Come già accennato in questo post (https://www.ingannati.it/2022/04/12/la-migliore-ipotesi-sulle-cause-della-pandemia/), le scoperte del dr.Ardis stanno aiutando a completare la visione di insieme della grande truffa degli ultimi 2 anni, per noi che ne siamo spettatori e vittime, degli ultimi (almeno) 2 decenni per chi l’ha organizzata, sempre che non si vogliano includere anche gli esperimenti precedenti, dall’AIDS in poi.
In buona sostanza penso, da tempo, di poter sostenere senza timore di confronto alcuno che ci sono state raccontate una serie di bugie, fra le quali:
- esiste una nuova malattia di carattere respiratorio, chiamata Covid-19
- che è causata da un virus, il SARS-Cov2,
- che è stato isolato ed identificato,
- e che che causa questa malattia che è altamente letale,
- ed altamente contagiosa,
- tanto che non esistono cure,
- e l’unico rimedio è la tachipirina e la vigile attesa,
- e si può sapere se una persona ha tale virus grazie al test RT-PCR,
- e se si è positivi a tale test si possono contagiare gli altri anche in assenza di sintomi (portatori sani),
- e con le mascherine si evita il contagio,
- e con il vaccino si impedisce lo sviluppo di tale malattia,
- ecc. ecc. (penso che ce ne sia abbastanza per un nuovo processo di Norimberga).
Mi sembra lampante, sotto gli occhi di tutti, che la spiegazione ufficiale faccia acqua da tutte le parti, mentre una spiegazione alternativa vede tutte le tessere rimettersi al loro posto. Questo l’avevo già detto in passato, in altri post, ma oggi, con le scoperte deldr.Ardis, ulteriori elementi a completare la visione di insieme rendono ancora più grave da una parte, e coerente e completo dall’altra, il quadro generale.
Cosa ha scoperto il dr. Ardis? Riprendo i punti salienti, visibili nel post citato:
- nei cosiddetti “vaccini” (cosiddetti perchè il termine non è corretto, è anzi stato usato con intento di inganno nei confronti dei pazienti) si trovano sostanze tossiche di origine sintetica che riprendono elementi tossici che si trovano nei veleni di due serpenti, il copra reale e il bungaro dalla testa rossa;
- tali elementi tossici sono 19 (!);
- esiste una ricerca, delle stesse case farmaceutiche che hanno prodotto i cosiddetti vaccini, nell’ambito degli antidoti dei veleni di serpente;
- i sintomi causati da questi veleni sono sovrapponibili a quelli del Covid, incusa la perdita di gusto e olfatto;
- gli antidoti, le sostanze mediche che combattono meglio questi veleni sono proprio le stesse sostanze che erano state provate con successo da numerosi ricercatori (anticorpi monoclonali di de Donno, idrossiclorochina, ivermectina, vitamina D, zinco, ecc.) e che erano stati vietati dal nostro minsitro Speranza;
- Così come anche le autopsie sui morti erano state vietate dallo stesso Speranza, come anche la crematura dei cadaveri: avrebbero permesso di scoprire le vere cause di morte?
- L’effetto del veleno di Cobra sembra essere proprio quello di addensamento del sangue, effetto alla base di trombi che si verificano sempre più spesso nei vaccinati;
- contrariamente a quanto sarebbe logico per una malattia respiratoria, i fumatori erano i meno colpiti dal Covid: questo si spiega se si considera che i peptidi tossici contenuti nei veleni di serpente attaccano dei recettori neurologici che, nei fumatori, sono ricoperti da nicotina e pertanto più “immuni” a questi veleni;
- tali elementi nocivi e tossici vengono amplificati con la PCR, e godono di notevole stabilità (si possono produrre in massa);
- oltre a tutta un’altra serie di “coincidenze” e fenomeni curiosi che però hanno meno valenza scientifica (ma fanno pensare lo stesso).
