Ricevo dall’ottimo TheTruthSeeker e volentieri pubblico.
-oOo-
PREMESSA.
LA SUPER CONSULENZA SUI DESTINI EUROPEI
Pochi lo sanno, ma il gigante statunitense che ha sede legale nel più potente staterello della Terra (il super paradiso fiscale chiamato Delaware), è il super consulente al quale la Commissione Europea presieduta da Ursula Von der Leyen ha affidato – con estrema disinvoltura – tutto il maxi piano di ‘sostenibilità finanziaria’. Un compito gigantesco e storico, perché si tratta di una svolta epocale.
Come affidare, però, la gestione dell’AVIS a Dracula. Per via di un altrettanto gigantesco conflitto d’interessi che solo una coraggiosa pattuglia di 80 europarlamentari ha osato sollevare, rivolgendosi poi all’Ombudsman europeo, ossia il garante (regolarmente inascoltato, una autentica vox clamans in deserto) dei diritti di tutti i cittadini.
Emily O’ Really, il Garante europeo, si è pronunciato meno di tre mesi fa, ma nessuno in pratica se ne è accorto, perché la notizia è stata letteralmente oscurata dai media di regime.
Ecco cosa ha scritto, rispondendo alle rimostranze del manipolo parlamentare: “La Commissione avrebbe dovuto essere più rigorosa, verificando, secondo le regole, che la società (BlackRock, ndr) non fosse soggetta a conflitti di interessi, il che potrebbe influire negativamente sulle sue capacità di eseguire il contratto”.
Sì, perché l’ineffabile lady Ursula ha firmato un contratto con BlackRock per affidarle quella strategica consulenza che concerne le scelte finanziarie rispetto alla sostenibilità ecologica degli investimenti.
Ma fino ad oggi al Parlamento europeo non è successo niente, non si è mossa una foglia: dal momento che i pareri del Garante non sono vincolanti, vengono formulati così, tanto per dar qualche raccomandazioncella che serve a ben poco anche per il futuro.
Ci vorrebbe un intervento forte, deciso, compatto di chi non ci sta, a livello UE: ma fino ad oggi neanche uno starnuto.
Del resto, nessuno ha interesse a disturbare i manovratori: guai a toccare i vertici UE, o il colosso BlackRock, oppure i Soloni di Davos che in sella al World International Forum sono impegnati a lanciare “The Great Reset”, il Super Piano destinato a disegnare il nuovo ordine mondiale nell’era del post pandemia (e del quale la ‘Voce’ ha scritto più volte).
CARI INVESTITORI VI SCRIVO
Vediamo cosa sostiene il numero uno di BlackRock, Larry Fink, nella lettera annuale appena inviata ai Ceo delle aziende in cui BlackRock investe per i suoi clienti, cifre sempre più iperboliche e addirittura in crescita nel ‘drammatico’ (per i comuni mortali) 2020.
“Il 2020 è stato un anno storico per gli investimenti sostenibili. Molti pensavano che il Covid avrebbe rallentato il processo di riorientamento verso scelte di investimento sostenibili, invece è successo l’opposto: lo slancio è cresciuto a livello globale. Aziende, governi, investitori si sono focalizzati sul principio delle zero emissioni nette, per costruire un’economia in cui l’anidride carbonica prodotta non superi quella rimossa dall’atmosfera, entro il 2050. Questo slancio globale verso la neutralità carbonica preannuncia un drammatico rimodellamento dell’economia e profonde implicazioni per le aziende e i portafogli dei nostri investitori”.
Riferimento e proseguimento:
1. Partecipazioni Azionarie Importanti di Blackrock e Vanguard.
Premessa.
A. N 1 fra investitori istituzionali di Blackrock è il Vanguard Group:
https://it.finance.yahoo.com/quote/BLK/holders/
B. N 1 fra investitori istituzionali di Vanguard Group è Blackrock:
A. Blackrock è secondo investitore istituzionale in Microsoft, Amazon e Facebook:
https://finance.yahoo.com/quote/MSFT/holders
https://finance.yahoo.com/quote/AMZN/holders/
https://finance.yahoo.com/quote/FB/holders
B. Fra investitori istituzionali di Pfizer, N 2 Blackrock e N 1 Vanguard Group:
https://it.finance.yahoo.com/quote/AZN.ST/holders/
E. Fra investitori istituzionali di Johnson & Johnson, N 1 Vanguard, N 2 Blackrock:
https://it.finance.yahoo.com/quote/JNJ/holders
F. Per chiudere in bellezza ( si fa per dire! ), rullo di tamburi, eccola arriva!!
Fra i maggiori investitori istituzionali di Goldman Sachs in Top 2 ci sono Vanguard e Blackrock, rispettivamente N 1 al 7,42% e N 2 al 6,10%.
Commento
Cioè in pratica, Vanguard e Blackrock che risultano fra i maggiori investitori istituzionali di Pfizer, Moderna, Astrazeneca e Johnson & Johnson, sono poi anche in Top 2 in Goldman Sachs che a sua volta consiglia i suoi investitori di non puntare su farmaci troppo efficaci , nel caso specifico Covid-19 trattasi delle terapie domiciliari precoci con farmaci davvero efficaci e poco costosi, ma di puntare invece a pool di pazienti stabili per i quali il potenziale della cura comporta meno rischi per il business, vedasi nel caso specifico i nuovi vaccini a mRna per il Covid-19 da ripetersi spesso e poco efficaci, e per non farsi mancare niente a capo di tutto questo in Italia hanno messo Mario Draghi che è stato vicepresidente della Goldman Sachs che a quei tempi lo pagò più che profumatamente e Blackrock rappresenta anche la chiave “Green” per la UE attraverso il Recovery Fund, chiave “Green” che è uno dei pilastri fondamentali del Grande Reset, insomma, nella demolizione controllata dell’economia tramite fake pandemia per dare spazio al Grande Reset anche in chiave “Green, Blackrock, Goldman Sachs e Big Pharma incominciano a fare miliardi di dollari con i vaccini sperimentali e in Italia Mario Draghi è un mero esecutore delle loro avide e perverse manie di accumulo infinito di soldi e potere a qualsiasi costo senza alcun tipo di remore morali, insomma dei geni del male!!
Comunque, per concludere davvero, dei geni del male si fa per dire, in quanto hanno gioco facile poiché TV e giornaloni gli reggono il moccolo 24 ore su 24, altrimenti sarebbero stati subito sgamati e mandati subito affanculo a pernacchie!!
3A. AstraZeneca-Pfizer, la grande finanza di Wall Street dietro la sfida vaccini
Altro che Big Pharma, a governare la guerra dei vaccini è la grande finanza di Wall Street: Vanguard, Blackrock e State Street i principali soci di Pfizer e J&J
di Marco Scotti per Affaritaliani
3B. Che cosa hanno in comune Pfizer, BlackRock, Facebook e le banche?
di. F. Mercadante per Econopoly
L’articolo mi ricorda i “servizi” di Report (Gabanelli e seguenti): mi fa sorgere prima rabbia e poi certa importenza/rassegnazione perché non posso veicolare la rabbia su qualcuno/qualcosa.
