Ricevo (TTS) e più che volentieri pubblico.
Nota personale: mi fanno tenerezza quei tanti amici che ancora – raramente a dire il vero – quando il discorso va sulla politica, tendono a “giustificarsi” se votano PD perchè: “sai, noi siamo di sinistra”, come se fosse una scusante, questa, “di essere di sinistra“, per votare un partito, il PD, che ha fatto le peggio cose contro la gente, contro l’Italia, contro i lavoratori.
Elly Schlein, contro annullamento multe ai no-vax “Grave, governo favorisce chi evade e non rispetta regole”; ma dimentica effetti avversi al vaccino Covid e rispetto libertà
Le parole della segretaria del Partito Democratico in diretta ieri sera a diMartedì
11 Dicembre 2024
Elly Schlein – foto @imagoeconomica
Ieri sera la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, in diretta alla trasmissione di La7 “diMartedì”, condotta da Giovanni Floris, si è espressa sulla decisione del governo di annullare le multe ai “no-vax”.
“Togliere la multa a chi non si è vaccinato durante il Covid è una decisione molto grave. A chi va a strizzare l’occhio il governo? A chi evade, a chi non ha rispettato le regole quando erano difficile da rispettare per tutti“, ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein durante il talk show.
Quello che Elly Schlein dimentica sul vaccino da Covid-19La segretaria del Pd nel suo discorso televisivo dimentica quelli che sono stati gli effetti avversi del vaccino da Covid-19. Uno degli ultimi e più recenti è proprio uno studio di Pfizer, che dimostra un’incidenza di 3,8 volte maggiore “del tasso di anomalie congenite e ritardi nello sviluppo dei neonati”. Lo studio, effettuato su un campione significativo di circa 350 donne in stato di gravidanza, è continuato per mesi monitorando le condizioni dei neonati nelle prime fasi di vita, dimostrando una correlazione diretta e 3,8 volte più elevata di eventi avversi di particolare interesse (Aesi) nei feti. I neonati delle madri che avevano ricevuto un placebo, infatti, sono risultati mediamente più sani e con meno episodi Aesi.
L’indagine è solo l’ultima di una lunga lista di ricerche e studi ufficiali che negli anni si sta accumulando, e che dimostra la mancanza di una sicurezza “al 100%” dei vaccini da Covid-19.
La decisione discussa dall’opposizione, tutto il Pd allineato contro i “no-vax”
Il decreto Milleproroghe 2025, approvato ieri in Consiglio dei Ministri, prevede la cancellazione delle sanzioni per 1,7 milioni di italiani che si sono opposti all’obbligo contro il vaccino da Covid-19. Le multe, fissate a 100 euro, erano destinate agli over 50, al personale sanitario, alle forze dell’ordine e ad altre categorie obbligate per legge a vaccinarsi durante il periodo del Covid-19.
Riferimento:
Commento
Il PD ha disertato totalmente i lavori della Commissione Parlamentare d’ Inchiesta sul Covid dove già sono saltate fuori pesanti magagne,vedasi:
https://lanuovabq.it/it/consulenti-scuse-e-verita-la-commissione-covid-fa-sul-serio
ps de 27 novembre 2024
ovvio quindi che avendo i carboni bagnati fradici negano ancora la realtà e rilanciano ancora con la loro criminale propaganda vaccinale, d’altronde, la loro attività politica è sempre stata contro il popolo italiano, vedasi prossimo punto.
@Ing Alberto Medici
1. “Nota personale: mi fanno tenerezza quei tanti amici che ancora – raramente a dire il vero – quando il discorso va sulla politica, tendono a “giustificarsi” se votano PD perchè: “sai, noi siamo di sinistra”, come se fosse una scusante, questa, “di essere di sinistra“, per votare un partito, il PD, che ha fatto le peggio cose contro la gente, contro l’Italia, contro i lavoratori.”, Ing Alberto Medici
Commento
Ma loro sono di sinistra perché TV e giornaloni dicono che il PD è di sinistra , quando invece in effetti è tutto il contrario , vedasi prossimi due punti a titolo integrativo.
