Altro pezzo da incorniciare di David Martin. Speriamo che Trump lo ascolti.
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Altro pezzo da incorniciare di David Martin. Speriamo che Trump lo ascolti.
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@Ing Alberto Medici
Diciamo anche che David Martin non conclude il suo discorso con la speranza che Trump lo ascolti, piuttosto fa capire implicitamente che trattasi di suoi errori imperdonabili e questo nella miglore delle ipotesi.
Comunque, indipendentemente dal presidente eletto, la vera domanda è :
chi governa in effetti in USA, il governo in carica o il cosiddetto “Deep State” ovvero lo stato profondo?
Ecco degli interessanti spunti in merito, arrivano!
1, “KEVIN SHIPP- EX UFFICIALE DELLA CIA SPIEGA IL GOVERNO OMBRA USA”, Nogeoingegneria, 11 gennaio 2025
Credo che sia un buon momento per ricordare e ascoltare questo intervento. Il video è stato pubblicato da Pandora TV nel 2017. Dane Wigington di GeoegnineeringWatch.org introduce l’agente. La voce del doppiaggio è del Prof. Paolo de Santis.
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Kevin Shipp è stato un ufficiale della CIA, che è stato decorato, ma che si è rifiutato di accettare gli atti di criminalità e la relativa copertura da parte del Governo. In un importante evento di sensibilizzazione pubblica, organizzato il 28 luglio 2017 in California da GeoengineerWatch.org.
Kevin Shipp ha fatto un intervento scioccante e illuminante sui numerosi e mostruosi crimini governativi che avvengono ormai in modo sistematico. E spiega anche la persecuzione di chiunque voglia dire la verità su questa dilagante tirannia. Lo stato di cose che tutti noi conosciamo, è stato costruito attraverso la falsificazione e con le oscure agende imposte dalla struttura di potere globale. Il coraggio che Kevin Shipp ha mostrato nell’esporre la criminalità e la tirannia che si è annidata nel governo USA, serve come fulgido esempio a tutti noi. Abbiamo disperatamente bisogno di altri individui nelle agenzie governative e nell’esercito per portare avanti l’esempio di Kevin. Tutti noi abbiamo un ruolo essenziale nella battaglia per il risveglio e la consapevolezza delle masse, e per dare agli eroi come Kevin il sostegno necessario per andare avanti. Se abbiamo qualche possibilità di fermare questo gruppo criminale e completamente fuori controllo che controlla il nostro Paese e gran parte del mondo, dobbiamo tutti far sentire le nostre voci, dobbiamo tutti aderire alla lotta per il bene di tutti.
Proseguimento con audio video:
https://www.nogeoingegneria.com/effetti/politicaeconomia/kevin-shipp-ex-ufficiale-della-cia-spiega-il-governo-ombra-usa-2/
2. “Gli interessi degli Stati Uniti e quelli dell’Europa”
a cura del Prof Piero Bevilacqua per Volere La Luna, 13-01-2025
arebbe lungo l’elenco degli episodi in cui gli Stati Uniti hanno mentito all’opinione pubblica internazionale. Menzogne con cui hanno coperto sabotaggi, movimenti insurrezionali, azioni terroristiche, colpi di Stato, massacri di popolazioni inermi. Basterebbe dare uno sguardo alle ricostruzioni storiche di alcuni grandi giornalisti americani, perché tanti ferventi democratici nostrani, sostenitori delle buone ragioni della Nato, fossero costretti a rivedere le proprie erronee convinzioni. Mi riferisco, ad esempio, a un testo come quello di William Blum, Il libro nero degliStati uniti, Fazi, 2003. A dispetto del titolo da pamphlet sensazionalistico della traduzione italiana (l’originale è Killing Hope: US Military and CIA Interventions since World War II.) si tratta di un imponente volume di 886 pagine, che getta una luce sconvolgente sulla politica estera americana a partire dal dopoguerra. Oppure alla più più recente fatica di Vincent Bevins, Il metodo Giacarta. La crociata anticomunista di Washington e il programma di omicidi di massa che hanno plasmato il nostro mondo, Einaudi, 2021. Un testo che svela tutto l’orrore di cui sono state capaci le amministrazioni americane per imporre il proprio dominio planetario, ricacciando nella loro subalternità coloniale tanti paesi del Sud del mondo. Sono pienamente convinto che senza aver letto almeno uno di questi due libri è difficile avere una idea non superficiale della politica estera americana e della reale natura di questo Stato. E certo anche la visione della storia mondiale perde un tassello della sua drammatica verità. Purtroppo i democratici italiani – i pochi che hanno un qualche interesse per le vicende della politica internazionale – si limitano a informarsi sui nostri quotidiani, impegnati a persuadere piuttosto che a informare, o ascoltando la propaganda quotidiana delle nostre TV.
Riferimento e proseguimento:
https://volerelaluna.it/mondo/2025/01/13/gli-interessi-degli-stati-uniti-e-quelli-delleuropa/
PS pubblicato poii anche da Sinistra In Rete
Breve commento
Parole da scolpire nella pietra!
