Ricevo dall’ottmo TheTruthseeker e volentieri (si fa per dire, perchè ogni volta che questi criminali in giacca e cravatta che si fanno addirittura chiamare “onorevoli” fanno una porcata del genere mi viene da vomitare) pubblico.
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“Non cerca i danni da vaccino e blocca i protocolli per le autopsie
la proposta di legge sulle morti improvvise giovanili”, Presskit, 6 settembre 2023
a farle eseguire in un circuito approvato dal governo,
non includono la ricerca della proteina spike e dei danni da vaccino,
ma altri esami.
Lo denuncia la senatrice Bianca Laura Granato “Vi spiego a voce quali interessi si celano dietro la PdL (proposta di legge) n. 862 del 3 febbraio 2023 a firma Lacarra, Carè, Serracchiani, dal titolo “Introduzione dell’obbligo di diagnosi autoptica, istologica e molecolare nei casi di morte improvvisa in età infantile e giovanile”.
Addirittura c’è in allegato un protocollo per l’esame autoptico. Ormai hanno trovato la strada! E indovinate a chi affiderebbero la gestione della rete di istituti a cui assegnare le autopsie? Ad una commissione tecnico-scientifica di nomina ministeriale presieduta dal presidente dell’ISS!!
Praticamente la politica vuole entrare anche nelle autopsie per coprire eventuali correlazioni anche post mortem, come ha fatto con la farmacovigilanza passiva e con Tachipirina e vigile attesa!!
CON LE AUTOPSIE VENGONO ALLA LUCE I DANNI DEL ”VACCINO” ANTICOVID AL CUORE
L’Università di Heidelberg (Germania) conferma dati alla mano che le miocarditi sono state causate dalla vaccinazione e non dal virus (VIDEO: La verità sui medici vaccinati)
di Paolo Bellavite
È ormai certo che la miocardite può essere una complicanza potenzialmente letale dopo la vaccinazione anti-SARS-CoV-2 basata su mRNA (“Pfizer” e “Moderna”). Altrettanto certo è che la miocardite si può presentare anche come conseguenza dell’infezione da parte di vari virus tra cui anche SARS-CoV-2. Pertanto l’argomento è materia di dibattito tra vaccinisti e anti-vaccinisti. Pochi hanno la capacità e l’onestà di esaminare la questione dal punto di vista bioetico e scientifico ed effettuare una valutazione rischi/benefici nell’interesse della singola persona e priva di condizionamenti politici o di categoria.
Cominciando dall’aspetto bioetico, è fondamentale considerare che la miocardite virale è un evento che può colpire una persona, la quale diviene vittima di un “difetto” della natura come nel caso di tutte le malattie che affliggono il genere umano (anche se sulla origine del SARS-CoV-2 come si sa pesa più di un sospetto che prodotto di una manipolazione). La miocardite post-vaccinale è conseguenza prevedibile e prevista di un prodotto artificiale e iniettato volontariamente, la cui frequenza di complicazioni gravi e mortali è bassa rispetto al totale delle somministrazioni, ma non certo trascurabile per la persona che ne è colpita. Ovviamente, il problema etico diviene ben più grave se si pone la questione del consenso informato, ma non è questo per oggi il punto.
Gli aspetti scientifici della questione sono importanti sia per effettuare un bilancio tra rischi e benefici in fase di consiglio pre-vaccinale, sia per la corretta diagnosi dei casi gravi e mortali in vista di una richiesta di indennizzo come previsto dalla legge. È pur vero che la conoscenza precisa degli eventi avversi dei “vaccini”, dei loro meccanismi e della possibilità di identificazione precoce dovrebbe far parte della attività sistematica di informazione della popolazione, proprio in vista del consenso ad un atto medico, cardine della medicina sin dai tempi di Ippocrate e mai negato se non nei peggiori regimi della Storia.
L’AUTOPSIA SU 25 PERSONE MORTE ENTRO 20 GIORNI DALLA VACCINAZIONE
Finora mancava una descrizione basata sull’autopsia delle caratteristiche istologiche dettagliate della miocardite indotta da vaccino, ma la lacuna è stata colmata da un articolo di Constantin Schwab e collaboratori, dell’Università di Heidelberg, pubblicato dalla rivista Clinical Research in Cardiology il 27 Novembre scorso. Sono state eseguite autopsie su 25 persone morte inaspettatamente ed entro 20 giorni dalla vaccinazione anti-SARS-CoV-2 con mRNA. In quattro pazienti gli autori hanno identificato segni istologici di miocardite acuta, con un’infiltrazione linfocitica T miocardica interstiziale a chiazze, prevalentemente del sottogruppo CD4 positivo, associata a lieve danno alle cellule cardiache (miociti). Secondo gli autori, i risultati dell’autopsia indicano che la morte è avvenuta per insufficienza cardiaca aritmogena acuta, vale a dire il cuore ha cominciato a battere in modo talmente irregolare che la circolazione del sangue si è rapidamente fermata. Ciò succede perché l’infiammazione va a “toccare” il delicato sistema fatto da speciali cellule cardiache capaci di conduzione elettrica dello stimolo necessario alla contrazione del muscolo.
