Il bravo product manager sa che non è bene rilasciare tutte insieme le caratteristiche del suo prodotto, perchè rischierebbe di “bruciarsi” i vantaggi troppo in fretta. Così come si fa l‘obsolescenza programmata (cioè si prevede un momento in cui il prodotto non funzionerà più o sarà superato da altre, innovative caratteristiche), si fa anche la “pipeline” delle prestazioni, rilasciando le nuove caratteristiche (magari già presenti fin dall’inizio) un po’ alla volta, per “tenere viva l’attenzione” e rilanciare le vendite quando il mercato rallenta.

 

Anche la pandemia che ci è stata venduta è stata gestita da esperti di marketing, che hanno creato la paura e la mantengono viva con i numeri giornalieri dei morti, degli appestati, ora con le varianti, ora con un nuovo stato che sembra unirsi alla lista di quelli colpiti, ora con altre perciolosisisme diavolerie che si preannunciano portatrici di ulteriori morti e disperazione.

E così capita che cose magari negate ostinatamente, e bollate come frutto della fantasia di negazionisti ad oltranza, bollate come fake news, tornino utili, proprio per mantenere alta la tensione. Come ad esempio la notizia che il vaccino abvrebbe creato varianti: una bufala, per Repubblica, solo 6 mesi fa, una notizia, sempre per Repubblica, oggi.

 

Così, se un anno fa si provava anche solo ad accennare alla possibile matrice umana del virus, e che fosse stato creato in laboratorio, si veniva tacciati, bannati, interi canali youtube ed account facebook cancellati.

Oggi, che la pandemia comincia a non fare più paura, si tirano fuori gli esperimenti, ed i relativi brevetti di gain of function (=arricchimento di funzion) fatte sui virus in laboratorio. Ma come? Non era tabù anche solo ipotizzarlo? E allora perchè adesso le notizie vengono fuori, e se ne può parlare anche in TV?

Serve per ravvivare la paura!

Benvenuti nel mondo del marketing, vittime inconsapevoli della grande ipnosi di massa!