Fra i peggiori complici di questa narrazione ingannevole che dura da quasi due anni c’è la categoria dei giornalisti. Sono convinto che siano fra i peggiori colpevoli perchè, oltre a ingannare, confondere, e condurre le persone verso il macello, lo fanno in spregio a quello che dovrebbe essere il motore più nobile della loro attività: la difesa della Verità, la crescita delle persone, il fiorire della democrazia.
Per fortuna esistono alcune valorose eccezioni, come Massimo martire di Canale Italia, che da tempo fa una informazione senza censure e senza paure.
Onore al merito!
CanaleItaliaAlbertoMedici27082021
A proposito di stampa corrotta
Ottima sintesi di Massimo Mazzucco:
Integrazione. Prima Parte.
“Regno Unito, report sconvolge gli esperti.Contagiati Covid: 89% sono vaccinati
Il ministero della Salute inglese a lavoro: non è chiaro perché i vaccinati si contagino più dei non vaccinati: l’89% vaccinati contro l’11% non vaccinati”
di Antonio Amorosi per Affaritaliani, 25 agosto 2021
Il ministero della Salute britannico ha pubblicato sul suo sito ufficiale un report datato 20 agosto 2021 e che fa un briefing relativo al periodo 1 febbraio 15 agosto 2021. Sul rapporto si stanno interrogando gli esperti, intenti a capirne i motivi, dopo la massiccia campagna di vaccinazione nazionale.
Nel Paese l’89% delle persone risultate contagiate per Covid erano vaccinate contro il virus. L’altro 11% è relativo a persone non vaccinate. La variante Delta, dominante in UK ha contagiato 386.735 soggetti di cui 337.834 con un’età inferiore a 50 anni e 48.264 con un’età superiore ai 50 anni.
Parlando degli over 50, 48.264 sono coloro che seppur vaccinati si sono contagiati, mentre solo 4.891 si sono contagiati ed erano non vaccinati, tutto probabilmente sempre a causa della variante Delta. In proporzione coloro che finiscono in emergenza sono un decimo rispetto all’ammontare dei contagiati ma la statistica depone ancora una volta a favore dei non vaccinati: il rapporto è circa 4 vaccinati in emergenza contro un non vaccinati. E parliamo sempre di over 50.
Proseguimento:
https://www.affaritaliani.it/coronavirus/regno-unito-report-sconvolge-gli-esperti-contagiati-covid-89-sono-vaccinati-754892.html
Integrazione. Seconda Parte.
La sindrome israeliana
di Fabrizio Fratus per Ariannaeditrice , 24/08/2021
l premier di Israele Naftali Bennet ha pubblicato nelle scorse ore un tweet commentando i dati sull’efficacia della terza dose del vaccino, che è offerta agli israeliani da circa un mese. L’adesione alla terza dose non è paragonabile alle prime due: se, infatti, 6 milioni e 135 mila israeliani sui 9 milioni di abitanti si sono sottoposti alla prima e alla seconda vaccinazione nei mesi scorsi, adesso nel primo mese soltanto un milione e mezzo ha aderito alla terza dose. Nel Paese cresce la sfiducia nei confronti delle vaccinazioni, realizzate a tappeto tra Gennaio e Marzo nella convinzione di poter risolvere il problema ma poi rivelatesi inefficaci alla luce della nuova ondata di contagi iniziata a metà Luglio. Ieri, con 55 morti giornalieri, Israele ha fatto segnare il nuovo record di mortalità dall’8 Febbraio, quando i morti erano stati 58 con ancora poche vaccinazioni nel Paese. Adesso il 90% dei decessi si sta verificando tra i vaccinati.
Per spiegare la situazione e rispondere alle polemiche, il premier Naftali Bennet ha scritto: “se sono trascorsi cinque mesi dalla seconda dose del vaccino, non c’è più protezione. Dopo 5 mesi è necessaria con urgenza la terza dose“. Parole molto pesanti che evidenziano il motivo per cui Israele è piombata nuovamente nell’incubo della pandemia insieme al Regno Unito prima dell’Italia o dei Paesi che hanno vaccinato più tardi. Tutto dipende proprio dalla tempistica delle vaccinazioni, la cui efficacia dura soltanto pochi mesi (appena 5, secondo il presidente del consiglio di Israele), e non è affatto una buona notizia per l’Italia in vista dell’autunno.