È addirittura contro producente (efficienza negativa), in pratica fa il gioco del “servizio” della RAI: rendere impotenti e ammalati gli spettatori.
Alberto! Non sarai mica un gatekeeper (forse inconsapevole).
Il mio consiglio è di C O N V E R T I R T I!
®
®
®
…e questo tipo di “liberatori”.
@Roland
1. Che la Gabanelli con il suo Report su Rai 3 sia stata un valido difensore dei comuni cittadini italiani è una vulgata propagandistica di TV e giornaloni e infatti Paolo Barnard, allora collaboratore della Gabanelli, fece un’inchiesta bomba su Big Pharma e dopo che venne trasmessa ( l’11/10/2001 , “Little Pharma & Big Pharma”, Report Rai 3 ) fu fatto fuori per sempre sia dalla Gabanelli in prima persona che ovviamente dalla Rai!!
Ecco qui come andarono le cose!
“CENSURA LEGALE”. di Paolo Barnard
Cari amici e amiche impegnati a dare una pennellata di decenza al nostro Paese, eccovi una forma di censura nell’informazione di cui non si parla mai. E’ la peggiore, poiché non proviene frontalmente dal Sistema, ma prende il giornalista alle spalle. Il risultato è che, avvolti dal silenzio e privi dell’appoggio dell’indignazione pubblica, non ci si può difendere. Questa censura sta di fatto paralizzando l’opera di denuncia dei misfatti sia italiani che internazionali da parte di tanti giornalisti ‘fuori dal coro’.
Si tratta, in sintesi, dell’abbandono in cui i nostri editori spesso ci gettano al primo insorgere di contenziosi legali derivanti delle nostre inchieste ‘scomode’. Come funziona e quanto sia pericoloso questo fenomeno per la libertà d’informazione ve lo illustro citando il mio caso.
Si tratta di un fenomeno dalle ampie e gravissime implicazioni per la società civile italiana, per cui vi prego di leggere fino in fondo il breve racconto.
Per la trasmissione Report di Milena Gabanelli, cui ho lavorato dando tutto me stesso fin dal primo minuto della sua messa in onda nel 1994, feci fra le altre un’inchiesta contro la criminosa pratica del comparaggio farmaceutico, trasmessa l’11/10/2001 (“Little Pharma & Big Pharma”). Col comparaggio (reato da art.170 leggi pubblica sicurezza) alcune case farmaceutiche tentano di corrompere i medici con regali e congressi di lusso in posti esotici per ottenere maggiori prescrizioni dei loro farmaci, e questo avviene ovviamente con gravissime ripercussioni sulla comunità (il prof. Silvio Garattini ha dichiarato: “Dal 30 al 50% di medicine prescritte non necessarie”) e spesso anche sulla nostra salute (uno dei tanti esempi è il farmaco Vioxx, prescritto a man bassa e a cui sono stati attribuiti da 35 a 55.000 morti nei soli USA).
L’inchiesta fu giudicata talmente essenziale per il pubblico interesse che la RAI la replicò il 15/2/2003.
Per quella inchiesta io, la RAI e Milena Gabanelli fummo citati in giudizio il 16/11/2004(1) da un informatore farmaceutico che si ritenne danneggiato dalle rivelazioni da noi fatte.
Il lavoro era stato accuratamente visionato da uno dei più alti avvocati della RAI prima della messa in onda, il quale aveva dato il suo pieno benestare.
Ok, siamo nei guai e trascinati in tribunale. Per 10 anni Milena Gabanelli mi aveva assicurato che in questi casi io (come gli altri redattori) sarei stato difeso dalla RAI, e dunque di non preoccuparmi(2). La natura dirompente delle nostre inchieste giustificava la mia preoccupazione. Mi fidai, e per anni non mi risparmiai nei rischi.
All’atto di citazione in giudizio, la RAI e Milena Gabanelli mi abbandonano al mio destino. Non sarò affatto difeso, mi dovrò arrangiare. La Gabanelli sarà invece ampiamente difesa da uno degli studi legali più prestigiosi di Roma, lo stesso che difende la RAI in questa controversia legale.(3) Ma non solo.
La linea difensiva dell’azienda di viale Mazzini e di Milena Gabanelli sarà di chiedere ai giudici di imputare a me, e solo a me (sic), ogni eventuale misfatto, e perciò ogni eventuale risarcimento in caso di sentenza avversa.(4)
E questo per un’inchiesta di pubblico interesse da loro (RAI-Gabanelli) voluta, approvata, trasmessa e replicata.*
Riferimento e proseguimento:
https://www.paolobarnard.info/docs/CENSURA%20LEGALE%20e%20repliche.htm
@Roland
2. A parte questo ( punto 1. di cui sopra ) , a ulteriore conferma che la Gabanelli con il suo Report su Rai 3 non è stata un valido difensore dei comuni cittadini italiani ma che era solo una vulgata propagandistica di TV e giornaloni, bisogna ricordare che la Gabanelli nel suo Report di Rai 3 non parlava mai di due pliastri assolutamente fondamentali dell’attuale status quo oligarchico che regna in Italia e nella UEM, infatti, non fece mai un’inchesta contro informativa sulle origini profondamente anti democratiche dell’euro ( vedasi come antipasto: https://www.storiainrete.com/lunione-europea-lha-fatta-nascere-la-cia/ ) e sui disastri dell’euro sull’economia italiana ( per trovare articolo introduttivo, scrivere le seguenti parole chiave: Come l’euro ha condotto la Francia all’impasse Attivismo Info ), non fece mai un’inchesta contro informativa sulla privazione della sovranità militare dell’Italia anche dopo la caduta del muro di Berlino, vedasi le circa 100 basi NATO a comando americano disseminate sul territorio italiano, alcune dotate di armi nucleari e quindi in palese violazione dell’art. 11 della Costituzione italiana ” L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali..”, ( per trovare articolo introduttivo, scrivere le seguenti parole chiave: Basi Usa in Italia le cifre dell’asservimento Il Faro sul Mondo ) , e per non farsi mancare niente, mai fecero un’inchiesta contro informativa su come andarono davvero le cose nella guerra dei Balcani e nella guerra in Libia per abbattere Gheddafi e in entrambi i casi l’Italia non fu un semplice spettatore, tutt’altro!!
@Roland
3. E infatti, per non parlare delle cose che contano davvero, vedasi i tre argomenti di cui sopra ( Big Pharma, Euro, NATO ) , la Gabanelli col suo Report di Rai 3 martellava imperterrita su casta, cricche e corruzione, con scandaletti e scandaloni italici annessi, e quindi alimentando anche un deleterio autorazzismo, ovviamente funzionale alle elites dell’attuale status quo oligarchico che regna in Italia e nella UEM, vedasi post precedente.
