Riporto questa “conversazione” fra una certa Kate Sugak (*) e la famosissima ChatGPT di OpenAI (Artificial Intelligence) sull’isolamento effettivo (o meno) di due famosissimi virus: quello dall’AIDS (HIV) e quello del Covid (Sars-COV2).
Rislutato?
In entrambi i casi questa “intelligenza” (ancorchè artificiale) riconosce che non si è mai trattato di isolamento effettivo.
Ed ora come la mettiamo? Delle due l’una:
- o buttiamo a mare la virologia, e la riscriviamo da zero (e con essa tutta la medicina basata su questi presunti patogeni),
- o buttiamo a mare tutti gli investimenti sull’intelligenza artificiale, sulla quale stanno puntando tutti gli esperti e le grandi tech (si pensi alla sola Nvidia, società di schede grafiche e per il calcolo avanzato che, sull’onda dell’entusiasmo dell’AI ha triplicato il suo valore di borsa dall’inizio dell’anno).
Una mia (modesta) idea: ChatGPT è programmata per estrarre informazioni dal mare magmum, il famose data lake, o big data di internet; e, evidentemente, non ha trovato nulla che provi l’isolamento dei virus.
Virologi, prendete nota.
(*) conversazione originale in russo, poi tradotta automaticamente in inglese
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