Ricordate quando, nonostante lo scienziato politico di Potenza non fosse più ministro della sanità, il direttore de La Stampa Giannini lo salutò con un profondo e rispettoso inchino? 

Ecco, in scene così, rubate per un attimo grazie ai cellulari omnipresenti, si capisce quali sono i veri rapporti di forza.

Al funerale della sig.ra Franzoni, moglie di Romano Prodi, un altro scatto rubato che rivela qualcosa che forse si poteva immaginare:

  • al capo dei capi,
  • al signore dei signori,
  • al principe dei principi

ci si inchina anche quando  – in teoria – sarebbe lui a dover rendere omaggio.

“Perchè padrino, anche lei? Non dovevano essere tutti placebo quelli che toccavano a noi?”

“Picciotto, qualcuno dovevamo pur sacrificarlo, altrimenti sarebbe stato chiaro l’imbroglio. Lei è una martire per la causa, il suo sacrificio la renderà immortale nei nostri cuori!”