3A. “La corruzione è un’ammaccatura sul paraurti “, lectio magistralis del Dott. Marco Cattaneo per Basta con l’Eurocrisi
1 luglio 2019
https://bastaconleurocrisi.blogspot.com/2019/07/la-corruzione-e-unammaccatura-sul.html
Vedasi anche i miei tre ultimi post all’articolo appena segnalato, ne riporto i titoli:
A. “Italia Quarta Potenza Mondiale nel 1991. Trova le Differenze”, Prof. Massimo Bordin per Micidial Blog
B. “Corruzione, debito pubblico e costi della politica non c’entrano. L’austerità sì”, Daniela Corda, referente economico di Rete MMT Sardegna.
C. “Crisi e corruzione in Italia”, Prof. Alberto Bagnai per Goofynomics Blog
4. Cordiali saluti e buona giornata.
TheTruthSeeker
@Ing. Alberto Medici
1. “Ricevo dall’ottimo TheTruthSeeker e volentieri pubblico.”, Ing. Alberto Medici
Grazie per l’ottimo, troppo gentile, sono solo appena sufficiente, in realtà quello davvero ottimo sei tu, perché pur avendo anche una famiglia da portare avanti nel migliore dei modi, trovi anche il tempo di aggiornare puntualmente e come si deve il tuo Blog e ora addirittura hai anche un programma alla radio, insomma, Super Albertone!!
Complimenti per la rapida pubblicazione e anche soprattutto per l’ottima impaginazione!!
2. A titolo di cronaca e di precisazione.
Il fondamentale articolo nella premessa è stato poi pubblicato anche su Attivismo Info, eccolo:
“BlackRock – La chiave “green” per Mario Draghi e l’Unione Europea”, redazione di Attivismo Info
21 febbraio 2021
https://www.attivismo.info/blackrock-la-chiave-green-per-mario-draghi-e-lunione-europea/
3. Ciao e buona giornata.
TheTruthSeeker
A titolo di Reminder. Prima Parte.
“Cioè in pratica, Vanguard e Blackrock che risultano fra i maggiori investitori istituzionali di Pfizer, Moderna, Astrazeneca e Johnson & Johnson, sono poi anche in Top 2 in Goldman Sachs che a sua volta consiglia i suoi investitori di non puntare su farmaci troppo efficaci , nel caso specifico Covid-19 trattasi delle terapie domiciliari precoci con farmaci davvero efficaci e poco costosi, ma di puntare invece a pool di pazienti stabili per i quali il potenziale della cura comporta meno rischi per il business, vedasi nel caso specifico i nuovi vaccini a mRna per il Covid-19 da ripetersi spesso e poco efficaci, e per non farsi mancare niente a capo di tutto questo in Italia hanno messo Mario Draghi che è stato vicepresidente della Goldman Sachs che a quei tempi lo pagò più che profumatamente..”, Riiferimento: prima metà del commento.
1. “Curare i pazienti non conviene, lo spiega Goldman Sachs
E’ conveniente curare i pazienti? No, secondo Goldman Sachs: se guariscono non si guadagna più. Il nuovo report di una delle più grandi banche d’affari al mondo”
di Andrea Pensotti per Affaritaliani, 19 aprile 2018
https://www.affaritaliani.it/blog/saluteuropa/curare-i-pazienti-non-conviene-lo-spiega-goldman-sachs-536112.html
Da segnalare con il pennarello rosso il seguente passaggio dell’articolo:
Goldman Sachs: il farmaco per l’epatite C funziona, ma i profitti calano
Nel report viene citato tra gli esempi il caso del trattamento per l’epatite C della Gilead Sciences (GILD) che ha raggiunto tassi di guarigione superiori al 90%. In USA le vendite di questo trattamento hanno raggiunto un picco di 12,5 miliardi di dollari nel 2015. Ma poi il profitto ha iniziato a crollare. Goldman Sachs stima che le vendite per il 2018 saranno sotto i 4 miliardi dollari.
“GILD è un caso esemplare, dove il successo per il suo farmaco per l’epatite C ha gradualmente esaurito il pool disponibile di pazienti trattabili” spiega chiaramente Richter “nel caso di malattie infettive come l’epatite C curare i pazienti diminuisce il numero di portatori del virus in grado di trasmettere lo stesso virus a nuovi pazienti, per questa ragione diminuisce il numero di pazienti disponibili. Dove invece il pool di pazienti rimane stabile (come nel cancro) il potenziale della cura comporta meno rischi per il business.”
1A. Goldman Sachs fu anche protagonista della svendita del patrimonio pubblico italiano e che poi premiò Mario Draghi che da direttore generale del Tesoro li aveva aiutati molto nel fargli avere ricche provvigioni e come? Eccolo:
Mario Draghi, da Goldman Sachs al Financial Stability Board
Mario Draghi viene anche indicato come un ‘uomo di Goldman Sachs’, infatti dal 2002 al 2005 ricopre l’incarico di vicepresidente e membro del Management Committee Worldwide della nota banca d’affari americana con uno stipendio di circa 10 milioni di dollari l’anno.
Riferimento:
https://www.borsainside.com/news/75769-chi-e-mario-draghi-uomo-di-goldman-sachs-ex-presidente-di-bce-e-bankitalia-cossiga-lo-defini-vile-affarista/
Integrazione.
1B. L’8 Aprile 2021 in una conferenza stampa, Mario Draghi ha annunciato:
“Dovremo continuare a vaccinarci per anni a causa delle varianti”.
https://www.ansa.it/sito/videogallery/italia/2021/04/08/vaccini-draghi-dovremo-continuare-a-vaccinarci-per-anni-a-causa-delle-varianti_d1ff5cea-e9fd-4e0b-8fc1-bddc0da57db9.html
Cioè Mario Draghi dice che il business è perpetuo, vedasi a tale proposito quanto già auspicato da Goldman Sachs nell’articolo di cui sopra al punto 1. , e vedasi anche nel punto successivo, 1A, i lauti compensi che Goldman Sachs sganciò a Draghi.
A seguire, un articolato commento dell’Avv. Marco Della Luna fatto il 9 aprile 2021.
Hanno fatto il virus in laboratorio. Hanno montato la pandemia con falsi tamponi e false statistiche. Hanno fabbricato i vaccini e li vendono con contratti segreti per miliardi e senza responsabilità. Hanno introdotto l’obbligo illegale di vaccinarsi. Con la vaccinazione in corso di pandemia fanno nascere varianti. Le varianti fanno vendere sempre nuovi vaccini e assicurano l’obsolescenza dei vecchi. I nuovi vaccini producono nuove varianti, o le si produce in laboratorio alla bisogna.
