Il dr.David Martin, protagonista del documentario Plandemics2, è stato magistrale nel ritrovare, e ricollegare, mettendo in fila tutti i puntini, le prove del tentativo di creare un’arma biologica contro l’umanità tramite quello che nella ricerca scientifica viene chiamato Gain Of Function (aumento di funzione). Questo consiste nel tentativo di prendere un patogeno (virus?) ed aumentarne la caratteristica di patogenicità, cioè:
- aumento della letalità
- aumento della trasmissibilità.
In questo ha compiuto e compie un’opera senza pari, e in questo video di 20 minuti relativo ad una sua conferenza al parlamento europea trovate un’ottima sintesi.
-oOo-
Molti amici, specie su Telegram, che hanno già visto il video, criticano il fatto che, non esistendo i virus (almeno per come ce li descrivono) queste informazioni siano inutili o addirittura fuorvianti, una sorta di gatekeeping. Io distinguerei le due cose:
- Abbiamo scoperto, GRAZIE a questa pandemia (=clamoroso autogol!) che i virus non esistono, e che quindi tutta o perlomeno gran parte della medicina moderna va riscritta, a partire dalla strada sbagliata tracciata alla fine del 1800 da Paesteur e poi dal Rockefeller Institute col suo Flexner report (e questo è il risultato pù importante che abbiamo grazie al risveglio operato dalle loro malefatte: volevano ingabbiarci con la paura e abbiamo ora gli elementi per liberarci ulteriormente – cosa che noi Hameriani sapevamo già ma va bene così);
- Ciononostante, il sapere che ci abbiano provato dimostra la loro intenzione malevola e criminale di poter costringere tutta l’umanità ad iniettarsi un veleno, carico di sostanze sconosciute e con effetti ancora a noi non completamente noti, il che li rende colpevoli e meritovoli di condanna eterna.
Resta la domanda:
ma loro sapevano che era tutta una finta, o continuano a credere alla teoria dei virus? Io credo sia andata come per la conquista della luna: all’inizio ci credevano, poi, quando hanno scperto che non era possibile, hanno trasformato tutti gli sforzi e i finanziamenti per creare la facciata. Nel caso del covid la facciata è stata un’immensa operazione di marketing che ha coinvolto OMS, stati mondiali, associazioni mediche, giornalisti e televisioni, per creare il cartonato di una immensa pandemia, e costringere le persone a vaccinarsi.
Voi cosa ne pensate?
Post Scriptum
Ho smesso da tempo di caricare video su Youtube, ma questo, ho pensato, è una audizione del Parlamento Europeo, vuoi che la censurino? Invece, dopo nenanche 10 minuti, eccallà, censurata. rendiamocene conto: il mondo dei social è una finta realtà, “passa” solo quello che vogliono loro.
Post Post scriptum
Sblocco un ricordo: da una puntata di report con i commenti di SocialTV.
Incredibile pensare che queste cose si sapessero già a febbraio 2021, e nonostante questo le persone andarono a vaccinarsi con l’idea che “... così proteggo gli anziani e le persone deboli“, se non per non essere licenziate e perdere ogni forma di sostentamento per sè e per la propria famiglia.
Niente di nuovo, niente che non sapessimo già, ma la cosa INCREDIBILE per me è che si sapessero già all’inizio della campagna di vaccinazione, altro che, come dicono i vasi Speranza Bassetti Burioni & C., “non sapevamo nulla e brancolavamo nel buio”.
Si sapeva tutto fin dall’inizio, e quello che han fatto lo hanno fatto intenzionalmente, con dolo e cognizione di causa!
Per unire i puntini. Prima parte.
