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Con la recente minaccia da parte dell’Unione europea verso Musk, si è rivisto il classico atteggiamente degli ignoranti:
“io so’ io e voi non siete ‘n cazzo” (Alberto sordi ne “il Marchese del grillo”)
Cos’è successo?
L’Unione europea ha minacciato Musk di multe perchè su X (ex Twitter) avrebbe pubblicato qualcosa di falso (mi sembra sulla Palestina), intimandogli di togliere quei contenuti, e alla sua richiesta: “Ditemi cosa è falso che così lo tolgo“ la risposta sarebbe stata:
“Lo sai già”.
Il che mi ha ricordato la radiazione del dr.Gava, dove l’ordine dei medici non ha neanche voluto entrare nel merito delle dichiarazioni di Gava, come lui aveva chiesto: le ha fatte, punto e basta. Non importa se sono vere o no.
E mi ricorda le tante prese di posizione di Speranza, Burioni, Bassetti, Pregliasco, fino ai vari giornalisti come Giletti, che non hanno MAI accettato di entrare nel merito, trincerandosi sempre dietro ad un perentorio “Lo dice la scienza“, dimostrando fra l’altro che la loro arroganza è pari solo alla loro ignoranza.
Una volta tanto ha detto bene la Meloni:
Quando hai risposte da dare, dai le risposte, non impedisci che si facciano le domande!
@Ing Alberto Medici
1. Quella è un’intervista del 2 febbraio 2022:
https://www.la7.it/nonelarena/video/giorgia-meloni-non-vaccinero-mia-figlia-mi-preoccupa-come-viene-trattato-il-tema-e-chi-ha-dubbi-e-06-02-2022-421839
quando ancora c’era lo Sgoveno Draghi e lei era spacciata da TV e giornaloni come opposizione, poi quando andò al governo come prima premier donna italiana non ha avuto nemmeno un minimo di schiena dritta per annullare le multe sugli obblighi vaccinali agli over 50, il suo Sgoverno se ne è lavato le mani rimandando il tutto a giugno 2024!
E comunque, in quell’occasione, il pennivendolo di Giletti avrebbe dovuto subito chiederle se già aveva fatto fare i dieci vaccini obbligatori in età pediatrica a sua figlia e se quando adolescente le farà fare i sei vaccini raccomandati in età adolescenziale ( riferimenti: https://www.uppa.it/calendario-vaccini-bambini/ ), in caso di risposta positiva, avrebbe dovuto subito chiedere a tamburo battente : “dove e quando?” e poi andare a verificare subito per conto suo , e invece Giletti ha fatto solo il pennivendolo lecchino come avviene sempre su La Setta ( La 7 TV ) e su tutte le TV mainstream italane, chissà come mai……!!
2. Reminder evregreen sottovalutato anche nel settore della controinformazione italiana.
PLACEBO O SIERO SPERIMENTALE PER I POLITICANTI? , Gianni Lannes, 27 novembre 2021
Siore e siori: ecco la variante sudafricana in attesa di quella giamaicana e così via. Prigionieri e sottomessi per sempre? Va in onda il truffone globale del XXI secolo che specula anche sugli ammalati, i trapassati e non risparmia i bambini al peggio del peggio scampati. Addirittura la famigerata Pfizer – foraggia chi ha ruoli di potere politico e tecnico – annuncia un vaccino contro la variante Omicron, addirittura in 100 giorni. Mentre è in arrivo nel Belpaese un altro lockdown (tradotto alla lettera dall’inglese: arresti domiciliari, o se preferite, prigionia domestica) per “vaccinati” e non “vaccinati”, in tanti ubbidienti sono in coda ammucchiati o in fila assembrati per l’overdose virale. Insomma, materia da gregge per decerebrati seriali. Chissà cosa avrebbe disegnato o ideato l’amico Andrea Pazienza, se fosse ancora in questa dimensione totalitaria, dove la libertà è ormai annichilita. Di sicuro, la pazienza umana ha un limite invalicabile.
