Anche il dr. Rossaro, dopo Miedico, Gava, Lesmo, e tanti altri minacciati, sanzionati, ecc., viene radiato dall’ordine (con tutte le conseguenze umane, economiche, sociali che questo comporta).
Non ho visto le motivazioni ma, se tanto mi dà tanto (si veda le patetiche NON-motivazioni nel caso della radiazione del dr.Gava) nulla di concreto: nessuna falsità, nessun dolo: solo la libertà di una persona che mette la Verità (con la V maiuscola) prima dei propri interessi personali.
E, di questi tempi, sono in pochi ad avere questo coraggio.
Copio dall’amico Marcello Pamio, nulla da aggiungere.
Combinazione, l’altro ieri scrivevo: Se avete ancora qualche dubbio guardatevi questa mezz’oretta dell’ottima Alessandra Devetag, in particolare per le collusioni fra federazione dei medici e dei giornalisti con il minstero della sanità e delle case farmaceutiche. Andatevi a vedere quel video. E poi non domandatevi se la fiducia nella classe medica sta andando a picco, per seguire quella nella politica, nelle farmaceutiche, nelle banche e nei sistemi di informazione.
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Sottoscrivo ogni parola del post di Corvelva nei confronti del Grande Medico Paolo Rossaro! Non avrei saputo scriverlo meglio, per cui copio e incollo.
Totale stima e solidarietà all’amico Paolo, senza se e senza ma!
La situazione dal punto di vista delle libertà è gravissima perché la dittatura si fa sempre più serrata e feroce. Passo dopo passo, nel silenzio e nell’oblio generale, stanno punendo tutti coloro che in Scienza e Coscienza escono dal paradigma mettendo il bene dei propri assistiti dinnanzi a tutto.
Cosa rimane se non ci svegliamo quanto prima dal letargo, aiutando e sostenendo questi medici?
Solo ciarlatani in camice bianco proni al regime e venduti alle lobbies, che mettono il proprio interesse dinnanzi al benessere del prossimo…
Marcello Pamio
IL DOTTOR PAOLO ROSSARO E’ STATO RADIATO DALL’ORDINE DEI MEDICI.
LO STAFF CORVELVA RINNOVA LA STIMA NEI CONFRONTI DI UN GRANDE UOMO E DI UN GRANDE MEDICO.
Ecco l’ennesima conferma – se necessaria – del fatto che stiamo vivendo un periodo storico dei peggiori per quanto riguarda la libertà di pensiero, di opinione, di coscienza.
Un grande uomo e un grande MEDICO è appena stato raggiunto dal provvedimento di radiazione, riconfermato dalla commissione centrale cui aveva fatto ricorso. Non si fermerà, anche se per ora gli viene impedito di esercitare, ricorrerà in Cassazione, quindi la battaglia continua.
Il dottor Paolo Rossaro è un uomo che ha dedicato la sua vita ad aiutare il prossimo. È un Medico (e continua ad esserlo), ma non un medico qualunque. È una di quelle persone che quando ti guarda ti vede, che quando ti ascolta ti capisce, che quando si siede di fronte a te dedica la sua attenzione e la sua arte alla tua persona.
L’arte medica sta scomparendo, travolta
- dai protocolli,
- dalle indicazioni ministeriali,
- dalle minacce,
- dalla smania di carriera;
poche sono le persone in grado di mantenere una dignità e un’etica e infatti oggi incontrare persone come Paolo è raro, e tutti coloro che hanno avuto la fortuna e l’onore di conoscerlo ringraziano per questo dono.
Per noi di Corvelva lui è più di un medico, più di un amico, è una delle poche persone di cui sai di poterti fidare e cui poterti affidare sempre.
Mai una volta ha negato il suo aiuto, mai ha mancato di consigliare, prodigarsi e regalarsi con l’immensa generosità che lo contraddistingue.
Questo vergognoso ennesimo attacco alla libertà non intaccherà lui e non lederà alla sua persona, non cambierà il valore di tutta una vita dedicata alla cura dei suoi pazienti, e certamente non impedirà alla sua luce di continuare ad illuminare il suo volto.
Sicuramente però non possiamo rimanere indifferenti di fronte a questa deriva antidemocratica, antiliberale, né voltarci dall’altra parte fingendo che vada tutto bene: non va tutto bene, non è tutto ok, e non siamo in una situazione “normale”. Un Paese in cui a chi fa del bene vengono tolte le possibilità di continuare a farne è un Paese malato, profondamente intaccato nella sua integrità e scevro da ogni traccia di etica.
Noi siamo al fianco del dottor Paolo Rossaro, e sempre vi rimarremo.
VIVA LA VITA.
Nonostante tutto.