2. La mitologia di destra si basa sul culto della forza, magari ribattezzata eufemisticamente “merito”, che andrebbe lasciata libera di esprimersi anche a scapito dei deboli, ma in definitiva a loro vantaggio, poiché ne verrebbero indirizzati e disciplinati. La “sinistra” pretenderebbe invece di porre alla “forza” dei limiti morali, da imporre attraverso la legge o l’educazione, o entrambe. La diatriba tra liberismo e socialismo si appunta su questo schema, che comunque non scalfisce il mito della “forza”.
Riferimento:
https://comedonchisciotte.org/destra-e-sinistra-ossequiano-le-stesse-gerarchie-antropologiche/
Commento che feci appena uscito l’articolo.
Secondo questa definizione, che secondo me fa una buona sintesi, ad esempio il fascismo è stato un movimento politico, sociale ed economico principalmente di sinistra mentre tanti di coloro che lo hanno osteggiato, sia armati nella seconda guerra mondiale che facendo propaganda antifascista post seconda guerra mondiale,sono di destra, in primis i “liberatori americani” e i “liberatori inglesi”, Reagan e la Thatcher , con le loro politiche ultra liberista, nascono in casa loro e sempre da casa loro parte e si diffonde il virus neoliberista in tutto il resto delle società occidentali e i partiti “progressisti” radical chic tipo il PD italiano si sono fatti contagiare con molto piacere dal loro virus neoliberista ma per TV e giornaloni il fascismo è estrema destra e il PD è sinistra, insomma, classico caso di mondo al contrario!!
3. “La questione della sovranità”, Fabio Falchi, rassegna stampa di Ariannaeditrice, 3 novembre 2019
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/la-questione-della-sovranita
In particolare il seguente passaggio dell’articolo:
“Democrazia è potere del demos che si esercita mediante gli apparati dello Stato ossia tramite una élite legittimata dalla sovranità popolare, il cui scopo principale è mettere al servizio della collettività le forze produttive ovvero tutelare la “salute” (il benessere morale e materiale) dell’intera comunità(del demos), rafforzando il “senso di appartenenza” secondo un complesso e articolato sistema di diritti e doveri. L’alternativa quindi oggi è tra oligarchia o tirannia oligarchica neoliberale e democrazia comunitaria (intesa come nuova forma di socialismo “sovranista”). Il resto sono ciance di chi pensa che si viva ancora al tempo degli opifici, delle carrozze e delle “parrucche”.”
Commento
Per realizzare questa democrazia comunitaria , conditio sine qua non è che l’Italia si metta in cammino veloce per recuperare la propria sovranità monetaria, sanitaria e militare, il PD invece è sempre andato in direzione opposta e per giunta sempre in modo più che convinto!
D’altronde, gli sponsor della Schlein sono Soros e Obama, vedasi prossimo punto.
4. “Gli sponsor dell’ascesa di Elly Schlein”, Tino Oldani per ItaliaOggi, 1 marzo 2023
Secondo alcuni biografi della neosegretaria del Pd, Elly Schlein, 37 anni, la sua rapida ascesa politica è stata agevolata e pianificata dall’agenzia Social Changes, vicina a Barack Obama, che ne ha promosso l’immagine sui media con grande efficacia. Per altri biografi, non vanno però trascurati sponsor di peso nel mondo dem, come Romano Prodi, e i rapporti del passato tra lo stesso Prodi e Melvin Schlein, padre di Elly, docente universitario americano: i due prof, entrambi classe 1939, hanno avuto modo per alcuni anni di collaborare e insegnare a Bologna nella John Hopkins University. Due tracce da seguire molto interessanti.
