Quindi la sentenza riguardo alla morte del militare, avvenuta dopo 12 ore dal vaccino, stabilisce:

  • che c’è stato un rapporto di causa ed effetto;
  • ma non c’è alcun colpevole.

Quindi abbiamo scoperto che in Italia si può “distribuire” le responsabilità lungo una lunghissima catena di deleghe e comandoo (dal ministro della sanità-> alle USL -> alle caserme -> al medico vaccinatore) senza che nessuno sia ritenuto responsabile.

Bello no?

In questo modo puoi anche fare un genocidio, ma non c’è alcun colpevole:

tutti potranno sempre e solo dire: “io obbedivo agli ordini”.

Ma la cosa più importante è forse quella, passata un po’ sottotraccia, dove i giudici scrivono la vera causa della morte:

“Il decesso è ascrivibile alla risposta individuale al vaccino, risposta indootta da uno stato di sensibilizzazione al SarsCov2, contratto (precedentemente) in via asintomatica”

Prima conclusione

(quella che fa comodo a chi vuole scagionare, ai giudici che non se la sentono di mettere alla sbarra il ministro della sanità):

  • è colpa tua se sei morto! Sei morto a causa della tua risposta individuale, infatti tanti altri non sono morti.

Seconda conclusione

(quella che terremo presente per la propssima volta):

  • Visto che essere stati infettati, anche se in via asintomatica, può indurre una risposta mortale, perchè non avete imposto il controllo di positività prima di vaccinare, nonostante tutti sanno che chi ha contratto una malattia, entrando in contatto con il presunto patogeno (cioè il “virus”) non serve che si vaccini? Anzi, perchè avete insistito che dovevano vaccinarsi anche quelli che avevano avuto la malattia, anche in forma manifesta, e non soltanto asintomatica?