A fronte di tutto ciò, sembra sempre più chiaro il disegno generale:
- Nonostante anni di ricerca e miliardi di fondi investiti nel GoF (Gain of Function), tali ricerche sembrano essere state infruttuose (*);
- L’insistenza non appare giustificata pertanto dalla capacità di rendere un virus più letale e più contagioso (significato e scopo originale della Gain of function), ma del dirottamento di tali ricerche verso altre forme di elementi patogeni efficaci e trasmissibili;
- Sembra che copiando dal veleno dei serpenti si sia riusciti a fare qualcosa di molto letale e molto stabile,
- ma non trasmissibile, se non via iniezione;
- Per cui era indispensabile spingere al massimo il vaccino, unico sistema sicuro per far arrivare il patogeno al più ampio numero ossibile di persone.
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Cosa dire, se non che il quadro sembra confermare sempre di più l’esistenza di un complotto di scala mondiale per la riduzione della popolazione, come dichiarato più e più volte in varie occasioni?
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(*) Ovviamente non riescono, e come potrebbe essere diversamente non essendo i virus organismo viventi, oltretutto mai isolati, mai identificati, mai provati essere la causa delle malattie?
Aggiunta del 6 Maggio 2022
Copio questo testo preso dall’amico Morris San di numero6.org.
VI RIPORTIAMO QUANTO SCRITTO DA PARTE DI CHI HA PRODOTTO IL DOCUMENTARIO.
Lo scorso dicembre, il dottor Bryan Ardis ha ricevuto un messaggio di testo da un suo amico medico del pronto soccorso che lo ha mandato in un’inaspettata e bizzarra tana del coniglio che potrebbe spiegare gli eventi avversi dei nini che abbiamo segnalato.
Il testo diceva: “Ehi dottor Ardis… Se venissi morso da un serpente a sonagli, andresti in ospedale e prendere l’anti-veleno?”
Bryan non aveva idea di cosa significasse e iniziò immediatamente a ricercare l’anti-veleno dei serpenti. Ha scoperto che la maggior parte sono trattamenti con anticorpi monoclonali o policlonali, proprio come gli anticorpi monoclonali che il CDC ha appena rimosso come trattamento moscone , a favore del remdesevir, che è quasi garantito per ucciderti ma che ora è comunque l’UNICO approvato dal governo trattamento per neonati e bambini con moscone negli Stati Uniti.
Dice: “Mi sono reso conto che all’improvviso gli anticorpi monoclonali SONO anti-veleno. Il governo federale non vuole che usiamo l’anti-veleno. Perché stanno combattendo l’anti-veleno e perché stiamo trovando opere anti-veleno contro moscone? Non è un virus? È un veleno? Questo è quello che voglio sapere: il moscone è un veleno ed è per questo che non vogliono che tu usi anticorpi monoclonali?
Bryan ha controllato le pubblicazioni dicendo che la fonte originale di moscone proveniva da pipistrelli, serpenti o pangolini e ha notato che ogni volta che qualcuno menzionava i serpenti, i factchecker scendevano su di loro e li giravano verso i pipistrelli.
“Non c’è alcun controllo dei fatti sui pipistrelli. Continuano a farti guardare i pipistrelli”, dice. Questo, nonostante gli esperti cinesi dicessero che non potevano essere pipistrelli, perché questi pipistrelli vanno in letargo e il moscone è scoppiato in pieno inverno.
Inoltre, quando hanno studiato gli anticorpi di coloro che erano malati a Wuhan, hanno scoperto che le sequenze genetiche non erano come i pipistrelli, erano più simili a due serpenti; proteine del krait cinese e del cobra reale.
Bryan continua: “Poi ho scoperto, nell’aprile del 2020 che c’è uno studio in Francia in cui stanno scoprendo che i recettori nel cervello chiamati recettori nicotinici dell’acetilcolina esterasi, che in realtà sono legati più strettamente al veleno di serpente di krait e cobra ..e che la proteina spike del moscone è quasi identica al krait cinese e al veleno di cobra.