Questo è il business perpetuo, che non si può esaurire, quindi perfetto: la domanda è stata fabbricata dal capitale che poi produce sia l’offerta, che la disinformazione, che la paura per far comprare, che gli incentivi alla politica per imporre il consumo del vaccino anche col ricatto del lockdown. A sua volta, il consumo del vaccino, cioè il soddisfacimento della domanda, produce, attraverso le varianti, l’obsolescenza dei vecchi vaccini e sempre nuova domanda, in un circolo che può andare avanti indefinitamente, e che il medesimo capitale può accelerare o rallentare, ampliare o restringere, generando così per se stesso profitto illimitato a spese della salute, della libertà, dei risparmi della gente. Profitto con cui pagare politici, mass media, ricercatori e ‘scienziati’.
Non ci sarà più il terribile inconveniente della saturazione del mercato, cioè dell’esaurimento della domanda che fa crollare l’economia, come invece c’è con la casa, le automobili, gli elettrodomestici, perché sempre nuove varianti o nuovi virus possono essere prodotti e introdotti per ravvivare la domanda.
Inoltre, siccome il motore di questa domanda è la paura di morire, il potere politico, adeguatamente pagato, potrà sacrificare ad esso ogni diritto, ogni libertà, ogni dignità, col pretesto che la vita viene prima di tutto. Potrà espropriare il risparmio. Potrà tagliare redditi e servizi. Potrà censurare e rinchiudere i dissidenti. Ha già incominciato. Il business si è liberato dai limiti legali e morali, ergendosi esso stesso a valore supremo. Sostenendo e dirigendo la paura della morte, si dirigerà la politica. Eticamente. Bergoglio benedice.
Infine, manovrando i dati e l’allarme, si potranno ottenere dal potere politico misure atte a riformare il mercato, facendo chiudere certi settori di attività e soprattutto gli autonomi, per far posto alle multinazionali e all’e-commerce, eliminando buona parte della fastidiosa e critica classe media.
Tutta la vita professionale di Mario Draghi è stata al servizio della grande finanza speculativa, del capitale apolide, ai cui interessi ha sempre sacrificato l’interesse della società. Quella grande finanza, quel capitale apolide, è fortemente presente, con banche e fondi di investimento, nelle società produttrici dei vaccini. Anche la grande BlackRock. L’Unione Europea, con una decisione recente, ha affidato la consulenza sulla Green Transition a BlackRock, un fondo americano che ha un patrimonio di circa ottomila miliardi. È lo stesso medesimo fondo americano incaricato nel 2014 della consulenza sugli stress test (autosomministrati, quindi molto dubitabili) delle banche da parte della BCE quando presidente era Mario Draghi. E che possiede una cospicua fetta (tenuta segreta dalla Banca d’Italia e dalla società stessa) di bond del nostro debito pubblico: lo riferisce il database Thomsons One–Reuters, che Investigate Europe ha consultato e riportato da Valerio Malvezzi.
Riferimento:
https://marcodellaluna.info/sito/2021/04/09/draghi-annuncia-abbiamo-il-business-perpetuo/
Breve commento finale.
Si, in teoria quel business potrebbe essere perpetuo ma ai piani alti produttivi magari si stanno cominciando a rompere gli zebedei come si deve, vedasi:
Ambrosetti: “l’incompetenza di Speranza ha rovinato l’Italia” Imola Oggi
Ciao e buona serata.
TheTruthSeeker
A titolo di Reminder. Seconda Parte.
“…ma ovviamente tutti i media mainstream a coprirlo all’unisono perché altrimenti saltano fuori anche tutti gli “Elephant In The Room” di EMA, MHRA ( la corrispondente britannica dell’EMA, a tale proposito vedasi miei post all’articolo di cui sopra ) e FDA, e gli intrecci azionari fra i colossi mondiali della finanza globale, Big Pharma e il Grande Reset ,…”, Riferimento: parte finale dell’articolo.
“Cuccagna farmaceutica: l’Ema, agenzia europea che autorizza la vendita delle medicine, è finanziata all’84% da Big Pharma”,
di Tino Oldani per ItaliaOggi
4 settembre 2020
Il professor Silvio Garattini, 90 anni, fondatore dell’Istituto Mario Negri, sostiene da tempo che «la metà dei farmaci è inutile, una pillola su due è inutile». Il motivo? «Di uno stesso principio attivo, esistono sul mercato decine di prodotti farmaceutici, che di diverso hanno solo l’etichetta. Tutto questo non serve per curare i malati, bensì per gonfiare i profitti delle aziende farmaceutiche». Un esempio? Una ricerca scientifica pubblicata dal British Medical Journal ha appurato che il 65% dei farmaci oncologici, solitamente tra i più costosi, non sono stati introdotti a beneficio dei malati, bensì per quello dei bilanci di Big Pharma. Ma chi controllo questo mercato?
In Italia, l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha il compito di stabilire il prezzo delle medicine che le aziende farmaceutiche vendono al Servizio sanitario nazionale. Un prezzo segreto, tale per una clausola imposta da Big Pharma agli Stati europei, così da rendere impossibile l’unificazione del prezzo dello stesso medicinale perfino nei paesi con la stessa moneta, l’euro (vedi ItaliaOggi di ieri). Al di sopra dell’Aifa, con un potere maggiore, c’è l’Ema, l’Agenzia europea per le medicine, trasferita da Londra ad Amsterdam dopo la Brexit: il suo compito è di autorizzare, o vietare, l’immissione sul mercato europeo di ogni singolo farmaco. Dunque, un potere decisivo enorme.
Purtroppo, si tratta di un potere circondato da ombre e sospetti inquietanti. Basti sapere che il budget 2020 dell’Ema, su un totale di 358 milioni di euro, è coperto per 307 milioni (84%) da contributi delle case farmaceutiche e appena per 51 milioni da fondi dell’Unione europea. Dati scovati e pubblicati da Mario Giordano nel suo bel libro (Sciacalli, virus, salute e soldi; Mondadori). Numeri che dimostrano come, nel settore farmaceutico Ue, il controllato (Big Pharma) controlli di fatto il controllore (Ema), e ne influenzi ogni singola decisione sui farmaci da immettere sul mercato europeo.
Grazie ai milioni versati, infatti, Big Pharma ha il privilegio di partecipare alle riunioni dell’Ema tramite un proprio avvocato. Per legge, le valutazioni dell’Ema su un nuovo farmaco devono basarsi su tre parametri: sicurezza, efficacia, qualità. Il che è il minimo. Ma se un farmaco è il doppione di un altro precedente, è davvero necessario? Ebbene, questa domanda è inutile porla durante le riunioni dell’Ema. «Io ci ho provato», ha raccontato a Giordano un ex membro dell’Ema. «Alzavo la mano e chiedevo: siamo sicuri che questo nuovo farmaco sia necessario? Aggiunge qualcosa di nuovo? Cura meglio degli altri? Ogni volta l’avvocato delle aziende farmaceutiche, sempre presente alle sedute, mi bloccava: la legge non prevede questa valutazione». E ovviamente l’aveva vinta.
Riferimento e proseguimento:
https://www.italiaoggi.it/news/cuccagna-farmaceutica-l-ema-agenzia-europea-che-autorizza-la-vendita-delle-medicine-e-finanziata-all-2473480
A titolo di Reminder. Terza Parte.