1. Maurizio Federico (ISS): “Vaccino Covid, inquietante il picco di mortalità a febbraio 2022, all’apice e in corrispondenza delle somministrazioni delle terze dosi. Inutili le misure di costrizione sociale come Green Pass, Super Green Pass ed obblighi vaccinali” – ESCLUSIVA
Già a maggio 2021 le evidenze scientifiche dimostravano l’inefficacia di questi vaccini. Inutili le misure di costrizione sociale come Green Pass, Super Green Pass ed obblighi vaccinali. Sorprendente, se non inquietante, il picco di mortalità nel febbraio 2022 quando è stata massima la somministrazione appena effettuata delle terze dosi, quindi nelle condizioni teoricamente di massima protezione. Anthony Fauci stesso ha ammesso che questi tipi di vaccini “have been largely unsuccessful”
di Maurizio Federico per il Giornale d’Italia, 27 Maggio 2023
Proseguimento:
https://www.ilgiornaleditalia.it/news/salute/492965/maurizio-federico-iss-vaccino-covid-picco-mortalita-con-terze-dosi-greenpass-inutile.html
2. “Cure e vigile attesa: ammissioni choc di Palù”, di A. Zambrano per La Nuova Bussola Quotidiana, giornale cattolico online, 17 maggio 2023
In veste di virologo Giorgio Palù ammette gli errori nella gestione del covid: lo sciagurato protocollo Tachipirina & vigile attesa e la guerra a idrossiclorochina e antinfiammatori per curare. Avremmo salvato molte vite umane. Ma da presidente Aifa ( Agenzia Italiana del Farmaco ) non si è opposto alla guerra di Speranza alle cure domiciliari. Così abbiamo avuto morti e medici alla gogna.
I morti covid si potevano evitare se non si fosse deciso di applicare lo sciagurato protocollo ministeriale della Tachipirina & vigile attesa. A dirlo non è il solito sito complottardo no vax, ma niente meno che il presidente di Aifa Giorgio Palù.
Invitato a Porta a Porta per la trasmissione celebrativa – roba da bollettino della vittoria – della fine della pandemia il 10 maggio scorso, ha detto cose condivisibili sugli errori della strategia ministeriale e comunicativa utilizzata in pandemia. Peccato che Palù sia un complice di quel sistema di potere che ha negato fermamente ogni tipo di cura, mettendo alla gogna anche i medici bravi che le portavano avanti sul territorio, per unirsi alla narrativa ufficiale del vaccino come unica salvezza a disposizione. E con quanto emerge dagli Aifa leaks sappiamo a che cosa fosse finalizzato tutto questo: cioè ad affermare i benefici dell’inoculo persino accettando il rischio di accantonare gli effetti avversi che via via emergevano.
Ebbene, tutto ha inizio quando Bruno Vespa (QUI dal minuto sei in avanti) gli chiede se sono stati commessi degli errori e se dobbiamo rimproverarci qualcosa. E lui ha risposto in qualità di virologo qual è, quasi come se tra lo scienziato e la guida dell’ente di controllo del farmaco, ci fossero due anime in un corpo solo.
«Gli errori si fanno – esordisce – era una malattia sconosciuta che colpiva l’umanità, è inevitabile che la scienza, progredendo per ipotesi e conferme, in alcune cose abbiamo fallito». E in particolare su che cosa avremmo fallito?
«Non abbiamo dato ascolto ai governatori che dicevano di vigilare alle frontiere», dice sperando di ingraziarsi il governo visto che quello delle frontiere chiuse era un leitmotiv di Lega e Fratelli d’Italia.
Poi però, il discorso di Palù fa riferimento ad alcuni aspetti più medici.
«Non abbiamo considerato – per esempio parlo di studi clinici che negavano l’efficacia di un farmaco già dimostrato molto attivo nei confronti di precursori del Sars Cov 1 e Maers». Non tragga in inganno la doppia negazione e la successione delle parole secondo uno stile colloquiale. Palù qui si sta riferendo al cosiddettoLancet gate, il caso dello studio di Lancet, che smontava l’utilizzo dell’idrossiclorochina nella cura del covid. Lo studio poi fu ritirato dalle pubblicazioni per molti vizi, primo dei quali quello legato al fatto che fosse completamente assente di verifiche. Ma ormai il destino del farmaco era segnato per sempre e uscì da tutti i protocolli di cura nonostante i successi evidenti testimoniati da molti curanti.
Insomma, detta così, en passant, il capo dell’Aifa ammette che fu sbagliato non considerare l’utilizzo dell’idrossiclorochina nel trattamento del covid. Eppure, di medici che la utilizzarono con successo ce ne furono, e tra questi veri e propri simboli della lotta al covid, come il dottor Paolo Gulisano (QUI) e il professor Luigi Cavanna di Piacenza che fu tra i primi a curare precocemente a domicilio proprio con il tanto dileggiato farmaco guadagnandosi nel maggio 2020 la copertina delTime.
Poi Palù prosegue e fa altre due importanti ammissioni.