“Poi, scopro che c’è un vero dottore che lavora all’Università di Pittsburgh nel maggio del 2020, lavora in un laboratorio computazionale facendo il sequenziamento genetico e ha fatto ricerche per 5 mesi, sequenziando le proteine spike, cercando di risolvere il mistero della SARS -Vittime del moscone e dice di avere un grande comunicato stampa per annunciare tutte le loro scoperte e Bing Liu è il suo nome.
La prossima cosa che sai, il giovane dottor Bing Liu è morto in un terribile omicidio-suicidio .
“Ed è allora che sono andato fuori di testa”, dice Bryan. “Quando ti dico che hanno mentito su tutto in relazione al moscone, hanno persino mentito sulla parte virale del moscone”.
Bryan cita un enorme studio pubblicato nel gennaio 2020 sulla mappatura genetica di tutte le proteine e i peptidi nel veleno del cobra reale, che ha isolato 19 veleni e peptidi che prendono di mira specificamente gli organi del corpo.
Dice: “Sono convinto che il moscone non sia un virus respiratorio di alcun tipo. In realtà è un avvelenamento da veleno e stanno usando, credo, peptidi e proteine sintetizzati da veleni di serpenti e li stanno somministrando e indirizzandoli a determinate persone.
“La cosa sorprendente di queste 19 tossine trovate nel veleno di cobra, sono specificamente sequenziate per colpire organi specifici, come il pancreas in un diabetico, come il cuore in un paziente con malattie cardiache, come il fegato in un paziente con epatite.
“Questa è la più originale di tutte le armi biologiche, in assoluto. Veleno di serpente… Quando dico che questa è la cosa più malvagia che abbia mai incontrato in tutta la mia vita, avresti mai immaginato che il più grande simbolo del male in tutta la cristianità… il Serpente.
“Riesci a pensare a qualcosa di più malvagio che avvelenare il mondo intero con il veleno di serpente e poi iniettarti veleno di serpente nelle vene e poi usare la tecnologia mRNA che hanno isolato dal veleno di serpente per anni, che sanno essere insolitamente stabili – più stabili rispetto a qualsiasi altro mRNA che hanno isolato da altri organismi naturali per decenni.
“Nel 2015, hanno preso l’mRNA che hanno isolato dal veleno di cobra e dal veleno di krait e hanno effettivamente avvolto l’mRNA in idrogel di nanoparticelle… e lo hanno reso ancora più stabile. Quindi, aggiungono ciò che viene chiamato dynabeads a quegli idrogel di nanoparticelle, che circondano l’mRNA del veleno di serpente e lo hanno reso ancora più stabile e fatto durare più a lungo, facilitando l’ingresso nelle cellule. Sai cosa sono i dynabeads ? Nanoparticelle metalliche magnetiche .
Un episodio del 2016 di The Blacklist prevedeva anche un’ampia programmazione predittiva di questi dettagli. Bryan dice che quando ha visto quell’episodio, sapeva che aveva ragione e che avrebbe dovuto vederlo, “Perché è stata la conferma per me che altre persone sapevano che questo era stato pianificato da sempre – che abbiamo saputo che questo è un piano – l’FBI scopre che in realtà sono i peptidi trovati nel veleno di krait ad avvelenare Reddington…
“Credo che questo fosse il piano da sempre. Stanno usando l’mRNA – credo che l’mRNA estratto dal veleno del cobra reale. Il cobra reale e io pensiamo che vogliano ottenere quel veleno dentro di te e renderti un ibrido di Satana, non più appartenendo solo a Dio o una creazione di Dio”.
Bryan si rivolge a Stew Peters e dice: “Quando dico che l’mRNA all’interno delle riprese Pfizer e Moderna è derivato dal veleno di serpente, suona semplicemente pazzesco, giusto? Ma voglio che tu legga…dal 6 luglio dello scorso anno 2021, il co-fondatore di Moderna, leggi il titolo, mostralo alla telecamera:
“Co-fondatore di Moderna che utilizza la tecnologia mRNA per trattare i morsi di serpente velenosi.” dice lo stufato.
