Spesso mi sono sentito dire che, nella ricerca dei grandi inganni, mi sarei lasciato “sfuggire” il più grande, cioè l’inganno della religione. A parte che, come ho scritto nel capitolo intitolato Post-Fazione, ho sottolineato che ci sono molti altri argomenti su cui varrebbe la pena di indagare, e ne traccio anche un discreto elenco, sul tema specifico forse non sarebbe bastato un libro soltanto. Come mi ha fatto ben notare un lettore in una mail ricevuta ieri, l’infiltrazione nella Chiesa è avvenuta in maniera così sottile e astuta che è sfuggita ai più, anche all’interno della Chiesa stessa. Mi ha scritto Cesare:

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Nonostante tutti i complotti ed inganni di cui si parla (nel libro ma anche su internet in generale), non si cita mai alcun complotto nei confronti della Chiesa (in particolare e specificatamente cattolica). Strano che i poteri forti e le lobby non abbiano mai preso di mira la Chiesa se non per attribuirle intrighi vari e per metterla in cattiva luce. Ma di ben concreto poco. Ho riflettuto su questo aspetto e grazie anche al fatto che ultimamente mi sono avvicinato, un po’ casualmente all’inizio, alla Messa e dottrina tradizionale, ho dovuto ricredermi. Non solo vi è stato un complotto anche ai danni della Chiesa, ma ancora oggi questo complotto mi sembra uno dei meglio riusciti. Tant’è vero che molti fedeli ne sono all’oscuro e che solo faticosamente si inizia a percepirne l’esistenza. Anche a livello gerarchico.

Sono nato nel 1964 e all’epoca ero ancora un bambino e non posso giudicare in base ai ricordi miei. Però il Concilio Vaticano II mi é sempre stato dipinto, sia nelle omelie che sui libri, come un momento di particolare grazia nella storia della Chiesa. Uno dei momenti di massimo vigore del vento dello Spirito. Ma è veramente tutto così? Strano poi che sia elogiato da protestanti, ebrei, massoni e da tutti quanti normalmente non disdegnano sputar sentenze contro i cattolici. Qui c’è puzza di zolfo.

Ho iniziato così a rileggere quanto accaduto e credo che sebbene il nocciolo dottrinale sia stato salvato (non prevalebunt), molto sia stato fatto (ed alcuni ancora cerchino di fare) per danneggiare la Chiesa e la fede cattolica in colui che dice di essere via, verità e vita. Come in tutti i complotti un ristretto gruppo di prelati sembra essere riuscito, con diversi sotterfugi, ad imporre all’assemblea conciliare dei testi che nella loro ambiguità furono poi volutamente fraintesi in altro modo. Non spiego altrimenti i numerosi sbandamenti cui sono soggetti numerosi fedeli, sia laici che religiosi. Ma anche la storiografia inizia a far luce su questi episodi.

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Non potrei essere più d’accordo. Pur non addentrandomi in sottili disquisizioni che non saprei sostenere, ricordo che quando ho letto il libretto di Mons.Lefebvre “Accuso il concilio” ho trovato qua e là delle vere e proprie perle, delle previsioni che, rilette a distanza di quasi cinquant’anni, mi sembrano particolarmente azzeccate (per non dire profetiche).

Questo mi pare che faccia il paio con quanto detto, durante la presentazione a Padova, da Marco: “La Chiesa è Santa e meretrice al tempo stesso; Santa perchè fondata da Dio, meretrice perchè gestita dagli uomini; ma la sua sopravvivenza nei secoli prova la sua origine in Gesù, che ha detto che le porte dell’Inferno non prevarranno su di essa”.

Per questo mi dispiace che si faccia confusione, “si faccia di ogni erba un fascio“. Per questo ho scritto che uno fra i doni meno richiesti dallo Spirito, e che invece non dovremmo mai dimenticarci di chiedere, è proprio il dono del discernimento.

Come ha detto una volta un amico prete, alle persone che gli dicevano: “sa padre, io non sono molto religioso” lui rispondeva sempre: “neanch’io!”. Per questo mi piace particolarmente la distinzione di Don Alberto Maggi fra fede e religione. Mentre la religione è ciò che l’uomo fa per meritarsi o conquistarsi (parola oscena) Dio, Fede è accettare che Dio ha già fatto tutto per tutti.

Per cui se la religione divide (fra chi pratica e chi no, fra chi crede in un rito e chi crede in un altro), la fede unisce, proprio perchè Dio ha già fatto tutto per tutti, senza distinzione. Basta accettarLo, e riconoscerLo come nostro Signore e Salvatore.

Aggiungo che mentre la religione si presta ad essere instrumentum regni, cioè mezzo di controllo ed oppressione del popolo, la fede no, e per questo il messaggio di Gesù, con il nuovo rapporto diretto fra Dio e l’Uomo, era così rivoluzionario (e destabilizzante per i potenti che per questo lo hanno messo a morte).

All’inizio dell’ultimo capitolo ho citato l’Esordio dell’Omelia per il V anniversario dell’elezione al Soglio Pontificio di Papa Benedetto XVI, 19 aprile 2010:  “È intrinseco alla testimonianza cristiana lo scontro coi poteri di questo mondo.” Abbiamo smesso di essere sale del mondo e luce della terra?