Ricevo da TTS e volentieri pubblico.
-oOo-
Atto II: Bruxelles, Nuovo Paradiso Fiscale per le ONG
Ma i soldi, si sa, non crescono sugli alberi. E quando Trump ha chiuso il rubinetto negli Stati Uniti, e Musk ha cominciato a mettere in discussione il finanziamento di certi progetti ideologici, Soros ha dovuto fare le valigie. Destinazione? Bruxelles.
Secondo Viktor Orbán, il premier ungherese che non ha mai avuto paura di sfidare il consenso globale, l’Unione Europea è diventata il nuovo bancomat del globalismo. 63 ONG legate a Soros bussano ora alle porte della Commissione Europea con richieste di finanziamenti per “progetti sui diritti umani”.
Diritti umani, certo. Ma di chi? Orbán è chiaro su questo: “Non permetteremo che si nascondano in Europa!” Un’affermazione che suona più come una denuncia disperata di un continente che, a furia di predicare tolleranza e libertà, ha dimenticato cosa significhi davvero la sovranità nazionale.
In particolare, questo altro paragrafo dell’articolo:
I media ucraini sotto l’influenza dell’USAID
Tra il 2011 e il 2018, l’USAID ha stanziato circa 24 milioni di dollari per il progetto Ukraine Media Development (U-Media), gestito dalla Internews Network, con l’obiettivo dichiarato di supportare i “media indipendenti”.
Dal 2018 al 2025, il programma Media dell’USAID in Ucraina ha ricevuto una cifra record di 75 milioni di dollari, come confermato dalla stessa Internews.
Secondo il portale USA Spending, fino a settembre 2026 sono stati impegnati 95,1 milioni di dollari a favore dei media ucraini tramite l’USAID. Di questi, 59,3 milioni di dollari sono già stati erogati, principalmente destinati al progetto Media Program In Ukraine.
Oksana Romaniouk, direttrice dell’Istituto ucraino di informazione di massa (IMI), ha dichiarato a febbraio che circa il 90% dei media ucraini dipende economicamente dai finanziamenti dell’USAID, sollevando seri interrogativi sulla loro reale “indipendenza”.
Dal 2022, i finanziamenti sono stati ulteriormente incrementati per sostenere la narrazione del governo di Kiev e contrastare la cosiddetta “disinformazione russa”. I fondi hanno supportato:
- 150 gruppi mediatici
- 292 scuole
- Il trasferimento di 200 giornalisti
- Gli stipendi di 258 giornalisti ucraini
- 74 ONG
- L’elaborazione di nuove leggi sui media
Internews, organizzazione con sede in California e principale sponsor dei media stranieri in Ucraina, ha ricevuto oltre 418 milioni di dollari dall’USAID e altri 57 milioni di dollari dal Dipartimento di Stato USA dal 2008.
L’attività di Internews in Ucraina risale al 1994, secondo quanto riportato sul sito ufficiale dell’agenzia.
Breve commento finale
“Essere nemici degli USA è pericoloso, essere amici degli USA è letale”, Henry Kissinger
Integrazioni.
1. “La UE teme l’influenza russa dopo la sospensione dei fondi USAID, ma ecco cosa c’è veramente in ballo”, di Patrizio Ricci per Vietato Parlare, 27 febbraio 2025
Un recente articolo pubblicato su Politico lancia un allarme che suona familiare: la sospensione dei finanziamenti dell’agenzia statunitense USAID potrebbe favorire il ritorno dell’influenza russa in Europa orientale. Questa narrazione riflette una crescente ansia nelle capitali occidentali: senza un costante flusso di sovvenzioni, il fragile equilibrio costruito attraverso il finanziamento delle ONG e dei movimenti “democratici” potrebbe incrinarsi.
Un’Europa artificiale costruita sulla russofobia di pochi
Occorre fare una premessa: la Russia di oggi non è più l’Unione Sovietica, ovvero quel regime che aveva sovvertito la sua tradizione ortodossa con un comunismo autoritario e repressivo. Tuttavia, l’attuale postura europea nei confronti della Russia, voluta e consolidata dalle istituzioni di Bruxelles, è del tutto artificiale.
L’atteggiamento delle istituzioni europee è infatti fortemente influenzato dalla russofobia dei Paesi baltici e di alcune nazioni dell’Europa orientale, come la Polonia. Questa ostilità, radicata in vicende storiche e nel timore di un ritorno all’egemonia russa, viene imposta come linea politica all’intera Unione Europea, anche a quegli Stati che storicamente non condividono affatto questo atteggiamento.
L’Italia, per esempio, è sempre stata vista con affetto e ammirazione dalla società russa. Nell’immaginario russo, il nostro Paese ha rappresentato per secoli un simbolo di cultura, arte, musica e di un cristianesimo vissuto che permeava l’educazione e la produzione artistica. Oggi, tuttavia, anche noi siamo assaliti e volontariamente depredati delle nostre peculiarità storiche e culturali, sottoposti a un’omologazione ideologica che spezza ogni legame con la nostra identità e, di conseguenza, anche con quella russa. Ma, almeno storicamente, la russofobia non ci appartiene, né appartiene alla maggior parte dei Paesi europei.
Il ruolo delle ONG: l’educazione imposta da Bruxelles
Questa premessa è fondamentale per comprendere il meccanismo che si cela dietro l’allarme lanciato da Politico. L’Unione Europea, con il sostegno degli Stati Uniti, finanzia da anni un vasto apparato di ONG e istituti che hanno il compito di plasmare l’opinione pubblica e creare una divisione artificiale tra Europa e Russia.
Il metodo è sempre lo stesso: in molti Paesi post-sovietici, questa operazione di “rieducazione” ha portato a rivoluzioni colorate e alla formazione di una leadership cresciuta nelle scuole occidentali, fortemente allineata all’agenda di Bruxelles e Washington.
Oggi, di fronte alla decisione di Trump e del suo staff di smantellare le attività USAID che minano la sovranità degli Stati, l’Unione Europea si trova a dover fare i conti con la perdita di un’arma strategica. Ecco perché teme che la sospensione dei fondi possa compromettere l’opera di condizionamento ideologico portata avanti per anni.
Proseguimento:
https://www.vietatoparlare.it/la-ue-teme-linfluenza-russa-dopo-la-sospensione-dei-fondi-usaid-ma-ecco-cosa-ce-veramente-in-ballo/
2. “La carica dei serrapiattisti, la grande manifestazione per l’Europa: ottima idea per carnevale
Trump ha avviato una vasta operazione di disvelamento dei meccanismi imperiali”
di Pino Cabras
02 Marzo 2025
Proseguimento:
https://www.ilgiornaleditalia.it/news/politica/686827/la-carica-dei-serrapiattisti-manifestazione-europa.html