Un’altra piccola perla del nostro don Romeo. Terminata la predica per gli adulti, in cui aveva richiamato la necessità dell’essere in cammino, in crescita, e non fermarsi mai, chiama i bambini all’altare per la consueta “predica semplificata” per loro (che però per noi adulti rimane molto spesso la parte più di impatto e significativa 🙂 ).
Mostra loro due “modelli” di bambini (due scatoloni con una specie di testa sopra), uno felice e l’altro triste. E dice ai bimbi: “Vedete, ad entrambi io ho chiesto di darmi un barattolo rosso, ma, come avete ben detto voi, uno è felice e l’altro è triste. Perchè?”. E i bambini, di rimando, chi “perchè non ce l’ha“, ma, per lo più, danno come risposta “perchè uno è generoso e l’altro è tirchio”.
Allora don Romeo apre lo scatolone, una specie di “radiografia del cuore“, e fa vedere la situazione dei barattoli. Per quello felice, o “generoso”, una piramide di barattoli con quello rosso all’ultimo livello: prendendolo e togliendolo, non succede nulla. Nell’altro, la stessa piramide, ma con il barattolo rosso in mezzo. E infatti, togliendolo, cadono diversi barattoli.
Avete visto: Non è che questo fosse tirchio. Solo che, per lui, togliere il barattolo rosso significava causare un disastro. Bisognava aspettare prima che rimettesse a posto la propria piramide interna, e mettesse il barattolo rosso in cima, e dopo chiedergli il barattolo. E questa operazione di riordino la deve fare ognuno su sè stesso, al proprio interno, e dobbiamo saper aspettare che sia avvenuta.
Conclusione: non esistono bambini tirchi. Solo, esistono situazioni in cui si deve ancora aspettare un po’ di crescita, di evoluzione. E – corollario – attenti a mettere etichette: perchè le etichette possono costringere chi se la sente appioppare addosso in un’immagine fissa che impedisce di evolvere.
Applausi.
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