«In alcune condizioni si sarebbe potuto capire prima che il virus era a diffusione nosocomiale» e cita ancora una volta il Sars Cov 1: «Lo capimmo subito nel 2003 quando tutto l’ospedale di Toronto si era infettato». Eh sì, la diffusione in spazi angusti e comuni sembra essere stato il veicolo principale della diffusione del virus. E noi che cosa abbiamo fatto? Abbiamo chiuso la gente in casa in lockdown in modo che si contagiasse per bene, poi non abbiamo curato come si sarebbe dovuto e abbiamo così costretto il paziente ad andare in ospedale dove l’effetto contagio è decuplicato. In questo modo abbiamo contagiato sanitari e pazienti non positivi che hanno preso il covid in ospedale.
Ma è con la terza affermazione che Palù raggiunge la vetta. Ed è quando dice che i medici finalmente «capirono che si soffocava per tromboembolia e quando si è capito che bisognava usare gli antinfiammatori che sono stati un aiuto importantissimo. Non serviva certo la Tachipirina e la vigile attesa».
Eureka, verrebbe da dire. O: meglio tardi che mai. Peccato che, nel frattempo, mentre lo sciagurato protocollo del ministro Speranza veniva applicato e confermato anche a campagna vaccinale già iniziata, lasciando la gente ammalarsi progressivamente in casa e arrivare in ospedale quando ormai i giochi erano fatti, i tantissimi medici che curavano davvero secondo queste stesse indicazioni fornite oggi da Palù come fossero la scoperta dell’America, siano stati letteralmente messi alla gogna.
Insultati, dileggiati, vilipesi e in alcuni casi anche indagati ingiustamente. I medici che hanno curato precocemente il covid, per spegnere l’infiammazione e non arrivare alla tempesta citochinica sono stati ostacolati in tutti i modi dai media che hanno costruito attorno a loro la leggenda nera di essere degli stregoni; Messi sotto procedimento degli ordini dei medici; Umiliati dai Burioni, che negando – chissà se davvero liberi da condizionamenti o pressioni – le cure precoci, li hanno infangati; Distrutti professionalmente dalle istituzioni che hanno sempre e instancabilmente ribadito che contro il covid non ci fosse cura perché l’obiettivo era quello di introdurre il vaccino sperimentale, proprio perché in assenza di cure ufficiali e accettate.
Forse non se n’è accorto, ma con queste parole Palù ha detto che i morti diTachpirina & vigile attesa si potevano evitare. Eppure, Palù era quel virologo che al termine della prima ondata si disse favorevole a sviluppare un protocollo che cestinasse la vigile attesa e promuovesse l’utilizzo di antinfiammatori in fase precoce. Ma era il Giorgio Palù virologo, non il Giorgio Palù presidente di Aifa che fece il suo debutto nell’agenzia del governo proprio portando avanti la battaglia in Consiglio di Stato contro i medici che curavano con l’idrossiclorochina.
Un caso di sdoppiamento di persona davvero unico. O forse – molto più semplicemente – solo la convenienza nello sposare quello che faceva più comodo? Su una cosa Palù ha sicuramente ragione: quando dice che gli errori nella vita si fanno. Perfetto, ma – aggiungiamo noi – si pagano anche.
Riferimento:
https://lanuovabq.it/it/cure-e-vigile-attesa-ammissioni-choc-di-palu
Breve commento
Visto e considerato che fatti alla mano queste terapie geniche sperimentali spacciate per vaccini sono state del tutto inutili e rischiose e allora quale era il vero scopo di fondo ? Risposta nella seconda parte.
Già a maggio 2021 le evidenze scientifiche dimostravano l’inefficacia di questi vaccini.
No. Già a febbraio 2021, come vedi dal video chi ho aggiunto
Ing. Alberto Medici
Nella fretta mi ero dimenticato di segnalare quanto segue, eccolo arriva!
Reminder Evergreen collegato.