Questo non è l’unico studio che pone in questione i rischi di morte cardiaca conseguente alla somministrazione di mRNA che codifica per la proteina “Spike”. La proteina Spike è stata trovata nel sangue all’interno degli esosomi (vescicolette emesse dalle cellule in cui è entrata la nanoparticella con il mRNA) il giorno 14 dopo la vaccinazione ed è aumentata anche dopo la dose di richiamo, durando fino a quattro mesi. La proteina Spike è stata rilevata mediante immunoistochimica nella parete vasale del cervello e del cuore di un paziente di 76 anni deceduto tre settimane dopo aver ricevuto la sua terza vaccinazione COVID-19. Poiché non è stata rilevata alcuna proteina N (nucleocapsidica), la patologia è stata causata dalla vaccinazione e non dal virus. Anche se resta molto lavoro da fare, l’auspicio è che questi risultati possano aiutare a diagnosticare adeguatamente i casi poco chiari dopo la vaccinazione e a stabilire una diagnosi tempestiva in vivo, fornendo così il quadro per un monitoraggio adeguato e un trattamento precoce dei casi clinici gravi.
ANALISI DEI CASI DI EVENTI AVVERSI GRAVI DOPO I VACCINI
Infine va citato un intervento di Peter Goetsche e Maryanne Demasi, importante e autorevole perché Goetsche è uno dei massimi esperti di revisioni sistematiche dei dati della letteratura. In un lavoro che condensa i dati di 18 revisioni sistematiche, 14 studi randomizzati e 34 altri studi con un gruppo di controllo (finora uscito in “preprint”) effettua una analisi dei casi di eventi avversi gravi dopo i “vaccini” anti-COVID-19 e sostiene che “i danni gravi e molto gravi dei vaccini COVID-19 sono stati ignorati o minimizzati e talvolta sono stati deliberatamente esclusi dagli sponsor dello studio in riviste mediche ad alto impatto”. Gli autori hanno trovato prove di gravi danni neurologici, tra cui la paralisi di Bell, la sindrome di Guillain-Barrè, miastenia grave e l’ictus. I vaccini a vettore di adenovirus hanno aumentato il rischio di trombosi venosa e trombocitopenia, mentre i vaccini a base di mRNA hanno aumentato il rischio di miocardite, con una mortalità di circa 1-2 casi ogni 200 casi di miocardite. Quindi la miocardite post-vaccinale non è affatto una reazione “benigna” come qualche “virostar” si era affrettata a sostenere alla scoperta dei primi casi. Goetsche e Demasi concludono: “Le autorità hanno raccomandato praticamente a tutti di vaccinarsi e di ricevere dosi di richiamo. Hanno mancato di considerare che il bilancio tra benefici e danni diventa negativo nei gruppi a basso rischio come i bambini e le persone che hanno già acquisito l’immunità naturale.”
Infine, va notato che la recente sentenza della Consulta non ha spento le polemiche, anzi è stata usata malamente per sostenere che i “vaccini” sono sicuri e l’obbligo vaccinale è legittimo. In realtà, anche se le motivazioni ancora non si conoscono, va precisato che la sentenza della Corte Costituzionale dichiara “non irragionevole” la legge di Draghi-Speranza-Cartabia sull’obbligo vaccinale anti-COVID-19 non valida affatto i prodotti biogenetici iniettabili, semplicemente respinge i ricorsi, dichiarando o che essa è incompetente a giudicarli o che le ragioni portate non sono riconosciute valide. Una cosa è certa: la Consulta non ha alcuna autorità giuridica né ovviamente scientifica per dichiarare che i “vaccini” siano utili o inutili o dannosi. Per quello serve la scienza, rigorosa, paziente e indipendente. Che, come si è visto, sta portando continuamente nuovi contributi utili a chiarire le varie questioni ed a contribuire ad una scelta libera e veramente informata.
Nota di BastaBugie: nel seguente video dal titolo “Predicare bene e razzolare male” (durata: 4 minuti) Silver Nervuti ricorda che fino al 2019 solo il 15% dei sanitari si vaccinava e nessuno ne parlava. Oggi che il 15% rifiuta di vaccinarsi viene messo alla gogna come responsabile di tutti i mali.