Big Pharma continues to top lobbying spending in the USA!
https://www.opensecrets.org/news/2019/10/big-pharma-continues-to-top-lobbying-spending/
Integrazione.
“Which Industry Spends the Most on Lobbying?” , by Jake Frankenfield for Investopedia
May 7, 2020
In the American political system, lobbying is par for the course. It has come to be expected that major industries, and the leading corporations in those industries, will seek to influence legislation, regulation, and the enforcement of government decisions, such that they receive preferential treatment. This could come in the form of campaign contributions, or actual lobbying, with a lobbyist working on behalf of the corporation that has paid them to influence a particular vote or governmental decision. What it is they are lobbying for, though, is a more involved question.
Here, using data from opensecrets.org, we break down lobbying efforts, industry by industry, combining all political contributions and lobbying spending from Jan. 1998 to March 31, 2020. Figures are calculations by the Center for Responsive Politics based on data from the Senate Office of Public Records.
Let’s take a closer look at how much each industry spends on lobbying, the top corporate spenders in each category, and what spurs their lobbying efforts.
Key Points
1. Companies and industries in the United States will lobby government officials to influence them to act in ways that benefit the lobby’s interests.
2. Lobbyists for corporations or industries might seek to sway officials regarding legislation, regulations, and the enforcement of government decisions.
3. Over the past 22 years, the pharmaceutical and health products industry has spent the most money of all industries in lobbying spending.
4. Other industries that spend heavily on lobbying efforts include insurance, electric utilities, electronics manufacturing, and business associations.
Pharmaceuticals/Health Products: $4,450,373,773
Spending $4.45 billion over the past 22 years, the pharmaceutical and health products industry has far outpaced all other industries in lobbying spending. It’s important to note that this industry includes not only drug manufacturers, but also the sellers of medical products and nutritional and dietary supplements. From Jan. 2020 through March 2020, spending was topped by the Pharmaceutical Research and Manufacturers of America and Pfizer Inc.
Riferimento e proseguimento:
https://www.investopedia.com/investing/which-industry-spends-most-lobbying-antm-so/
Brevissimo commento.
A. Ma che strane coincidenze……..!!
B. Nessun cenno da parte di TV e giornaloni italiani, cioè dei servi pennivendoli fino al midollo!!
A titolo di Reminder. Quarta Parte.
L’INTRECCIO DEI GOVERNI ITALIANI CON BILL GATES NEL BUSINESS DEI VACCINI
Bellissimo documentario, realizzato dall’avvocato Devetag, aiuta a capire gli intrecci con Gates e le case farmaceutiche, così pure le politiche pro vaccini che sono cambiate nel nostro Paese dopo precisi impegni presi dal nostro governo nell’ambito della Global health security agenda (Ghsa), destinata a sostenere l’attuazione del regolamento sanitario internazionale dell’Oms e che comprende undici pacchetti di misure, tra i quali la vaccinazione
Alessandra Devetag, avvocato di Trieste, nel 2017 aveva presentato un esposto contro l’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin. L’ipotesi di reato era diffusione di notizie false e procurato allarme, per i dati sui morti a Londra.
Spiega di aver avuto l’idea del video dopo aver difeso tanti genitori con figli espulsi dall’asilo perché non erano vaccinati.
Nella seconda parte del video riporta alcune storie drammatiche
Riferimento e proseguimento:
https://t.me/liberaespressione/3809
A titolo di Reminder. Quinta Parte.
“Il virus porta Consiglio (Atlantico)” , a cura di Simplicissimus
2 febbraio 2021
Lo strato superficiale del mondo matrix è così sottile che basta andare un po’ oltre la superficie per scoprire cose a cui in passato non si è badato abbastanza o che sono passate inosservate come una pepita nascosta nella sabbia. Così mi sono imbattuto nell’accordo fatto nella tarda primavera del 2018 tra Facebook e il Consiglio Nord atlantico, creando una sorta di partenariato elettorale per evitare che il social fosse usato scorrettamente ( il termine usato è abused) per le elezioni di medio termine che si sarebbero tenute in Usa nel novembre dello stesso anno. Tra settembre e ottobre ci fu infatti la più massiccia cancellazione di account proprio a seguito di questa joint venture della censura. Ecco il testo per la stampa con cui Fb rese noto l’accordo : “Siamo entusiasti di lanciare una nuova partnership con il Consiglio Nord Atlantico , che ha una reputazione stellare alla ricerca di soluzioni innovative a problemi difficili. Gli esperti del loro laboratorio di ricerca forense digitale lavoreranno a stretto contatto con i nostri team di sicurezza, policy e prodotti per ottenere informazioni e aggiornamenti in tempo reale su Facebook sulle minacce emergenti e sulle campagne di disinformazione in tutto il mondo. Facebook utilizzerà anche le missioni di monitoraggio dell’unità di ricerca digitale del Consiglio Atlantico durante le elezioni e altri momenti altamente delicati. Questo ci consentirà di concentrarci su una particolare area geografica, monitorando la disinformazione e le interferenze straniere e lavorando anche per aiutare i cittadini e la società civile. “ Dietro questo rivoltante gergo aziendale e altrettanto rivoltante intento di deformare l’opinione pubblica, si nasconde la prima grande ondata di censura del social, ma la cosa essenziale da capire cosa sia questo Consiglio Nord Atlantico un’organizzazione parallela alla Nato, come è facile capire dal nome, la quale nei vari Paesi -colonia ha per compito di sostenere i “valori del patto atlantico” in una dimensione fluida che va dalla politica ai servizi.
Basta guardare chi siede nel consiglio di amministrazione per avere una prima idea di cosa si tratti: tra gli altri troviamo Henry Kissinger, Condoleezza Rice, Colin Powell, Robert Gates, Leon Panetta, Frank Carlucci, insomma la creme de la creme dei guerrafondai, tuttavia per andare più a fondo occorre fare un elenco dei supporters, a suon di milioni di dollari, di questa organizzazione. Mi limito a citare i nomi più significativi:
Bank of America,
Bloomberg,
Bp
JP Morgan
Bgr (la più grande organizzazione di lobbismo nel mondo)
Lockheed
Boeing
Basf
European investment Bank
l’attivista anti Assad, Omar Shawaf,
Fondazione Rockefeller
Google
Facebook
Open society (Soros)
Ukrainian Word Congress,
Twenty Century Fox,
Raytheon
Dipartimento di stato Usa
Us Air force
Us Navy,
Us Army
Us Marines Corp
Eni
Fincantieri
BlackRock
Bridgewater
Ho preferito mettere in fila tutti questi nomi fila perché siano ben visibili alcuni fra i più importanti sostenitori di questo Consiglio atlantico, ma ne ho lasciato per strada uno che ha assunto un particolare rilievo: la Pfizer.