Integrazione.Prima Parte
Vaccino, il professor Bellavite: “Gli italiani fanno bene ad avere paura”, C. Gauri per PN, 11 maggio 2021
E’ serpeggiato il terrore in studio a Di Martedì su La7 durante l’intervento del professor Paolo Bellavite: si parla di vaccino e l’ex docente di patologia generale dell’università di Verona esprime alcune perplessità. «Gli italiani che hanno paura del vaccino hanno ragione in un certo senso», è la frase d’esordio nel video rilanciato dal profilo Twitter di Radio Savana. «Non abbiamo molte certezze tra la vera relazione tra il beneficio, cioè l’avere una certa protezione dal virus, e il rischio. Questo discorso viene affrontato in maniera piuttosto superficiale», è la sua osservazione che suscita gli sguardi di riprovazione di tutti gli ospiti della trasmissione.
Bellavite: “Il vaccino è ancora in fase sperimentale”
«Dobbiamo sapere che con il vaccino siamo ancora in una vera e propria sperimentazione», prosegue Bellavite. La chiama «Fase 4 cosiddetta “post-marketing”» attualmente in corso e «purtroppo viene fatta anche male». Molto critico anche sui dati che riguardano gli eventi avversi: «non sono affidabili perché sono affidati tutti sulla cosiddetta sorveglianza passiva. Ovvero, viene segnalato un caso di reazioni avverse solo se viene preso in mano da qualcuno che si occupa di segnalarlo». Bellavite continua citando i dati contenuti nell’ultimo rapporto Aifa, nel quale si parla di «40 casi gravi di reazioni avverse ogni 100mila vaccini iniettati». In realtà, «negli studi di sorveglianza attiva che stanno uscendo si parla del 4%, cioè 4.000 su 100mila. Questo si deve sapere».
Proseguimento:
https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/vaccino-professor-bellavite-paura-video-193024/
Integrazione.Seconda ed ultima parte
“Migliaia i medici in piazza, mentre l’Ordine apre procedimenti”, di A. Zambrano per LNBQ, 9 maggio 2021
Riuscita la manifestazione del comitato per le cure domiciliari precoci che ha portato in Piazza del Popolo a Roma migliaia tra medici e pazienti guariti per testimoniare la bontà delle cure precoci e chiedere ascolto al Ministero per la revisione del protocollo. Intanto però l’Ordine dei medici ha aperto un procedimento verso alcuni medici colpevoli di aver detto che il Covid si cura.
Una piazza di camici bianchi e pazienti guariti. Tutti insieme per chiedere al governo di rivedere il protocollo sulle cure domiciliari precoci. Quella andata in scena ieri pomeriggio nella centralissima Piazza del Popolo a Roma, a pochi passi dai palazzi del potere, è stata una manifestazione di testimonianza civile. Migliaia di persone, provenienti da ogni parte d’Italia, in rappresentanza dei tanti medici che hanno curato precocemente il Covid senza preoccuparsi della raccomandazione della vigile attesa e del paracetamolo.
E con oro i loro pazienti guariti, che hanno raccolto l’appello dell’avvocato Erich Grimaldi a raccontare la loro testimonianza di pazienti che, grazie ai protocolli di cura di medici coraggiosi, hanno affrontato il covid senza essere ricoverati.
Dal palco sono intervenuti loro, assieme a tanti medici e con loro c’erano anche Grimaldi e il dottor Stefano Manera, che sono stati ospiti proprio l’altro ieri della puntata dei Venerdì della Bussola dedicata alle cure domiciliari e alle richieste che il comitato ha fatto al governo.
Ancora nulla si muove sul fronte di una revisione del protocollo, ma è evidente che il problema non è di natura scientifica, ma di natura politica, come ha spiegato Grimaldi ieri dal palco e anche venerdì ai microfoni della Bussola denunciando l’inattività del ministro Speranza sul fronte del coinvolgimento dei medici più rappresentativi del comitato.
La manifestazione di ieri però ha segnato un punto di non ritorno: i medici che curano ci sono, hanno un nome e cognome e i pazienti guariti dai loro trattamenti pure. Ignorarli è, da parte del Governo, quella che si definisce cattiva politica.
Purtroppo, però, come è emerso anche dal racconto del dottor Manera durante la diretta di venerdì, stanno aumentando i casi medici che stanno ricevendo le attenzioni dell’ordine dei medici per il loro impegno nella cura domiciliare covid. «Si stanno aprendo dei procedimenti da parte dell’ordine per quei medici che ripetono che il covid si può curare», aveva detto Manera senza specificare altro.
Proseguimento:
https://www.lanuovabq.it/it/migliaia-i-medici-in-piazza-mentre-lordine-apre-procedimenti
Commento.
L’Ordine dei medici avrà pur aperto un procedimento verso alcuni medici colpevoli di aver detto che il Covid si cura ma non li potrà radiare, ormai si è aperto un solco troppo evidente su questo particolare aspetto, pervicace negazione da parte del Governo Draghi e di quello precedente, Conte Bis, delle cure efficaci precoci con comuni farmaci poco costosi, e questo è palesemente contro l’articolo 32 della Costituzione italiana:
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
Insomma, un conto è che fai orecchie da mercante, un altro conto completamente diverso è che neghi e menti sapendo di mentire e allora in casi gravissimi del genere la giustizia terrena e divina farà il suo corso, questione di tempo!!