Premessa: noi cosiddetti complottisti siamo stati derisi ed avversati più volte, per aver sollevato problemi che la maggior parte delle persone non vedeva, e poi abbiamo sempre avuto ragione. Cito a braccio:
- Scie chimiche: sembrava una panzana, ed ora, ribattezzate con il termine altisonante di “geoingegneria” e con la giustificazione di salvare il mondo dal riscaldamento globale, vengono apertamente ammesse. Avevamo ragione noi.
- Signoraggio: derisi perchè questa storia che “le banche creano denaro dal nulla” sembrava frutto di una mente malata, poi con l’ammisiione di paper ufficiali, dichiarazioni e politiche di “quantitative easing” per non far capire alla gente di cosa si trattasse, la cosa sta diventando ormai di dominio pubblico. Avevamo ragione noi.
- Chip sottocutanei per il controllo a distanza: sembrava una cosa da fantascienza, ed ora viene addirittra promosso da Gerry Scotti in prima serata. Avevamo ragione noi.
- Virus inventato, finta pandemia: quando tutti abbiamo cercato di ammalarci per forza, per avere il green pass e poter continuare a lavorare, qualcuno ha cominciato a darci ragione: non c’era nessuna pandemia terribile, era solo una scusa per imporre la vaccinazione forzata e un sistema di controllo della gente. Avevamo ragione noi.
La lista potrebbe continuare ma non è questo lo scopo: mi serviva solo per far capire che, se c’abbiamo azzeccato in passato, forse è il caso di darci retta anche per il futuro.
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E, con la stessa capacità di analizzare gli eventi e di colegare i puntini che abbiamo domostrato in passato, vi diciamo che lo scopo, neanche tanto nascosto,
è quello di portarci in guerra.
I passi ci sono tutti, dalle provocazioni, agli annunci, alle politiche e alleanze e, con una manovra lenta ma dalla direzione ben precisa, stile rana bollita, ci vogliono abituare all’idea che una guerra contro la Russia è inevitabile.
Questa consapevolezza non deve spaventarci
ma è importante che ci sia affinchè noi cominciamo a drizzare le antenne e a scendere in campo nei vari ambiti (familiare, lavorativo, di paese, ecc.) affinchè si svegli una coscienza collettiva che, diversamente da quanto è successo col covo19, ci trovi uniti e preparati a dire un bel NO sonoro ai loro tentativi di madare i nostri figli al massacro.
Prima si comincia e meglio è, prima si comincia e maggiori probabilità abbiamo di successo.
Stavolta non si tratta di accettare o meno di stare chiusi in casa per una settimana (che poi sono diventati tre anni).
Stavolta si tratta del futuro dell’umanità, viste le potenzialità distruttive delle armi che ci siamo costruiti.
E nessuno deve sentirsi escluso da questa battaglia.
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