Pandemia da riscrivere: emergono particolari sconcertanti ▷ Camuso: “Il Ministero non poteva non sapere”, RadioRadio, 6 settembre 2022
Ha fatto scalpore la notizia riportata qualche giorno fa dal Corriere della Sera di uno studio di The Lancet ( vedasi: https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/22_agosto_26/covid-terapia-precoce-antinfiammatori-riduce-ospedalizzazioni-4cb3b68c-24ae-11ed-9477-8142972fc587.shtml ) che presenta come una novità il fatto che cure precoci del Covid a casa con antinfiammatori avrebbero ridotto del 90% le ospedalizzazioni. La giornalista Angela Camuso, da oltre due anni in prima linea nel documentare le mancanze e le contraddizioni nella gestione della pandemia, è uscita ieri con un’inchiesta suLa Verità.
Medici inascoltati: Sileri sapeva, ma poi…
“Ad aprile 2020, il Ministero della Salute ha ricevuto ben tre appelli che vengono firmati da diversi gruppi di medici e che dicono – pur essendo scollegati tra loro – la stessa cosa: ‘Guardate che stiamo sbagliando strategia. Non va bene aspettare a casa con la vigile attesa e la tachipirina perché abbiamo visto che nel momento in cui andiamo a trattare questi pazienti immediatamente, con una serie di farmaci, non si aggravano e non vanno a finire in ospedale, tranne che in minime percentuali. Dovevano essere quantomeno ascoltati. In particolare, il Viceministro Sileri – che io ricordo essere un medico – riceve a mano uno di questi appelli che gli viene consegnato dall’allora parlamentare Emilio Carelli, e Sileri risponde a una di queste Dottoresse ringraziandola per la segnalazione e avvertendo che avrebbe mandato tutta AIFA e che le avrebbe fatto sapere. Non è accaduto nulla per mesi e mesi”.
La responsabilità di tutti quei morti
“Di fatto la storia della pandemia sarebbe da riscrivere. La notizia uscita sul Corriere della Sera è quello che hanno detto per due anni e mezzo i medici delle cure domiciliari e che io ho documentato in un’inchiesta vastissima per Fuori dal Coro in due anni e mezzo, ovvero che l’abbandono sistematico dei malati di Covid a casa, la loro mancata assistenza medica e le mancate terapie precoci hanno provocato di fatto la maggioranza dei morti. Su La Verità abbiamo pubblicato due pagine, contenenti anche un’intervista al Professor Pietro Lugi Garavelli, infettivologo di Novara, che riferisce quello che già si sapeva, cioè che il Piemonte nel 2020 ufficializzò un protocollo di cure precoci, e lui ne parlò anche al Senato. E poi ci sono stati gli appelli da aprile 2020 che sono arrivati al Ministero, che quindi non poteva non sapere”.
Tutto il mondo deve sapere
Per Camuso, “questa notizia dovrebbe uscire anche fuori dall’Italia: l’Italia, che è stato il primo Paese a subire la diffusione dei contagi, il primo in cui è stata scoperta una cura efficace del Covid basata sull’intervento tempestivo a casa, con farmaci che già c’erano. I medici hanno detto al Governo: ‘Abbiamo scoperto che se dai subito questi farmaci, il malato non si aggrava quasi mai; se tu non glieli dai, il malato si può aggravare’. E il Governo ha fatto finta di niente. Quindi voi capite la responsabilità non solo nei confronti di tutte le vittime, della società che è stata mandata in questa situazione economica disastrosa per questi lockdown che non avrebbero avuto senso, ma anche nei confronti di tutta la comunità internazionale?”.
Le bugie non finiscono qui
“Ho documentato in presa diretta le ambulanze che andavano, ancora a settembre 2021, sotto casa delle persone che erano svenute da 4-5 giorni con gli operatori che dicevano ai parenti che bisognava aspettare con la tachipirina e vedere come sarebbe andata. Non stiamo esprimendo opinioni, porto qui una testimonianza sulla base di un lavoro di documentazione. E adesso stiamo assistendo all’ennesima manipolazione della realtà perché tutti coloro che fino all’altro ieri hanno vituperato, offeso, denigrato e diffamato i medici delle cure domiciliari e hanno detto che non c’erano farmaci e che l’aspirina non andava data adesso stanno dicendo le ennesime bugie, ossia che loro queste cose le avevano sempre dette, quando non è vero: ci sono le prove“.
