogno al quale sarà difficilissimo resistere.
- Osservazione#5: non avere fretta. Se avete mangiato “male” per 20, 30 anni, non potete sperare che in 3 settimane di attenzione si vedano grandi risultati. Anzi, proprio all’inizio potrebbe essere che non succede nulla. Bisogna ristabilire un tipo di alimentazione corretta, ed aspettare un po’ di tempo perchè il corpo, disintossicandosi un po’ alla volta, cominci ad eliminare le tossine (molte volte causa del grasso che accumuliamo) accumulate in tanti anni e ritrovi un nuovo equilibrio.
- Conferma#6: moto giornaliero. Nonostante io sia stato un runner, sono diventato, forse per problemi di usura delle giunzioni (anni di agonismo lasciano il segno), molto più amante della camminata. Un’ora, un’ora e mezza al giorno, tutti i giorni: al posto della TV alla sera, molto migliore della palestra, più rilassante dello yoga. Imperdibile.
- Conferma#7: Il cibo deve essere un piacere, non soltanto da mangiare, ma anche da preparare, possibilmente insieme, in famiglia. Frutta verdura, uova, pesce in grande quantità. Insalate ricchissime, porzioni smisurate, olio in abbondanza, anche piccante, cipolle, semi: non mi faccio mancare niente. E non sento la mancanza di pasta, pane e pizza (che ovviamente non prendo quasi più).
- Attenzione#8: monitoraggio costante. Pesarsi tutti i giorni, alla stessa ora. Non tanto per essere angosciati dal risultato che, come detto, arriva nel medio- lungo termine, senza fretta, quanto per imparare a capire cosa ci fa bene e cosa ci fa male. Serata con gli amici, pizza e birra vi sembra una cosa da niente? E se poi ci si aggiungono anche due salatini e due patatine come antipasto (magari con MSG – vera droga!), e poi due fette di tiramisù alla fine (e magari un limoncello), che volete che sia? La mattina dopo misurate il risultato. E aggiustate il tiro per la prossima volta!.
Riassumendo, direi che è importante NON mettersi a dieta, ma adottare abitudini e stili di vita salutari: la perdita di peso, o meglio il raggiungimento di un peso “salutare” sarà una conseguenza, un effetto collaterale. Come dice anche l’ottima Natasha McBride-Campbell, autrice della dieta GAPS, non esiste una ricetta unica, una unica definizione che vada bene per tutti: per questo esistono già i nostri sensi e il nostro desiderio, che ci fa desiderare ciò che di volta in volta è meglio per noi.
Ma allora, dirà qualcuno – perchè se mi lascio andare ingrasso?
Io direi che ci sono principalmente due ordini di motivi:
- Cause endogene: per problemi vari, stress, conflitti in corso, paura di “carestìa“, necessità di difesa o di prendere le distanze dagli altri, bisogno di “occupare il proprio spazio“, ecc., il nostro corpo vuole accumulare peso, come spiega bene Jon Gabriel. In questi casi, un riallineamento ed una migliore centratura anche spirituale è indispensabile;
- Cause esogene: i numerosi trucchi che i produttori di cibo industriale inesriscono nei loro prodotti (aspartame, MSG, cosiddetti “aromi naturali”, ecc.) sono degli endocrin disruptor che creano vere e proprie dipendenze nel nostro cervello. In misura minore, anche i carboidrati e lo zucchero raffinato creano dipendenza proprio per la sostanze oppiacee che fanno produrre al nostro interno e che danno un piacere al quale non riusciamo più a rinunciare. Anche il cibo contaminato da pesticidi, come il glifosato presente nel Roundup, comporta un meccanismo di difesa che richiede grasso per isolare gli elementi tossici.
Tutte queste minacce possono essere rese meno pericolose con alcuni accorgimenti di buon senso:
- evitare zucchero e farine raffinati;
- evitare cibo industriale e confezionato;
- preferire sempre cibo fresco, di stagione e a km zero;
- preferire cibo da coltivazioni biologiche;
- evitare gli OGM, per quanto possibile.
Si tratta quindi di cambiare stile di vita. Il peso in eccesso se ne andrà da sè.
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Nella foto: il presidente dell’Ordine dei medici di Milano, Roberto Carlo Rossi, classe ’64. Forse la nostra medicina moderna ha preso una strada sbagliata, che l’ha portata a perseguire obiettivi contrari alla salute, e dovrebbe rivalutare l’alimentazione, dando un po’ meno importanza ai farmaci…. o sbaglio?
Perfettamente d’accordo con te, Alberto.
Mi permetto anche di consigliare la dieta del dottor Mozzi http://dietagrupposanguigno.it.
In un mese e mezzo ho recuperato due paia di pantaloni che non mi stavano più, ora continuo perché ne ho altri tre ancora più stretti che rivoglio per l’inverno. Non controllo tanto la bilancia perché lo faccio più per il girovita che per il peso in sé; comunque è la prima volta che riesco a dimagrire di mia volontà, ed è molto più semplice di quanto mi aspettassi. Mi sono limitato a eliminare pasta, pane e merendine; ci sarebbero anche alcolici e bibite gassate, ma già prima ne facevo un uso molto ridotto. Quando avevo provato a mollare la carne, dopo 6 giorni stavo letteralmente impazzendo; con la pasta invece ho avuto solo un pizzico di malinconia il primo giorno e ora nemmeno ci penso più. La prima settimana sono ingrassato parecchio, ma ho continuato a seguire ugualmente queste poche regole e in breve tempo il trend si è invertito.
Diversamente da altri tentativi, in cui partivo da una situazione di conflitto (il mio peso era sbagliato e io dovevo sconfiggere la fame), stavolta sono partito dal presupposto di non avere assolutamente nulla che non va, e che è soltanto l’armadio a non avere più spazio per pantaloni nuovi. Lo vivo un po’ come un giochino.
Ogni tanto prendo la garcinia, un prodotto naturale senza particolari controindicazioni (se non quella di non prenderne troppa) che regola un poco il senso di appetito e l’assorbimento dei cibi.
Ah, quasi dimenticavo: frutta ne mangio a tonnellate, ma SOLO fuori pasto.
Grande!!!