Riferimento e proseguimento:
https://ilsimplicissimus2.com/2021/02/02/il-virus-porta-consiglio-atlantico/
Nota Integrativa Finale.
Vaccino, guadagni e profitti, il grande business delle Big Pharma ai raggi x”, di Federico Giuliani per InsideOver, 19 marzo 2021
https://it.insideover.com/societa/vaccino-guadagni-e-profitti-il-grande-business-delle-big-pharma-ai-raggi-x.html
https://www.libreidee.org/2021/04/vaccini-e-soldi-ratto-le-grandi-famiglie-dei-nostri-padroni/
Nota Finale sulla “Big Picture”.
1. Lo schema per l’innesto e il prosieguo della crisi creata artificialmente è sempre quello, ecco a tale proposito una Lectio Magistralis del “Il Pedante”.
CRISIS IN FABULATHE BOOK
The childish narrative through which “plutocracy” – i.e. the government of the richer– legitimates its power is “told” by means of formal, linguistic, psychological, narratological tools.
http://ilpedante.org/files/other/Il_Pedante_Bruxelles_06062018.pdf
Lo schema vero e proprio si trova a pagina 18.
2. Cordiali saluti e buona serata.
TheTruthSeeker
Integrazione con aggiornamenti alla “PREMESSA” dell’articolo.
“Come previsto: ecco il Green New Deal targato Biden”, di S. Magni per La Nuova Bussola Quotidiana
15 aprile 2021
Uno dei motivi per cui Joe Biden, nelle elezioni del 2020, si era affermato come candidato moderato era il suo rifiuto del Green New Deal, il piano per trasformare l’economia americana secondo i dettami dell’ideologia ecologista. Eppure il piano di Biden per le infrastrutture… è il Green New Deal. Lo rivela il Wall Street Journal.
Uno dei motivi per cui Joe Biden, nelle elezioni del 2020 si era affermato come candidato democratico moderato era il suo rifiuto del Green New Deal. Il mega-piano industriale ecologista, proposto dalla deputata della sinistra progressista Alexandria Ocasio Cortez, era stato fatto proprio dai candidati più massimalisti, come Elizabeth Warren, ma rifiutato da Biden. Anche per questo aveva vinto le elezioni primarie, con i voti di Stati che vivono grazie a gas, carbone e petrolio. Nella campagna elettorale per le elezioni presidenziali, Donald Trump, nel terzo dibattito televisivo, era comunque riuscito a far confessare al suo avversario la volontà di azzerare l’uso di fonti energetiche fossili. Una decisione su cui si gioca il futuro di intere regioni americane, nel Midwest, così come nel Sud. Ora che Biden ha presentato ufficialmente il suo programma per le infrastrutture, introducendolo al pubblico come il più ambizioso dai tempi di Roosevelt (1933-1945), si scopre che è un Green New Deal sotto falso nome. A svelare gli altarini è il quotidiano economico Wall Street Journal, che ha analizzato il piano, punto per punto.
L’autorevole giornale ha individuato i punti cardine del piano infrastrutturale, quelli che comportano una spesa pubblica maggiore: costruzione di nuovi edifici e restauro di vecchi secondo criteri di risparmio energetico, lavori di miglioramento dell’efficienza energetica delle case popolari, nuovi incentivi per le energie rinnovabili, per le batterie elettriche, penalizzazione per le reti elettriche che usano ancora fonti fossili e costruzione di nuove reti basate sulle rinnovabili, incentivi per le auto elettriche, finanziamenti pubblici alla ricerca su energie verdi (rinnovabili, idrogeno, biocarburanti) e altre tecnologie ecologiche.
Sulla carta si tratta di progetti ambiziosi ed encomiabili, per tenere gli Usa al passo coi tempi. Sulla carta. Di fatto, una piccola analisi costi/benefici rivela come i costi siano molto superiori rispetto ai benefici. E che dunque si tratti di scelte ideologiche più che economiche. Il Wall Street Journal parte dai 213 miliardi di dollari che verranno stanziati per la costruzione o il restauro di edifici secondi criteri di risparmio energetico: saranno costituiti prestiti federali, crediti fiscali e dal Weatherization Assistance Program, giudicato inefficiente dal Wsj. In un precedente suo intervento nel Michigan, ricordato dal quotidiano, quest’ultimo ha speso, nell’investimento iniziale, il doppio di quanto si sia risparmiato grazie all’efficienza energetica. Anche i 40 miliardi che verranno investiti nei restauri delle case popolari (per adattarle ai nuovi criteri di efficienza energetica) rischiano di essere in gran parte sprecati, come dimostra il precedente di un investimento analogo effettuato New York.
L’obiettivo più ambizioso di Biden è la trasformazione della rete elettrica, che attualmente è alimentata per più del 50% da fonti energetiche fossili, come gas, carbone e petrolio. La sostituzione di una rete di fonti fossili, con una di fonti rinnovabili comporta rischi enormi: fonti come l’eolico e il solare dipendono troppo da elementi incostanti della natura, come appunto il vento e il sole. Si rischia di incorrere in blackout dovuti alla produzione discontinua dell’energia. Per questo, nel piano di Biden si prevede un forte incentivo (crediti fiscali e sussidi) a chi ricerca e produce batterie per accumulare energia. Ma siccome, allo stato attuale e nel futuro prevedibile, le batterie non basteranno per rendere costante l’erogazione di energia elettrica, ad esse si affianca la costruzione di nuove linee elettriche, dagli Stati più ventosi e assolati a quelli più svantaggiati dalla natura. Basterà? A prima vista parrebbe un balzo indietro, a quando l’uomo dipendeva dagli elementi della natura. In ogni caso, visto che queste tecnologie hanno poco mercato, sarà sempre lo Stato a far la parte del leone, a dirigere il nuovo progresso, a colpi di incentivi e anche punizioni, come il programma Energy Efficiency and Clean Electricity Standard che obbligherà, di fatto, ad abbandonare le fonti energetiche fossili.
Riferimento e proseguimento:
https://lanuovabq.it/it/come-previsto-ecco-il-green-new-deal-targato-biden
Cordiali saluti e buona serata.
TheTruthSeeker
Integrazione.
Nel punto F relativo a “I dati veri e propri” manca il link di riferimento, eccolo arriva!
F. Per chiudere in bellezza ( si fa per dire! ), rullo di tamburi, eccola arriva!!
Fra i maggiori investitori istituzionali di Goldman Sachs in Top 2 ci sono Vanguard e Blackrock, rispettivamente N 1 al 7,42% e N 2 al 6,10% :
https://finance.yahoo.com/quote/gs/holders/
Cordiali saluti e buona serata.