Riferimento:
Io la mascherina la metterei a tutti qui medici che consapevoli che era una gran vigliaccata il virus e hanno messo gente a casa dal lavoro e senza stipendio…io gliela metterei a vita anche di notte quando vanno a dormire!!!
La categoria dei medici è stata pessima… pazienza tutti gli altri che potevano non sapere o non capire, ma un medico si sarebbe dovuto fare una dozzina di domande almeno… e se si fossero opposti loro la cosa sarebbe finita in una settimana. Ma hanno dimostrato uno spirito di corpo che, al confronto, gli scaricatori di porto (“se non entra uno non entra nessuno”) sono angeli, al confronto.
A titolo integrativo.
1. Barbaro (Cardiologo): “Autopsie obbligatorie per morti improvvise è doverosa, ma Pd vuole vietare ricerche sulla proteina Spike per salvare Speranza & Co.” – ESCLUSIVA, 7 settembre 2023
Il professor Giuseppe Barbaro, cardiologo, è stato intervistato da Il Giornale d’Italia in merito alla proposta di legge n. 862 del 3 febbraio del 2023
Il dott. Giuseppe Barbaro è dirigente medico ospedaliero specialista in medicina interna e in cardiologia. È il Responsabile del Servizio di Cardiologia ed Ecocardiografia presso un importante ospedale di Roma. Il dottore è stato intervistato da Il Giornale d’Italia in merito alla Proposta di Legge n. 862 del 3 febbraio 2023, a firma Lacarra, Carrè e Serracchiani. Nel documento si propone l’obbligatorietà di autopsie sulle persone decedute a causa di morti improvvise cardiache. Nello stesso, tuttavia, vengono indicate le tipologie di esami autoptici autorizzati, con chiara esclusione di qualsiasi punto di riferimento alla letteratura medica successiva al 2017, decisione che non viene in alcun modo motivata dai firmatari e che ha lasciato interdetti molti osservatori.
Professore, nel febbraio di quest’anno è stata presentata una proposta di legge (la PdL n. 862 del 3 febbraio 2023) a firma Lacarra, Carrè e Serracchiani. La proposta, se da un lato è stata apprezzata perché obbligherebbe l’esecuzione di autopsie sui defunti per malore improvviso, una patologia tanto vaga quanto sempre più diffusa, dall’altro ha incontrato molte critiche perché, di fatto, limiterebbe (senza fornire spiegazioni in merito) la tipologia di esami eseguibili. Lei cosa ne pensa?
Ho letto la proposta, ed è una cosa che sconcerta. Diciamo che ci troviamo di fronte alla classica excusatio non petita accusatio manifesta… Di fatto, una sorta di attestazione che esiste un problema medico importante, quale quello delle morti improvvise, che non può essere taciuto ulteriormente. Quindi, siccome ovviamente la questione della correlazione con il vaccino si pone, le autopsie non sono sufficienti perché spesso non vengono fatte per volontà della famiglia, oppure non sono fatte in maniera adeguata: così la correlazione con il vaccino risulta difficile effettuarla. Allora cosa succede? Che il partito di opposizione che ha espresso anche il ministro della Sanità in questi ultimi due anni, si è fatto carico di un problema dicendo che per quanto riguarda le morti improvvise è opportuno effettuare le autopsie. In linea teorica sarebbe una proposta valida se non fosse che pone dei limiti molto importanti sull’esecuzione delle biopsie e delle autopsie, cioè di non eseguire degli accertamenti specifici che permettano di escludere oltre ogni possibile dubbio la correlazione con il vaccino. Per esempio, attraverso la ricerca della proteina spike che a livello endomiocardico è identificabile, mediante esami immunoistochimici oltre ad altri esami che possono essere fatti a livello e tessutale e sul sangue.
Sarebbe un modo per promuover un’indagine, potremmo dire, “sterilizzata”, fortemente limitata nell’area di azione, lei dice?
Da un lato c’è un proposito di voler fare chiarezza, dall’altro mi sembra che c’è un proposito di voler non chiarire realmente il problema, anzi una volontà per via legale di insabbiare un problema che invece è molto importante da un punto di vista medico legale, anche perché le morti improvvise sono aumentate nella fascia 18-23 di almeno 3 volte, in questi ultimi due anni e mezzo, in soggetti che non avevano specifiche comorbidità. Quindi che si facciano le autopsie è più che giusto, ma devono essere fatte in misura tale da poter escludere oltre ogni ragionevole dubbio la correlazione. Io voglio augurarmi, siccome poi diventa un argomento di carattere politico, che in una fase di discussione di questa proposta di legge ci siano degli emendamenti da parte della maggioranza di governo che permettano di includere nel disegno di legge proprio delle analisi specifiche in ambito autoptico, perché altrimenti si rischia di avere delle autopsie che da un lato vengono effettuate per legge, ma dall’altro sempre per legge sono di tipo omissivo e che non permettono quindi di chiarire la correlazione con il vaccino.