Nel suo sito, l’agenzia Social Changes, diretta da Arun Chaudhary, noto per essere stato il filmmaker ufficiale della campagna elettorale di Obama nel 2008, si definisce così: «Lavoriamo per progressisti senza paura e campagne audaci». Più avanti: «L’incredibile ritorno dell’estrema destra ci impone di cambiare il modo con cui facciamo campagna elettorale, e in fretta. Frustrati da come la politica rimane distante sulle due sponde dell’Atlantico, abbiamo deciso di sfidare lo status quo intervenendo nei cambiamenti sociali. Siamo specializzati nel riunire attivisti di diversi ambiti e parti del mondo. Il nostro obiettivo è creare una sinistra transnazionale che possa portare un avanzamento dei diritti attraverso un sistema più strutturato, più organizzato e con campagne digitali più sofisticate».
Non vi sono prove, al momento, che questa agenzia abbia assistito la Schlein nelle primarie del Pd. Di certo, però, la neosegretaria piddina e Social Changes si conoscono da tempo. La Schlein, quando era una studentessa, ha partecipato come volontaria a due campagne elettorali di Obama (2008 e 2012), dove ha fatto conoscenze preziose, assai utili per la sua carriera politica, compresi gli attivisti di Social Changes. Il ruolo svolto da questi ultimi in Italia è stato rivelato per la prima volta dal Foglio nell’ottobre 2020, che ne descrisse l’appoggio dato nelle elezioni regionali della Toscana ad alcuni giovani candidati dem. Un «aiutino americano» per scovare nuovi talenti, concordato a livello nazionale con la segreteria Pd, allora guidata da Nicola Zingaretti.
Nella stessa tornata elettorale, un supporto analogo fu assicurato in Emilia-Romagna alla Schlein, che capeggiava la lista “Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista e Progressista”, alleata al Pd di Stefano Bonaccini. Risultato: la Schlein fu eletta con 80mila voti di lista e 22mila preferenze personali, un 4% che consolidò la vittoria della sinistra, ottenendo in cambio da Bonaccini la vicepresidenza della Giunta regionale. Secondo fonti giornalistiche, in quella campagna elettorale Social Changes aveva offerto “pro bono” i propri servigi anche a Bonaccini. Poco dopo le elezioni in Emilia-Romagna, la Schlein fece outing in tv: in un’intervista a Daria Bignardi su La7 disse di «avere amato molti uomini e molte donne, ma al momento di essere felice di stare con una ragazza».
Una sceneggiata preparata con cura dalla solita Social Changes, ha svelato Giuseppe Russo sull’Avanti! in uno dei ritratti più completi e documentati della Schlein. Tanto è vero che a scriverla era stato Ludovico Manzoni, figlio della Bignardi, il quale era allora nell’organigramma di Social Changes, nonché consigliere pd del Muncipio 1 di Milano, tanto promettente da essere definito da Beppe Severgnini «un piccolo Demostene». Commenta Russo: «Plausibile ipotizzare che anche le campagne Slow Foot e #siscriveschlein, che condussero Schlein al Parlamento europeo nel 2014, siano state concepite nello stesso laboratorio».
Tra gli sponsor della Schlein, viene indicato anche George Soros, la cui Open Foundation inserì il suo nome nell’elenco degli eurodeputati italiani considerati «idonei e affidabili». C’è poi Romano Prodi, che ieri, intervistato da Repubblica, nel darle alcuni consigli, si è limitato a dire di «averla vista nascere e di essersi confrontato spesso con lei, anche con qualche ramanzina da vecchio professore». Ma il suo ruolo è stato tutt’altro che secondario. Nel 2013, dopo la fallimentare esperienza con Pippo Civati, Schlein venne ugualmente eletta nella direzione del Pd: «ufficialmente in quota Civati», ricorda Russo, «ufficiosamente in quota Prodi», perché il Professore è da allora il suo vero tutor politico. Un rapporto su cui ha influito non poco la collaborazione che, negli anni Settanta, ha unito Prodi a Melvin Schlein, padre di Elly: il Professore come uomo di punta della casa editrice Il Mulino, Melvin Schlein come direttore (1969-1973) della John Hopkins University di Bologna, filiale di un ateneo americano specializzato nello studio delle relazioni internazionali e nella formazione di quadri dirigenti contrari al comunismo. Due istituti, Il Mulino e la John Hopkins, da allora centrali nella vita cultura e politica di Bologna, e non solo.