TheTruthSeeker
Aggiornamento su Blackrock. Prima Parte
Covid: Larry Fink (Blackrock), ‘il capitalismo ci ha salvati dal virus’, RassegnaStampa
16 aprile 2021
Milano, 16 apr. (Adnkronos) – “C’è una cosa di cui noi americani e europei dobbiamo essere orgogliosi: è stato il capitalismo a creare i vaccini con metodi rivoluzionari, non la Cina. I vaccini cinesi sono efficaci solo al 50 per cento. La forza del capitalismo non è apprezzata abbastanza”. Lo afferma Larry Fink, ceo di Blackrock, il colosso del risparmio gestito, in un’intervista a Repubblica. “Il mondo sta accelerando, tutto sta accelerando, anche per quell’evento storico che è stata la pandemia”, continua, sottolineando che “quello che è straordinario è il ruolo che la scienza e la tecnologia hanno svolto durante la crisi. Provi a immaginare se avessimo avuto il contagio dieci o dodici anni fa. Non avremmo avuto la tecnologia che ha consentito al mondo di andare avanti, di lavorare agevolmente in remoto, di usare il commercio elettronico per la distribuzione. Il 70% dell’economia ha continuato a funzionare nonostante l’isolamento”.
Riferimento:
https://rassegnastampa.news/covid-fink-blackrock-il-capitalismo-ci-ha-salvati-dal-virus
Breve commento.
Boris Johnson ha avuto almeno la decenza di farsi scappare inconsciamente un gigantesco lapsus freudiano secondo cui il successo della campagna vaccinale in UK è dovuto all’avidità del capitalismo , questo miliardario ebreo americano invece ha la totale indecenza di sparare gigantesche balle colossali, tanto sa già che i media mainstream gli copriranno le spalle senza mai spiccicare una mezza parola di critica a queste sue gigantesche balle colossali , ergo, TV e giornaloni sono ancora più colpevoli, in teoria, dovrebbe essere i cani da guardia della democrazia, in pratica, invece sono i cani da riporto di queste squallidissime e menzognere oligarchie dominanti, that’it!!
Aggiornamento su Blackrock. Seconda Parte.
Gli scheletroni nell’armadio di Larry Fink!!
Laurence Fink: the Trillion-Dollar Deadhead” by James Petras for “TheUnzReview”
January 3, 2017
“The secret of great fortunes without apparent cause is a crime forgotten, for it was properly done.”
H. Balzac
Among the current crop of Wall Street financiers, Laurence “Larry” Fink has received the greatest number of awards and plaudits. He is the CEO and Chairman of Black Rock (BR), the world’s largest multinational investment management corporation. By 2016, BR had over $5 trillion dollars under management with over 12,000 employees in 70 offices in 30 countries serving clients in 100 countries.
Fink has dominated Wall Street. He holds more assets than his biggest established competitors, because he had the political power to direct the enormous Washington bailout of Wall Street in 2009. He helped shape Hillary Clinton’s emerging Treasury Department team and policies, anticipating her presidential victory. Under a President Hillary Clinton, Fink’s political control would have matched his global economic empire. According to the Economist, Aladdin, the BlackRock electronic subsidiary, monitors 7% of the world’s 225 trillion dollar financial assets.
In the mass media and among the economic elite, Fink is a genius, a self-made empire builder, who has succeeded because he picks the winners and dumps the losers. He is a life-long Democratic Party contributor, although he works with and through both parties and a variety of high ranking government officials and financial CEO’s.
As head of the most influential financial institution in the world, with institutional investors comprising over 65% of its assets, Laurence Fink controls the economic lives of many millions of pensioners, workers, employees and managers. Having risen to the pinnacle of financial power, he wields enormous political influence in shaping fundamental economic decisions. Fink’s economic empire is well-known: the financial elite and business publications are awed by his successes.
There is another side of the Rise of Fink. He has consistently cost his employers and clients millions of dollars in losses while never losing his aura of success! His economic empire is less a result of his economic skills and competitiveness and more a result of his political connections and trillion-dollar state contracts. Fink’s most famous financial product, mortgage-based securities led to the biggest collapse in world financial markets since the Great Depression.
Larry Fink is the best example of how an investment loser can become a ‘double’ W (Wall Street – Washington) emperor. Early on Larry Fink demonstrated his flair for incompetence. During his first position with the First Boston Corporation, Fink lost $100 million by betting the wrong way on interest rates.
After a ‘gentleman’s departure’ Fink co-founded BlackRock (BR) in 1988. He proceeded to grow BR by acquiring or merging with lucrative rivals – but not by investing in factories and productive employment. In 2003 Fink merged with Merrill Lynch, doubling BR asset management. The ‘Genius’ Fink, invested $5.4 billion dollars to purchase Peter Cooper Village in Manhattan, the massive residential complex, built by Metropolitan Life in the 1940’s. It was heralded as the largest real estate deal in US housing history. The project ended in default, BR clients lost their money, and the California Pension and Retirement system (CALPERS) was out $500 million dollars under Larry’s stewardship. Undaunted, BR continued to grow by merging with PNC Financial Services Group, Barclay’s Global Investors and numerous other financial specialists in speculative ‘products’.
Riferimento e proseguimento:
https://www.unz.com/jpetras/laurence-fink-the-trillion-dollar-deadhead/
Brevissimo commento.
No comment , si commenta da sè!!
Integrazione in riferimento al punto D. del paragrafo “I Dati veri e propri” all’inizio dell articolo..
Si era detto quanto segue:
“D. Fra top investitori istituzionali di Astrazeneca, Blackrock non risulta, N 1 Vanguard Group:
https://it.finance.yahoo.com/quote/AZN.ST/holders/”
è ovviamente vero ma occorre integrarlo con il seguente significativo dato:
fra top investitori istituzionali di Astrazeneca risulta N 7 Goldman Sachs allo 0,51% per un valore pari a circa $ 5 Miliardi 800Mila.
Nella fretta non lo avevo mai messo in evidenza perché ogni volta che scrivevo qualche post poi me lo scordavo, pardon!
Integrazione al post:
“A titolo di Reminder. Terza Parte.
Big Pharma continues to top lobbying spending in the USA!”
Ecco qui la significativa integrazione, arriva!
“Which Industry Spends the Most on Lobbying?” , by Jake Frankenfield for Investopedia
May 7, 2020
In the American political system, lobbying is par for the course. It has come to be expected that major industries, and the leading corporations in those industries, will seek to influence legislation, regulation, and the enforcement of government decisions, such that they receive preferential treatment. This could come in the form of campaign contributions, or actual lobbying, with a lobbyist working on behalf of the corporation that has paid them to influence a particular vote or governmental decision. What it is they are lobbying for, though, is a more involved question.
Here, using data from opensecrets.org, we break down lobbying efforts, industry by industry, combining all political contributions and lobbying spending from Jan. 1998 to March 31, 2020. Figures are calculations by the Center for Responsive Politics based on data from the Senate Office of Public Records.
Let’s take a closer look at how much each industry spends on lobbying, the top corporate spenders in each category, and what spurs their lobbying efforts.
Key Points
1. Companies and industries in the United States will lobby government officials to influence them to act in ways that benefit the lobby’s interests.
2. Lobbyists for corporations or industries might seek to sway officials regarding legislation, regulations, and the enforcement of government decisions.
