Immaginate di collegarvi al vostro conto corrente online

e scoprire un ammanco di 2.500€: ieri c’erano, oggi non ci sono più. Dopo lunghe e penose ricerche (la tua banca è solo online, non si riesce a parlare con nessuno, i call center sono in Albania e non rispondono mai e quando rispondono non sanno e la comunicazione cade) scoprite l’arcano: nelle condizioni d’uso, che voi accettate sempre senza leggere (sono svariate pagine scritte piccolo piccolo) c’è scritto che, in caso le vostre idee non siano in linea con le loro, loro possono prenderti i tuoi soldi.

Se questo vi semra impossibile, sappiate che è già così: e non mi sto riferendo ad un prelievo forzoso di stato, quello di Amato nel 1992, no, mi sto proprio riferendo ad una società privata, Paypal, la quale ha inserito questa possibilità.

Ovviamente scritta bene, ed in modo che sembri legittimo un comportamente del genere: se fate attività terroristica, incitazione alla violenza, disinformazione, ecc., quasi quasi sembra che sia giusto così.. o no? NO, perchè se in una democrazia esiste una magistratura, e delle regole precise per le quali si possa decidere chi è contro la legge, qui viene tutto saltato di colpo: Paypal si arroga il diritto di giudizio e, a loro insindacabile giudizio, possono decidere, in un processo a porte chiuse, che siete colpevoli e rendere la sentenza immediatamente esecutiva – prelevandovi il denaro.

Se non avessimo visto quello che abbiamo visto in questi ultimi due anni potremmo pensare ad un errore o ad uno scherzo: ma con quello che abbiamo visto, lavoratori sospesi senza disoccupazione nè contributi, poliziotti inseguire su spiagge deserte jogger solitari, pestaggi di vecchiette pacifiche che non indossavano la mascherina, ecc., niente ci meraviglia più.

E siccome il nostro voto lo possiamo dare ogni giorno, con le nostre scelte e i nostri acquisti, cominciamo a non dare pù i nostri soldi a chi si comporta così.

A quello (i nostri soldi) sono sensibili.