Ci sono un numero infinito di indizi che supportano i sospetti di Bryan. Come ha osservato il dottor Hoffe canadese , le persone che erano state ninando avevano livelli elevati di D-dimero ma prima dell’avvento del moscone, numeri elevati di D-dimero erano comunemente indicativi di avvelenamento da veleno di serpente.
Bryan afferma: “L’insufficienza renale, causata dal Remdesevir, è l’organo numero uno preso di mira dal veleno del cobra reale. È il numero uno!”
Dice che non c’è un sintomo o una reazione avversa dai nini per il moscone che non possa essere correlato al veleno di serpente di cobra, krait e altri serpenti velenosi.
Ricopio un commento ricevuto su Telegram da Leonardo:
In primis, grazie per la sintesi del video. Spero di poter vedere e magari sottotitolare il video originale in inglese. Alcune considerazioni
Il discorso del veleno contenuto nei “vaccini” spiegherebbe molte cose. Si dovrebbe appurare al 100% che il veleno, per essere efficace, sia solo iniettabile. Ci vorrebbe un esperto in tal senso. Se così fosse, io ricordo benissimo che vennero fuori alcuni articoli all’epoca sul discorso che i fumatori erano probabilmente meno soggetti alla (falsa) COVID-19. Quindi abbiamo una ipotesi di lavoro: se effettivamente il veleno di serpente, oltre ad essere contenuto nei vaccini, è stato utilizzato per scatenare la finta pandemia del 2020, specie in zone specifiche, e per creare magari “hotspot” al fine di terrore, come è stato veicolato nelle persone di quelle zone? La risposta potrebbe essere una sola, cioè è stato messo nei vaccini meningococcigi ed antinfluenzali. Perché se scartiamo i vettori aria o acqua ci resta solo quel vettore. Ricordo bene che da testimonianze della primavera 2020 alcuni medici denunciavano l’insorgenza di polmoniti strane già da fine 2019. Quindi l’ipotesi più probabile per lo scatenamento della farsa a questo punto potrebbe essere
1) eventuale immissione del veleno di serpenti in determinate zone geografiche (Wuhan, Bergamo, New York…) o in alcune di esse.
2) eventuale immissione di patogeni specifici nello stesso ambiente (ad esempio il Coxelia Burnetii che provoca la febbre di Q, che ha sintomi molto simili alla COVID-19)
3) aumento della cofattorialità in quelle zone per la situazione ambientale specifica (nanoparticolato, 5g ecc) e generale (terrore che abbassa il sistema immunitario)
4) ulteriori cofattori, relativi alle persone malate e soprattutto anche ospedalizzate e nelle RSA. Questi ultimi cofattori sono relativi al sistema sanitario nel suo complesso (cure sbagliate e nocive, “consiglio” di non utilizzo di antinfiammatori e così via).
Tutto ciò crea un complesso sistema di cofattori in cui uno non esclude un altro ma tutti concorrono agli obiettivi e cioè al terrore alla bugia ed alla morte.
Uno studio della dottoressa Bolgan https://sfero.me/article/covid-uccide-morso-serpente-sonagli
Grazie, riporto tutto l’articolo:
Covid, uccide come il morso di un serpente a sonagli
https://notizie.virgilio.it/covid-serpente-sonagli-scoperta-1496955
Un enzima contenuto nel veleno del serpente è stato rilevato in quantità record nel sangue dei pazienti morti a causa del coronavirus
Si muore di Covid a causa di un enzima che il coronavirus ha in comune con il veleno del serpente a sonagli. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Università dell’Arizona, della Stony Brook University e della Wake Forest University School of Medicine, che hanno pubblicato uno studio sul Journal of Clinical Investigation.