Naftali Bennet ha aggiunto che “quando abbiamo iniziato con la campagna vaccinale sapevamo che dovevamo aspettare i risultati sul campo per capire l’efficacia del vaccino“, confermando anche il fatto che si tratta di somministrazioni sperimentali approvate in via d’emergenza per fronteggiare la pandemia ma dal risultato ancora molto poco chiaro.
A fronte di tutto questo, appare sconvolgente il teatrino politico italiano che discute – unico Paese al mondo in cui si parla di questo – addirittura dell’ipotesi di un obbligo vaccinale, proprio mentre nel resto del mondo aumentano le evidenze della scarsa efficacia delle vaccinazioni. E a dirlo non sono complottisti no vax o siti web di bufale e fake news, ma le massime autorità degli Stati tra l’altro più evoluti e sviluppati sotto il profilo biomedicale e tecnologico.
Riiferimento:
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/la-sindrome-israeliana
3. Integrazione. Terza ed Ultima Parte.
“Immunità naturale 8 volte superiore ai vaccini”, Il Simplicissimus, 23 agosto 2021
Giorno dopo giorno aumentano le prove scientifiche e le ricerche che dimostrano come l’immunità naturale al Sars Cov 2 sia enormemente superiore per efficacia e per durata a quella indotta per breve tempo dai preparati genetici: mentre I dati reali di sempre più Paesi mostrano l’aumento di contagi, malattie e decessi tra i vaccinati doppi , un nuovo studio condotto da Israele con la partecipazione degli Stati Uniti mostra le grandi differenze nella diminuzione dei titoli anticorpali tra soggetti vaccinati e persone immuni per aver contratto l’infezione.
I titoli anticorpali sono stati misurati tra il 31 gennaio 2021 e il 31 luglio 2021 in due gruppi che si escludono a vicenda:
individui vaccinati che hanno ricevuto due dosi del vaccino Pfizer e non erano entrati in contatto col virus in precedenza.
Convalescenti SARS-CoV-2 che non avevano ricevuto il vaccino.
Sono stati arruolate un totale di 2.653 persone che sono state completamente vaccinate con due dosi Pfizer durante il periodo di studio e 4.361 pazienti convalescenti dal Covid . Si tratta dunque di numeri abbastanza ampi da restituire dati significativi. Ed è risultato ciò che anche altre ricerche avevano indicato: nelle persone vaccinate, i titoli anticorpali (IgG e IgM) sono diminuiti fino al 40% ogni mese successivo all’iniezione mentre nei convalescenti essi sono diminuiti di meno del 5% al mese. Sei mesi dopo la vaccinazione con BNT162b2 che è poi la sigla del preparato Pfizer il 16,1% dei soggetti del test aveva livelli anticorpali inferiori alla soglia di sieropositività di inferiore a 50 AU/ml, mentre solo il 10,8% dei pazienti convalescenti aveva livelli inferiori a 50 nove mesi dopo l’infezione da SARS-CoV-2 Soglia AU/mL. Insomma per sintetizzare il concetto gli anticorpi diminuiscono 8 volte più velocemente con la vaccinazione che non con l’infezione naturale e questo conferma i risultati di uno studio giapponese che mostrava la rapida caduta della risposta anticorpale dopo due mesi.
Proseguimento:
https://ilsimplicissimus2.com/2021/08/23/immunita-naturale-superiore-ai-vaccini-154405/
Breve Commento Finale.
1. Fare il male contro natura ha sempre l’effetto boomerang: torna sempre indietro!!
2. “Gazzettiero non dice il vero o non lo dice tutto intero”, detto popolare italiano dei saggi nonni di un tempo.
4. Domanda per Super Albertone:
ma secondo te, Canale Italia su Covid-19 fa migliore controinformazione rispetto a quella che fa ByoBlu TV ( 262 sul DT ) , oppure sono quasi pari, o che altro?
Bravissimo a promuovere Canale Italia che fa TV controinformativa di qualità anche su certe tematiche economiche molto scomode, bravo davvero!!
Ciao e buona serata.
TheTruthSeeker