Pubblico anche qui un pezzo che ho scritto per Luogocomune del grande Massimo Mazzucco. Per “vedere l’effetto che fa” suggerisco di andare a vedere su luogocomune.
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Nell’ambito della vasta schiera di voci critiche alla gestione della recente “pandemia” esiste una divisione fra quelli che, pur contestando le politiche messe in atto, credono comunque all’esistenza del virus, il Sars-Cov2 in questo caso, e quelli che invece ritengono la teoria virale, in questo come in altri casi, una costruzione priva di fondamenti scientifici.
Sottolineo qui come la mia posizione, che vado a spiegare, non sia quella di “non esistenza del virus”, ma di “assenza di evidenze scientifiche dell’esistenza del virus”. Questo perché, in generale, è molto difficile provare scientificamente una assenza: ad esempio, se si volesse provare che io non sono mai stato in Belgio, bisognerebbe avere un archivio storico di tutte le mie giornate, con tutti i miei spostamenti, e questo archivio dovrebbe essere certificato, non manomissibile, ecc.; viceversa, per provare che ci sono stato, basterebbe una prova che, in un dato giorno, di un dato anno, ero lì, con magari prove fotografiche, testimonianze, ecc.
Un’altra premessa importante è che io ritengo questo argomento tutt’altro che secondario ma anzi di fondamentale importanza: sia per
- dimostrare l’assoluta inconsistenza delle misure di limitazione delle libertà prese in questi ultimi anni, ed evitare così che si possa ripetere con un’altra scusa simile,
- ma anche per cominciare a demolire una buona parte dell’impianto della medicina moderna che, negli ultimi 150 anni (da Pasteur in poi) ha imboccato a mio avviso una strada sbagliata, quella delle risposta meccanicistica insita nella teoria del contagio.
Entrando nel merito, serve ricordare che la tecnica di isolamento virale adottata oggi si basa sugli studi del premio Nobel John Enders, che negli anni ‘50 “isolò” (qui le virgolette sono proprio d’obbligo) il virus del morbillo con una procedura che non ha niente a che fare con quello che è il concetto di isolamento della lingua italiana. In pratica, preso l’espettorato (BALF: Bronco-Alveolar Fluid, il catarro si potrebbe dire) di persone con sintomi del morbillo, lo mise in coltura di cellule di rene di scimmia e si accorse della morte delle cellule (effetto citopatico o CPE) nel giro di un paio di settimane.
Già così l’esperimento manca di validità scientifica: all’interno dell’espettorato esistono molte altre fonti di DNA e non è garantito, se non si effettua alcun tipo di isolamento, che sia stata proprio la sostanza che si definì “virus” a causare l’effetto citopatico.
Andando poi nel dettaglio, si scopre che alla coltura di cellule di rene di scimmia, in seguito all’inserimento del BALF (a proposito: ma se il morbillo è una malattia della pelle, perché si prende l’espettorato dei polmoni?) venivano applicati due trattamenti ulteriori:
- aggiunta di antibiotici ed altre sostanze note per essere velenose per le cellule.
- azzeramento o quasi (ridotti al 10%) delle sostanze nutrienti.
Entrambi questi accorgimenti hanno una loro spiegazione: per il primo, la motivazione era che volevano essere sicuri che l’eventuale effetto citopatico non fosse dovuto alla presenza di batteri, la seconda era che per essere sicuri che le cellule assorbissero il BALF bisognava “affamarle”.
E questo ci può stare, ma almeno si sarebbe dovuto fare il controesperimento: applicare gli stessi due trattamenti ad una coltura di cellule dove fosse inserito del BALF di persona sana (quindi presumibilmente senza virus) o, ancora meglio, applicare i due trattamenti ad una coltura di cellule sana, senza che vi fosse inserito alcun BALF di chicchessia.
Questo secondo esperimento è stato effettuato dal microbiologo tedesco Stefan Lanka, che ha ottenuto quindi lo stesso effetto citopatico senza alcuna aggiunta di BALF nella sua coltura di cellule di rene di scimmia. E, a dire il vero, lo aveva notato anche lo stesso Enders, il quale si era accorto che il CPE si era ottenuto anche in colture senza BALF.
La sua annotazione era stata però: “Si vede che le scimmie hanno già presenti nei loro reni virus del morbillo”.
Un capovolgimento completo del metodo scientifico, non c’è che dire!