In origine, anni Cinquanta, la John Hopkins è stata fondata come osservatorio americano sulla «capitale del comunismo italiano», dove i sindaci comunisti coesistevano con il capitalismo. «Oltre che da centro studi», ha scritto Russo,«è lecito supporre che la sede bolognese della John Hopkins funzionasse anche come articolazione delle agenzie di intelligence, con il preciso fine di insinuarsi nel mondo accademico e di conquistare alla causa dell’anticomunismo qualche giovane ambizioso e promettente».
Il finale della storia, tuttavia, appare paradossale: Melvin Schlein, inviato dagli Usa a studiare e controllare i comunisti italiani, oggi si ritrova la figlia come neosegretaria del partito che, dopo giravolte e cambi di nome, è pur sempre l’erede del vecchio Pci, sia pure mascherato con gli slogan di moda lanciati da Obama, rivoluzione green e fluidità sessuale inclusi.
Riferimento:
https://www.italiaoggi.it/news/gli-sponsor-dell-ascesa-di-elly-2594409
4A. Vedasi anche:
https://www.lafionda.org/2023/02/27/elly-schlein-e-lamericanizzazione-della-politica-la-scuola-di-bologna-e-la-scuola-di-chicago/
PS ti sto inviando file con allegato per completare discorso .
Su suggerimento di TTS, copio e incollo questo dialogo immaginario fra la Schlein e Draghi, tratto da https://www.lafionda.org/2024/07/20/elly-incontra-mario/
– Mario, come possiamo fare per battere questa destra pericolosa e incompetente?
– Elly, ma perché questo accanimento? Giorgia è più europeista di me e più atlantista di Stoltenberg. Puoi dormire sonni tranquilli. Secondo te avrei rischiato tanto ad assecondarne l’ascesa?
– Ma ha votato contro Ursula!
– Ha recitato la sua parte. I numeri c’erano, lo sapeva e ne ha approfittato. E ora capitalizzerà anche consensi per la sua finta contrarietà.
– E come la mettiamo con le nostalgie del ventennio, le politiche migratorie, l’autonomia differenziata…?
– Tranquilla, è dei nostri. Su ciò che conta sta facendo ciò che deve.
– Però, Mario, questa destra vuole violare la Costituzione antifascista!
– Elly, la stiamo violando da trent’anni, ormai è solo un simulacro. D’altra parte con quella costituzione che ci ritroviamo non potevamo mai liberarci dai vincoli della solidarietà sociale, dell’economia mista, del riequilibrio capitale/lavoro. Con i trattati europei ce la siamo tolta di mezzo e nessuno se n’è accorto.
– Ma non siamo anche noi per il compromesso keynesiano?
– Roba da vecchi socialdemocratici. Lascia perdere. Comanda il mercato, punto. Quale compromesso!?
– Però, dai, una cosa almeno concedimela: Giorgia è una donna, una madre, una cristiana… Noi progressisti invece vogliamo un mondo con identità più sfumate, relazioni meno codificate e privo di trascendenza.
– Beh, non possiamo fare tutto e subito. Ora è tempo di consolidare la struttura. Le sovrastrutture ideali giungeranno, anzi sono già in mezzo a noi. Ricorda che le idee dominanti non sono altro che l’espressione ideale dei rapporti materiali dominanti.
– Che fai, citi Marx?
– Sono eclettico e pragmatico, dico ciò che serve.
– Capisco.
– Ad ogni modo, sappi, ciò che Giorgia dice (anzi, diceva) sull’identità, la tradizione e tutte quelle cavolate, non incide per nulla sulle questioni fondamentali.
– E quali sono le questioni fondamentali, Mario?
– Impedire qualsiasi trasformazione dell’assetto neoliberale. Whatever it takes!
– Già, è il nostro motto. Però, noi di sinistra, possiamo trasformare l’Unione europea in un senso più democratico, loro no!