Proseguimento con audio video:
https://www.radioradio.it/2022/09/camuso-cure-domiciliari-antinfiammatori-la-verita-fuori-dal-coro-radio/
ergo, il mio commento corretto doveva e deve essere:
“Visto e considerato che fatti alla mano queste terapie geniche sperimentali spacciate per vaccini sono state del tutto inutili e rischiose e che soprattutto già ad aprile 2020 era ufficialmente già noto ( avvisato chiaramente il ministero della sanità ) che esistevano cure precoci efficaci con normali farmaci somministrate in terapia domiciliare e allora quale era il vero scopo di fondo ? Risposta nella seconda parte.”
Per unire i puntini. Seconda parte.
1. Reminder Evergreen
“Green pass? Il Covid è una scusa: l’Ue l’aveva già previsto nel 2018”, di Antonio Amorosi per Affaritaliani, 6 maggio 2021
Il Covid non è la causa del green pass ma la giustificazione per adottare il green pass. Tutte le prove. Il business dei vaccini sta cambiando il mercato…
Proseguimento:
https://www.affaritaliani.it/coronavirus/green-pass-il-covid-e-una-scusa-l-ue-l-aveva-gia-previsto-nel-2018-738623.html
2. “L’UE vuole che tutti i cittadini abbiano un’identità digitale entro il 2030”
L’introduzione dell’identità digitale sta accelerando con poca attenzione e poche reazioni. La Commissione europea ha stanziato 46 milioni di euro (circa 49 milioni di dollari) per il controverso portafoglio europeo dell’identità digitale, un’applicazione per smartphone che consentirà ai cittadini di tutti i 27 Stati membri dell’UE di memorizzare e condividere un documento d’identità digitale. Il denaro sarà investito in programmi pilota.
Il portafoglio potrebbe essere utilizzato per presentare le credenziali di viaggio, registrare una carta SIM, aprire un conto bancario e accedere a servizi come le prestazioni sociali.
I progetti pilota coinvolgeranno 250 organizzazioni pubbliche e private in quasi tutti gli Stati membri, oltre a Islanda, Norvegia e Ucraina, e avranno una durata minima di due anni, come riporta Biometric Update.
I progetti dovrebbero aiutare gli Stati membri a prepararsi per il Regolamento europeo sull’identità digitale, attualmente in discussione in Parlamento. I progetti consentiranno inoltre al blocco di fare un passo avanti verso il raggiungimento dell’obiettivo di fornire a tutti i cittadini un’identità digitale entro il 2030.
Alcuni, tuttavia, hanno espresso dubbi sulla sicurezza del progetto, sostenendo che la memorizzazione di così tanti dati in un unico sistema attirerebbe i cyber-attaccanti.
“Rimane una sfida fornire il massimo livello di sicurezza, viste le numerose falsificazioni che si potrebbero introdurre nel sistema”, ha dichiarato Jean-Karim Zinzindohoue, CTO di France Identite, durante un seminario sul sistema di portafogli eID a Bruxelles.
Fonte originale in inglese: https://reclaimthenet.org/the-eu-wants-all-citizens-to-have-a-digital-id-by-2030
Riferimento per traduzione in italiano ( del 29 maggio 2023 ) a cura di Voci dalla Strada:
https://www.vocidallastrada.org/2023/05/lue-vuole-che-tutti-i-cittadini-abbiano.html
Per unire i puntini. Seconda parte. Continuazione.
1. https://www.lindipendente.online/2022/11/18/il-g20-approva-lintroduzione-di-passaporti-vaccinali-e-identita-digitali-globali/
2. ‘Everybody should have digital ID, bank account & smartphone; tools of the New World’: IMF Spring Meetings
April 2023
https://truthtalk.uk/2023/everybody-should-have-digital-id-bank-account-tools-of-the-new-world-imf-spring-meetings/
Per unire i puntini. Seconda parte. Continuazione.
“La vaccinazione COVID19 serviva a introdurre il greenpass, non viceversa Interoperabile (tra banche dati e Stati) modulare (si adatta a picchi di carico) scalabile (pronto per nuovi usi), ci ha trasformato da cittadini in utenti digitali Ieri era legato alla salute e domani?”, Martina Pastorelli, giornalista cattolica, 28 maggio 2023, proseguimento con audio video:
https://twitter.com/CathVoicesITA/status/1662900175059255297
2. “Portafoglio Digitale Europeo: Parte ufficialmente la sperimentazione”, 29 maggio 2023
Proseguimento con audio video:
https://www.youtube.com/watch?v=_KkDf_ur8wM
Per unire i puntini. Seconda parte. Continuazione.