Allora, dove sono in sostanza le prove concrete, documentalmente accertabili e verificabili che i politicanti mascherati siano stati “vaccinati” con i sieri sperimentali anti-Covid-19, gli stessi che hanno già causato la morte nella sola Unione europea (dati ufficiali EudraVigilance) di oltre 30 mila persone, danneggiandone ben 3 milioni? Occhio alla messinscena covidiota per i boccaloni che ingurgitano qualsiasi menzogna istituzionale, pompata dalla propaganda dei mass media. Alla prova dei fatti aleggia soltanto una stomachevole aria fritta propinata da televirologi d’accatto, esperti avariati, pennivendoli telecomandati ed insaziabili politicanti ingrassati dal denaro pubblico.
Risulta ben difficile convincere i cittadini a farsi marchiare con sostanze di dubbia efficacia e sicura pericolosità, anche a fronte delle continue varianti virali, se chi li rappresenta – per modo di dire (sic!) – al governo e in Parlamento marca visita alla siringa multinazionale come un banale renitente. In uno Stato di diritto la trasparenza politica non è opzionale. Saranno ricercati casa per casa i parassiti nullafacenti che hanno imprigionato gli italiani per due anni e rovinato l’Italia? E che dire del maritino di Ursula von der Leyen (presidente della Commissione europea) che lavora per la Pfizer e i contratti vaccinali multimilionari di Bruxelles risultano secretati? I palesi conflitti di interesse che poi mettono a repentaglio la vita di milioni di esseri umani, sono per caso un grave reato nel vecchio continente?
Proseguimento con riferimenti:
https://www.ilgiornaleditalia.it/news/cultura/473322/il-libro-di-beatrice-silenzi-sull-uomo-dipendente-e-le-dipendenze-indotte-dell-oms.html
Commento
Sono passati quasi due anni e ancora le prove concrete, documentalmente accertabili e verificabili, che i politicanti mascherati siano stati “vaccinati” con i sieri sperimentali anti-Covid-19 non sono state fornite in alcun modo!!
Da notare anche che dei politicanti che hanno figli in età pediatrica e adolescenziale, nessuno di loro ha mai fornito prove attendibili sull’avvenuta vaccinazione dei loro figli in riferimento ai dieci vaccini obbligatori in età pediatrica e ai sei vaccini raccomandati in età adolescenziale e nessuno di TV e giornaloni gliene ha mai chiesto conto, d’altronde sono solo dei pennivendoli servi lecchini fino al midollo!!
Grazie dell’approfondimento – a riprova che per farsi eleggere sanno bene cosa promettere, salvo poi “dimenticarsene” una volta al potere.
@Ing Alberto Medici
1. Figurati, piacere mio!
2. Per completare l’approfondimento e avere un quadro generale ancora più chiaro.
https://www.imolaoggi.it/2023/08/11/tre-regole-del-pensiero-di-gruppo/
https://www.pensierocritico.eu/atteggiamento-critico-personale.html
Questa vignetta è troppo forte:
https://byebyeunclesam.wordpress.com/2023/10/08/giorgia-la-patriota/
della serie: un’immagine vale più di mille parole!!
Integrazione
1. Piazzapulita, Elena Basile litiga con Formigli e se ne va: “Sono l’unica voce del dissenso e lei non è un giornalista” – VIDEO
L’ex ambasciatrice litiga col conduttore, reo di interromperla spesso, e lascia lo studio: “Basta, me ne vado”
13 Ottobre 2023
Proseguimento con audio video:
https://www.ilgiornaleditalia.it/video/cronaca/534819/piazzapulita-elena-basile-formigli-video.html
Breve commento
Su La Setta fanno sempre così: per dare parvenza di essere una TV democratica, su un argomento caldo d’attualità dove c’è già un pensiero unico dominante propagandato da TV e giornaloni invitano qualche volta una voce dissenziente e poi fanno di tutto per renderla ridicola non facendola parlare in modo adeguato , anche su altre TV mainstream ( Mediaset , Sky, Rai ) funziona così anche se in modo leggermente meno indecente ma la sostanza non cambia, chissà come mai……….!!
2. Elena Basile non è una scappata di casa come vorrebbero far credere Vermigli ( Formigli ) & Company, ha un CV spaziale rispetto a qualsiasi pennivendolo di TV e giornaloni, ecco una sua significativa recente intervista.