– Cara Elly, ti svelo una cosa. L’UE è stata progettata sin dall’inizio con l’obiettivo di spoliticizzare il mercato. La democrazia, in Europa, è solo un fatto formale. La sovranità popolare è un vecchio retaggio socialista. Non può esistere. Non deve esistere.
– Se lo dici tu… Ma almeno ricordi come Giorgia disprezzava l’Unione europea?
– Ma su, non essere ingenua. Era solo un modo per arrivare al governo. Il giorno dopo era già più obbediente di Letta. Tieni bene in mente una cosa, Elly: il vero pericolo è quello rosso, non quello nero! I fascisti li abbiamo già usati un secolo fa per difendere il capitalismo sotto attacco e oggi, come vedi, possiamo fare altrettanto. Quelli pericolosi sul serio erano i comunisti, ma li abbiamo fatti fuori già da un pezzo.
– Beh, io non sono mai stata comunista per fortuna!
– Lo so. Perciò sei lì dove sei. Quel partito che dirigi è il risultato della nostra vittoria nella guerra di classe che abbiamo scatenato contro i lavoratori dopo il 1989. Ma molti degli iscritti credono ancora di essere gli eredi di Berlinguer.
– Non mi togliere anche Berlinguer ti prego!
– Va bene, usalo, ma solo per creare quel clima emotivo di coesione nostalgica quando serve. Ricorda però che siamo dei liberali. Dei neo-liberali. Dei fascio-liberali, se serve. E oggi serve.
– Certo, nessuno scossone al sistema. E se dovessero svegliarsi i sindacati e inasprire le lotte?
– Una pacca sulla spalla e si calmeranno. E poi, non si sono sollevati nemmeno quando i lavoratori venivano sospesi se non esibivano il green pass, figurati se si muovono adesso!
– A proposito, Mario, te lo devo dire, in quel periodo sei stato superlativo. Ti obbedivano tutti, nessuno fiatava.
– Il ruolo del despota illuminato mi ha sempre affascinato.
– Ma, scusa, libertà e tolleranza non sono dei valori assoluti per noi liberali?
– Sì, fin quando decidiamo noi in cosa consistono. E poi, sai, ci sono situazioni in cui la libertà e la tolleranza devono sembrare delle concessioni più che dei diritti. Governare incutendo timore è necessario per avere sudditi fedeli.
– Machiavelli?
– Sono eclettico e pragmatico, dico ciò che serve. Te l’ho già detto.
– Già. Ma ritorniamo a Giorgia. Insomma, la ritieni affidabile. Ma se si farà trascinare di nuovo dalle sirene sovraniste e populiste a cui pure è debitrice, come la mettiamo? Noi dem siamo più affidabili, ammettilo.
– Non ne sono certo, specie con quegli alleati che vi ritrovate. Rischiamo di sperperare di nuovo soldi pubblici inutilmente.
– Però con gli alleati siamo in sintonia su altre cose!
– Per esempio?
– La scuola pubblica.
– Lascia perdere la scuola. La stiamo sventrando dagli anni Novanta con tutte le raccomandazioni vincolanti della Commissione. Tutti i ministri che negli anni si sono alternati, di qualsiasi colore, hanno solo eseguito. Non potreste fare niente. Ammesso che sappiate cosa fare.
– Certo, i quadri normativi scolastici ormai sono affari dell’UE e l’Europa vuole solo una scuola funzionale al mercato: niente discipline polverose, solo competenze spendibili!
– Vedo che hai studiato.
– Grazie.
– Prego. Piuttosto, con quei vostri alleati, o con quello che ne resta, si rischia troppa incertezza sul piano internazionale. Non dirmi che anche tu rinneghi l’alleanza atlantica!
– Anche loro hanno votato l’invio di armi in Ucraina, non puoi negarlo. E non vogliono mica uscire dalla NATO.
– Sì, ma sono poco convinti. Serve più convinzione.
– Dai, non sono dei bolscevichi!
– In verità non sanno nemmeno loro cosa sono. Ma non mi fido.