La vergognosa menzognera propaganda ufficiale della UE.
https://commission.europa.eu/strategy-and-policy/priorities-2019-2024/europe-fit-digital-age/european-digital-identity_en
Per unire i puntini. Terza parte.
1. Vaccini a mRNA, il dottor Sucharit Bhakdi: “Sono pericolosi e minacciano l’umanità. Fermare le somministrazioni”, Il Giornale d’Italia, 23 maggio 2023
Sucharit Bhakdi, specialista in microbiologia ed epidemiologia delle infezioni, mette in guardia sui pericoli dei vaccini a mRNA che L’OMS vorrebbe introdurre per tutte la malattie
Proseguimento:
https://www.ilgiornaleditalia.it/video/salute/492091/vaccini-a-mrna-sucharit-bhakdi-pericolosi-minacciano-umanita.html
In particolare il seguente passaggio:
“Io dico: fermate i vaccini a mRNA! Perché l’OMS e gli esperti del mondo vogliono introdurre questi vaccini già ai bambini nel loro primo anno di vita. Anche se non lo fanno, il primo vaccino antinfluenzale a mRNA è già approvato e dovrebbe essere utilizzato ora, in autunno, per le persone con più di 60 anni. Se voi, colleghi, volete vaccinarvi contro l’influenza prima chiedete: è questo il nuovo vaccino che protegge al tempo stesso dal coronavirus? Ed è il vaccino a mRNA? E allora il mio consiglio, anche se non condividete la mia opinione, è di studiare, perché se non lo fate la vostra responsabilità può cambiare, potete diventare smemorati, la vostra volontà potrebbe spezzarsi e non credo sia una buona idea. Siamo a una fase sperimentale e non si può approvare niente, perché i rischi superano fino a 10 volte i benefici”.
“Ieri si è saputo che l’approvazione completa verrà data in questi giorni dalla FDA, dall’EMA, che li libererà dal problema di dover fermare tutto questo. E, se non lo fermate, continueranno e voi, colleghi, siete gli unici che possono fermarlo, smettendo di somministrarlo”.
2. “La piattaforma mRNA ► Cos’è, cosa significa”, di Alan Lash per “The Brown Institute”, 28 marzo 2023, traduzione e pubblicazione a cura di Voci dalla Strada, 15 maggio 2023
https://www.vocidallastrada.org/2023/05/la-piattaforma-mrna-cose-cosa-significa.html
Per unire i puntini. Terza parte. Continuazione
1. “COVID/ La strana “rivoluzione” contenuta nei vaccini a mRna di Pfizer e Moderna”, di Mariano Bizzarri per Il Sussidiario, 9 dicembre 2021
Vaccini o farmaci? Le caratteristiche dei vaccini a MRna fanno di Pfzer e Moderna delle terapie geniche preventive, ossia farmaci somministrati a persone sane
Il dibattito che a tratti emerge sulla stampa riguarda un tema capzioso e complesso: i nuovi vaccini anti-Covid – Pfizer e Moderna – sono realmente tali o rientrano nel novero delle nuove terapie geniche?
La domanda riveste interesse non solo accademico, ma anche giuridico. Un vaccino – in prima approssimazione – è prodotto allo scopo di procurare un’immunità acquisita attiva contro un particolare tipo di infezione, per la quale non si dispone di trattamenti efficaci. Un farmaco, invece, è un prodotto – di origine naturale o sintetica – che interviene sulla biochimica dell’organismo, capace di indurre modificazioni funzionali attraverso un’azione fisica o chimica.
È opportuno sottolineare che i vaccini vengono somministrati a persone sane con l’obiettivo di conseguire un beneficio futuro (azione di profilassi). I farmaci vengono prescritti a persone malate con l’obiettivo di conseguire un risultato immediato. Nel primo caso è imperativo non compromettere una condizione di apparente buona salute. Nel secondo, ci si propone invece di modificare la condizione attuale di malattia.
Un vaccino è tradizionalmente ottenuto “esponendo” il virus – inattivato o “ucciso” – al sistema immunitario dell’ospite, che svilupperà una complessa reazione immune, producendo una vasta gamma di anticorpi (e di cellule T, depositarie della cosiddetta “memoria immunologica”) diretti contro numerosi “bersagli” offerti dai vari componenti virali. Questo procedimento mette (parzialmente) al riparo dalle cosiddette varianti: se anche uno dei bersagli venisse a modificarsi, rimarrebbero pur sempre gli altri contro cui l’organismo potrebbe dirigere la reazione immunologica.