“Un focus sulla guerra: intervista a Elena Basile”, di Paolo Arrigoni per La Fionda, 17 settembre 2023
Elena Basile, diplomatico di carriera dal 1985, ha ricoperto diversi incarichi presso le ambasciate di Madagascar, Canada, Ungheria, Portogallo. Dal 2013 al 2017 è stata ambasciatrice d’Italia a Stoccolma, per poi assumere lo stesso incarico presso la sede diplomatica di Bruxelles. Attualmente lavora come analista di politica internazionale ed ha avviato una collaborazione come free lance per Il Fatto quotidiano. Fra i suoi libri ricordiamo: Donne nient’altro che donne (1995), Una vita altrove (2014), Miraggi (2018), pubblicato anche in lingua francese, In famiglia (2022) e Un insolito trio (2023), che sarà presentato il prossimo lunedì 18 settembre (ore 17,30), al chiostro del Teatro Piccolo di Milano, alla presenza di Moni Ovadia il quale converserà con l’autrice sui temi del libro.
Ambasciatrice Basile, grazie per averci concesso questa intervista. La prima domanda si riallaccia inevitabilmente all’attualità: a che punto è la guerra in Ucraina, pure alla luce del sostanziale fallimento della controffensiva di Kiev?
Non credo, malgrado lo stallo delle operazioni militari, che sia facile pervenire a un cessate il fuoco e a un armistizio.
E’ vero che gli americani portano già a casa un importante bottino di guerra (Profitti energetici e del complesso militare industriale, separazione dell’Europa dalla Russia, vassallaggio dell’UE e fine dei sogni di autonomia strategica e difesa europea), è vero che la ‘war fatigue’ potrebbe pesare sulla campagna presidenziale di Biden già minacciata dalla salute mentale dello stesso il cui stato è ormai di dominio pubblico, ma non si investono 101 miliardi in una guerra per portare a casa un armistizio che lascia Kiev in condizioni peggiori di quanto era all’inizio del conflitto. Del resto non credo che i russi, oggi in una posizione di forza, accetterebbero un armistizio che permetterebbe agli ucraini e alla Nato la produzione di munizioni e di meglio prepararsi al fine di ricominciare l’ offensiva in condizioni migliori e se le contingenze politiche di Washington lo permetteranno.
Il pessimismo dell’intelligenza non deve tuttavia cancellare l’ottimismo della volontà. Ben vengano gli sforzi di mediazione. Io stessa parteciperò al convegno organizzato dal Coordinamento Democrazia Costituzionale e Europe for Peace al fine di riproporre un nuovo appello per la pace dopo il primo, del luglio scorso, che ha ottenuto centinaia di firme ed è stato promosso da ex Ambasciatori e politici, intellettuali, giornalisti.
A partire dall’inizio della cosiddetta “operazione militare speciale” (per i russi) o della “guerra di aggressione contro l’Ucraina” (per gli occidentali) si è molto discusso sulle origini e le cause di questo conflitto, risalenti a periodi storici precedenti al febbraio 2022. Qual è la sua lettura in merito e ci potrebbe consigliare una o più pubblicazioni per approfondire il tema?
Le cause della guerra sono note da tempo. George Kennan, artefice della strategia del ‘containment’ aveva previsto il conflitto e pronunciato parole accorate nel 1997, quando la strategia di espandere la NATO a est, tradendo le promesse fatte a Gorbaciov, fu delineata con maggiore nettezza dalla amministrazione USA. Gli Interventi di Kissinger e Sergio Romano, soprattutto a partire dal 2014, in merito all’inevitabilità di una reazione di Mosca nel caso Kiev aderisse alla NATO sono estremamente chiare. John Merarsheimer, uno dei maggiori analisti statunitensi, Professore all’Università di Chicago, ha riconosciuto che l’espansione dell’organizzazione atlantica a Est fino a lasciare la porta aperta a Ucraina e Georgia sarebbe stata percepita ( ed è ) dalla Russia come una minaccia inaccettabile.