Proseguimento:
https://www.ilgiornaleditalia.it/news/salute/525409/barbaro-cardiologo-autopsie-morti-improvvise-pd-proteina-spike-speranza.html
PS nel prossimo post note storiche su PD
2. “Breve storia del PD: le sue responsabilità (di ieri e di oggi) per la crisi sociale italiana”, a cura del Prof Piero Bevilacqua, StoriaInRete, settembre 2022
Da quando è nato, nel 2007, il Partito democratico si è sempre più allontanato dal mondo del lavoro e dai ceti popolari abbracciando un pensiero neoliberale che ha mostrato tutti i suoi limiti nella difesa dei diritti e nella lotta per la giustizia sociale
Occorre di tanto in tanto fermarsi e guardare indietro, fare un po’ di storia, per capire come siamo arrivati sin qui. E un buon filo d’Arianna per districarsi nel labirinto della cronaca carnevalesca di oggi è la vicenda del Partito democratico. Nato nel 2007 dalla fusione dei Democratici di sinistra e della Margherita, è stato sino al 2018 il maggiore partito italiano e, con alcune interruzioni, nel governo della Repubblica per quasi 9 anni. L’intera XVII legislatura coperta con i governi Letta-Renzi-Gentiloni. In tutto 15 anni che, per i tempi della politica, per le sorti di un Paese, costituiscono una stagione abbastanza lunga perché sia possibile valutarne le responsabilità.
Comincio col rammentare che, erroneamente, questa formazione è stata sempre considerata l’amalgama di due grandi eredità politiche, quella comunista e quella democristiana. Non è così. Tanto i dirigenti comunisti che quelli cattolici, prima di fondersi, avevano subìto una profonda revisione della loro cultura originaria. Prendiamo gli ex comunisti. Dopo il 1989 essi hanno attraversato, come tutti i partiti socialisti e socialdemocratici europei, il grande lavacro neoliberale, mutando profondamente la loro natura. Tanto Mitterand in Francia, che Schroeder in Germania, Blair nel Regno Unito, D’Alema ( insieme a Prodi e Treu) in Italia, hanno proseguito o introdotto nei loro Paesi le leggi di deregolamentazione avviate dalla Thatcher in Gran Bretagna e Reagan negli Stati Uniti. In sintonia con Clinton, che nel corso degli anni 90 ha abolito la legislazione di Roosevelt sulle banche, essi hanno liberalizzato i capitali, reso flessibile il mercato del lavoro, avviato ampi processi di privatizzazione di imprese pubbliche e beni comuni, isolato ed emarginato i sindacati.
Democratici americani, socialdemocratici ed ex comunisti europei hanno sottratto le politiche neoliberistiche dai loro confini americani e britannici e le hanno diffuse più largamente nel Vecchio Continente. Un compito svolto senza incontrare resistenza, perché gli agenti politici si presentavano ai ceti popolari col volto amico e le insegne delle organizzazioni di sinistra. Hanno cosi impedito ogni reazione e conflitto. Negli anni 90 le élites di queste forze, hanno compiuto un capolavoro politico: hanno abbandonato il loro tradizionale insediamento sociale (classe operaia e strati popolari) e hanno salvato se stesse come ceto, mettendosi alla testa del processo della globalizzazione. Serge Halimi ha ricostruito con copiosa ricchezza di particolari questa vicenda (Il grande balzo all’indietro. Come si è imposto al mondo l’ordine neoliberale, Fazi 2006).
Proseguimento:
https://storiainrete.com/breve-storia-del-pd-le-sue-responsabilita-di-ieri-e-di-oggi-per-la-crisi-sociale-del-paese/
PS chi è il Prof Piero Bevilacqua:
https://www.macrolibrarsi.it/autori/_piero-bevilacqua.php
Commento
Il PD è stato il protagonista assoluto del sovvertimento dell’economia italiana, da modello di economia mista che in qualche modo funzionava più che discretamente a un modello di economia cosiddetta neoliberista in cui contano principalmente solo le lobby private più potenti di turno ( Big Pharma però sempre presente al top delle lobby private più potenti , chissà come mai….. ) sotto la regia malefica dei vertici della Unione Economica Europea, modello che si è rivelato totalmente disfunzionale rispetto alle reali esigenze dei popoli europei, aoù, sò soddisfazioni piddiote………!!