Una domanda sorge spontanea: forse i metodi di Enders erano quanto concesso dalla tecnologia negli anni ‘50, ad oggi la tecnologia ha fatto passi da gigante, ci sarà qualche altro metodo di rilevazione dei virus, no?
È vero che la tecnologia ha fatto passi da gigante, ad esempio l’IBM ha brevettato una tecnologia per la produzione di wafer in silicio per i microchip da 2 nanometri (due miliardesimi di metro), quindi molto più piccola di un presunto virus (si parla di 150 nanometri) quindi, in effetti, a parte da un malato di morbillo, o di Covid, o di Aids, si dovrebbe poter trovare questa particella, molto più grande delle dimensioni che possiamo trattare con la tecnologia attuale. Eppure no, si utilizza ancora la procedura messa a punto da Enders.
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Esiste qualcosa che non conosco in merito all’esistenza dei virus? Se me lo trovate, ve ne sarò molto grato, perché – fra l’altro – potrò con quello che mi fornirete andare ad incassare da Lanka i 100.000€ di premio che ha promesso a chi gli avrebbe fornito tali prove. O se me le fornite in merito al Sars-Cov2 1 milione di euro.
Avvertenza: il sequenziamento non è una prova dell’esistenza del virus: si tratta di un algoritmo al computer (detto, forse per rendere meno chiaro ai non addetti ai lavori, in silico) che crea una sequenza di migliaia, o decine di migliaia di basi, “compatibile” con delle regole e delle presenze basate su alcuni presupposti ed alcuni elementi trovati – guarda caso – sempre nei BALF pieni di altro materiale. Talmente poco scientifica questa procedura che esistono già milioni di varianti del SarCov2 depositati al Gisaid, archivio di dati sull’influenza.
Altra avvertenza: la malattia di per sé non è una prova dell’esistenza del virus e della sua patogenicità: si ricade in un ragionamento circolare inconsistente dove l’effetto osservato, arbitrariamente attribuito a qualcos’altro di cui non sono in grado di dimostrare l’esistenza, diventa la prova all’indietro di quel qualcosa che non sono in grado dimostrare esistere.
In conclusione ritengo che rivedere questa teoria così antiscientifica, non in grado di dimostrare l’esistenza di queste particelle, né tantomeno la loro patogenicità (la capacità di causare malattie) ci inviti a rivedere uno dei capisaldi della moderna medicina, come abbiamo visto nel documentario “Salute – Nuova Medicina” in particolare nel capitolo 7, quello dedicato appunto a virus e batteri.
Ho letto i commenti al tuo articolo su Luogocomune. Sono un utente iscritto al sito dal 2006, anche se ho sempre comentato poco. Nonostante sono riconoscente a Mazzucco per il lavoro svolto su 11 settembre (principalmente) ed anche su altre tematiche, il Covid mi ha fatto perdere fiducia in lui.
Accettare le limitazioni della libertà in nome di una presunta sicurezza, dopo che per anni combatti per dimostrare che le emergenze vengono create proprio per togliere le libertà….mi ha lasciato basito. Sertes poi (utente storico) fuori dal contesto 11 settembre sembra il guardiano del sito.
Ho provato a cancellarmi dal sito, ma questa possibilità non c’è, e non mi va di mandare una mail a farmi cancellare, perché ogni tanto leggo qualche articolo, anche se devo dire che negli ultimi anni il livello dei commenti è sceso parecchio, spesso sembra più un tifo che una discussione.
Nello specifico del tuo articolo vedere Mazzucco che porta come argomento il numero ed il livello dei sostenitori della versione virale, quando ha sempre parlato nei suoi documentari di “prove”, conferma ancora di più la deriva che ha preso Luogocomune.
Penso sia chiaro che la formazione e le carriere dei medici che contano oramai è in mano all’industria farmaceutica. In Italia con i provvedimenti di radiazione dei medici che non si sono piegati ai vari diktat, siamo penso al primo posto al mondo in questo, ma gli altri paesi non sono messi molto meglio.
L’obiezione di Mazzucco sul numero e il livello dei sostenitori della teoria virale mi sembra simile all’obiezione che faceva Attivissimo su 11 settembre: “se fosse un autotentato, perché nessuno parla visto che dovevano essere coinvolte migliaia di persone?”
Come per 11 settembre, il problema più grande (secondo me) sui virus non isolati per un medico è che deve essere disposto ad ammettere di essere stato ingannato.