– E forse hai ragione. Comunque anche la destra è ondivaga sull’invio di armi…
– Non faranno passi falsi, tranquilla. Altrimenti, come già sappiamo fare, creiamo un po’ di allarmismo economico, che funziona sempre, diciamo che occorre un governo tecnico per risanare la situazione e chiediamo a Sergione di intervenire. Un proconsole, un economista competente (cioè capace di soddisfare le nostre aspettative) lo troviamo sempre. Non temere.
– E il parlamento lo saltiamo?
– Quell’aula sorda e grigia? Ma fammi il piacere.
– Mario, parli come Benito adesso!?
– Sono eclettico e pragmatico, dico ciò che serve. Te l’ho detto altre due volte e non gradisco ripetermi. La reputo una fastidiosa perdita di tempo.
– Certo, scusa. Comunque, noi siamo per la centralità del parlamento e siamo contro il presidenzialismo!
– Elly, fai pure le tue battaglie, non voglio privarti di questo piacere. Ma alla governance tecnocratica non importa quanti poteri ha il premier. Importa che esegua quanto diciamo. Siamo già oltre il presidenzialismo.
– Così mi metti in crisi, mi fai sentire precaria.
– Non stiamo dicendo da decenni che bisogna essere flessibili e che la precarietà è un tratto costitutivo delle nostre vite? Goditela, questa precarietà!
– Sei così saggio, Mario.
– Un’ultima cosa, Elly. Se qualche Ignazio di turno dice degli spropositi sui partigiani o se Giorgia si ostina a non dirsi antifascista, tu metti pure l’eskimo, fai una bella manifestazione e canta “bella ciao”: creiamo un po’ di dibattito e intratteniamo i militanti.
– Ma così non rischio di mettere in crisi il governo?
– Cantando?!
– Scusa, hai ragione.
– Semplicemente, in questo modo, tutti continueranno a non capire che le cause materiali dell’impoverimento generale e della distruzione del tessuto sociale sono l’arbitrio del mercato e lo smantellamento del pubblico. Cioè i principi del neoliberalismo, i nostri principi. Indignandosi contro il fascismo storico, non muoveranno un dito contro il problema reale.
– Sei un genio, Mario.
– E non dimenticare di chiamare a raccolta anche gli alleati rosso-verdi: a loro basta un po’ di visibilità e qualche posto in parlamento. Sono innocui e si accontentano di poco. In compenso cantano bene.
– Quindi ci fidiamo di Giorgia?
– Fidiamoci.
– D’accordo, mi hai convinta. Riferisco al partito.
A titolo di cronaca, anche in Forza Italia la pensano come il PD della Schlein, eccoli arrivano!
1. Multe “no-vax” annullate, Mulè (FI): “Non voterò l’amnistia, vaccino Covid era un dovere per non mettere in pericolo gli altri”, ma dimentica effetti avversi e rispetto libertà – VIDEO
“Non può esserci un’amnistia che corrisponde a un’amnesia”, sottolinea il vicepresidente della Camera dei deputati, dimenticandosi però di una cosa molto importante
di Redazione
12 Dicembre 2024
L’esponente di Forza Italia e vicepresidente della Camera Giorgio Mulè si è espresso in merito alle multe ai “no-vax” annullate. La linea è quella della Ronzulli, ma Mulé aggiunge che non voterà l’amnistia: “Non può esserci un’amnistia che corrisponde a un’amnesia. Cioè il dovere morale e civico della vaccinazione era un dovere in quel periodo perché sottrarsi a quel dovere avrebbe significato mettere in pericolo la salute altrui. Io certamente l’amnistia per le multe non la voto”.
Multe “no-vax” annullate, Mulè “(FI): “Non voterò l’amnistia”, ma dimentica effetti avversi e rispetto libertà
Il vicepresidente della Camera Mulè, nel commentare l’annullamento delle multe ai “no-vax”, dimentica come altri suoi colleghi due fattori: gli effetti avversi del vaccino Covid e rispetto delle libertà. I primi sono già stati accertati da anni da numerosi studi, i quali hanno messo nero su bianco come il siero provochi diversi effetti collaterali non secondari, che in alcuni casi possono anche portare alla morte. Ultimo dei quali quello di Maurizio Federico, dirigente del Centro nazionale per la Salute globale dell’Istituto Superiore di Sanità.