I vaccini Pfizer e Moderna sono in realtà forme di “terapia genica”, dato che si basano sulla somministrazione di un acido nucleico – mRna o Rna messaggero – che, una volta penetrato nelle cellule umane, trasferisce un’unica informazione: quella necessaria a produrre grandi quantità di proteina Spike che, una volta riconosciuta come “estranea”, attiverà una corrispondente produzione di anticorpi. Si tratta quindi di un “trattamento” volto a modificare l’informazione e l’attività genica della cellula.
L’ambito delle terapie geniche è venuto surrettiziamente ampliandosi nel corso degli ultimi anni, come del resto riconosciuto da numerosi articoli scientifici e sottolineato dalle recenti dichiarazioni di Stefan Oelrich, membro del Board of Management della Bayer. L’avvento delle nuove tecnologie a mRna ha fornito una ciambella di salvataggio al settore delle terapie geniche, che aveva subito una forte battuta d’arresto a causa degli insuccessi e delle forti restrizioni imposte dai regolamenti internazionali.
Proseguimento:
https://www.ilsussidiario.net/news/covid-la-strana-rivoluzione-contenuta-nei-vaccini-a-mrna-di-pfizer-e-moderna/2261450/
Mariano Bizzarri (Roma, 1957), oncologo, è ricercatore presso il dipartimento di Medicina sperimentale dell’Università La Sapienza di Roma e direttore del laboratorio di Biologia dei sistemi presso il medesimo dipartimento. Sull’approccio sistemico alla biologia è stato il curatore di “Systems Biology” (2018). È stato presidente del Consiglio tecnico-scientifico dell’Agenzia spaziale italiana (Asi). È autore di pubblicazioni scientifiche internazionali e di saggi divulgativi, fra l’altro, sull’eziogenesi multifattoriale del cancro e sui rischi della manipolazione genetica. È autore del primo dossier sugli effetti cancerogeni degli stabilimenti dell’Ilva di Taranto, nonché della relazione su quello della Goodyear di Cisterna di Latina che ha portato alla condanna della multinazionale per danni alla salute. Ha contribuito a sviluppare un nuovo tipo di sensore che unisce le caratteristiche del “naso elettronico” a quelle della “lingua elettronica” per il riconoscimento di patologie sulla base delle alterazioni biofisiche indotte su una matrice di sensori da parte di campioni volatili (respiro) o liquidi (sangue, saliva, etc.). È cofondatore dell’Italian Society for Space Biomedicine and Biochemistry e direttore editoriale della rivista scientifica “Organisms”.
2. Grande Reset Farmaceutico, intervista di Serena Romano a Dott.ssa Loretta Bolgan
Perciò per capire che cosa sta accadendo dietro la corsa affannosa della politica nell‟imporre il vaccino è inutile rivolgersi ai consiglieri del Governo: meglio cercare una risposta da esperti indipendenti e senza conflitti di interessi. Ecco perché l‟ho chiesto a Loretta Bolgan. Chimica farmaceutica, con dottorato di ricerca in Scienze Farmaceutiche e un Research fellow al Massachusetts General Hospital di Boston, la Bolgan è un consulente scientifico, esperta in qualità dei vaccini, consulente nelle azioni legali per danni da vaccino, ricercatrice industriale nello sviluppo di kit diagnostici di biologia molecolare e nell‟allestimento di dossier di registrazione di farmaci e galenici. Ha messo da 20 anni le sue competenze in ambito farmaceutico, della biologia molecolare e cellulare, al servizio di “associazioni no-profit, movimenti civici e comitati scientifici che hanno come obiettivo la tutela del consumatore, della salute umana e ambientale e lavorano per la libertà vaccinale e terapeutica e per la salvaguardia dell‟ambiente”, come lei stessa specifica nello spazio dedicato alla divulgazione scientifica sul suo web. La mia intervista a un‟esperta del settore, dunque, mira a capire che cosa c‟è dietro questa corsa frenetica nell‟imporre il vaccino anche con sistemi discriminatori e minacce di potenziali campi di isolamento, che non trovano più giustificazione nella situazione sanitaria: “Le aziende farmaceutiche hanno investito tutto sul biotecnologico e per loro era essenziale rientrare dai costi della ricerca e sviluppo – risponde la Bolgan – L‟EMA stava bloccando da oltre 10 anni la registrazione di questi farmaci per problemi di qualità soprattutto. E‟ possibile quindi che abbiano approfittato di questa situazione di emergenza per farli decollare lo stesso, senza controllo: viceversa sarebbe stato sicuramente più difficile ricevere il via libera alla commercializzazione. Con la scusa della pandemia sono riusciti a sfruttare un’occasione unica e irripetibile per far approvare sia i vaccini che la biotecnologia innovativa applicata ai vaccini: riuscendo così a fare la sperimentazione in maniera molto più facilitata. Viceversa non sarebbero stati in grado di registrare queste centinaia di nuove biotecnologie applicate alla farmaceutica in tempi così brevi. Una volta testate su tutta la popolazione possono utilizzarle anche per altri farmaci che andranno a soppiantare quelli chimici. Questo è il grande reset farmaceutico in programma da tempo”.
