Ritorno sull’argomento
già più volte citato siu queste pagine perchè, come più volte detto, lo ritengo di primaria importanza nell’opera di smantellamento
- della farsa pandemica, innanzitutto,
- della bufala della virologia, in secondo luogo,
- della bufala del contagio, di conseguenza,
- e di quasi tutto l’impianto della medicina moderna,
che crede all’esistenza di entità esistenti di vita propria, chiamate “malattie“, che vanno in giro ad attaccare gli esseri umani.
Il dibattito si sviluppa da parecchio tempo, e, lo dico a malincuore, anche ricercatori braio, anzi bravissimi, sono caduti in diverse trappole logiche, le stesse trappole che loro stessi, in altri casi come ad esempio le torri gemelle, sono stati così bravi a smontare.
Una, in particolare
mi è tornata alla mente leggendo un fascicoletto dell’amico Adriano Buranello, naturopata, già citato diverse volte su queste pagine (si veda ad esempio qui e qui), anche per la sua “trovata” (chiamarla scoperta mi sembra troppo) della cosiddetta “sesta legge biologica” (ne ho parlato qui e qui).
Di cosa si tratta? Uno dei ricercatori più bravi, che peraltro ho conosciuto di persona anni fa e stimo per tutto il lavoro che ha fatto, nel corso delle discussioni citava l’efficacia della cura De Donno a riprova dell’esistenza del virus. Ricordo un suo commento che diceva proprio:
“se non esiste il virus, allora perchè la cura De Donno/Idrossiclorochina/ivermectina funzionava?”
cadendo in una fallacia logica a me evidente ma lui, evidentemente, no.
Ed ecco sotto la risposta dal libretto di Adriano, per l’esattezza a pagina 38, in particolare per gli antiparassitari come ivermectina e idrossiclorochina:
Non c’è bisogno di nessun virus
per spiegare l’efficacia della cura De Donno.
Così come non c’è bisogno di comprare una mucca per bere del latte.
Ma questo a qualcuno non sembra evidente.
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