Non solo però le reazioni avverse del vaccino Covid, le misure adottate in pandemia come il lockdown ed il green pass hanno intaccato il rispetto delle libertà altrui, come asserito da diversi giudici. Secondo alcuni giuristi proprio la tessera verde ha “violato la Costituzione”, ed anche il sindacato Osa di polizia sta facendo una battaglia in tal senso.
Riferimento:
https://www.ilgiornaleditalia.it/video/politica/668606/multe-no-vax-annullate-mule-amnistia-vaccino-covid-effetti-avversi-rispetto-liberta-video.html
2. Multe ai No vax cancellate, Forza Italia contro gli alleati: “Decisione assurda del governo”
La vice presidente del Senato di Fi Licia Ronzulli: “Rappresentava il dovere per uno Stato serio di proteggere l’intera popolazione”
di F. Q. | 11 Dicembre 2024
Non solo le proteste del presidente della Camera leghista Lorenzo Fontana. Oggi anche Forza Italia si scaglia contro la decisione del governo di annullare le multe ai no-vax all’epoca della pandemia da Covid. “Trovo assurda la decisione dell’esecutivo”, ha dichiarato oggi la vice presidente del Senato, Licia Ronzulli. “Ritengo doveroso sollevare interrogativi importanti sulla responsabilità collettiva e sul valore della prevenzione. E non lo dico in una chiave etica, morale, alcuni dicono persecutoria, di chi non ha dato seguito ad una legge dello Stato”.
Ronzulli ha anche sottolineato che “l’obbligo vaccinale non era una misura coercitiva, punitiva, come qualcuno la descrive. Rappresentava invece il dovere per uno Stato serio di proteggere l’intera popolazione, di metterla in sicurezza da una malattia che era potenzialmente letale. L’assenza di una adeguata copertura vaccinale avrebbe potuto avere conseguenze devastanti”. Anche il capogruppo azzurro al Senato, Maurizio Gasparri, ha confermato su Rai Radio 1 che sulla questione la pensano diversamente da Fdi. “Forza Italia fa parte del governo”, è stata la premessa dell’azzurro, “e ne è un pilastro essenziale. Andiamo avanti uniti e coesi, approvando misure e provvedimenti”. Ma sui vaccini resta la distanza. “Poi è ovvio che alcune questioni non vengono condivise da tutti in maggioranza, ma questo non significa che abbiamo dei problemi. Ad esempio, sulla questione dei vaccini si sta discutendo delle multe comminate all’epoca dell’emergenza Covid. Noi ritenemmo giusto multare chi in quel momento non ha contribuito a uno sforzo del Paese. Ma non si sta discutendo dell’uso o meno dei vaccini, al quale questo governo è favorevolissimo”.
Protestano intento compatte le opposizioni. “Un atto di una gravità assoluta”, ha scritto su Facebook il capogruppo dem in commissioni politiche europee Piero De Luca. “Una misura diseducativa, pericolosa ed offensiva. Diseducativa e pericolosa perché si fa passare il messaggio che in futuro si potranno non seguire le norme in materia sanitaria. È un’offesa ai milioni di italiani corretti e rigorosi che hanno rispettato le regole in una fase drammatica e difficile a tutela della salute pubblica di tutti. È un’offesa ai medici e a tutti i sanitari che hanno difeso con coraggio e sacrificio le vite di tutti noi durante la pandemia. È un’offesa a chi ha perso la vita per il Covid. È un’offesa all’Italia intera. Il Governo taglia le risorse sulla sanità pubblica ma decide di premiare i furbi e quanti hanno messo in pericolo la vita degli altri”.
