I miei genitori sono “tornati a casa” (vedi anche qui) in maniera molto simile, cioè

  • dopo un periodo di progressiva infermità,
  • a distanza di 4 anni l’uno dall’altro più o meno alla stessa età (avevano 4 anni di differenza),
  • nel loro letto a casa,
  • circondati dall’amore e affetto dei 4 figli (con generi e nuore) e numerosi nipoti e pronipoti,
  • sorretti da una fede incrollabile nonostante le sofferenze;

è stato un po’ come rivivere la stessa esperienza che mi ha fatto capire molte cose.

 

Provo a raccontarvi le più importanti.

  1. La morte non fa paura. L’esperienza, in entrambi i casi, è stata di serena accettazione, certi che si tratta di un passaggio, di un inizio più che di una fine, e anzi, si può desiderare (senza forzare la mano alla natura però); come ho pensato più volte, “la Vita ti accompagna, con ferma gentilezza, all’uscita”.
  2. Morire a casa si può: nonostante l’infermità, e il bisogno di assistenza 24/7, con un po’ di buona volontà (ed un tesoro di badante) si può rimanere a casa. Certo, essendo noi 4 fratelli, è stato più facile darsi il turno, dividersi il carico, ma tutti noi ringraziamo per il tempo trascorso con i genitori alla fine della loro vita, e anzi tornando indietro ne avremmo trascorso di più;
  3. Non è vero che l’educazione finisce con la crescita, e quando esci di casa e ti fai una famiglia tua non c’è più: penso di avere imparato moltissimo dal fine vita di papà e mamma, a partire dalla gioia anche nell’infermità, dal sorriso costante, la parola buona per tutti, l‘assenza di lamentele e critica verso chiunque.
  4. La famiglia si stringe e si ritrova in questi momenti. Essendo noi numerosi (4 figli, 17 mipoti e già una dozzina di pronipoti) non sono molte le occasioni in cui ci si ritorva tutti insieme; ma, come ha detto una nipote alla fine del funerale e della tumulazione: “ma perchè dobbiamo aspettare un funerale per trovarci tutti insieme così? Non possiamo farlo più spesso?”

Come disse Steve Jobs nel suo discorso ai laureandi, parlando della sua esperienza col tumore: “La morte è la singola invenzione migliore della Vita: mette tutto sotto una nuova luce, ridando valore diverso ad ogni cosa”.

Questa società malata ha bisogno di riavvicinarsi alla morte,

per ritornare a vivere pienamente.

 

Gli auguri da figli e nipoti (e pronipoti):

(nota su questo video: lo stavamo preparando in vista del suo compleanno, lei è salita in cielo una settimana prima, e lo abbiamo voluto fare lo stesso)