Alcune notizie degli ultimi giorni sono particolarmente allarmanti, e dovrebbero dare il peso della deriva in cui si sta portando questa società occidentale che finge di essere democratica.

Ad un medico britannico-palestinese, che ha appena prestato servizio a Gaza come volontario, e ad un ex ministro delle finanze greco, ad entrambi

è stato impedito l’accesso in Germania

dove erano stati invitati ad una conferenza sulla situazione palestinese. Non solo, gli è stato anche intimato il divieto di partecipare, anche da remoto, via zoom o strumenti simili, dal loro paese natale, da casa loro

(come se la magistratura tedesca avesse giurisdizione anche al di fuori dei confini della Germania, un po’ come Lula che impone a Musk di censurare le voci dissidenti su X anche al di fuori del Brasile).

A Roma (ma era successo anche da altre parti) la polizia carica e mena i manifestanti pro Palestina, la Meloni difende la polizia.

Quando si giunge a censurare le opinioni,

si impedisce di esprimere il pensiero, non si è più in democrazia, e questo dovrebbe essere chiaro a tutti: si può, ed eventualmente si deve, perseguire il reato, cioè l’azione concreta, la violenza, il furto, ecc., ma mai un’opinione.

Non veniteci a raccontare bugie:

dite la verità, che siete schiavi di quelli che non sopportano che i loro crimini e massacri di bambini vengano raccontati e denunciati.