Gli scienziati hanno analizzato il sangue di due gruppi di individui ricoverati agli ospedali universitari della Statale di New York, la Stony Brook, e della Banner University di Tucson, in Arizona. Il primo, di 127 pazienti, tra gennaio e luglio 2020 e il secondo, di 154, tra gennaio e novembre 2020.
Confrontando i campioni raccolti, i ricercatori hanno ipotizzato che il Fosfolipasi A2 IIa (sPla2-IIa) sarebbe il vero responsabile della mortalità tra i pazienti con Covid.
Si tratta di un enzima molto simile a quello contenuto nel veleno del serpente a sonagli e si trova in basse concentrazioni negli organismi degli individui sani, con un ruolo fondamentale contro le infezioni batteriche.
Gli scienziati hanno analizzato tutti i parametri clinici dei pazienti, oltre migliaia per ciascuna cartella clinica, compiendo una “impresa eroica”. Nonostante il numero ristretto di individui coinvolti, tutti ricoverati in terapia intensiva, si tratta di uno degli studi più approfonditi mai condotti sui positivi al Sars-Cov-2.
L’intelligenza artificale è arrivata in soccorso del team, con algoritmi di apprendimento automatico che li hanno aiutati a evidenziare pattern e somiglianze tra i campioni raccolti.
L’équipe medica si è concentrata anche sulle reazioni e sui livelli delle sostanze biochimiche, come gli enzimi e i metaboliti lipidici, da cui è emersa una disfunzione dell’energia cellulare con, a sorpresa, alti livelli di sPla2-IIa.
In base alle informazioni raccolte, i ricercatori hanno costruito un modello per prevedere la mortalità da Covid. La malattia è stata letale per il 63% dei pazienti con livelli di Fosfolipasi A2 IIa pari o superiori a 10 nanogrammi per millilitro di sangue. Negli individui sani la concentrazione si aggira intorno a mezzo nanogrammo.
Quantità più alte possono predire l’insorgenza di ictus ischemico e rilevare la presenza di condizioni cliniche ai danni del sistema circolatorio. Tuttavia nei pazienti dello studio sono stati rilevati alcuni dei livelli più alti di sPla2-IIa mai rilevati nella letteratura medica.
Questa scoperta apre la strada a nuove tecniche di screening sui pazienti Covid per prevedere l’andamento dell’infezione e a nuove cure per evitare i casi più gravi e mortali della malattia causata dal coronavirus.
Referenza bibliografica
Snider JM et al Group IIA secreted phospholipase A2 is associated with the pathobiology leading to COVID-19 mortality. J Clin Invest. 2021 Aug 24:149236. doi: 10.1172/JCI149236.
https://www.jci.org/articles/view/149236/pdf
There is an urgent need to identify cellular/molecular mechanisms responsible for severe COVID-19 progressing to mortality. We initially performed untargeted/targeted lipidomics and focused biochemistry on 127 plasma samples and found elevated metabolites associated with secreted phospholipase A2 (sPLA2) activity and mitochondrial dysfunction in severe COVID-19 patients. Deceased COVID-19 patients had higher levels of circulating, catalytically active sPLA2 Group IIA (sPLA2-IIA), with a median value 9.6-fold higher than mild patients and 5.0-fold higher than severe COVID-19 survivors. Elevated sPLA2-IIA levels paralleled several indices of COVID-19 disease severity (e.g., kidney dysfunction, hypoxia, multiple organ dysfunction). A decision tree generated by machine learning identified sPLA2-IIA levels as a central node in stratifying patients that succumbed to COVID-19. Random forest analysis and LASSO-based regression analysis additionally identified sPLA2-IIA and blood urea nitrogen (BUN) as the key variables among 80 clinical indices in predicting COVID-19 mortality. The combined PLA-BUN index performed significantly better than either alone. An independent cohort (n=154) confirmed higher plasma sPLA2-IIA levels in deceased patients vs. severe or mild COVID-19, with the PLA-BUN index-based decision tree satisfactorily stratifying mild, severe, and deceased COVID-19 patients. With clinically tested inhibitors available, this study supports sPLA2-IIA as a therapeutic target to reduce COVID-19 mortality.