Cosa non alla portata di tutti.
Concordo.
Ma non riescono a capirlo.
@Ing Alberto Medici
Lo conosci il Dott. Fabio Franchi? Un medico eretico italiano nel campo dei virus, perché non lo intervisti e parlate anche di questo?
Ecco qui una sua interessante intervista di marzo 2023:
https://blog.ilgiornale.it/locati/2023/03/10/covid-vi-svelo-tutto-linganno/
Molto bene e l’ho anche intervistato in radio. Anche lui però non riesce ad uscire dal solco in cui è stato formato, il contagio e il paradigma virale (dal tuo commento ricordo che non hai telegram – si è tenuta una bella diretta con lui e Alessio Angelieri su questo tema, e non ha di fatto dato risposte convincenti, come anche il mio amico Leopoldo Salmaso).
Che dire? Difficile che gli occhi vedano quello che la mente non è in grado di accettare.
@Ing Alberto Medici
Riporto un estratto della sua intevista con Gioia Locati di Marzo 2023.
“Secondo la sua teoria, questo virus fisicamente non esiste in alcun laboratorio, allora cosa c’è?
“Non è una teoria solo mia, beninteso. L’isolamento virale è stato standardizzato negli anni ‘70, all’Istituto Pasteur di Parigi, vi sono procedure specifiche da seguire e ciò non è stato fatto. Per dettagli tecnici su questo particolare punto, si può leggere la mia replica alla prof.ssa Maria Rosaria Capobianchi, biologa e direttrice del laboratorio di Virologia dello Spallanzani di Roma, la quale aveva risposto ad una richiesta di fornire documenti a prova dell’isolamento virale”. Qui.
Sottoposi la questione al prof Giulio Tarro, il quale mi mandò uno dei primi lavori cinesi sull’isolamento…
“…sul presunto isolamento. Quello che è mostrato è un isolamento virtuale, elaborato al computer partendo da una ipotetica sequenza di nucleotidi. È mancato il primo passaggio, la prova che la catena nucleotidica appartenesse a un nuovo virus, separato e purificato da altro materiale in quantità adeguate per poter essere studiato. Il programma del computer elabora milioni di sequenze partendo dalla combinazione di piccoli segmenti, ritrovati nel materiale eterogeneo sotto esame, con lavoro di taglia e cuci. Se tra le varie combinazioni ipotizzate trova quella desiderata, allora conclude per l’identificazione di un virus intero (un virus per modo di dire: le varianti registrate sono arrivate ad oltre 15 milioni!). Glielo spiegò in un’intervista sul blog il prof Ariberto Fassati”.
Perché nessuno la segue in questo ragionamento?
“A onor del vero anche altri in Italia, in particolare il prof Stefano Scoglio, e più recentemente l’endocrinologo Alessandro Buccieri sono giunti alle stesse conclusioni, e molti altri studiosi stranieri. Ho interpellato noti ricercatori e nessuno ha risposto alle mie obiezioni, da Loretta Bolgan a Paolo Bellavite, da Joseph Tritto a Giovanni Frajese a Massimo Citro, mentre io ho contestato precisamente le loro affermazioni.
Isolamento a parte, i fatti hanno dimostrato che ho ragione in ogni altro aspetto, compreso quello epidemiologico. Non c’è necessità di alcun nuovo virus per spiegare tutto”.
Quali fatti?
“Per esempio che abbiano brevettato le sequenze “specifiche” per il SARS-CoV-2 e che abbiano iniziato a preparare un vaccino specifico anni prima che nascesse: L’ipotesi del virus ingegnerizzato e poi liberato al momento opportuno decade per altri motivi. Poi, pochi sanno che il 50% circa delle polmoniti interstiziali definite Covid era negativo al test molecolare PCR, a Wuhan come in Italia. Perfino Fabrizio Pregliasco lo ha ammesso in un’intervista e in una pubblicazione scientifica. Un test positivo non è necessario né sufficiente per la ‘nuova’ infezione respiratoria acuta grave”.
Le avrei chiesto: senza un virus considerato responsabile di che cosa ci si ammala?
