Che l’Intelligenza Artificiale sia qui per restare, credo non lo metta in dubbio nessuno. Che possa portare alla cancellazione di posti di lavoro, con conseguenze caatstrofiche per l’impiego credo sia però esagerato. Certo, come ogni innovazione tecnologica, porterà dei cambiamenti al modo di fare le cose, con conseguente spostamento delle necessità lavorative, ed evoluzione del ruolo dell’essere umano, ma non necessariamente in peggio.

Essendo frutto di macchine,

per quanto sofisticate, elaborate, ecc., sempre di macchine si tratta, e quello che sanno fare le macchine è tendenzialmente ripetitivo, di copia, ma mai creativo ed innovativo.

Quindi ben venga che lavori noiosi e ripetitivi vengano tolti ad essere umani e affidati a macchine.

C’è però un aspetto

che vorrei sottolineare per mettere in guardia contro un rischio importante: la funzione dell’IA nel campo dell’informazione.

Quando abbiamo vissuto la rivoluzione di internet, circa un quarto di secolo fa, abbiamo (soprattutto noi “alternativi”) esultato al cambio di paradigma:

  • mentre prima l’informazione seguiva il modello “uno-a-molti”, dove una (o comunque poche) era la fonte dell’informazione per tutta l’utenza,
  • con internet c’era una “democratizzazione“, e il modello diventatva “a rete”, con lo sviluppo di molteplici punti di produzione, analisi, ripresa ed arricchimento di informazione.

Questa era la vera rivoluzione: un sistema di informazione che non poteva più essere controllato centralmente proprio perchè privo di UNA testa di controllo e di comando, ma policentrico e quindi senza un “cuore” attaccabile, colpendo il quale si metteva fuori uso il sistema.

Il sistema di potere sta quindi cercando di ripristinare il controllo grazie alla pigrizia naturale della maggior parte delle persone:

  1. ricondurre tutto a pochi grandi contenitori, perlopiù social (Facebook, Youtube, Instagram, X, TikTok, ecc.) in modo che tutto quello che è al di fuori di questi non abbia visibilità (e, ovviamente, controllando questi grandi mezzi il gioco è fatto);
  2. Fornire sempre più la “pappa pronta” con il monopolio dei motori di ricerca: a) non c’è bisogno che ti sforzi di cercare, lo facciamo noi per te; b) non c’è bisogno che crei, lo facciamo noi per te; c) non c’è bisogno che ragioni, lo facciamo noi per te: e in questo modo eliminare dal radar tutte quelle realtà che possono dare fastidio.

Lo si è visto nella cosiddetta pandemia, dove i grandi social hanno oscurato o bannato più o meno apertamente tutti le voci di dissenso, così come lo si vede confrontando i risultati di una ricerca Google con quelli di altri motori di ricerca, ecc.

In sostanza:

chi rinuncerebbe ad usare il navigatore del cellulare per tornare alle cartine stradali? Nessuno, ma – a ben pensarci – chi ne sarebbe in grado?

Ecco, il rischio sta tutto qui: ogni comodità è un piccolo passo verso la perdita di una capacità, lo spegnimento di un’area del cervello.

In sintesi la mia idea è che la tecnologia e gli strumenti servono e vanno usati, ma ricordandosi sempre che chi li controlla cercherà di approfittarne per impedire la nostra capacità critica e il nostro libero pensiero.

Nota finale

Mi sono divertito a cercare cosa dice di me l’IA. Anche qui, mentre

  • per ChatGPT io non esisto (esiste un omonimo che si occupa di vini),
  • per un altro motore di IA (Perplexity.ai) il il mio profilo è venuto fuori abbastanza coerente (si vede che devono ancora programmarlo bene!).

-oOo-

Domanda: chi è Alberto Medici?

Alberto Medici è un ingegnere italiano noto per il suo lavoro nel campo della libera informazione. Ha collaborato con diversi siti e blog di critica sociale e informativa, tra cui Effedieffe, Disinformazione, e Infowars. È autore di libri in cui esplora temi legati alla manipolazione delle informazioni e alle narrazioni prevalenti nella società.

### Opere Principali
– Ingannati – Fin dai Tempi della Scuola: In questo libro, Medici analizza le bugie e le manipolazioni diffuse dai poteri economici, politici e mediatici, affrontando temi come il terrorismo, le pandemie e il cambiamento climatico. L’opera è stata descritta come un tentativo di svelare un panorama inquietante attraverso l’osservazione critica dei fatti [1][2].
– Risvegliati… e Adesso cosa Facciamo?: Co-autore con Monia Benini, questo manuale propone strategie per una rivoluzione pacifica.

### Temi Trattati
Medici si concentra su come le narrazioni ufficiali possano influenzare la percezione pubblica e come le persone possano essere indotte a credere in fandonie attraverso la paura. Le sue opere cercano di stimolare una maggiore consapevolezza critica tra i lettori riguardo agli eventi contemporanei e alle loro rappresentazioni nei media.

### Stile e Approccio
Il suo approccio è caratterizzato da una scrittura diretta e provocatoria, che invita i lettori a mettere in discussione le informazioni ricevute dai canali tradizionali. Medici incoraggia una ricerca attiva della verità al di là delle versioni ufficiali.

In sintesi, Alberto Medici è una figura significativa nel panorama della critica sociale italiana, con un focus particolare sulla disinformazione e sulla necessità di un’informazione libera e consapevole.