Anche se mi piacerebbe:

  • dare soltanto buone notizie,
  • guardare al nuovo,
  • pensare solo a quello che possiamo costruire senza nessuna attenzione a quello che ci lasciamo alle spalle,

mi rendo conto che serve anche far vedere le bugie che ci vengono raccontate non per puntare il dito contro una persona o una categoria ma per aiutare le persone ad aprire gli occhi.

Come racconta Mauro Rango, fondatore del movimento ippocrateorg.org  , lui ci mise quasi 4 mesi per convincere una giornalista che esistevano le cure alternative al covid, domiciliari, di basso costo, con tasso di successo praticamente prossimo al 100%, ma questa non ne voleva sapere, non ci credeva, e obiettava: “Se fosse vero, ce lo avrebbero detto“; e poi, quando alla fine lei si convinse, ci mise altrettanti mesi a convincere Mario Giordano, il suo direttore, che per tutto quel tempo non la voleva ascoltare e la prendeva per matta, sempre basandosi sull’assunto: “Se fosse vero, ce lo avrebbero detto”.

Bene.

Chiarito quindi che tanti, tantissimi, sono ipnotizzati da una narrativa ufficiale, e non riescono neanche a vedere al di fuori tanto che se gli proponi numeri, informazioni, fatti e dati, alla fine ti rispondono: “Sì ma lo zio della mia amica si è preso il covid ed è stato tanto male!”, provo a darvi un paio di esempi di menzogne spudorate nella speranza che possano contribuire a svegliare qualcuno.

Ne potrei citare molti di più, intanto vediamo se questi hanno effetto.

Caso 1: Terapie intensive piene

Dal titolo del giornale sembra una cosa; poi vedete la rettifica del primario.

Caso 2: Sempre sulle terapie intensive

Video senza parole. Credo sia autoesplicativo.

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