Questa guerra non ci sarebbe stata se l’Ucraina fosse divenuta neutrale come l’Austria o la Svizzera. La domanda evidente è : cosa sarebbe stato meglio per il popolo ucraino: essere in un Paese garantito nella sua sicurezza e libero di avere relazioni economiche con Mosca e con l’occidente oppure vivere nel Paese fallito di oggi? Purtroppo nelle elites occidentali esiste una malafede insopportabile. Il conflitto era annunciato ed era evitabile. E’ stato perseguito sistematicamente dall’Amministrazione USA. Le resistenze della vecchia Europa si sono fatte sentire all’inizio. Germania, Francia, Italia si sono opposte nel corso del Vertice di Bucarest del 2008 alla politica della porta aperta verso Kiev e Tbilisi. Oggi siamo tutti allineati, contro i nostri stessi interessi, contro i popoli della vecchia Europa.
Proseguimento:
https://www.lafionda.org/2023/09/17/un-focus-sulla-guerra-con-elena-basile-ex-ambasciatrice-scrittrice-e-analista-di-politica-internazionale/
PS pubblicata poi subito dopo anche su Sinistrainrete e Ariannaeditrice
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Per capire come funziona il mondo dell’informazione nell’“Occidente libero degli amanti della democrazia”
di Daniele Perra – 11/10/2023
Per capire come funziona il mondo dell’informazione nell’“Occidente libero degli amanti della democrazia” utilizzerò lo “schema Seberg”. Jean Seberg era un’attrice nordamericana, musa di diversi registri francesi della cosiddetta “Nouvelle Vague”, da Godard (con il quale girò “À bout de souffle”, vero e proprio manifesto del movimento) a Chabrol. La Seberg aveva un “difetto”, simpatizzava per il Black Panthers Party al quale faceva puntualmente generose donazioni. Ora, in questo contesto non ci interessa discutere le idee politiche della Seberg, se queste fossero valide o meno. Ciò che importa è tenere a mente che questa sua simpatia politica non era affatto gradita all’FBI che su di lei scatenò una vera e propria campagna “mediatica” volta a screditarla sia come personalità pubblica che come attrice. La strategia dell’FBI, nello specifico, consentiva nell’imporre ai giornali scandalistici dell’epoca di pubblicare articoli, scritti sotto dettatura degli agenti di Edgar J. Hoover, concernenti aspetti privati della vita dell’attrice che potessero mettere la stessa in cattiva luce di fronte all’opinione pubblica. Poco importa che quanto venisse scritto fosse vero o meno, tanto, anche se l’attrice avesse sporto denuncia, la verità sarebbe venuta a galla solo quando non sarebbe importato più niente a nessuno.
Adesso, proviamo ad applicare tale schema alle relazioni internazionali tenendo bene a mente anche quanto dichiarò il giornalista tedesco Udo Ulfklotte (anche’egli oggetto di campagne denigratorie piuttosto gravi): ovvero, che i principali mezzi di informazione occidentali (storicamente) pubblicano materiale che viene loro servito da agenzie legate alla CIA o da uomini addestrati dalla stessa. Si prenda ad esempio il motivo scatenante dell’aggressione alla Serbia (ex Jugoslavia) nel 1999: il presunto massacro di Račak, quando i miliziani kosovari dell’UCK raccolsero alcuni loro compagni caduti in battaglia per poi vestirli con abiti civili e spararli alla testa onde dare l’idea della fossa comune e di una pulizia etnica portata avanti dalle forze serbe. Si prenda, inoltre, ad esempio il motivo scatenante dell’attacco all’Iraq nel 2003: la sceneggiata di Colin Powell alle Nazioni Unite con lo sventolio in diretta mondiale della fialetta contenente le prove della costruzione di armi chimiche da parte di Saddam. E si prenda ancora ad esempio il motivo che scatenò l’aggressione NATO alla Libia: nessuno, eccetto una violenta campagna nei mezzi di informazione occidentali che parlavano apertamente di migliaia di morti, fosse comuni e di genocidio del popolo libico da parte del “regime di Gheddafi”. Le prove di suddetto genocidio, ovviamente, non vennero mai mostrate per il semplice motivo che non esistevano. Ed anche Human Rights Watch fu costretta ad ammettere che le rivolte dei primi mesi del 2011 portarono alle morte di 373 persone (tra l’altro, in larga parte membri delle forze di sicurezza libiche). Senza considerare che la risoluzione ONU 1973/2011 prevedeva la creazione di una “zona di interdizione al volo” e “misure per proteggere i civili”. Non prevedeva affatto l’inizio di un vero e proprio conflitto contro la Libia (come venne interpretata molto fantasiosamente da Francia, Regno Unito e USA). Dunque, non importa che quanto viene detto sia vero o meno. La cosa importante è la reazione che scatena nel pubblico. In altri termini, la verità è sostituita dalla “sentimentalità”, o dalla sua teatralizzazione. Oggi, non esiste alcuna prova che i miliziani di Hamas abbiano decapitato 40 bambini (così come non c’era alcuna prova che i soldati russi si fossero macchiati di crimini nella cittadina ucraina di Bucha, altra questione passata in cavalleria che nessuno ricorda più). Eppure, i mezzi di informazione continuano a propinare tale notizia come “verità inattaccabile” per preparare l’opinione pubblica ad un nuovo massacro o per la guerra a oltranza.