– Com‟è possibile contrastare i danni provocati da tutto questo?
“Questi vaccini hanno sicuramente problemi di qualità visti i tempi molto ristretti per la produzione e il controllo. Inoltre non riescono più a mantenere la catena del freddo per nessuno dei vaccini in commercio e ciò potrebbe portare alla somministrazione di vaccini scaduti. A tale proposito sarebbe molto importante effettuare delle analisi indipendenti: a noi consumatori non permettono di studiare questi vaccini”.
– Ma al di là dei loro difetti attuali, il passaggio dalla chimica alla biotecnologia è un passaggio di per sé disastroso o può avere effetti positivi?
“Il prodotto biotecnologico è un prodotto piuttosto difficile da controllare per la qualità rispetto ad un farmaco chimico. Durante la produzione di un prodotto biotecnologico a proteine ad esempio è difficile verificare se la proteina possiede la conformazione corretta e le relative modificazioni necessarie ad avere uno specifico effetto farmacologico. Inoltre, per quanto riguarda i vaccini contro il SARS-Cov-2 le problematiche legate al loro sviluppo sono molteplici: il SARS-Cov-2 è un virus che porta alla formazione di “varianti vaccino resistenti” e può causare anche un possibile effetto di potenziamento della malattia rispetto ai non vaccinati che s‟infettano. Inoltre non avendoli testati sugli animali da laboratorio prima di sperimentarli sull‟uomo, non si potevano sapere gli effetti avversi che si stanno dimostrando essere particolarmente gravi, fino alla morte, e molto ravvicinati all‟inoculazione del vaccino”.
– Ma secondo lei si arriverà ad annientare parte dell’umanità pur di non perdere l’investimento?
“Sicuramente molte morti dovute alla vaccinazione di massa e danni a lungo termine di cui purtroppo non possiamo fare alcuna previsione adesso, potevano e potrebbero essere senz‟altro evitate. Se non ci fermeremo in tempi brevi le conseguenze purtroppo potrebbero essere di proporzioni catastrofiche.
Riferimento, pagina 45 e 46 di:
“Fahrenheit 2021. Diario ragionato della pandemia” – Parte III di Serena Romano, vedasi:
https://www.libroserenaromano.it/wp-content/uploads/libro/Diario-ragionato-della-pandemi-Parte-III.pdf
Breve Commento Finale
Queste terapie geniche sperimentali inutili e rischiose spacciate per vaccini per Il Covid-19 sono servite in realtà per far sì che il green pass fungesse da apripista per l’identità digitale che è una parte fondamentale del distopico Grande Reset delle elites psicopatiche di Davos in salsa ultragreen ipertecnologica e inoltre queste terapie geniche sperimentali inutili e rischiose spacciate per vaccini per Il Covid-19 serviranno anche per il Grande Reset Farmaceutico, vedasi punto 2. del precedente ultimo post ( Grande Reset Farmaceutico, intervista di Serena Romano a Dott.ssa Loretta Bolgan) e altri post collegati, insomma, è come se avessero preso due piccioni giganteschi con una minuscola fava falsa!
Ma gli si ritorcerà tutto contro , il bene e il male sono come un boomerang, tornano sempre indietro!
Approvo!