La fosfolipasi A2 secreta dal gruppo IIA è associata alla patobiologia che porta alla mortalità da COVID-19
C’è un urgente bisogno di identificare i meccanismi cellulari/molecolari responsabili della grave progressione del COVID-19 verso la mortalità. Inizialmente abbiamo eseguito la lipidomica non mirata/mirata e la biochimica focalizzata su 127 campioni di plasma e abbiamo trovato metaboliti elevati associati all’attività della fosfolipasi A2 (sPLA2) secreta e alla disfunzione mitocondriale in pazienti gravi con COVID-19. I pazienti deceduti con COVID-19 avevano livelli più elevati di sPLA2 Gruppo IIA (sPLA2-IIA) circolante cataliticamente attiva, con un valore mediano 9,6 volte superiore rispetto ai pazienti lievi e 5,0 volte superiore rispetto ai sopravvissuti gravi al COVID-19. Livelli elevati di sPLA2-IIA hanno messo in parallelo diversi indici di gravità della malattia COVID-19 (ad es. disfunzione renale, ipossia, disfunzione multiorgano). Un albero decisionale generato dal machine learning ha identificato i livelli di sPLA2-IIA come nodo centrale nella stratificazione dei pazienti che hanno subito la COVID-19. L’analisi Random forest e l’analisi di regressione basata su LASSO hanno inoltre identificato l’sPLA2-IIA e l’azoto ureico nel sangue (BUN) come le variabili chiave tra 80 indici clinici nella previsione della mortalità da COVID-19. L’indice combinato PLA-BUN ha ottenuto risultati significativamente migliori rispetto ai singoli. Una coorte indipendente (n=154) ha confermato livelli plasmatici più elevati di sPLA2-IIA in pazienti deceduti rispetto a COVID19 grave o lieve, con l’albero decisionale basato sull’indice PLA-BUN che stratifica in modo soddisfacente i pazienti COVID-19 lievi, gravi e deceduti. Con inibitori clinicamente testati disponibili, questo studio supporta sPLA2-IIA come obiettivo terapeutico per ridurre la mortalità da COVID-19.
Di seguito l’ipotesi di lavoro del gruppo del dr. Brogna sulla patogenesi della COVID-19
“The Covid-19 virus double pathogenic mechanism. A new perspective”. Author: Carlo Brogna* M.D.
http://www.craniomed.it/pdf/Covid19ita.pdf
L’acetilcolina (ACh) è uno dei neurotrasmettitori meglio caratterizzati. I suoi ruoli centrali nelle aree colinergiche e nelle sinapsi del sistema nervoso centrale (SNC) e del periferico (PNS) sono ben noti. È stata la prima molecola identificata come neurotrasmettitore e sembra anche essere filogeneticamente una delle molecole di segnalazione più antica. L’ACh è stata rilevata in batteri, protozoi, funghi, alghe e piante primitive, indicando che il sistema colinergico era ampiamente distribuito negli organismi viventi prima della sua comparsa nel sistema nervoso. Il sistema nervoso autonomo (SNA) è parte integrante della storia del regno animale. Determina le reazioni di lotta-fuga oltre a delineare i ritmi di bioorganizzazione delle funzioni vitali e cognitive. Gli effetti estranei di un virus (Covid-19) che agiscono su di esso potrebbero aiutare a comprenderne meglio le funzioni. I risultati Blastn mostrano alcuni fattori, delle proteine implicate, come la bungaro-tossina, la fosfolipasi A2 e la proteina simile attivante la protrombina. Si ottiene una correlazione positiva con diverse tossine e viene proposta la teoria del doppio meccanismo patogeno del Covid-19. Si ottiene una correlazione positiva con diverse tossine e si propone la teoria del doppio meccanismo patogeno del Covid.19. Il processo permette di delineare la possibilità sulla presenza di fattori tossici.