Una delle innovazioni tecnologiche che sono entrate a far parte della nostra vita di tutti i giorni, diventando quasi indispensabili, sono i navigatori satellitari. Questi apparecchietti, o software dello smartphone, che ci danno le indicazioni per arrivare nel minor tempo a destinazione, senza incorrere in divieti, senza sbagliar strada, evitando i possibili ingorghi. Per quale motivo uno dovrebbe, deliberatamente, spegnerlo, o non ascoltarne i consigli, se sta affrontando un viaggio in cui non conosce la strada?
Eppure nella nostra vita facciamo spesso così. Mi spiego meglio, fuori di metafora.
Cominciando ad interessarmi di esperienze di pre-morte, o NDE (Near-Death-Experience), come visto anche qui, mi ha particolarmente impressionato quella di Howard Storm, già citato anche dall’ottimo Maurizio Blondet. Sia per la sua parziale anomalia rispetto lalla maggioranza di queste esperienze (la sua prima destinazione erano, se così si può banalizzare, gli “inferi“) ma soprattutto per la straordinarietà del racconto: a tratti così incredibile che se uno se lo fosse inventato lo avrebbe reso più credibile (da cui immagino che non possa essere inventato). Prima o poi ne parlerò più diffusamente, magari si trova qualche sua conferenza sottotitolata in italiano, magari metterò io i sottotitoli, vedremo.
Qui mi soffermo solo su un (apparentemente) piccolo particolare, molto importante però per la nostra vita di tutti i giorni. Lui racconta che, verso la fine della sua esperienza ultraterrena, quando Gesù e gli altri (santi o angeli?) gli comunicano che deve ritornare nella sua vita terrena, lui si “ribella“ (per quanto possibile, con le dovute maniere) e prova in tutti modi ad argomentare contro questa decisione. E quando, esauriti tutti gli argomenti, cala il suo “asso nella manica“, prova con questo: “Dopo aver conosciuto Voi qui, per me sarà una pena infinita dover vivere senza vedervi, senza avervi accanto!“. E quelli di risposta: “Allora non hai ascoltato. Non ti abbiamo detto e fatto vedere che siamo sempre con te?” – e lui: “sì ma come faccio a saperlo?” “Basta che ci chiami. Basta che ci pensi, che ci interroghi, che ci parli, e nopi saremo lì, e ti risponderemo“.
In una delle sue tante conferenze (si trovano in rete), in particolare quella a Seattle che riporto sotto, racconta di come oggi lui faccia esattamente così, e riceve sempre le risposte, le conferme, i segni della presenza. A volte come intuizioni, spesso come sorrisi di una persona amorevole, a volte come suggerimenti dalle persone più disparate; a volte subito, a volte 2 giorni dopo o un mese dopo, dipende.
Io lo sapevo che era così. A dire il vero, fin da giovane, dopo aver letto “Il poema dell’uomo-Dio” (ribattezzato anche “L’Evangelo che mi è stato rivelato) avevo sperimentato questa Presenza, questo rapporto continuo con Gesù. Ma con gli anni avevo “smesso di frequentarLo“.
La scusa: il lavoro, i figli, la casa, i pensieri, la stanchezza.
La nuda verità: la paura del giudizio, sentirsi dire che quello che stavo facendo non andava bene,.
E sì perchè io lo sapevo che mi diceva sempre quale era la cosa giusta da fare, ma a volte preferivo fare diversamente, anzi, non ascoltarLo direttamente. E quindi preferivo “spegnere il navigatore“. Perchè? Fondamentalmente, mancanza di fede. Mancanza di fede che quello che ti dirà Lui sarà sempre la cosa migliore per te, perchè Lui non ha in mente altro che il sommo bene, e il Suo amore per te è qualcosa di neanche lontanamente immaginabile, per noi.
E così si spegne il navigatore. Meglio fare da soli. E schiantarci nelle nostre miserie.
È vero. Non abbiamo sufficiente fede. Pensiamo sempre che qualcuno voglia fregarci. Siamo sempre in dubbio. E se non fosse vero niente? Se fosse tutto un’invenzione dei preti per ingannarci? I preti non hanno una buona reputazione, parliamoci chiaro..
Ma informazioni come questa ci insegnano a tener aperto il filo diretto con Gesù e con i Santi.
Dobbiamo interrogarli ogni giorno. Dato che Essi sono vicini a noi. Ecco tutto.
Come mi devo comportare di fronte a questo problema? Prendere una decisione sensata? E quale sarebbe la decisione sensata?
Dobbiamo lottare contro il Nemico o lasciare che sia il Messia a provvedere a far giustizia?
E’ cattolico questo Signore?Perchè descrittacosì lasua esperienza (“io domando e loro rispondono” segni,frsi etc.) mi inquieta,mi sa un pò dinew age
Perché? È importante? E tu non parli con Gesù?