Riferimento:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/12/11/multe-ai-no-vax-cancellate-forza-italia-contro-gli-alleati-decisione-assurda-del-governo/7800531/
Commento di un certo Frank Macrom2
“Da paladini della libertà contro il dirigismo statalista, sono diventati sostenitori della privazione della proprietà prima dell’uomo, il proprio corpo. Un’infermiera che si arroga la potestà di decidere cosa è buono per la salute di un popolo fa il paio con la menestrella che va a Washington a firmare un trattato che nemmeno ha letto. Tutti nel letto di Lucia, come cantava il povero Rino..”
Mio breve commento
I liberali illiberali, della serie: altro esempio lampante di mondo al contrario!
Integrazione
Ma quale condono? Le multe vaccinali sono bocciate dai giudici, di A. Zambrano per LNBQ, 12 dicembre 2024
“Ma quale condono? Le multe vaccinali sono bocciate dai giudici”, di A. Zambrano per LNBQ, 12 dicembre 2024
Il Governo cancella le multe ai 50enni non vaccinati e la narrazione pandemista si straccia le vesti. Ma chi parla di condono vuole fare polemica politica: in tutt’Italia sono centinaia se non migliaia le sentenze dei giudici di pace, che le hanno annullate dando ragione ai cittadini. La Bussola ne ha lette una ventina. Ora, provate a dare dei “no vax” ad un numero così elevato di giudici.
Non c’è nessun condono, non si vede all’orizzonte nessuna «fregatura per i cittadini onesti che hanno pagato le multe». E di conseguenza non esiste nemmeno l’immagine di un Governo che la dà vinta ai no vax. Perché i no vax, se per no vax intendiamo quei cittadini ultra 50enni che non si sono vaccinati e non hanno pagato le sanzioni di 100 euro previste dall’articolo 4 comma 6 del DL 44/2021, la loro vittoria l’hanno già portata a casa nelle aule di tribunale e non negli studi televisivi dove i Bassetti, i Pregliasco, i Cartabellotta e i Burioni ancora pontificano su una narrazione pandemista smentita dai fatti e dalla storia.
La polemica sull’inserimento della cancellazione delle multe nel Decreto milleproroghe sta facendo litigare persino la maggioranza, con Forza Italia che ha contestato il provvedimento di “sanatoria”, anche se per la verità si è trattato solo di pochi, ancora agguerriti nostalgici della stagione del controllo sociale come Licia Ronzulli e Giorgio Mulè.
Ma a ben guardare non si tratta di un condono perché le multe sono state già dichiarate illegittime da decine e decine di sentenze di tribunale che si sono già espresse in merito. Se si trattasse di un condono saremmo di fronte ad un’azione dello Stato che rinuncia a esercitare il suo diritto di escussione a fronte di motivazioni che il più delle volte sono politiche. Ma la legge che si vuole congelare, in quei casi, resta comunque valida. Qui, è proprio la legge che non funziona.
E in questi ultimi due anni l’elenco dei giudici di pace che hanno cancellato quelle multe condannando l’Agenzia delle Entrate a pagare persino le spese di lite, è cresciuto a dismisura. La prospettiva è quella che i ricorsi dove a soccombere è lo Stato potrebbero aumentare a dismisura con grave danno per le casse dello Stato, che, volendosi impuntare a prendere dal portafogli 100 euro ai cittadini, si troverebbe, come si sta già trovando, a sborsarne dai 200 ai 600 a seconda del costo del procedimento davanti al giudice.
Eccole le sentenze, e la Bussola le ha lette. Sono tante, tantissime, e solo noi ne abbiamo analizzate in una giornata ben 20, almeno quelle gestite in aula dagli avvocati di Ali (Avvocati liberi) che hanno portato i loro clienti alla vittoria.
Proseguimento:
https://lanuovabq.it/it/ma-quale-condono-le-multe-vaccinali-sono-bocciate-dai-giudici
Breve commento
Da notare che su TV e giornaloni non è stato dato spazio mediatico a nessuna di queste sentenze, della serie: RAI Punto NATO UEO…….!!