“Le polmoniti, come le influenze, non sono provocate da un unico microorganismo. Spiegai già (anche sul blog) che le sindromi influenzali sono determinate da almeno 200 agenti conosciuti. L’influenza vera (quella per la quale viene preparato un vaccino annuale) rende ragione solo dell’11% circa delle sindromi influenzali. Per una grossa quota di queste ultime non si riesce ad accertare la causa. Inoltre bisogna tener ben presente che “COVID” è un termine che induce confusione, infatti può essere di tutto…”.
Però durante i primi mesi di Covid le persone morivano in poche ore.
“In poche ore … a partire da quando? Va detto che in clinica i casi eccezionali ci sono però, nella situazione creata allora, moltissimi non venivano visitati, i malati sono stati letteralmente abbandonati nelle loro abitazioni per molti giorni fino a peggioramento, e poi ricoverati quando le condizioni erano già aggravate. Nelle terapie intensive spesso venivano intubati, si praticavano talvolta pressioni respiratorie incongrue e li si bombardava di farmaci non scevri di pesanti eventi avversi…”
https://blog.ilgiornale.it/locati/2023/03/10/covid-vi-svelo-tutto-linganno/
Commento
Domanda di Gioia Locati:
Le avrei chiesto: senza un virus considerato responsabile di che cosa ci si ammala?
Risposta del Dott Fabio Franchi:
“Le polmoniti, come le influenze, non sono provocate da un unico microorganismo. Spiegai già (anche sul blog) che le sindromi influenzali sono determinate da almeno 200 agenti conosciuti. L’influenza vera (quella per la quale viene preparato un vaccino annuale) rende ragione solo dell’11% circa delle sindromi influenzali. Per una grossa quota di queste ultime non si riesce ad accertare la causa. Inoltre bisogna tener ben presente che “COVID” è un termine che induce confusione, infatti può essere di tutto…”.,
Insomma, da questa sua significativa risposta, non mi sembra che non riesca ad uscire dal solco in cui è stato formato, il contagio e il paradigma virale , come invece dici tu.
My 2 cents.
(grassetti miei)
Continuo a vedere su Luogocomune commenti che evitano accuratamente le prove provate (passami il termine). Sempre rispetto alle argomentazioni relative a 11 settembre, Mazzucco ha sempre sostenuto che lui non deve fornire una versione alternativa al crollo delle torri gemelle, ma solamente rilevare le incongruenze della versione ufficiale. Mentre adesso scrive:
“Come mai i cinesi, all’inizio della “finta” pandemia, hanno chiuso in casa sei milioni di persone, e si sono messi a costruire ospedali alla velocità di un formicaio? Tutto questo per un virus che non esiste?”.
Come cambia la gente.
Questione di limiti. Ricordo che anni fa Claudio Messora, così come anche Travaglio, irridevano chi gli parlava di signoraggio. Come Blondet (altro mostro sacro per me) sulle scie chimiche pensava che chi ne parlava fosse un visionario. Abbiamo trovato il limite di Mazzucco.
Dal 2020, quando Mazzucco ha pubblicato su Luogocomune l’articolo dove riteneva accettabile le chiusure decise da Conte, perché “era un virus nuovo e non si sapeva quanto fosse pericoloso” articolo mai ritrattato, il sito ha perso diversi utenti storici con un grandissimo spirito critico. Adesso la maggioranza degli utenti è come quelli di Attivissimo, dove qualsiasi cosa dice il capo tutti ad applaudire e a ridicolizzare chi si azzarda a criticare. Mentre prima un commento su 4-5 erano interessanti con dei ragionamenti su cui si discuteva anche se magari non si era d’accordo, adesso si è arrivati a chiedere di non dare più voce a chi dissente dalla versione ufficiale. Ecco cosa scrive Sertes in risposta ad un commento:
“Agghiacciante.
Forse il post peggiore letto in 18 anni di LC: la libertà di espressione non dovrebbe essere libertà di mentire ripetutamente ed impunemente su temi così importanti.”
Quindi siamo contrari al ministero della verità degli altri, ma invochiamo il nostro ministero della verità.
Negli ultimi tempi sul sito leggo quasi solo i commenti liberi, per leggere le analisi di MDC e peterpan sulla situazione militare in Ucraina. Degli altri, 9 su 10 si perde tempo. Il tuo articolo è stata una bella sorpresa, ma i commenti….. lasciamo perdere.
Scopro a malincuore che il pezzo non si trova più su Luogocomune.
@Ing Alberto Medici
Se hai il link originale, lo potresti recuperare su:
https://webcf.waybackmachine.org/