Riferimento:
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/per-capire-come-funziona-il-mondo-dell-informazione-nell-occidente-libero-degli-amanti-della-democrazia
Sommento
Se per innescare e proseguire le loro guerre di aggressione la menzogna al cubo è la norma per le oligarchie occidentali, figurarsi allora che livello di menzogna consapevole possono raggiungere per innescare e proseguire una fake pandemia con annessa somministrazione di massa di terapie geniche sperimentali spacciate per vaccino, insomma, mentono sapendo di mentire quando ci sono in ballo un sacco di morti e di miliardi dollari per le loro guerre di aggressione e quindi conseguentemente hanno mentito consapevolmente quanto meno allo stesso livello quando per la somministrazione di massa di terapie geniche sperimentali spacciate per vaccino ci sono stati in ballo molti meno morti e comuque vagonate di miliardi di dollari!!
Insomma, agli alti livelli del potere, non trattasi di ignoranza che non ammette il confronto ma di menzogna allo stato puro che per non essere svelata impedisce con tutti i mezzi il confronto con coloro che invece vogliono svelarla davanti a tutti!!
Come mai questi loro carboni bagnati fradici?
Nel prossimo post una possibile risposta!
Riferimento, parte finale del mio precedente post:
“Come mai questi loro carboni bagnati fradici?
Nel prossimo post una possibile risposta!”
eccolo arriva!
“L’Economia delle Emergenze: dalle Pandemie alle Guerre .
La fine della sovranità popolare”
di Davide Rossi
Casa editrice ARIANNA EDITRICE, pag. 112
Edizione 1ª ristampa Luglio 2022
Prima edizione Giugno 2022
Prezzo € 13,20
Siamo di fronte a un cambio di paradigma. La gestione autoritaria di economia e società si impone come condizione necessaria alla sopravvivenza (distopica) del capitalismo stesso, che non è più in grado di riprodursi attraverso il lavoro salariato di massa e l’annessa utopia consumistica. L’agenda che ha partorito il fantasma della pandemia come religione sanitario-vaccinale nasce dalla percezione della sopravvenuta impraticabilità di un capitalismo a base liberal-democratica. Mi riferisco al crollo di redditività di un modello industriale reso obsoleto dall’automazione tecnologica, e per questo sempre più vincolato a debito pubblico, bassi salari, centralizzazione di ricchezza e potere, stato d’emergenza permanente, e alla creatività del settore finanziario, dove il denaro si moltiplica da sé, per partenogenesi».
«Lo scenario che ci si prospetta, se solleviamo il velo di Maya, è di carattere marcatamente neo-feudale. Masse di consumatori sempre meno produttive vengono regimentate, semplicemente perché i nuovi globalizzatori non sanno più che farsene. Insieme ai sottoccupati e agli esclusi, il ceto medio impoverito diventa un problema da gestire con il bastone del lockdown (a breve anche in versione climatica), del coprifuoco, della propaganda, e della militarizzazione della società, piuttosto che con la carota del lavoro, del consumo, della democrazia partecipativa, dei diritti sociali (sostituiti nell’immaginario collettivo dai diritti civili delle minoranze), e delle meritate vacanze».
Dall’Intervista esclusiva al prof. Fabio Vighi
Proseguimento:
https://www.ariannaeditrice.it/prodotti/finanza-e-pandemia