3. Over the past 22 years, the pharmaceutical and health products industry has spent the most money of all industries in lobbying spending.
4. Other industries that spend heavily on lobbying efforts include insurance, electric utilities, electronics manufacturing, and business associations.
Pharmaceuticals/Health Products: $4,450,373,773
Spending $4.45 billion over the past 22 years, the pharmaceutical and health products industry has far outpaced all other industries in lobbying spending. It’s important to note that this industry includes not only drug manufacturers, but also the sellers of medical products and nutritional and dietary supplements. From Jan. 2020 through March 2020, spending was topped by the Pharmaceutical Research and Manufacturers of America and Pfizer Inc.
Riferimento e proseguimento:
https://www.investopedia.com/investing/which-industry-spends-most-lobbying-antm-so/
Cordiali saluti e buon sabato.
TheTruthSeeker
Integrazione con aggiornamenti alla “PREMESSA” dell’articolo.
1. Cingolani, 80 miliardi in 5 anni per decarbonizzare
ROMA, 12 Marzo 2021 – Ottanta miliardi di euro in cinque anni anni per decarbonizzare l’Italia. Ottanta miliardi del Recovery Plan per far ripartire l’economia dopo il coronavirus, traghettando il paese dall’era delle fonti fossili a quella delle rinnovabili, dalla brown alla green economy, dall’economia del consumo a quella circolare, del riciclo. E’ la scommessa del ministro della Transizione ecologica, il tecnico Roberto Cingolani, e di tutto il governo Draghi. Il neo-ministro ha tirato fuori i numeri degli investimenti del suo dicastero parlando al telefono con l’inviato del presidente Biden sul clima, John Kerry.
Riferimento e proseguimemnto:
https://www.ansa.it/ansa2030/notizie/green_blue/2021/03/12/cingolani-80-miliardi-in-5-anni-per-decarbonizzare_2175c9de-8958-4746-89e6-0b145f086f88.html
2. “Nel Recovery plan su 220 mld la sanità ne riceve solo 18 mld, ci sono invece 60 mld per il riciclo dei rifiuti e le energie alternative… il Covid con i lockdown era solo un pretesto per creare centinaia di miliardi e usarli per modificare l’economia, ‘azzo gliene frega dei ristoratori”. tweet del Dott. Giovanni Zibordi, 26 aprile 2021
Aggiornamenti su BlackRock!
“Blackrock: obiettivo net zero economy”
a cura della Redazione Wall Street Italia , 19 Maggio 2021
Tra le priorità dei nostri clienti, il rischio climatico occupa in assoluto il primo posto. La transizione climatica è una storica opportunità di investimento”. In questo breve estratto dalla lettera che Larry Fink, Chairman e Chief Executive Officer di BlackRock, ha inviato, come ogni anno, agli amministratori delegati delle società quotate, è condensato il passaggio al nuovo paradigma dei mercati finanziari e dell’economia globale.
Al centro viene messa la Terra, la salvaguardia del suo ambiente, che è contemporaneamente tutela del benessere e degli investimenti delle persone. WSI ne ha parlato con Luca Giorgi, Managing Director, Head of iShares and Wealth di BlackRock Italia.
Dott. Giorgi, nell’estratto dalla lettera di Larry Fink si parla di transizione climatica come opportunità di investimento. Cosa significa?
“Quando parliamo di transizione climatica intendiamo un percorso avviato a livello globale che ci porterà a una meta ben definita, contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali, come stabilito dall’Accordo di Parigi. Per raggiungere questo obiettivo è indispensabile ridurre le emissioni di anidride carbonica e di altri gas serra nell’atmosfera. Un processo che ci guiderà verso la Net Zero Economy, un’economia dove le emissioni nette di anidride carbonica, ossia la differenza tra la quantità di anidride carbonica che viene prodotta e quella che viene assorbita è pari a zero. Questo deve accadere entro il 2050. Abbiamo davanti a noi un obiettivo decisamente sfidante da raggiungere entro un orizzonte temporale preciso.
Ma questa transizione climatica che stiamo affrontando sottende anche una transizione di capitali, in quanto saranno le società e le attività capaci di mettere in atto comportamenti in linea con il raggiungimento della Net Zero Economy quelle di maggior successo”.
Proseguimento:
https://www.wallstreetitalia.com/blackrock-obiettivo-net-zero-economy/
Breve commento.
Della serie: la demolizione controllata delle economie occidentali continuerà e sarà principalmente in salsa “Green” con qualche tocco di salsa pandemica con gusti sempre nuovi ( vedasi email inviata: “L’ era delle pandemie” ) , proprio, dei geni del male!!
Aggiornamento sul punto 5A dell’articolo.
Federfarma ha fatto sparire l’articolo, oups, ma che strane coincidenze….!
Rieccolo pubblicato da un’altra parte!
Soldi da aziende a oltre 50% consulenti Fda per i farmaci
(ANSA) – ROMA, 10 LUGLIO 2018 – Oltre la metà dei consulenti indipendenti, che hanno il compito di rivedere e valutare i farmaci per la Food and drug administration (Fda), l’agenzia Usa che regola i farmaci, ricevono finanziamenti dalle aziende che dovrebbero controllare. E questo nonostante le rigide regole sul conflitto di interesse stilate dalla stessa agenzia. A denunciarlo è uno studio pubblicato sulla rivista Science. Il supporto finanziario va da pagamenti diretti ai ricercatori ad aiuti indiretti con finanziamenti alla ricerca dalle principali aziende farmaceutiche e i loro concorrenti, in modo da far arrivare sul mercato i loro nuovi farmaci. I soldi vengono elargiti una volta approvato il farmaco, in modo da evitare la divulgazione di notizie che farebbero sorgere domande dall’Fda durante l’iter di approvazione del farmaco. L’analisi dei pagamenti di Science, fatta attraverso le dichiarazioni pubblicate sulle riviste scientifiche, ha rilevato che di 107 medici che hanno prestato consulenza all’Fda su 28 farmaci approvati tra il 2008 e 2014, 66 hanno ricevuto finanziamenti successivamente. Si è trattato di pagamenti diretti per la consulenza, rimborso per le spese di viaggio o altri aiuti alla ricerca dalle stesse aziende produttrici del farmaco. Sette di loro hanno ricevuto quasi 850mila euro dalle aziende, 19 tra gli 86mila euro e 1,1 milioni, 14 tra 84mila e 113mila euro, e altri 26 tra 850 e 11.300 euro. Solo 41 non hanno ricevuto alcun tipo di pagamento o supporto finanziario. Attraverso ricerche sul portale Linkedin, Science ha scoperto che 11 su 16 esaminatori medici hanno poi lasciato l’Fda e ora sono impiegati come consulenti per le aziende farmaceutiche di cui avevano valutato i farmaci.
Riferimento:
https://www.altoadige.it/salute-e-benessere/soldi-da-aziende-a-oltre-50-consulenti-fda-per-i-farmaci-1.1676509