3. “I pretoriani miliardari di Trump”, Il Simplicissimus, 15 gennaio 2025
Molti si chiedono quale sia la funzione di Elon Musk e che senso abbiano le sue esternazioni a favore dell’Afd o di Reform Uk ( ma non del suo leader Nigel Farage), i rendezvous con la Meloni, le accuse alla von der Leyen, ma anche le lodi impreviste al regime macroniano per aver affrontato il taglio del sistema pensionistico. Naturalmente l’interpretazione fornita dai giornaloni e dai talk show ancora rimasti nella costellazione globalista è quanto mai banale e inconsistente: si tratterebbe di dare appoggio all’estrema destra in un contesto nel quale anche Trump viene considerato di estrema destra. Dotati di questi strumenti di analisi così primitivi, si capisce bene perché l’Europa vada a remengo: ciò che Musk sta invece facendo è la più grande operazione gattopardesca che si sia vista dalla fine della seconda guerra mondiale.
Musk e l’entorurage di Trump si rendono conto di alcune cose di cui noi stessi non abbiamo una chiara visione: che la guerra in Ucraina con le sue sanzioni letali per l’economia europea, hanno completamente affondato il tentativo continentale di presentarsi come alternativa più amichevole rispetto agli Usa e in più hanno accelerato il processo multipolare con la incipiente creazione di un sistema monetario alternativo al dollaro che rende l’euro superfluo sia pure come compagno di serie b rispetto al dollaro. Ma vedono anche che la sconfitta non più negabile, ha acuito di molto lo scontento tra i popoli del continente sottoposti da molti anni ormai a una caduta dei salari reali, delle tutele del lavoro, del welfare e ora anche della piena libertà di gridarlo. Infine si rendono conto che le élite globaliste le quali hanno sempre fatto gli interessi di Washington sono ormai screditate, con il pericolo che ogni nuovo movimento o partito che si affaccia alla politica rischi di farlo in contesto di rancore nei confronti degli Usa e di richiesta di indipendenza. Cosa questa particolarmente pericolosa nel momento in cui il meccanismo perverso dell’Ue – euro è dato per spacciato.
Ecco allora che Musk diviene improvvisamente il libertador del continente in maniera che le nuove correnti politiche, bisognose di spazio nel discorso pubblico e di appoggio divengano in qualche modo e ancora una volta alleate degli Usa. Insomma si cambia tutto per non cambiare nulla. In fondo Trump non è che il rappresentante di un’ altra versione radicale del neoliberismo, che sta scaricando la ganga di ideologismi globalisti che rischiavano di spaccare il cuore dell’impero in un momento drammatico per per esso. Basta vedere qual è l’entourage e l’amministrazione del neo presidente che è senza precedenti nella stoia americana poiché è formato in grandissima parte di miliardari, sia pure con patrimoni molto inferiori a quelli di Musk. Eccoli:
Elon Musk (363 miliardi di dollari),
Lo stesso Trump (6,3 miliardi di dollari),
Warren Stephens (3,4 miliardi di dollari),
Linda McMahon (3 miliardi di dollari),
Jared Isaacman (1,7 miliardi di dollari),
Howard Lutnick (1,5 miliardi),
Doug Burgum (1,1 miliardi),
Vivek Ramaswamy (1 miliardo di dollari),
Steven Witkoff (1 miliardo di dollari)
Scott Bessent (patrimonio di circa 7 miliardi, a lungo amico e socio di Soros con il quale ideò l’operazione contro la Lira e la Sterlina, ma dal 2018 suo avversario)
Cosa li ha motivati, cosa sperano di ottenere e cosa temono? Di certo non sono stati colti da un improvviso desiderio di servire il bene pubblico e in ogni caso non avrebbero difficoltà a dotarsi di un personale politico che faccia il lavoro per loro in cambio di un compenso che per loro sono spiccioli. Ciò che temono è che proprio tutto questo sistema possa saltare e con esso anche i loro miliardi. Il debito del governo degli Stati Uniti è davvero enorme e ogni anno almeno un terzo di questo debito deve essere rifinanziato tramite ulteriori prestiti: gli stranieri non sono più molto entusiasti di sottoscrivere nuove emissioni di debito statunitense, lasciando la Federal Reserve e varie istituzioni finanziarie nazionali (fondi pensione, assicuratori, fondi del mercato monetario) come creditori di ultima istanza. Inoltre quasi la metà dell’economia americana è sostenuta dalla spesa federale e le esportazione sono la metà delle importazioni. .
I miliardari di Trump sono spaventati dalla concreta possibilità che il baratro possa verificarsi presto, durante il mandato di Donald è così sono lì per adottare eventualmente le misure drastiche e disperate per evitare il crollo. Al limite potrebbero bloccare le spese dello Stato in maniera da non accumulare debito. Ma in ogni caso pare che vogliano creare dovunque focolai di crisi al fine di innescare contromisure che possano limitare la portata della futura conflagrazione finanziaria, senza subire contraccolpi da parte delle popolazione.
Proseguimento:
https://ilsimplicissimus2.com/2025/01/15/i-pretoriani-miliardari-di-trump/
Breve commento
A ulteriore conferma che gli USA sono una oligarchia , mai stati una democrazia effettiva, l’anno scorso ti avevo inviato email con allegato su argomento ” USA sono una oligarchia”, magari te lo reinvio questo fine settimana.